~Prologo~

Non riuscivo a pensare più a niente. Ero come una preda ferita gettata nel pavimento pronta per il colpo di grazia. Nessuno sarebbe potuto venirmi a salvare. I miei genitori sono morti. 
Qualcuno bussò alla porta per entrare nella stanza dove mi trovavo, dolorante.
Pensai fosse il terzo uomo. Ma quando vidi il primo rapitore accasciarsi rumorosamente al pavimento capii che non era chi credevo. Dietro la porta c'era un uomo.. Basso con dei capelli strani, neri ed occhi altrettanto scuri in cui non si leggeva nessun emozione.
L'altro uomo si agitò e corse contro la porta. Con un movimento rapito uccise anche lui.
Poi mi notò e mi venne in contro. Mi tese una mano che io accettai con esitazione.
Quando mi alzò mi sussurò delle parole che fecero scattare qualcosa dentro di me
- Vivi o muori. Così va la vita.-

Mi portò fuori dalla casa. Nel cammino non spiccammo parola.
Volevo ringraziarlo per avermi salvata, ma non riuscivo a parlare. E' come se mi mancasse la forza di aprire la bocca.
Fuori dalla casa mi appoggiai vicino le scale. e finalmente riusci a dire qualcosa.
-E ora dove andrò? non ho più una famiglia.-
Guardai il pavimento. Lui mi fissò per una manciata di minuti e poi disse, finalmente, qualcosa.
-Stanno arrivando gli amici dei tuoi genitori, quelli che vi stavano venendo a trovare.-
Rispose in tono pacato.
Pensai come faceva a saperlo.
-Se ti chiedi come lo so, E' perchè mi hanno chiesto di aiutarli a trovarti e mi hanno raccontato perchè fossero nella foresta e disperati.-
Lui si volto e vide delle figure avvicinarsi, riconobbe il signore e quindi iniziò ad andarsene.
Per poi girarsi venendomi in contro. Mi avvolse una strana sciarpa rossa, calda, nel collo.
-Per ora starai con loro. Ma quando sarai grande e allenata ad uccidere titani allora vieni nella legione esplorativa. Quella sarà la tua famiglia. Ci rivedremo quando crescerai.-
I miei occhi si illuminarono. Lui si girò mostrando "le ali della libertà" per poi andarsene definitivamente.
Poco dopo arrivarono Il signor Jeager e suo figlio Eren. Che mi portarono a casa con loro. 

Dopo pochi anni ci fu il crollo delle nostre mura. e quindi ci "trasferimmo", Li persi la madre di Eren che ormai era una seconda madre per me. Invece del signore Jeager non si seppe nulla.

Ormai ho concluso l'addestramento con Eren ed i nostri amici. E finalmente è giunto il giorno tanto atteso. Quello della scelta.

Io, Armin, Eren e altri nostri amici rimanemmo anche dopo il discorso del "capo".
La persona che mi aveva salvato mi fissò per un attimo per poi distogliere lo sguardo.
con una sola occhiati capii cosa voleva dirmi. 
"Benvenuta in famiglia".