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Autore: delilahs    22/05/2014    0 recensioni
Non è forte chi non cade, ma chi cadendo ha la forza di rialzarsi.
Storia incentrata sui pochi momenti di cui abbiamo conoscenza che Kate trascorre nelle mani di Vulcan Simmons, nella 6x17 "Nella pancia della bestia".
[Rating ARANCIONE per sicurezza]
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Kate Beckett
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Prima dell'inizio
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Il sangue sa di sale ed è amaro. Il dolore al labbro superiore non accenna a passare, ed un grumo di sangue e saliva si accumula nella gola della detective. Con sé porta il sapore disgustoso del vomito, dell'alcool scadente. Lei lo rigetta per terra, e cadono anche delle lacrime. Ha le mani legate dietro la schiena, perciò non può pulirsi la bocca. È uno spettacolo pietoso. La sedia dove l'hanno imprigionata é scricchiolante e puzza di sudore, e ha delle schegge che le graffiano la schiena.
Tiene abbassa la testa, determinata a non mostrare la sua debolezza, nel suo labbro superiore spaccato a metà e nei conati che la stanno assalendo per la puzza dello sgabuzzino afoso dove l'hanno chiusa; i suoi pantaloni sono bagnati e rovinati. È stata chiusa lì dentro per più di cinque ore.
Il sangue appiccicoso che esce dalla ferita che ha alla testa la acceca, la fa tossire e muovere la testa nel tentativo di liberarsene. La vogliono far soffrire, soffocata da proprio sangue bollente.
Pensieri scomposti le attraversano la mente, mentre cerca invano di racimolare il poco ossigeno che entra dalla finestra incrostata di sporco. Le bruciano i polmoni, acqua ormai tiepida le bagna i vestiti. 
Sputa con rabbia un altro grumo di sangue, stavolta sbattendo con la sedia vicino al muro. Questo le provoca una fitta alla schiena, mentre sente alcune schegge di legno maleodorante che le entrano nella carne. A terra si è riversata una pozza di vomito, sangue e saliva e lacrime. Vede a malapena, tra la spossatezza e il fluido bollente che le gocciola dalla fronte. Il liquido a terra segue le fantasie di Kate, che è ormai allo stremo delle forze. Prima le pare di vedere un vicolo, poi un albero, poi un libro. Perde conoscenza. Si risveglia non sa quanto tempo dopo. Il sangue ha smesso di scendere, e la pozza si é asciugata per metà, evaporando in fumi maleodoranti e disgustosi. Vomita di nuovo. 
In terra, nella pozza di sangue, vomito e urina, riesce quasi a leggere un messaggio. Se lo sente in quel poco di lucidità che le é rimasta. La sua testa lo ripete.
Kate, se resti qui muori.
La porta alla sua sinistra si apre. Un uomo possente entra. Sorride sinistramente. È contento, si vede. Si avvicina a lei, le slaccia le corde che la tengono legata. La afferra per un braccio, spazzolandole con una crudele ipocrisia i capelli fradici, e si dirige verso la porta. La detective riesce ad alzare gli occhi, e scorge una tinozza enorme, di nuovo piena di cubetti di ghiaccio.

Se resti qui, muori.



















 
   
 
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