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Autore: Aman    26/05/2014    2 recensioni
Egalord, Signore Oscuro degli Elementi Rinnegati è ormai sconfitto e la pace ha misteriosamente albergato nell'Universo in tumulto nei giorni successivi.
Ma sarà veramente tutto finito o è solo un preludio per nuove ere di lotte per il potere e l'ascesa di nemici potenti e pericolosi?
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Wilhelmina (Will) Vandom
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
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"Da quel giorno si cantò molto di quel rospo contrabbandiere e del suo coraggio"
Ytrass, figlio di Pareiitass

Il cratere aveva più o meno il diametro di duecento metri, e si estendeva in lungo, fino ad un imprecisato punto luminoso in lontananza.
-Awmeaa-sor...- Ari ordinò ai suoi soldati di tenersi pronti, Karitass era decisamente troppo potente, specialmente visti gli ostaggi che aveva fra le sue mani.
-Riposo, riposo...- sussurrò Blunk, gli arcieri riposero le freccie nella balestra, ma il loro generale avvertiva comunque un triste sentore di nervosismo nei loro respiri affannosi.
I Sarvask stavano letteralmente impazzendo dalla frenesia da battaglia, cominciava ad essere difficile tenere a bada le loro onormi code da coccodrillo e le loro fauci perennemente spalancate.
Le Guardiane seguivano in silenzio il gruppo, nessuna di loro fiatava...
Forse stavano meditando qualcosa nel privato della loro mente? Può darsi... ma nessuno lo seppe mai.

Raggiunsero una grande pozza di magma, scavata a mo di piscina, vari adepti mascherati e ammantati restavano nascosti nell'oscurità, mentre Lord Karitass e Reeshik stavano senza paura sui bordi, il Signore Oscuro sembrava inalare i vapori tossici della lava e trarne un afrodisiaco giovamento.
-Avete avuto il fegato, dunque, di venire fin qui- disse la voce possente di Karitass.
-Ci puoi giurare, verme- Ari si fece avanti con la spada levata -Ora lascia libero mio figlio, se non vuoi ritrovarti le budella in posizioni innaturali-
-Osi minacciarmi con una spada, arkhantiano?- la risata si fece cupamente grottesca -Nessun'arma forgiata dagli uomini può farmi alcun male, così come nessun'arma degli Escanor, dei Terrestri e dei Payrt'rimm, nessun potere né di Kandrakar né delle Casate Nobili. I miei Anelli Assoluti mi proteggono e mi danno poteri che voi potete solo sognarvi...-
-Come sei entrato in possesso di quegli anelli?- domandò Taranee, la sua maniacale curiosità emergeva nei momenti più inopportuni.
-Li trovai molti anni orsono, Guardiana, sulla Terra, mio pianeta natio- rispose Lord Karitass.
-Non è possibile- disse Will -Non puoi essere un terrestre... nessun altro a parte noi sa di...-
-Non ho bisogno di essere racattato dall'Oracolo, Will. Io il potere me lo sono comprato coi miei soldi, mi è bastato qualche milioncino ai Servitori di Kjertrot e agli Oprassid per far riscoprire in loro una cupidigia economica, per secoli repressa dai rigidi voti religiosi, tanto che mi hanno donato gli Anelli-
-Si può sapere perché?- domandò Irma -Perché non te ne sei restato a fare la tua vita da nababbo invece che diventare superpotente, rapire i nostri cari e tentare di riportare in vita uno scheletro altrettanto potente?-
-Il mio nome, figlia dei Lair, era Diamond Karat, iniziai la mia carriera ad un banco di pegni ad Haeterfield, poi, mano a mano che mi facevo amanti di buona famiglia, ho costruito la mia ricchezza e sono diventato un borghese medio-alto, quasi al pari degli aristocratici.
Per caso, mia moglie mi consigliò di andare a mangiare al Silver Dragon, io, molto riluttante (pensando di ritrovarmi un cane fritto o un topo al vapore), la portai a mangiare in quel posticino.
Per caso, mentre aspettavo il mio riso alla cantonese, andai in bagno, e per caso mi persi (non riuscivo a decifrare una parola di quegli ideogrammi cinesi) e per caso mi ritrovai in uno stanzetto buio, in cui c'era una scatola di cartone in cui qualcosa brillava all'interno, di una tenue luce rosata... Ah! Se me ne fossi andato... se non avessi aperto quella scatola ora non sarei qui... dentro c'era uno splendido ciondolo in ametista rosa, la cosa che mi incuriosì di più fu in fatto che emettesse luce propria invece che riflettere quella del sole o delle lampadine.
Puntualmente, mentre ero intendo ad ammirare quella meraviglia geologica, arriva quella vecchia pazza, che mi bestemmia in cinese e mi dice di andarmene, che il Cuore non va toccato e via dicendo...
Tornai i giorni successivi, di sera a cenare e a cercare di convincere la vecchia a vendermi il ciondolo, e di notte, in cui penetravo nel Silver Dragon e prendevo degli appunti veloci sulle proprietà e le potenzialità economiche del ciondolo.
Fu una di queste notti che, per caso, aprii un portale... Ero sbigottito, ma, con molta calma professionale, lo attraversai, e mi ritrovai a H'hatrowq, dove comprai i miei primi anelli, poi, prendendoci gusto, aprii molti varchi a caso nei giorni seguenti, visitai Basiliade, Arkhanta, Meridian, Hemigross, Klastrakand e via dicendo... divenni sempre più ricco, e fu allora, caro Ari, che venni a sapere delle leggende su Egalord e le sue Matrici-
-PAZZO! PAGHERAI CON LA VITA UN AFFRONTO DEL GENERE ALLA MIA CASATA!-
-Invece dovresti essermene grato, arkhantiano, sto dando a tuo figlio l'onore di dare il proprio potere per far resuscitare il Grande Egalord. Io conobbi ben presto la tua Banshee, la quale mi raccontò (sotto tortura, naturalmente) dei grandi poteri tramandati dai tuoi antenati... da Wrutres a tuo padre, tu, Ari, non sei capace nemmeno di scagliare un misero globo energetico, così ho sparato che almeno tuo figlio, sotto il suo tragico autismo, nascondesse almeno una briciola del potere che mi serviva per portare a termine il mio piano.
E così è stato! Purtroppo però, Phobos ha avuto la mia stessa intuizione, e ha mandato Cedric a rapire il bambino... mi sono poi dovuto inventare tutto uno stratagemma per riprendermelo e portarlo qui assieme a Phobos stesso e alla Regina, grazie all'aiuto di tuo figlio, Vathek-
Il gigante azzurro, fra le fila di Meridian, restò inebetito, l'alabarda gli cadde a terra.
-Figlio...- mormorò con la voce cavernosa intenerita -...che cos'hai fatto?-
-E' diventato un vero uomo, Vathek- Karitass mise una mano sulla spalla del giovane Galhot -Un uomo migliore di quanto tu l'abbia mai desiderato. Con l'effusione del mio potere diventerà forte e vigoroso e sarà il salvatore di Meridian dalla monarchia degli Escanor. Guarda questo giovane, Vathek... Questo è tuo figlio!-
-Mio figlio è felice di quello che è, non è uno schiavo di ciò che tu vuoi che diventi!- gridò Vathek.
-Oramai è troppo tardi. Voi siete venuti qui solo per riavere i prigionieri, giusto? Bene, come prova di buona fede, vi permetterò di portarne via solo uno, gli altri due li farò cadere nella lava, dalla quale riforgerò il corpo del mio padrone di pura roccia vulcanica-
Phobos, Elyon e Maqi stavano levitando a mezz'aria, tutti privi di sensi e pericolanti sulla piscina di lava.
-Va bene, dammi mio figlio- ordinò Ari -Lui è più importante per me di due Escanor incapaci-
-Regina nostra guida, Regina deve salvare lei stessa- replicò animatamente Blunk.
-Decidetevi. Intanto Phobos, per mancanza di voti, verrà sacrificato per primo- Lord Karitass tese una mano, il Principe cadde nella piscina di magma senza alcun rumore -Chi dei due bambini volete salvare?-



-Mio figlio!- disse Ari, con un'assoluta decisione temprata negli occhi.
-Sia fatta la tua volontà, figlio di Arkhanta- con un altro gesto di indice e mignolo, Maqi ricadde dolcemente disteso fra le braccia del padre, dormiva beatamente, almeno lui.
-Oggi, meridiani, perderete sia Principe che Regina. Osservate dunque, come Elyon, figlia di Weira, della dinastia degli Escanor, diverrà il secondo ed ultimo ingrediente della rinascita del nostro unico ed indiscusso padrone Egalord-
-Blunk no crede- il piccolo Passling andò a tutta carica verso il bordo della piscina di lava -Se davvero tu vuoi secondo ingrediente, Blunk darà sua energia mistica per tuo assurdo piano- senza alcun preavviso, il coraggioso Blunk si gettò nel magma e lì incontrò la morte.
-NO!- il grido di Karitass rimbombò in tutto il cunicolo del cratere -Sciocco! La tua energia mistica è solo un millesimo di quella della tua Regina. Ora egli rinascerà molto più debole!-



Un'alone di energia si mescolò ai vapori velenosi della lava e la figura umana di Egalord si stagliò alta, alta fino alle sporgenze accuninate della roccia.
-Che cos'hai fatto?- domandò lo spirito con voce eterea -Perché hai tolto la vita a due esseri viventi?-
-Per ridarla a te, o mio signore- Lord Karitass si inginocchiò alla pozza di lava -Perché voi possiate tornare fra noi e dominarci col vostro potere-
-Questo tu credi...-
-Questo è scritto, mio signore. La Profezia parla di voi, legato al Cuore di Kandrakar, destinato a tornare e a cancellare le iniquità dall'Universo-
-Non sono io colui di cui parla la Profezia. Vi è uno molto più forte di me e molto più degno di questo potere-
-Vi riferite a me, signore?- gli occhi di Lord Karitass si illuminarono come due rubini -Io sono degno di questo potere?-
-Questo spetta a te deciderlo, sappi però che io non ne conosco le conseguenze- come un soffio di vento, Egalord sparì, e i vapori vulcanici appestarono l'aria, rendendola irrespirabile.
Karitass immerse una mano in quel lago di rocce fuse, un'aura di energia spaventosa si disegnò attorno al suo corpo, ogni sua cellula sprizzava di vita e di potenza.
Solo allora Taranee si ricordò del Dono della Lava e del destino che aveva visto.
Comunque fossero andate le cose, erano tutti nei guai fino al collo.


 
  
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