Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: TheSandPrincess    29/05/2014    3 recensioni
Guarda l'inverno, Jack, e non si rende conto che il gelo che gli risplende negli occhi è più di un semplice riflesso.
Non ha ancora capito che è l'inverno a essere dentro di lui, non il contrario.
~
Elsa si guarda allo specchio, e ci vede il freddo. È un freddo che viene da dentro, che le risplende negli occhi, che le si irradia attorno, che le decora il volto.
Si guarda allo specchio, e si chiede se non sia forse questo l'inverno dell'anima.

[Jack Frost/Elsa ♥]
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Elsa
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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I bambini che pensano
negli occhi hanno l'inverno











Jack guarda l'inverno con gli occhi che scintillano, e la neve che cade si riflette nelle sue iridi chiare. È il suo momento. È adesso che per lui comincia la vita.
Perché è tra i fiocchi di neve e il ghiaccio e il freddo e il bianco che Jack riesce a sentire finalmente il sangue che gli scorre nelle vene a velocità inaudite, preannunciando quell'eccitazione febbrile che lo pervade sempre al pensiero di poter essere finalmente un po' meno invisibile agli occhi del mondo. 
Guarda l'inverno, Jack, e gioisce del suo tanto atteso arrivo, felice di trovarvisi finalmente dentro, di sentirsi finalmente a casa.
Guarda l'inverno, Jack, e non si rende conto che il gelo che gli risplende negli occhi è più di un semplice riflesso.
Non ha ancora capito che è l'inverno a essere dentro di lui.



 



Elsa si guarda allo specchio, e ci vede il freddo.
È un freddo che non viene solo dalla neve che continua ad imbiancare i tetti delle case, al di là dello spesso vetro della finestra, o dalle pareti azzurre, nascoste dal ghiaccio che lei stessa ha inconsapevolmente evocato, o dal vuoto e dal silenzio e dal buio di quella stanza che una volta era tanto più accogliente, e che per qualche motivo adesso non lo è più. No, è un freddo che viene da dentro, che le risplende negli occhi, che le si irradia attorno, che le decora il volto.  
Elsa si guarda allo specchio, e si chiede se non sia forse questo l'inverno dell'anima.



 



Jack vola nella bufera, illudendosi di star lottando contro il vento, quando in realtà sta lottando contro se stesso, ed Elsa guarda fuori dalla finestra, chiedendosi perché il mondo sia così lontano, così inspiegabilmente irraggiungibile. 
Lei quasi non lo vede arrivare, intenta com'è a cercare le risposte alle mille domande che la tormentano giorno e notte nei fiocchi di neve che cadono senza sosta, e lui quasi non si accorge della figurina triste che sta appoggiata al davanzale, impegnato com'è a superarsi, ancora una volta. 
E quasi non si incontrano, ognuno preso dalla propria infinita ricerca di un senso a tutto quello che li circonda. 
Un senso che li colpisce improvvisamente entrambi quando, quasi per caso, i loro sguardi si incrociano.
E Jack vede in quegli occhi chiari come stelle lo stesso inverno che lo circonda, con la neve e il ghiaccio e il freddo e il bianco, e Elsa ritrova nelle iridi di quel ragazzo volante lo stesso freddo che per tanto tempo le ha restituito lo specchio, di cui sa che non riuscirà mai a liberarsi davvero.
Per un attimo, uno solo, si guardano, si vedono, si riconoscono, e uno strano senso di completezza li pervade.
E poi quell'attimo finisce, tanto rapidamente quanto è iniziato, breve come la vita di un fiocco di neve sotto al sole.
Forse, non è neanche successo davvero.




















Yaw.

Torno alla carica nel fandom con un'altra Jelsa (o QueenFrost, come preferite, anche se a me sa troppo di OUAT - vedi: OutlawQueen, SwanQueen etc.), che sarà probabilmente anche l'ultima. Il motivo di ciò è molto semplice: credo di aver spiegato tutto quello che c'era da spiegare.
Infatti, l'unica cosa che non era chiara nel mio headcanon del loro incontro, descritto in Ghirlande di Ghiaccio, era come facesse Jack a sapere già di Elsa, e perchè si sia presentato proprio alla sua finestra. Questa flashfic vuole essere una sorta di prequel, e va appunto a rispondere alla domanda che io stessa mi sono fatta dopo aver scritto Ghirlande di Ghiaccio.
L'idea ha preso il via da una poesia che ho trovato per caso un po' di tempo fa (sia lodato il mio prof di italiano con i suoi compiti assurdi): Inverno a Roma, di Alfonso Gatto. I primi due versi ("I bambini che pensano negli occhi/hanno l'inverno, il lungo inverno") mi hanno praticamente fatto spuntare una lampadina lampeggiante sopra la testa: perché non scrivere di un primo incontro fra Jack e Elsa, in cui entrambi sono più piccoli (insomma, Jack è piccolo per modo di dire)? Spiegherebbe tutto!
E così è nata questa fanfiction, che è stata scritta mentre fuori nevicava - giuro!
Spiegare perché Elsa e Jack abbiano l'inverno dentro mi sembra piuttosto superfluo, come mi sembra inutile stare a romanzare sulla connessione che sentono quando si guardano negli occhi, che deriva fondamentalmente dalla sensazione di aver finalmente trovato qualcuno come sè.
Quindi, non mi resta altro da dire, se non che spero veramente che vi sia piaciuta, perché per qualche motivo mi ci sono affezionata un sacco - più ai primi versi della poesia che alla fanfiction, in realtà, ma fa lo stesso :'D

-TheSandPrincess-

 
  
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