Storie originali > Giallo
Segui la storia  |       
Autore: WittaHowler    20/05/2014    3 recensioni
Summer è stata uccisa a solo 9 anni e tocca a Theodor, un neopoliziotto, operare insieme alla squadra a cui è stato assegnato per scoprire la causa della tragica fine della piccola.
Ma c'è un problema, il suo capo Dominique, che ha un pessimo carattere verso i genitori dell'uccisa e con il mondo stesso, ma perché Dominique è così? O meglio... cosa l'ha spinta a diventare così?
Genere: Angst, Dark, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Theodor pigiava furiosamente i tasti della tastiera, per poi cancellare il tutto ancor più furiosamente. Benché avesse avuto dei voti alti in lettere, nel periodo delle scuole, sopratutto ai temi, dove i professori riempivano il giudizio con pomposi complimenti, in quel momento le parole gli venivano meno, qualsiasi cosa scrivesse era scoordinata o sgrammaticata, e una delle cose che non sopportava Theodor era vedere sullo schermo le linee tratteggiate sotto le parole, specialmente se era lui ad averle scritte. Ma in quel momento non riusciva a concentrarsi, il pensiero stesso di quel che doveva scrivere lo tormentava, ma doveva comunque sbrigarsi, un verbale non poteva aspettare le sue stupide fissazioni. Allora ci riprovò. Scrisse un solo periodo:

“Summer Babbling, trovata nel fiume di Bethin il 12 Maggio 2014, alle ore 00:47, il soggetto presenta ripetute coltellate sul l'addome, sul petto fino al basso ventre, aveva solo 9 anni...."

Nello scrivere quel numero e quella parola, Theodor ebbe un singulto, che gli uscì dritto dal petto, come se avesse sentito appena ogni coltellata inflitta a quella povera bambina. Summer, estate; mancava poco all'estate, ma lei non avrebbe mai più avvertito il cambiamento tra le tiepide temperature di Maggio e quelle torride di metà Giugno, non si sarebbe goduta i gelati, né il melone col prosciutto mangiato la sera tardi, con la TV accesa e il brusio di sottofondo delle cicale, insieme a mamma e papà. Già, i genitori; chi sarebbe stata quella buon'anima in pena costretta a rassicurare i genitori? A dargli false piste? A vederli piangere distrutti in quegli involucri vuoti, ormai non più corpi contenenti un'anima, ma solo organi che non riuscivano a far per bene il loro lavoro. Lui non lo sarebbe stato di certo, era entrato da poco in polizia e l'ultima cosa che si sarebbe sognato era di finire nel reparto di criminologia infantile. Theodor già da piccolo giocava con la volante in miniatura della polizia, dire la frase: "Mani in alto!" lo esaltava, fare il poliziotto era stato in tutta la sua vita il suo unico sogno. Ma non così, non voleva scrivere verbali su omicidi di bambini, su delle vite non vissute, su dell'esistenze che non possono ritenersi tali tranne che per una manciata di persone. Il suo cervello non riusciva a concepire un tale pensiero.
Rileggendo ciò che aveva appena scritto al computer la rabbia crebbe dentro di lui, accorgendosi di tutti gli errori grammaticali che aveva fatto finora, ma pian piano questa scemò e in lui ritornò il senso del rifiuto. Decise di inviare un messaggio al suo collega Matthew; era stato proprio questo a dirgli di riferire a lui tutto ciò che non era in grado di fare.
"Matthew non riesco a scrivere il verbale, potresti aiutarmi?"  Semplice e diretto.
Nel frattempo, Theodor aprì il browser e la casella email e, mentre aspettava la risposta, cominciò a prepararsi il caffè. Apri la macchinetta, la sciacquò e asciugò accuratamente, aggiunse acqua e il caffè copiosamente, dopodiché accese il bollitore elettrico. Mentre ripuliva il poco disordine che aveva fatto, si avvicinò il sacchetto del caffè e lo annusò a grandi inalate. Theodor amava il caffè, ogni cosa di quel liquido corposo e marrone gli dava assuefazione. Ma dovette rimandare la sua dimostrazione d'amore per il caffè, poiché il telefono stava squillando.
“Pronto?”
“Sono io." Disse, uscendo dal microfono, una voce profonda. E prima che Theodor potesse rispondere Matthew continuò dicendo: "Inviami il tutto via email; non preoccuparti succede a chiunque di avere un crollo emotivo le prime volte"
Theodor preso dall'agitazione si affrettò ad andare verso il computer per spedire l'email. Intanto dalla macchinetta del caffè usciva un gorgoglìo.
“Okay, ho fatto."
"Bene ora la invierò a Dominique."
"A chi scusa?" A Theodor cominciarono a imperlare di sudore le mani.
“Ah già, ancora non l'hai conosciuta. Comunque lei è il capo e adesso devo andare. Ci vediamo stasera Theo."
Theodor rimase per qualche minuto con il cellulare messo accanto all'orecchio. Nella sua mente ormai vagavano nuove domande "Perché non sono riuscito a farlo da me? Perché sono così stupido?"
 Mentre rispondeva a queste, il caffè si brucio.

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Giallo / Vai alla pagina dell'autore: WittaHowler