Violator Track #7 Policy of Truth

"Mamma diceva sempre che i miracoli accadono tutti i giorni!" (Forrest Gump)

"Non ci avrei mai creduto, sai?" La voce spezzò il silenzio che, fino a quel momento, c’era stato fra loro.
Uno sbuffo pesante" Dillo a me. Non sapevo che l’avrei fatto fino a che non te l’ho data." Un momento di attonito silenzio precipita sui due ragazzi.
"Uhmmm... credo che questa frase potrei usarla per ricattarti, Hyuga." Un sorriso sghembo che traspare dalle parole.
"La fascia di capitano, ovviamente. E comunque c’ho solo una cosa che potrei... no, meglio che io stia zitto e non peggiori la situazione. Non sono un genio nell’usare le parole."
"Stai ammettendo forse un tuo limite?" stupore malcelato.
"Assolutamente no, Matsuyama. Non ho limiti. Sono bello, bravo e fra poco anche ricco, me lo sento. E sono il capocannoniere della Nazionale. "Un sottofondo ironico e lievemente sarcastico aleggia su ogni parola.
Sulla panchina del parco cala nuovamente il silenzio. In lontananza la musichetta di un cellulare e il rumore di passi affrettati che si avvicinano. Poco dopo, davanti alla postazione eletta a sede del loro discorso spezzettato, passa di corsa un ragazzo che fa jogging, gli auricolari nelle orecchie.
"Mamma diceva sempre che i miracoli accadono tutti i giorni!" sbottò Hikaru.
Hyuga lo guardò storto un momento.
"Eh? Che c’entra tua madre?"
"Niente, era una citazione da Forrest Gump. Sai, l’omino di corsa, il miracolo che tu mi abbia ceduto la fascia di capitano... ci stava bene!"
"Non so cosa sia ‘sto Forrest Gump, ma la fascia... era il prezzo da pagare per non essere soddisfatto delle mie azioni[1]." Una pausa prolungata, come se cercasse le parole. "Sai, non potevo tenerla, e non c’era nessun altro che la meritasse."
"Dopo che i nostri rapporti sono iniziati con uno schiaffo ed una mezza rissa, queste tue parole mi fanno piacere. Comunque è un film che mi ha costretto a vedere Yoshiko. Forrest Gump, dico."
Hyuga lo squadra, soppesandolo. È incerto se parlare del film, che non ha mai sentito nominare, dell’incontro-scontro che hanno avuto agli albori della loro conoscenza o della ragazza. Poi decide di cambiare completamente: dopotutto, il cinema non gli interessa, dello schiaffo preferirebbe dimenticarsi e a parlar della tipa si sentirebbe in imbarazzo.
"Però Wakabayashi è stato uno stronzo." Se ne esce Hikaru all’improvviso, togliendolo dall’imbarazzo di trovare un argomento. "E tu sei un pazzo ad allenarti con un pallone che pesa il triplo del normale."
Hyuga risponde di nuovo con uno sbuffo, cercando di dribblare l’argomento “Genzo”, e si getta a pesce sull’altro "Che ci vuoi fare, ci educano ad essere masochisti. Tu spali la neve, io ascolto un ubriacone."
"Già."
"Già."
"Non ti chiedi mai se non sia stupido?"
"Che tu ti ostini a spalare neve, o che io dia ascolto a un ubriacone?"
"Entrambe."
"L’idea mi ha sfiorato. Ma non conosco altri metodi per sfondare. E poi Kira non è così male, una volta che superi l’odore di alcol."
Da un altro sentiero proviene il rumore ritmico di qualcuno che corre con un pallone al piede.
Tap Tump Tap Tap Tump.
"A quanto pare non siamo gli unici masochisti, qualcun altro passa la notte ad allenarsi."
"Forse dovremmo riprendere, no?" Hyuga si alza con un balzo felino dalla panchina, riprendendo il pallone.
"E riprendiamo." Matsuyama lo imita, staccandosi da quella panchina e pensando che, per fortuna, la mattina dopo non si giocava presto.

[1]: “Now you're not satisfied
[...]
It's just time to pay the price”

Da “Policy of Truth” dei Depeche Mode.

Nota del 2014: questa storia è di almeno 5 anni fa... sarà del 2009 circa... rileggerla mi lascia sempre col sorriso sulle labbra, perché per me Kojiro ed Hikaru sono l'esempio dell'amicizia nata per puro caso, per giunta con un primo incontro sotto pessimi auspici. Boh, io li adoro e mi piaceva un sacco descriverli. Spero che la ficcyna possa piacervi: io la adoro :D