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Autore: Morgan_    27/05/2014    3 recensioni
-Robin Hood- dice porgendomi la mano.
Mi tolgo anche io il cappuccio e vedo la sorpresa nei suoi occhi, che però non perdono il loro bagliore sbarazzino.
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Principe Giovanni, Robin Hood, Sorpresa
Note: Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Lui mi guarda, ammicca e si gira per scoccare la freccia. Se ora sbaglia, vinco, se fa centro, parità.
Ma non credo possa fare meglio di me, è praticamente impossibile: ho colpito la freccia che stava al centro  del bersaglio, quella che ha scagliato lo sceriffo, che si è spaccata in due.
Ma lui colpisce la mia freccia, che fa la fine di quella dello sceriffo.
Parità.
Dalla folla che assisteva sale un urlo eccitato, non era mai successa una cosa del genere.
Lo sceriffo nelle gare precedenti aveva fatto un punteggio minore del nostro, quindi solo io e il ragazzo vinciamo il premio in denaro.
Mi tiro il cappuccio sul viso per celarne i tratti e con la coda dell’occhio vedo che lui mi imita: non sono l’unica a nascondere qualcosa. Insieme ci avviciniamo alla tenda sotto la quale è accomodato il principe Giovanni; lui ci guarda e sorride, ma i suoi occhi restano freddi, gelidi.
Mi mordo il labbro per non gridargli in faccia quello che penso di lui “re fasullo d’Inghilterra” e m’inchino in sincronia con il ragazzo dagli occhi verdi che mi sta accanto.
-Che i vincitori ricevano il premio!- esclama Giovanni, e due paggi ci danno un piccolo sacchetto tintinnante ognuno. Non è quello che speravo ma non mi dispiace: sono comunque soldi, ed è raro averne di questi tempi.
Probabilmente il principe Giovanni è convinto di riavere indietro i soldi con le tasse, perché non fa una piega mentre io e il ragazzo ci rialziamo.
-Dichiaro ufficialmente chiuso il torneo di tiro con l’arco!- annuncia Giovanni. Io e il ragazzo gli rivolgiamo un rispettoso saluto e ci allontaniamo. Lo vedo scrutarmi intensamente con quegli occhi verdi che brillano anche sotto al cappuccio. Avvicina il viso al mio e sussurra: -Vorrei parlarti in privato, nulla in contrario?-
Probabilmente vuole uccidermi ed accaparrarsi la mia parte di premio.
Acconsento, avrà del filo da torcere.
Mi conduce fino al limitare della foresta, dove non c’è nessuno, si guarda intorno e s’introduce tra gli alberi. Vuole nascondersi, naturalmente.
Sotto al mantello stringo l’arco ed una freccia. Se non avrò il tempo di scagliarla, gliela conficcherò nel petto.
Si ferma e mi guarda, sembra cercare d’indovinare cosa nascondo sotto il cappuccio, non glielo permetto.
-Come la pensi sul principe Giovanni?- sussurra. Vuole confondermi, stringo più forte la freccia.
-Re fasullo d’Inghilterra- dico, sussurrando a mia volta. Sta per morire, perché non dirgli la verità?
Sotto al cappuccio, intravedo baluginare un sorriso.
-Perfetto- mormora. –Ho una proposta da farti- mi preparo a colpirlo. –Ci servirebbe un arciere come te- Per poco non faccio cadere la freccia.
-Dove?- chiedo, cercando di far apparire a mia voce il più stabile possibile. Intanto un’idea molto attraente si fa strada nella mia mente: lui è un bravo arciere, odia il principe Giovanni e vuole nascondersi… molto attraente.
-Mai sentito parlare della banda di Robin Hood?- domanda. Molto, molto attraente.
-Chi non ha sentito parlare della banda di Robin Hood da queste parti?- ribatto facendo fatica a trattenere un sorriso.
-Allora avrai compreso la mia proposta, arciere. Accetti di entrar a far parte della banda?-
-Accetto- quasi mi dimentico di far sembrare maschile la mia voce. Non che ce ne sarà bisogno, tra poco.
Si tira giù il cappuccio ed i suoi capelli rossi, più scuri dei miei, brillano al sole. Una cosa che non avevo notato è che ha il pizzetto, rende il suo sorriso molto più… attraente.
-Robin Hood- dice porgendomi la mano.
Mi tolgo anche io il cappuccio e vedo la sorpresa nei suoi occhi, che però non perdono il loro bagliore sbarazzino.
-Merida- sorrido stringendogli la mano.
Non si aspettava una ragazza sotto quel cappuccio.
Ma, inaspettatamente ricambia la stretta un ghigno dipinto sul volto.
-Benvenuta nella mia banda-


7 ANNI DOPO
Il bambino di cinque anni sorride e prende l’arco che gli porgiamo: è più grande di lui, ma non sembra badarci. Anzi, sul suo volto ricoperto dalle lentiggini spunta un sorriso luminoso e corre a far  vedere il regalo allo zio Little John.
Robin mi passa un braccio sulle spalle e io gliene metto uno intorno alla vita.
-Abbiamo fatto proprio un bel lavoro- mormoro guardando nostro figlio che illustra a Little John tutte le particolarità dell’arco.
-Ha pure il tuo stesso appetito- ridacchia Robin. Io gli faccio una smorfia e torno a guardare Rupert. Il sole brilla sui suoi capelli rossi proprio come il giorno del primo incontro mio e di suo padre.
Robin mi stringe di più a sé. –Ti amo- Sussurra.
-Purtroppo anche io- mugugno.
Una mano si sposta traditrice sul mio ventre e comincia a farmi il solletico. Cado a terra sotto il suo spietato attacco e rido, la mia risata piena di grugniti che lui adora.
Ci raggiunge anche Rupert, fa finta di tirare una freccia a Robin che cade a terra in mortale agonia e risate. Poi Rupert mi fa alzare e finge di essere il mio cavaliere fino a quando non lo sommergo di solletico. Allora Robin ci raggiunge e ci ritroviamo tutti e tre a terra tra le risate.
Ignoro la smorfia schifata di Rupert quando Robin mi bacia, perché sono felice.
Felice di averlo incontrato quel giorno. Felice di amarlo.
Felice che lui abbia colpito quel bersaglio con la stessa freccia che ha scagliato nel mio cuore.



Ciao! Bè, che dire, spero che questa fanfiction vi sia piaciuta, e che recensiate in molti (per favore!!!!!!).
Sinceramente trovo questa coppia davero molto shippabile, voi no? *fangirla* ^//////^
Morgan_
  
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