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Autore: _Rael_89    30/07/2008    6 recensioni
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Rinoa81, assistente amministratrice.

A Konoha, in quel periodo,
bastavano due ruote, musica rock, ed una buona dose di sprezzo del pericolo
per dominare i quartieri bassi.
[SasuInoIta- Un pizzico di NaruSaku]
(Per una rosa viola dalle ali bianche. Auguri Ely!)
“-Non mi hai scelto perché sto sempre attaccata al culo di tuo fratello?- bisbigliò, mentre si faceva carezzare il collo con la lingua.
-E’ proprio ciò che non concepisco.-strusciò la guancia rasata contro la sua. –Sasuke è come il ghiaccio: che ci trovi in lui?-
-Non lo conosci: Sasuke-kun fa male come il sale su una ferita.-
-Sale e spezie non vanno d’accordo, Ino.-” [Itachi x Ino]
“-Itachi sa scopare bene, Ino?-
Sbuffò: proprio ghiaccio, non c’è che dire. -Che c’è, ti rode forse?-
-No. Ma ora che so che sei una puttana, posso sapere quanto mi costi per una notte?-
Forse se lo era aspettato, quello schiaffo in pieno volto.
-‘Fanculo, Sas’ke-chan.-
E’ vero: sale, e brucia troppo.” [Sasuke x Ino]
Genere: Romantico, Sportivo, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Itachi, Ino Yamanaka, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: Alternate Universe (AU), What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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spice and sail

A Konoha, in quel periodo,
bastavano due ruote, musica rock, ed una buona dose di sprezzo del pericolo
per dominare i quartieri bassi.

 

Spice and sail
[First shivers for teen spirits]

 

 

Si sistemò con cura quel pezzo di stoffa mal tagliato, quel che lei atteggiava a guanti.
-Quindi, sei sicura di quel che fai?- masticò il chewing gum.
Alzò gli occhi verso l’altra figura, a gambe accavallate su una ringhiera.
-Non possiamo tirarci indietro.-
-No. E’ Sasuke-san che ha combinato questo cazzo di casino.-
Sbuffò. –Ed Itachi-san.-
-No. E tu.-
Nel raccogliere i capelli in una coda, tirò troppo forte; il dolore pulsò alla nuca.
-Nervosa, Ino-chan?-
-‘fanculo, fronte spaziosa.- esorcizzò il dolore in piccoli soffi.
Sputò la gomma a terra. –Dovresti smetterla di giocare con gli Uchiha.-
-Io non sto giocando proprio con nessuno.- si sedette a terra, afferrando un paio di pattini brillanti di nero.
-Ti lasci manipolare da Itachi.- schioccò la lingua sul palato, passandosi una mano a lisciare la chioma color confetto. –Ed induci Sasuke a partecipare a questo stupido gioco.-
Le mani compirono gesti secchi nell’allacciare le stringhe, lasciando trasparire tutto il suo fottuto nervosismo. Non era quella cazzo di paura che ti prende prima di un incontro importante: era la sua
coda di paglia. Quella Sakura Haruno, quella fronte spaziosa che più che la sua migliore amica sembrava il suo grillo parlante, pizzicava le corde del suo animo a ritmo di una melodia che sparlava a tutti della sua verità.

 

Con il culo poggiato su quel sedile si sentiva veramente scomoda.
Perché era lì?!
Un brivido viaggiò sull’epidermide, fresca a causa dei violenti getti d’aria per la velocità della vettura; ed ancora si chiede il perché era lì, cosa l’aveva spinta a salire in macchina con lui.
-Ti porto al mare?- tuonò la sua voce, profonda nonostante fumasse come una ciminiera.
Alzò le spalle. –Vai dove vuoi.-
Falso sangue freddo.
-Sembri agitata.- la squadrò con la coda dell’occhio, soffermandosi sulle cosce nude.
Sbuffò veemente. –Mi chiedo perché cazzo sono salita in macchina con te.-
-Non chiedertelo.- passò una veloce occhiata sullo specchietto retrovisore. –Chiediti perché io ti ho chiesto di venire.-
-Facile: vuoi scopare.-
-Brava, l’hai capito.- lasciò scivolare le mani sul volante.
-Itachi-san, non dimenticare che hai 21 anni… ed io sono ancora minorenne.-
-Tsk! Mi denunceresti?-
Suonò la sua risata nella vecchia automobile. Una risata sgradevole, cattiva, che attenuò la sua voglia di andare con lui.
Una brusca frenata le mise lo stomaco sottosopra; la macchina sterzò girandosi con il cofano verso sud, uscì dalla strada per immettersi nella corsia d’emergenza.
-Ma che cazzo…!- il braccio d’Itachi fu veloce nell’afferrare le sue spalle, avvicinando a sé il corpo sodo della biondina; tappò la sua bocca con un bacio violento, anche se a parlare per lui fu più la lingua delle labbra.
-… Itachi-san!- prese grandi boccate, allontanandosi da lui a bacio compiuto.
-Voglio vedere, Ino.- gli passò una mano tra i capelli. –Voglio vedere se con te sarà solo sesso. O qualcosa di più.-
Si lasciò calare giù le bretelle della magliettina. -… perché io?- chiese, secca. –Cosa ci trovi in una come me?-
-Perché tu?- sembrò piacevolmente sorpreso da quella domanda. -Perché tu sei adrenalina, Ino.-
Sbattè le lunghe ciglia, chiedendo in silenzio più spiegazioni.
-Sei una spezia che insaporisce il cibo, sei energia pura. Sei come una corsa in macchina, come una gara con i rollerblade.-
-Non mi hai scelto perché sto sempre attaccata al culo di tuo fratello?- bisbigliò, mentre si faceva carezzare il collo con la lingua.
-E’ proprio ciò che non concepisco.- strusciò la guancia rasata contro la sua. –Sasuke è come il ghiaccio: che ci trovi in lui?-
-Non lo conosci: Sasuke-kun fa male come il sale su una ferita.-
-Sale e spezie non vanno d’accordo, Ino.- condannò, tornando ad occuparsi di lei.

 

-Un sfida tra noi e l’Akatsuki Team ci sarebbe comunque stata, prima o poi.- si issò in piedi con un equilibrio perfetto, nonostante ora le suole delle sue scarpe fossero dotate di due piccole ruote.
-Questo è vero; però sei un po’ egoista a tentare di giustificarti.-
-Non è che te la fai addosso per il tuo uomo, Sakura-chan?-
Tirò le labbra, colpita dalla sua frecciatina. –Naruto-kun ce la fa benissimo contro quegli stronzi. Non nutro alcun dubbio sulle sue capacità.-
-Bene: allora, non rompermi le palle.-

 

Trattenne il fiato, aprendo gli occhi; amava gustare quella sensazione di scivolare nell’aria,
sentire il vuoto sotto i piedi, in bilico tra l’ora ed il poi. Un tonfo la riportò con i pattini ben piantati a terra, e sterzò nell’atterrare in modo da non sembrare troppo buffa.
-Ora le sai fare anche tu le 360°.-
Si girò verso la voce; un moretto dai pantaloni larghi e sigaretta tra le labbra si mostrava un apatico spettatore.
Cercò di riprendere fiato. -… dovremo… dovremo essere in forma per battere l’Akatsuki Team.-
-Già.- morse la sigaretta. –Ma lo dici come se il Konoha Team non fosse alla sua altezza.-
-Non mi freghi, stronzo.- accigliò lo sguardo. –Sei tu che vuoi mettermi parole in bocca.-
Si alzò di scatto in piedi, buttando la cicca a terra; la sua lunga ombra lambì quella della ragazza. Lo lasciò avvicinare senza dire nulla, osservando come anche la sua pelle fosse imperlata di sudore, prova che anche
il ghiaccio non sopportasse la calura di un pomeriggio estivo.
-E’ stato bello, almeno?-
Una rughetta si disegnò sulla fronte della bionda.
-Itachi sa scopare bene, Ino?-
Sbuffò: proprio ghiaccio, non c’è che dire.
-Che c’è, ti rode forse?-
-No. Ma ora che so che sei una puttana, posso sapere quanto mi costi per una notte?-
Forse se lo era aspettato, quello schiaffo in pieno volto.
-‘Fanculo, Sas’ke-chan.-
E’ vero: sale, e brucia troppo.
Si toccò la guancia calda e gonfia. –Allora un po’ d’orgoglio l’hai conservato.-
-Adesso cosa cazzo vuoi da me?!- tagliò l’aria con i suoi gesti secchi. –Te le sei fatte tutte: Karin, Tayuya, Kin. Tu vieni a farmi la ramanzina?!-
-Cazzo Ino, ma sai di quanti anni fa stai parlando?-per poco non lasciò trapelare la sua collera.
-Ma ero già lì, Sasuke-kun. Già li, vicina a te. Già lì, a sfidare il mondo assieme a te.-
Prendeva grandi boccate, agitata. Perché sei uno stronzo, Sasuke Uchiha.
-Potevi parlarmene.-
-Avrebbe complicato le cose.-
-Mai come ora.-
-Sasuke-kun, a me un po’ interessa Itachi-san.- la sincerità del suo sguardo lo lasciò sgomento. –Ti somiglia. Però ha il coraggio di dire che gli piaccio.-
-La bocca sa mentire, Ino.-
-Ma qualche volta sarebbe bella anche una bugia, idiota.-
La bionda si girò di fianco, allungandosi per prendere l’asciugamano appoggiato su una ringhiera.
-Stupida.- si cercò nelle tasche il pacchetto di sigarette; sbuffò trovandolo vuoto, e lo gettò a terra innervosito. Si ritrovò così ad incrociare lo sguardo fisso di Ino, nell’atto di asciugarsi il sudore.
-La sfida.- sbattè finalmente le palpebre. –Ho detto ad Itachi che sei mia; lui ha ribadito che non ti merito. Quindi, dovrò conquistarti.-
Si morse un labbro, comandata dall’orgoglio di nascondere il piacere che provava. –Bambini: mettere in mezzo i due Team.- buttò l’asciugamano sulla ringhiera. –Io non sono un trofeo.-
-Allora smettila con questo stupido gioco; sei tu che mandi avanti le cose.- sbuffò, prima di andarsene senza salutarla.

 

Assaporò il sole di mezzogiorno, uscendo da quello spogliatoio: lo spiazzale era vuoto, se non per quella decina di ragazzi divisi in due gruppi, nell’atto di programmare strategie segrete. Ino lo sapeva che sarebbe successo: la musica di quello stereo lì a terra, accanto a quelle puttane di Karin e Tayuya, sarebbe esplosa con rock occidentale, mentre gli artisti della velocità avrebbero fatto vedere quel che valevano. Mura, ringhiere, scale, panchine, cestini: il parco cittadino sarebbe diventato la loro arena di gioco.
-Hai la schiena rigida.- Sakura le poggiò una mano sulla spalla. –Rilassati.-
Sbuffò, seguendo la voce del suo grillo parlante.
-Sì, sto bene. Piuttosto, pensa al tuo Naruto.- indicò con un cenno il biondino di uno dei gruppi, visibilmente irritato dalle risate di Kiba e dagli sguardi pieni di biasimo di Gaara. –Si vede lontano un chilometro che ha bisogno di te, quel baka.-
L’Haruno si lasciò andare ad un sospiro, scuotendo la testa come per dire
quello là non ha speranza. Con un cenno di saluto corse verso il suo ragazzo, riuscendo però lo stesso a sentire il grazie che le bisbigliò in un secondo.
I pattini strusciarono sul selciato del parco, permettendole di avanzare verso il campo di gioco; riuscì lo stesso, anche se non spostò lo sguardo, a percepire gli occhi di Itachi sul suo corpo, fissarla attraverso le imponenti figure di Deidara, Sasori ed Hidan, studiare il suo atteggiamento, indagare cosa palpitasse dentro di lei.
Sentì Itachi; ma si avvicinò a Sasuke.
-Ehi, Uchiha.- lo richiamò con un tono di voce modulato; dei quattro ragazzi che avanzarono verso gli avversari si fermò solo lui.
-Yamanaka, sono anni che non mi chiami per cognome.- le lanciò un sorriso di sfida. –Che c’è?-
Si accostò al suo orecchio, senza toccarlo. –Se vinci contro tuo fratello, stasera ti invito a casa mia.-
Il ragazzo aggrottò un sopracciglio.
-I miei non ci sono.- la biondina schioccò la lingua sul palato, superandolo per raggiungere gli altri del gruppo.
Sasuke rimase indietro, per un istante inebetito dalle sue parole; ma riprese il solito contegno, leccandosi le labbra.
-Cacchio, allora devo proprio vincerla questa gara…-

***************************
Ci ho messo 4 ore a scriverla, giuro. Perché non volevo qualcosa di banale.
SasuInoIta con un pizzico di NaruSaku: ma direi anche semplicemente una SasuIno ed una ItaIno, perché contiene scene singole delle due coppie. L’ambientazione è ripresa da Air Gear, un manga che mi interessa da un po’ di tempo, ma allo stesso tempo ho voluto proprio lasciarla di sfondo.
… il finale aperto? Ah beh, ho deciso così per non deludere nessuno. Anche se, tra le ultime righe, si può leggere la volontà dell’autrice facilmente interpretabile…

Una one-shot per la mia Kohai, Ely: per i suoi 17 anni. Amo definirla la mia “rosellina viola con le ali bianche”: ma scusami, piccola, sai che lo ShikaIno non lo sopporto xD Allora ti ho messo ItaIno. A te perché sei unica; perchè siamo tanto diverse e con gusti a volte incompatibili, ma con una affinità speciale. Ti conosco da poco, ma già mi hai conquistato. Quindi, goditi questa fanfiction: e goditi questo tuo diciassettesimo compleanno, fattelo dire dalla tua vecchia sempai. Auguri.

Un ultimo ringraziamento a Mimi, Hilly e Dreaming Ferret per avermi aiutato con la shot.
Per le Violet Roses e le Crimson Roses (dovrebbero essere le fans ItaIno…).
La vostra Rael

  
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