Si vales, ego
valeo
Sentiva
già il profumo dell’aria di Maggio, carezza dolce
su una pelle troppo
screpolata dal freddo dei mesi precedenti. La primavera era iniziata da
tempo,
ormai, ma il gelo aveva deciso di rimanere attecchito alla terra, a
bloccare il
suo calore, invidioso.
Era
giunto il momento che se ne andasse, ora. Era giunto il momento
dell’abbraccio
tra il cielo e la terra, tra il Dio e la Dea.
«Signore
del Bosco, porta i
tuoi doni di fecondità perché la terra si desti
dal suo sonno.»
La voce della
donna
era
l’unico suono a violare il sacro silenzio nella baracca di
legno,
mentre la
seconda candela, a sinistra della prima, verde come le fronde degli
alberi
ancora giovani e inesperti del sole e del vento, iniziava ad ardere.
«Bella
signora della
Terra, gioisci. Il Grande Cervo viene a cercare la sua sposa
perché
l’estate è
arrivata.»
Le iridi della
giovane
vennero avvolte dalla fiamma delle flebili candele,
l’incendio era
dentro di
lei, lo sentiva.
Irwin le prese
la
mano,
era il loro primo rito insieme e il fatto che celebrasse proprio il
primo di
Maggio era segno di positività, presagio di un solido
cammino insieme
fino a
quando il Fato avrebbe voluto. Beltane significava rinascere, operare,
consolidare, amare la Vita. E loro due si amavano. Quella stretta,
quello
scambio di reciproche energie era un omaggio che decidevano di donarsi
a
vicenda, felici.
Come danzando la
coppia
girò intorno ai fuochi, rivivendo l’esperienza
degli antichi avi,
ballerini
intorno a enormi falò, in un’epoca in cui la
stregoneria era pura e
semplice comunione
con la natura, dove non vi era persecuzione e discriminazione.
Tre volte
attraversarono
la linea del fuoco e le fiamme finalmente li avvolsero.
Un urlo:
«Bel!»
E
l’estate
arrivò nei
loro animi.
Come fiori
rigogliosi
sbocciavano la passione e il desiderio e il riso e l’emozione.
Si sentivano
vivi,
appagati, illuminati dal sole nonostante l’ora tarda e lo
spazio chiuso
del
loro rifugio nel bosco.
Aletheia
sentì nascere
dentro di lei nuovi poteri, nuove sensazioni e il bisogno di
condividerle
ancora di più. Al profumo della cera sciolta Irwin e la
strega si
unirono.
Le prime luci
del
mattino
sancirono il matrimonio spirituale del Dio e della Dea, dei due giovani
amanti,
del mondo e della natura.
Abbracciati
sull’erba
coperta di soffice rugiada i due respirarono l’aria
portatrice del
nuovo
cammino che li attendeva come pagani, come coppia e come uomini.
«Come
credi
che sarà, da
ora in poi?» chiese Irwin, lo sguardo perso tra le nuvole
bianche del
mattino.
Passò
del
tempo prima che
Aletheia rispondesse, era una donna pacata, riflessiva, che dava tempo
al
tempo.
«Oggi
il
sole splende, gli
uccelli cantano, per me basta. Io sto bene, e tu?»
Martina's crystal ball: Storia classificatasi 4 al Pagan Flash Contest di Aleyiah.
Prompt: Beltane (1 Maggio), candela.
Lascio il bellissimo banner che ho ricevuto come premio.