Il Labirinto Della Mente
Ragazzi… vi presento… il penultimo capitolo, cioè l’ultimo
prima dell’epilogo T.T
Siamo agli sgoccioli, capite?!
Dio… per me è un dramma… quasi 10 mesi a scrivere questa
ficcy e adesso arriviamo alla fine…
Che scrivere in un finale, che poi è sempre la parte che
mi esce peggio?
Niente, non vi scrivo niente perché il finale non è
questo, ma arriverà molto prossimamente visto che è già scritto.
Godetevi questi ultimi sprazzi de “Il Labirinto della
Mente” e lasciate qualche commentino, se vi va!
Grazie per aver letto fino a qui!
Un bacione, Sakurina
Capitolo 22. "Wake Me Up Inside"
How can you see into my eyes like open doors
Leading you down into my core
Where I've become so numb without a soul
My spirit is sleeping somewhere cold
Until you find it there and lead it back home
Wake me up inside
Wake me up inside
Call my name and save me from the dark
Bid my blood to run before I come undone
Save me from the nothing I've become
("Bring Me To Life" by Evanescence)
Ino si guardava attorno spaesata: sapeva di essere stata
in un altro luogo, in una stanza... però non ricordava né dove fosse né come
tornarci.
Era difficile ricordare laggiù. E temeva che anche le
parole e gli incoraggiamenti che quelle due amichevoli figure le avevano fatto
poco prima potessero svanire come cenere al vento. Già, quelle due amichevoli
figure che l'avevano spinta fuori dalla luce.... ma chi erano? Aveva ricordato
il loro nome per un attimo, ma quell'attimo era stato più breve del previsto. E
adesso, temeva di dimenticare anche il suo scopo: ritrovare quella camera.
Ino si voltò, guardando il polveroso e trasandato atrio
intimorita. Si torturava le mani nervosamente, avanzando di piccoli passetti,
guardandosi attorno confusa: che fare? Dove andare? Non riusciva, proprio non
ci riusciva a ricordare.
Forse le scale? Sì, dall'alto delle scale proveniva più
luce che da tutte le altre camere al piano terra... forse doveva salire.
Facendosi coraggio, la Yamanaka cominciò a salire, passo
dopo passo, per le scricchiolanti e trasandate scale. Ma a metà del suo
percorso, si fermò, guardando in basso stupita.
Delle figure erano apparse nel vecchio atrio polveroso,
figure molto diverse dalle precedenti: i loro abiti non erano né bianchi né
neri, ma multicolore, soprattutto rossi e gialli. Ombre femminili e maschili
danzavano e correvano per l'ingresso, facendo piroette e giravolte, ridendo
divertiti, cantando motivetti circensi.
Ino fu come rincuorata da quell'allegra visione e da
quelle maschere misteriose che la invitavano a scendere a giocare con loro, e
stava già per ripercorrere le scale all'indietro, per raggiungerle; più le
guardava, e più sentiva i pochi ricordi che aveva diventare evanescenti,
dissolversi nel nulla, percependo l'oblio impadronirsi di lei.
-"Non andarci."- la richiamò improvvisamente una
flebile vocina alle sue spalle.
-"...cosa...?"- chiese la Yamanaka, voltandosi
perplessa.
-"Non andarci."- ripeté una piccola bambina
seduta sul più alto scalino, mentre la fissava seriamente.
h
-"No, mi dispiace, non lo permetterò!!! E' una pazzia
bella e buona!!!"- sbottò Tsunade, dando un potente pugno sul tavolo.
Di fronte a lei, Asha e i coniugi Nara, mentre ai lati della
stanza tutti i jonin di massima importanza, erano stati richiamati nel suo
ufficio.
-"Tsunade-sama, io ho solo detto la verità. Shikamaru
è così cocciuto che anche se non gli avessi rivelato questa soluzione,
l'avrebbe trovata da solo, in un modo o nell'altro."- spiegò Asha, facendo
spallette.
-"Ma questo è... assurdo. Rischiamo di perdere Ino,
non ho intenzione di mettere in pericolo pure la vita di Shikamaru!"-
protestò l'Hokage, mordicchiandosi nervosamente un'unghia.
-"Beh, lo dica a Shikamaru."- fece spallucce
Asha, indifferente.
-"Signori Nara...?"- domandò la bionda,
scostando il suo sguardo perplesso su di loro.
-"Lo lasci andare... quel ragazzo non ha mai voluto
fare nulla d'importante nella sua vita, ma quelle poche volte che si è
impuntato, è sempre riuscito nei suoi scopi. Credo che salvare Ino sia molto
importante, per lui."- asserì semplicemente Shikaku.
-"Yoshino?"- chiese Tsunade, posando il suo
sguardo serio su di lei.
-"...lo lasci andare..."- singhiozzò disperata
la madre, appoggiandosi alla spalla del marito.
L'Hokage assottigliò lo sguardo, perplessa, e sospirò.
Quella storia non gli piaceva per niente, la perdita di Shikamaru sarebbe stata
gravissima... ma del resto, non poteva opporsi alla volontà collettiva.
-"D'accordo Asha, procedi pure."- la invitò con
un cenno la Godaime.
h
-"Senza anima, Ino non ricorda e non capisce molto
bene le cose. Tende a dimenticarle quasi immediatamente e ad essere pervasa da
uno strano senso di disorientamento. Tutto questo se Ino è ancora lì, perché
come ti ho già spiegato, potrebbe essersene già andata altrove."- spiegò
con tono freddo Asha, camminando avanti e indietro -"Rimani nella stanza e
non uscire fuori da lì, altrimenti l'oblio porterà via anche te. Se c'è lo
specchio in frantumi sai cosa fare, se invece è svanito nel nulla... puoi anche
tornare indietro."- continuò con un'impassibilità invidiabile.
-"Ho capito."- si limitò ad assentire Shikamaru,
mani intrecciate sotto il mento, occhi chiusi per concentrarsi meglio.
-"Oh, te ne vai davvero nell'aldilà?"- sussultò
Kiba, guardando l'amico sconvolto.
-"Così pare."- commentò il Nara, annoiato.
-"Non è l'aldilà!"- puntualizzò Asha, irritata.
-"Si chiama dimensione sospensoria, da voi meglio conosciuta come
"limbo", e non mi sto riferendo al ballo."- spiegò ironicamente
la dea.
-"Ah ah, che simpatica..."- ghignò infastidito
l'Inuzuka, volgendo il suo sguardo preoccupato all'amico -"...ma sei
sicuro di quello che fai?!"- protestò, sorpreso.
-"Non ho altra scelta, Kiba. E poi... sei stato tu a
dirmi che sono l'unico in grado di salvarla, no?"- gli lanciò uno sguardo
di sfida il Nara, sicuro di sé.
-"Ah... sì, certo, Nara... vediamo se ne sei
capace..."- ricambiò la sfida l'orgoglioso Kiba, ghignando compiaciuto e
allungandogli la mano.
-"Puoi contarci!"- sorrise Shikamaru, stringendo
con forza la mano dell'amico.
-"Ehi, macho boys, vogliamo darci un taglio con
queste frasette da supereroi e muoverci?"- commentò Asha, sarcastica come
sempre.
h
-"Chi sei... tu?"- chiese Ino, avvicinandosi
alla piccola bambina bionda seduta sulle scale.
-"Che importa, tanto anche se te lo dicessi non te lo
ricorderesti..."- fece spallucce la bimba, alzandosi in piedi e
spolverandosi il vestitino azzurro.
-"E quelli chi sono?"- domandò nuovamente la
Yamanaka, indicando i variopinti spiriti che danzavano nell'atrio sotto le
scale.
-"Spiriti erranti, senza meta e senza scopo. Cercano
di trarre in inganno le anime per farle perdere nell'oblio insieme a loro... ma
non è con loro che devi stare, mam... Ino. Tu sai dove devi andare."-
spiegò la bimba, correggendosi.
-"Sì, lo so... ma non credo di ricordarmelo..."-
sospirò Ino, portandosi una mano alla testa, perplessa.
-"Seguimi, ti ci porto io."- commentò la
bambina, invitandola a seguirla con un cenno della testa.
La piccola biondina salì le scale scricchiolanti seguita
da Ino. La portò lungo il corridoio scuro e trasandato, dove echi sofferenti e
lontani lamenti risuonavano nell'oscurità. Ino si guardava attorno atterrita e
spaventata, non sapendo se ciò che stava facendo fosse la cosa migliore.
La bambina si fermò davanti ad una porta, fissando i suoi
occhioni azzurri in quelli identici della Yamanaka, stringendo dolcemente la
sua mano in quella della ragazza.
-"...buona fortuna..."- sussurrò la bambina,
commossa.
-"Grazie..."- ricambiò Ino, stranamente con le
lacrime agli occhi.
-"Questa è la tua porta... io me ne vado... ci
vediamo..."- la salutò la piccola, prima di svanire nel nulla.
La kunoichi fissò perplessa il suo piccolo angioletto
sparire davanti ai suoi occhi, ma non perse tempo e afferrò la maniglia della
porta, cosciente che presto si sarebbe dimenticata del suo obiettivo. Facendosi
coraggio, aprì la porta e si buttò all'interno di quella camera, ma si bloccò di
colpo, sussultando alla vista di una figura inginocchiata sui cocci dello
specchio in frantumi che si trovava nella stanza del suo arrivo.
Shikamaru sollevò il volto, guardando sorpreso la figura
nivea della compagna, che lo fissava con sguardo sconvolto e spaesato.
-"Ti ricordi di me, Ino?"- le chiese il Nara,
alzandosi in piedi e avvicinandosi a lei con sguardo crucciato.
-"Sì... vagamente..."- commentò la Yamanaka,
fissandolo con sguardo perso e sofferente.
-"Guarda..."- le disse il ragazzo, indicandole
un frammento di specchio che teneva fra le mani -"...questo è quando mi
hai visto per la prima volta, ti ricordi?"- le spiegò lui, lasciando che
la biondina si specchiasse nel frammento.
Guardando dentro quel pezzo di vetro opaco, Ino vide
riprodotte delle immagini della sua vita, quasi come fossero dei video, delle
foto di epoche lontane dimenticate ma interamente appartenute a lei, solo a
lei. Una Ino piccola e con i capelli sbarazzini che inseguiva Shikamaru e
Choji, ridendo e scherzando, nel mezzo della campagna.
-"Ti ricordi adesso?"- le chiese Shikamaru,
seriamente.
-"Sì."- annuì seria la biondina, attaccando il
frammento nella zona più bassa dello specchio infranto.
-"Dobbiamo riattaccarli tutti, sai?"- le spiegò
il Nara, afferrando un altro coccio di vetro.
-"Capisco."- asserì la ragazza, seriamente.
-"Devi indicarmi con esattezza il luogo in cui
attaccare i pezzi... credi di farcela, Ino? Più in alto i ricordi più recenti,
più in basso quelli più lontani..."- le chiarì Shikamaru, accarezzandole
dolcemente il volto.
-"Ci proverò."- annuì Ino, osservando un
frammento di specchio.
h
-"...la tua promozione a chunin, l'esame da
medic-ninja... la morte di Asuma-sensei..."- sospirò Shikamaru,
incastrando l'ennesimo frammento al suo posto.
-"Io... lui l'ho visto."- asserì Ino, indicando
il riflesso del maestro nel suo specchio.
-"Dove?! Qui?!"- sussultò il Nara, sorpreso.
La biondina si limitò ad annuire, sorridente, indicando la
porta.
-"Ah, capisco..."- si deluse il ragazzo,
ricordando che non poteva uscire da lì -"...e... come stava?"-
domandò, timidamente.
-"Bene. Sorrideva."- commentò la ragazza,
afferrando un altro frammento e scrutandolo perplessa -"Che stavamo
facendo qui?"- domandò, indicando loro due sdraiati su di un letto e non
completamente vestiti.
-"N-non ricordi proprio niente, eh?!"- arrossì
Shikamaru, strappandole di mano il frammento della loro prima volta e
mettendolo a debito posto.
-"In realtà no."- fece spallucce Ino, perplessa
-"Chi è questa?!"- domandò poi, indicando un frammento che ritraeva
Shikamaru e Temari in giro per Konoha insieme.
-"Ah ah ah... però la gelosia te la ricordi,
eh?"- ridacchiò Shikamaru, aggiungendo anche quel pezzo, completando man
mano quel puzzle così intricato.
-"...perché mi baci in questa immagine?"-
domandò la ragazza, perplessa.
-"Perché ti amo."- si limitò a rispondere il
Nara.
-"Ah, okay... ed è per questo che sei qui?"-
continuò la biondina, confusa.
-"Sì... ti riporterò a casa, costi quel che
costi."- le strinse la mano lui, con forza.
-"E se si spezzasse ancora lo specchio?"- chiese
Ino, intimorita.
-"Non accadrà più. Te lo prometto. Ci penserò io a
proteggerti, per sempre, te lo giuro."- le promise Shikamaru, baciandole
con dolcezza la mano.
-"Sai, credo di amarti anche io... ma te lo dirò non
appena mi ricorderò ogni cosa con più chiarezza. Adesso mi sento un po' confusa
a dire il vero..."- spiegò la Yamanaka, con espressione mogia.
-"D'accordo. Allora ti aspetto."- sorrise il
Nara, afferrando l'ultimo frammento di specchio, quello del loro primo bacio, e
mettendolo al suo posto.
Con un bagliore improvviso, la superficie crepata dello
specchio si ricompattò in un vetro lucido e splendente. Ino si avvicinò allo
specchio estasiata, come attratta da esso, e non appena vide il suo riflesso in
esso, la ragazza sparì, assorbita dal vetro proprio come Asha aveva spiegato a
Shikamaru.
Il Nara ghignò soddisfatto, saltando fuori dalla finestra
trasandata come gli aveva ordinato la dea, svanendo nel nulla, non accorgendosi
di una piccola peste bionda che aveva osservato tutta la scena dal buco della
serratura, divertita.
h
-"Ti dico che non è possibile."- ripeté con
forza Asha, a braccia conserte.
-"Le dico che è così, Asha-sama. Ino è rientrata
dalla porta ed insieme ci siamo messi a ricostruire la sua anima pezzo per
pezzo."- sbuffò Shikamaru, stanco di ripetere per l'ennesima volta quella
storia.
-"E io ti dico che non è possibile."- ribadì la
dea, irritata.
-"Perché no?!"- sbottò il Nara, a corto di
pazienza.
-"Perché no!"- concluse il discorso Asha,
intestardita sulle sue idee.
-"Oh, faccia come creda... a me, ora come ora, non me
ne importa letteralmente più niente. Grazie mille di tutto, ma questo... è un
addio!"- la salutò Shikamaru inchinandosi lievemente, per poi uscire
dall'ufficio dell'Hokage in fretta e furia.
h
Shikamaru corse in giardino, affondando i piedi nell'erba
bagnata dai rimasugli melmosi di neve di fine inverno.
Il vento freddo pizzicava il volto del ragazzo,
diffondendo la risata candida e divertita della Yamanaka in ogni angolo del
giardino, mentre inginocchiata di fianco all'aiuola chiacchierava allegramente
con Kiba.
-"Scusate se disturbo le vostre risate..."-
s'intromise Shikamaru con punta di malizia, inginocchiandosi accanto a Ino e
abbracciandola da dietro.
-"Figurati, tu non disturbi mai, eroe!"- lo
sbeffeggiò Kiba, facendogli l'occhiolino.
-"Ah ah, il solito spiritosone..."- ridacchiò
annoiato il Nara, stringendo ancora di più a sé la biondina.
-"Ehi Kiba, puoi venire un attimo? Ti devo
parlare!"- lo richiamò improvvisamente una melodiosa voce in lontananza,
appartenente ad una graziosa biondina.
-"Oh, la tua Hikari ti chiama, Inuzuka."-
commentò Shikamaru, lasciando Ino per dare una pacca sulla spalla all'amico.
-"Già, vado dalla mia Hikari..."-
sogghignò Kiba, divertito -"...ma stai attento a come ti comporti, Nara...
al primo passo falso, Ino me la prendo io."- sussurrò poi al suo orecchio,
attento a non farsi sentire dalla biondina ai loro piedi.
Shikamaru non rispose, si limitò a fulminarlo con ghigno
compiaciuto e superiore.
-"Spiacente Inuzuka, non credo che farai in
tempo..."- mormorò di rimando il Nara, convinto.
Kiba inarcò un sopracciglio perplesso, non capendo cosa
intendesse l'amico con quella chiara istigazione. Non poté mai capirlo, visto
che Hikari arrivò crucciata e lo trascinò via di forza per un braccio, senza
dargli tempo di chiarirsi con l'amico.
Shikamaru sorrise radioso a Ino, che inginocchiata vicino
ai fiori appena sbocciati lo fissava dubbiosa: aveva intuito che quei due
avevano avuto un piccolo bisticcio sussurrato e che non volevano renderla
partecipe.
Il Nara le si accoccolò di fianco, stringendola forte fra
le sue braccia, inspirando il suo profumo misto al frizzante odore di fiori e
neve di cui era carico quel vento di marzo.
-"Oh, a proposito, Shika-kun... adesso che ne sono
certa, ti posso dire che ti amo tanto!"- sorrise Ino, stampandogli un
dolce bacio stampo.
-"Sì, lo so..."- commentò il ragazzo,
infilandole all'anulare sinistro l'anello che le aveva comprato tempo prima. –“…per
sempre…”-.
In tutta risposta, la Yamanaka lo baciò con passione, come
non faceva da troppo tempo, ormai. E lui ricambiò con la stessa intensità e lo
stesso desiderio.
Pensare che adesso la vita sarebbe stata tranquilla,
almeno per un po', la faceva stare bene. Ino era felice, anche se le sue notti
erano piuttosto inquiete a causa degli incubi che la perseguitavano. Asha
diceva che ne avrebbe avuto per un po', ma a lei non importava. Anzi, era
meglio, visto che così aveva una scusa con la quale convincere suo padre a
farla dormire con Shikamaru.
-"Guarda che belli questi bucaneve viola, Shika...
sai che sono i fiori della speranza?"- chiese Ino, sorridente.
-"Sì, lo so..."- assentì nuovamente il ragazzo,
ghignando divertito.
-"Però hanno un profumo troppo forte, mi fanno venire
la nausea!"- sbuffò Ino, alzandosi in piedi scocciata.
-"...nausea?! Di già?!"- sussultò Shikamaru,
stupito.
-"In che senso, scusa?! Che cavolo hai
capito?!"- arrossì Ino, imbarazzata dalle allusioni del suo ragazzo.
-"Ma se l'abbiamo fatto solo una volta... che
sfiga!"- si lagnò il Nara.
-"Ma cos'hai capito, idiota?! Io non sono mica
incinta!"- inveì la Yamanaka, ma subito si fermò, dubbiosa -"...non
posso esserlo, vero?"- domandò poi, impallidendo per il dubbio.
Shikamaru si limitò ad aggrottare le sopracciglia, facendo
spallucce, divertito: chi poteva saperlo?
Ciò che seguì furono una serie di urla e di scleri da
parte della sua ragazza, che si era fatta prendere totalmente dal panico, sotto
gli occhi del suo fidanzato che se la rideva di gusto, mentre dall'alto del
palazzo Asha li osservava pensierosa e crucciata.
La donna fu raggiunta da Tsunade, che sorrise intenerita
dai soliti bisticci fra i due ragazzi.
-"Che succede, Asha?"- le domandò l'Hokage,
notando la sua aria pensierosa.
-"Le anime non escono dalla porta della stanza per
poi rientrarci come se niente fosse. Una volta che sono uscite, non riescono
più a trovare la strada per tornare indietro. Perché Ino sì?"- borbottò
fra sé e sé la dea, tormentata dai dubbi.
-"Come prego?"- chiese la bionda, perplessa.
-"No, niente Tsunade..."- si limitò a rispondere
con una scrollata di spalle la rossa.
-"SONO TROPPO GIOVANE PER AVERE UN BAMBINO!!!"-
urlò Ino dal cortile, preda della disperazione fra le braccia di Shikamaru.
-"...un bambino???"- sussultò Tsunade,
sconvolta.
-"...ma certo, un bambino!!!"- assentì Asha, con
tono irritato. -"Scommetto che anche in questa storia c'entrano due
occhioni azzurri e dei bei boccoli biondi... ora devo andare Tsunade,
arrivederci!!!"- si congedò la dea, svanendo nel nulla in fretta e furia,
proprio com'era arrivata.
-"Ma pensa te che tipa!"- ridacchiò l'Hokage,
spensierata.
h
Kiba se ne stava nervosamente sdraiato sul prato fiorito,
sulla solita collinetta di Shikamaru. Era lì l'appuntamento.
Finalmente, dei passi lenti ed uno sbadiglio svogliato
richiamarono la sua attenzione.
L'Inuzuka si sollevò di scatto, fissando Shikamaru con
occhi sbarrati e preoccupati, mentre una goccia di sudore freddo gli scivolava
dalle tempie in giù.
Il Nara gli si sedette accanto, buttandosi a terra con un
tonfo, incrociando le braccia dietro la testa e prendendo a fissare le nuvole.
-"A-allora?!"- esplose l'Inuzuka, preda
dell'ansia.
-"Non diventi zio, tranquillo."- lo rassicurò
Shikamaru, forse con tono un po' deluso.
-"Oh meno male!"- sospirò Kiba, sedendosi a
terra, sollevato. -"Sei uno stronzo! Vuoi metterla incinta così hai la
scusa per sposarla!"- lo accusò poi.
-"Ehi, ho 17 anni e nessun istinto suicida... quindi
no, non ho né intenzione di avere un figlio né di sposarmi prima del
dovuto!"- protestò Shikamaru, irritato.
-"Benissimo, amico."- sorrise Kiba, sornione.
-"Non fare lo stronzo... tu mica esci con
Hikari?"- lo fulminò il Nara, contrariato.
-"Certo, lo sai che mi piacciono le bionde."-
ammiccò l'Inuzuka, alzandosi in piedi e
allontanandosi dall'amico -"...ma mi piacciono di più se hanno anche gli
occhi azzurri!"- commentò poi, prima di cominciare a correre lontano
dall'amico.
-"COME PREGO?!"- urlò Shikamaru, mentre fissava
il compagno sparire all'orizzonte di corsa.
Un grazie
grandissimo come sempre a tutti i miei amati recensitori e a tutti quelli che
leggono senza commentare (vero Lee? XD)!
Andreatorinista
Hinata21
YumiBabyPunk
Kikichan
Jess_Elric
Ice_Princes (bentornata! *w*)
Vi voglio
bene!
Sakurina