Anime & Manga > Pandora Hearts
Ricorda la storia  |      
Autore: B Rabbit    27/05/2014    3 recensioni
In fondo, anche il tuo spettacolo volge al termine.
[Retrace 92 - pericolo SPOILER]
Genere: Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Xerxes Break
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A










Behind the scenes



I tuoi passi incerti, deboli riecheggiano nell’aria illuminata dai candidi e preziosi frammenti che precipitano giù, alcuni dissolvendosi senza alcun eco.
Sembra fragile, lo scenario intorno a te, così tanto da incrinarsi e squarciarsi al fioco rumore dei tuoi passi.
Cadi in un fruscio di vesti e altre schegge di illusione infilzano il vuoto.
Le osservi cascare giù e svanire in una nuvola di polvere stellare prima di poter anche solo sfiorare il pavimento bianco. Irreale. Tutto, lì, ha un retrogusto falso ed ingannevole.
La gola arde, il sangue sembra l’alimento di quel fuoco e i respiri paion dilaniarti la trachea.
Chiudi le palpebre e abbandoni il capo contro la superficie gelida, lasciando che le ciocche ti coprano quello sfondo macchiato di vuoto, come il sipario di un teatro con il fondale dipinto.
In fondo, anche il tuo spettacolo volge al termine.
E’ ora di abbandonare il ruolo e fronteggiare la realtà.
La Morte.
Sapevi che sarebbe giunta, lo sapevi da tempo.
Sarebbe arrivata con passo sicuro e deciso e stranamente silenzioso, aggraziata come un felino dal lucido manto nero, incantevole come una dama gentile; magnetica con il suo sorriso affabile e i suoi occhi rari e persuasivi e inconsistenti.
Sorridi, o almeno è ciò che credi che ti stia curvando le labbra.
Sapevi che sarebbe arrivata. Credevi di essere pronto.
Il riposo. Il silenzio. Nessuna sensazione, difficoltà, sofferenza.
Ti pareva dolce, quella realtà, allettante.
Ma con ribrezzo scopri che questo ha solo un terribile sapore acerrimo.
Credevi che, appena sarebbe comparsa, la decisione avrebbe mosso il tuo corpo.
Che saresti stato sicuro, privo di rimpianti.
Lo sono, lo sono” continui a ripeterti con testardaggine, desiderando che quelle parole prendano fattezze nelle tue membra, calmandone gli impercettibili tremori, e nella coscienza, estirpando l’irrequietezza.
E invece, con orrore percepisci il gelo di quella mano che a volte immaginavi stringere nella tua e la rassegnazione che il tuo cuore custodisce e terrà al suo interno nell’istante in cui lo cederai a quella donna ammantata di nero.
Non la sfacciataggine, la risolutezza che farà irritare quell’essere. Solo l’amara accettazione – e la sentirai ridere, sgraziata e acuta e opprimente – .
Scacci quegli stupidi pensieri, bollandoli come tardivi.
Dovevi pensarci prima” , ti rimproveri in questo modo.
Il bianco e il nero divorano maggiormente lo scenario, altri cocci piombano giù, grandi o insignificanti.
Un crepitio ribolle nel silenzio, intenso, prepotente e breve, pizzicando il filo debole della tua coscienza.
Tutto si acquieta, e tu dimentichi presto. Attendi, ma apri immediatamente le palpebre.
Odi dei suoni veloci raggiungerti, increspando la superficie modellabile del silenzio, della tua anima dannata.
Una voce incrinata, un grido spaventato galoppa verso di te, colpendoti con violenza alle spalle e causandoti brividi e scosse lungo la schiena e le membra intorpidite.
Ti alzi a stento, e percepisci quelle abiette e nascoste certezze in cui ostinatamente credevi scoppiare fragili con la stessa facilità delle bolle di sapone.
Avverti le mani tremare, come il corpo, il tuo stesso essere. L’uno il riflesso dell’altro.
Deglutisci la verità e la rinchiudi giù, nella profondità più buia del tuo cuore instabile.
«P-perché?» .
Volgi il tuo occhio cieco verso di loro, convincendoti che, sicuramente, quella scia umida è un’illusione dovuta alla fiacchezza.
Ma che importa, adesso?
Allunghi le mani verso di loro, li afferri come farebbe un disperato con un briciolo di salvezza.
Ti aggrappi a loro e li chiami.
Hai paura di cadere, di perderti in un’oscurità più fitta.
Hai scoperto troppo tardi quanto quella voragine su cui a volte fantasticavi sia profonda e sconfinata.
Hai paura.
«Io… io…» indugi, la voce sempre più incrinata e le lacrime cristalline sempre più salate, dolorose. «Non voglio morire» sveli infine e capisci quanto sia stata grande la tua idiozia.
Quanto sia ancor più sconfinato questo tuo desiderio che con terrore valuti impossibile.
Avverti le loro mani stringere il tuo soprabito logoro di storia, menzogne. Macchiato di una piccola verità.
«Voglio rimanere qui» .
Hai compreso le tue reali volontà. La loro presenza è bastata a far incrinare quel possente monumento che negli anni avevi eretto con mattoni di consapevolezza, falsità e accettazione.
Hai capito e le lacrime si inaridiscono sulla tua guancia arrossata, lasciando una scia traslucida come ombra.
Sorridi, vorresti accennare una risata ma rinunci prima di tentare.
Dai sfoggio della tua ironia, altre fragili parole nell’aria. Ti accasci sulla spalla di Reim e il ricordo del sorriso appassisce piano sulle tue labbra vivide di sangue.
Socchiudi le palpebre, velando con le ciglia l’iride priva del solito barlume cremisi, offuscata dalla spossatezza.
Va bene così.
Va bene così, non importa.
Gli ultimi barlumi di coscienza bruciano nell’ardente tuo desiderio di un loro lieto fine.
Di una conclusione radiosa alle storie che si intrecciarono strette alla tua, invadenti, secondo i tuoi giudizi iniziali. Cinici e precoci.
Passati, perché adesso…

















All’inizio stavo lavorando ad un progetto la mia morte, ma nella discarica ho notato questa cosa e… beh, mi son detta “ma perché non condividerla con gli altri così da far ridere i lettori?”.
E quindi eccomi qui, con questo obbrobrio scritto dopo aver letto quel famigerato capitolo, quando avevo tante di quelle emozioni dentro da soffocare, e l’unica cosa da fare era aprire un documento di Word e vomitare tutto.
Mentre scrivevo pensavo che, ehi, non è mica detto tutto, bisogna calmarsi: Break è anzianotto, sarà semplicemente svenuto – poveretto, anche lui merita di fermarsi qualche secondo, no? – .
Pensavo che la conferma non era giunta ancora e che bisognava aspettare il capitolo 93, basta. Chiuso. E poi è arrivato.

Quanti hanno avuto un colpo al cuore? Su su, alzate le manine, non siate timidi.
Quanti di voi avrebbero voluto prendere a padellate l’anima folle che, contenta, vi diceva “Hai letto il capitolo 92?”. Io di certo, e in più l’ho fatto.

Ma tornando a noi… sì, lo so, sono passati mesi (la scuola, sapete…) e già altra gente ha scritto su questo infausto episodio… lo so, però volevo postare qualcosa anche io, mi sentivo in dovere di buttar giù questo ma forse era meglio di no.
Spero che vi sia… no, piaciuto è esagerato…
Beh, spero che vi abbia suscitato qualcosa, anche lo schifo va bene xD

Addio a tutti e buona fortuna per gli ultimi giorni =3


  
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Pandora Hearts / Vai alla pagina dell'autore: B Rabbit