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Autore: Sunrise19    29/05/2014    2 recensioni
Traduzione dell'omonima storia che si trova sul sito fanfiction.net scritta da BettYCrokeRfrmdeHooD.
Sul mio profilo troverete il link necessario per trovare la storia originale in inglese ( e quindi anche l'autrice originale ahah). Ogni parola, virgola, punto, qualsiasi cosa, è sua. A me non appartiene nulla di ciò!
"Collocata subito dopo che Rocket torna dal Netherball! D'jok e Mei hanno bisogno di passare più tempo l'uno con l'altro tra tutte le cose strane che accadono nel Genesis Stadium! Giusto un po' di fluff, buon divertimento! "
D'JokxMei
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Angolo della traduttrice:
Spero che questa storia vi piaccia! A me fa impazzire da quand'è uscita ahahah e spero che faccia lo stesso effetto a voi!

Iniziamo col primo capitolo, a breve arriveranno gli altri :)
 


Mei si prese il suo tempo mentre camminava lungo il corridoio. Guardando i suoi stessi piedi, pensando a cosa dirgli. Un sorriso si sviluppò sulle sue labbra, sarebbe stato interessante, lui soffoca sempre quando lei chiede di parlargli. Sorpassò la camera di Thran e Ahito; non sentendo voci, suppose che Ahito stesse dormendo, e che Thran stesse probabilmente parlando con Clamp.

Raggiunse la camera di D’Jok e Micro-Ice. Mei prese un lungo, profondo respiro prima di alzar la mano, esitò qualche secondo, giusto abbastanza perché Micro-Ice aprisse la porta nel momento in cui lei agitò la mano. Lui saltò sorpreso ma recuperò presto. Si passò una mano dietro la testa mostrando il suo imbarazzo per essersi spaventato. Ciò la fece sorridere, cosa che Micro-Ice contraccambiò con entusiasmo.

“ Oh, ciao Mei “

“ Ehi Micro-Ice, non avevo intenzione di spaventarti. Sono qui per vedere D’Jok, è dentro? “ La mano di lui aveva lasciato il retro della sua testa e stava guardando oltre la sua spalla dentro la stanza. Si girò verso di lei con un ghigno ambiguo sul suo viso.

“ Certo, è solamente in bagno, uscirà tra un attimo. Devo andare; devo incontrare Yuki giù nell’atrio. Abbiate una bella conversazione! “ La sorpassò velocemente senza un’altra parola. Mei lo guardò per un momento, prima di scuotere la testa smarrita. Entrò e chiuse delicatamente la porta dietro di lei. Vagò per la stanza, guardando i poster di Warren; il giocatore dei Lightnings e l’idolo di D’Jok. Si sedette sul suo letto e sfogliò qualche rivista che si trovava sul suo comodino. Poi sentì la voce di D’Jok.

“ Micro-Ice! Ora ti uccido! Hai usato tutta l’acqua calda, ancora! “ Mei si alzò quando sentì la porta del bagno aprirsi velocemente e dei piedi bagnati avvicinarsi. Lui girò l’angolo. “ Micro… Oh, Mei non ti aspettavo “

“ Posso notarlo “ sogghignò Mei non appena notò la sua voce di qualche ottava più alta rispetto al normale. Le sue guance bruciavano di un rosso acceso. Era bagnato fradicio mentre se ne stava al centro della stanza, creando una pozza e fissando il pavimento a disagio.

“ Volevi… “ D’jok si schiarì la voce, trovando nuovamente il suo tono normale. “ Volevi vedermi? “ Mei gli si avvicinò attentamente finchè era pochi centimetri lontana. Lui non si allontanò, ma deglutì profondamente. Facendola sorridere ancora di più.

“ Si volevo, ma vedo che sei un pochino… “ Lo guardo dall’alto al basso. “ Occupato “ Lui annuì leggermente prima di rispondere.

“ Micro-Ice ti ha lasciata entrare? “

“ Si. Perché, non ne ha il permesso? “

“ Si l’ha, solo che poteva informarmi ecco tutto “

“ Non mi è permesso vederti in topless? “ Lei si imbronciò leggermente. Lo stava prendendo in giro e le piaceva. Non gli aveva mai detto una cosa simile prima. Lui sembrò preso alla sprovvista inizialmente ma recuperò in fretta.

“ Topless va bene, ma topless con solo un asciugamano addosso, non così tanto “ La guardò come se stesse aspettando che gli piombasse addosso ma non lo fece. Lei avrebbe aggiunto ingredienti prima di prendersi una fetta della torta. Alzò una mano abbastanza lentamente. Lui immediatamente azionò le proprie mani per tenere più stretta la parte superiore dell’asciugamano. Ma Mei raggiunse solo il suo viso e accarezzò un lato della sua guancia prima di poggiare la mano sul suo petto. Lui si rilassò un po’.

“ Non ti preoccupare non farò niente di drastico “ Lei mosse l’altra mano e la rese parallela alla prima. Giocherellò con i peli al centro del suo petto. Mei lo guardò in viso quando lo sentì schiarirsi la gola. I loro nasi quasi si toccarono quando alzò la testa per guardarlo faccia a faccia. Poteva sentire i suoi leggeri respiri sfiorarle il viso.

“ Quindi qual è il verdetto? “ Lei lasciò il silenzio uscire, come se stesse pensando duramente alla sua risposta.

“ Ho visto di meglio “ Gli occhi di lui si socchiusero alla risposta.

“ E’ così quindi “ Parlò lui a denti stretti, lei stava arrivando a quel che voleva. Le mani di Mei viaggiarono gradualmente lungo il petto di D’Jok, verso le sue costole e poi tornando ancora al suo stomaco. Lui tremò ai delicati movimenti. Mei non guardò le sue mani; invece fissò il suo viso, guardando la sua espressione cambiare mentre lei tracciava cerchi distrattamente intorno all’addome. Lui tremò qualche volta di più; facendo chiudere i suoi occhi inconsciamente e diventare più pesante il suo respiro. Mei fu sorpresa a quel che lei stessa stava facendo ma non poteva farne a meno, così continuò più veloce. Lei non voleva che qualcosa accadesse, voleva solamente parlargli, e si era appena resa conto che questo era un buon modo per ottenere la sua attenzione. Così, molto lentamente, abbassò le mani ulteriormente. Continuava a guardargli il viso, mai allontanando il suo sguardo da quello del ragazzo.

Improvvisamente il respiro del ragazzo si fermò e gli occhi si spalancarono, come se la sua coscienza fosse appena stata presa a calci. Lei sentì entrambe le mani del ragazzo attorno ai suoi polsi, tenendoli leggermente lontani, ma abbastanza vicini affinchè le sue unghie potessero solleticargli la pelle dello stomaco. Lui inghiottì profondamente, preparandosi a parlare ma Mei lo fece per prima. Parlò tranquillamente, continuando a guardarlo.

“ Mi dispiace, non avevo intenzione di far qualcosa… Puoi lasciar andare le mie mani per favore? Prometto che le terrò lontane, onore di scout! “ D’Jok sorrise e lasciò andare i suoi polsi; lei portò le sue mani dietro la sua stessa schiena. Lui non raccolse l’asciugamano, per qualche ragione sapeva che lei non avrebbe guardato. Invece lei si alzò in punta di piedi, fermandosi proprio pochi centimetri lontana dalle labbra del ragazzo. Anziché baciarle, portò la bocca al suo mento, piazzando delicati baci lungo la strada, e seguì la linea che portava alla sua gola dove il suo pomo d’Adamo tremò e poi andò lungo la sua mascella dolorosamente piano. Rosicchiò leggermente il suo orecchio provocandogli brividi lungo la spina dorsale. Lui rabbrividì  ai suoi movimenti, dandole l’incentivo di cui aveva bisogno. Lei tornò indietro lungo la guancia e aleggiò proprio sopra le sue labbra, aspettando. Lui chiuse gli occhi e coprì lo spazio tra di loro, ma le labbra della ragazza non erano lì. Si era spostata con un ghigno furbo esteso sulle sue gloriose labbra.

“ Ah ah ah “ La ragazza posizionò il suo dito indice sulle labbra di lui. “ Non ancora, ho bisogno di parlarti ricorda. Vieni nella mia stanza tra un’ora circa, è importante, okey? “ D’Jok non poteva parlare con il suo dito sulla bocca. Anche se l’indice non ci fosse stato, non sarebbe stato capace di parlare in qualsiasi caso, quindi si limitò ad annuire.

 
  
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