END
PROJECT
Vuoi aprire la porta jun?
-io…io
apro la porta!- urlò
jun con decisione. Lamplace sorrise enigmatico prima di sparire e
spalancare la
porta di fronte al ragazzo. Doveva andare da Shinku. Doveva andare da
Suiseiseki e Souseiseki. Si, doveva andare anche da Suigintou.
Ma cosa avrebbe potuto fare
ora che il patto della rosa era stato sciolto da entrambe le sue
bambole?
-Nori…non so se tornerò per
cena…- disse il ragazzo alla sorella, senza trovare il
coraggio di guardarla
negli occhi.
-vengo anch’io kashirah!-
Kanaria si fece avanti. Tutte le sue sorelle stavano combattendo la
rosa bianca
e lei non sarebbe di certo rimasta a guardare: le avrebbe aiutate.
-fate attenzione…- la voce
flebile di Nori raggiunse Jun. Il ragazzo annuì
–andiamo Kanaria…- disse sicuro
il medium. La seconda bambola annuì ed insieme
oltrepassarono la porta.
********
-Megu!-
Suigintou tentò di
trattenere a se, senza riuscirci, la ragazza, mentre i rovi della
settima
bambola la trascinavano all’interno del N-field.
–MEGU!- lacrime di rabbia
solcarono le sue pallide guance mentre attraversava il confine del
mondo reale
per raggiungere la sua medium.
Si ritrovò in un mondo
completamente bianco, bianco come il latte, bianco come la settima
sorella…-Kirakishou esci fuori!- urlò rabbiosa la
bambola.
-sono qui mia amata
sorella…-Kirakishou apparve da dietro un cristallo, che
Suigintou non aveva
notato prima, nel quale era racchiusa una ragazza dai lunghi capelli
biondi con
l’anello delle rose al
dito…-dov’è Megu?- chiese, mentre la
rabbia s’impadroniva
di lei.
-dietro di te sorella oscura-
il viso di Kirakishou si contrasse in una smorfia di piacere sadico,
mentre la
prima Rozen Maiden si voltava.
Ed infine Suigintou la vide:
Megu, imprigionata in un candido cristallo come la ragazza bionda, gli
occhi
chiusi, il viso malato sempre più pallido, sembrava che la
morte si fosse
impadronita del suo debole corpo.
-Megu…- un sussurro appena
udibile –che cosa le hai fat…- le parole morirono
in gola alla bambola, mentre
un ramo di rosa le attraversava il cuore.
-ma-maledetta…- un ultimo
sguardo d’odio accompagnò le parole di Suigintou
mentre le forze la
abbandonavano.
-vi siete indebolita mia
amata sorella…mi dispiace…ma ora sei solo
spazzatura-
Spazzatura…la
parola risuonò nella mente confusa di Suigintou, ma ora non
le importava, il
suo unico rimpianto, in punto di morte, se così si poteva
definire quel momento
così doloroso, non fu essere definita
“spazzatura”, nemmeno di non avere
riabbracciato suo padre, il suo rimpianto fu quello di non essere
riuscita a
salvare Megu.
E mentre la sua Roza Mystica
e quella di Souseiseki uscivano dal suo corpo per unirsi a quella di
Kirakishou, una solitaria lacrima scivolò lungo la sua
guancia.
-mi dispiace mia amata
sorella…ma ho un altro passerotto con cui
giocare…- e così come dal nulla era
apparsa, la settima bambola nel nulla sparì.
*******
-Sui…Sui…scappa…-
-Souseiseki!- l’urlo di
Suiseiseki si espanse nel mondo in cui si trovava con la gemella,
mentre
dall’occhio sinistro di quest’ultima fuoriuscivano
rovi di rose bianche.
-scappa!- la preghiera di
Souseiseki, il suo desiderio: salvare la sua dolce sorella.
-No!! Non ti lascerò
Souseiseki desu! Mai più!- urlò la terza bambola
abbracciando con forza il
corpo, manovrato dalla settima bambola, della sorella.
I rami le avvolsero
completamente. Suiseiseki sentì le spine ferirla, i rovi
soffocarla, e capì che
la sua fine era giunta, che presto avrebbe raggiunto Souseiseki e
avrebbe
passeggiato con lei nel mar
dell’inconscio…chissà…magari
l’avrebbe trascinata ovunque
come faceva un tempo, quando erano ancora unite, quando quel maledetto
gioco di
Alice non era ancora iniziato…
La stretta si fece ancora più
forte, ma la giardiniera non abbandonò un solo istante il
corpo della quarta
bambola.
-Sui…Suidream- chiamò con
voce flebile. Lo spirito artificiale si materializzò al
fianco della bambola
–porta la mia Roza Mystica a Shinku desu…- non
avrebbe lasciato che quella
parte di lei così preziosa cadesse nelle mani di Kirakishou,
avrebbe fatto come
Hinaichigo: avrebbe affidato la sua forza vitale alla quinta bambola. Shinku non l’avrebbe
più rivista, non
avrebbe più rivisto nessuno di loro…Shinku, Nori,
Kanaria…Jun...sospirò.
Eppure era felice. Felice perché sarebbe rimasta con
Souseiseki, felice perché, per una volta, era riuscita a
mantenere la promessa
che le aveva fatto…
E mentre la sua Roza Mystica
veniva presa in custodia da Suidream, la terza bambola sorrise,
abbracciata
alla sorella. Insieme per sempre.
******
Jun
correva. Correva
disperatamente, nel tentativo di raggiungere le bambole, di raggiungere
Shinku.
Kanaria era dietro di lui, ansimava, ma non accennava a diminuire il
ritmo, né
a lamentarsi. Poi una luce attirò la sua attenzione: la luce
di una Roza
Mystica. –Jun!- il ragazzo si fermò e si
voltò ad osservare la seconda bambola.
–guarda là!- disse Kanaria indicando nella
direzione della Roza –è Suidream
kashirah!- il medium segui con lo sguardo il dito della piccola bambola
e, nel
punto indicato, vide lo spirito artificiale della bambola perversa
trasportare
una Roza Mystica…la sua Roza Mystica…
-Suiseiseki…no…- Jun
osservava la scena sotto shock. Suiseiseki, la stessa Suiseiseki che
ogni volta
che arrivava gli rompeva la finestra, quella che si divertiva a
prenderlo in
giro, che aiutava Nori in cucina, la sua seconda
bambola…Suiseiseki aveva perso
il gioco di Alice.
Kanaria osservava Jun,
dispiaciuta e preoccupata, e prese la sua decisione: raggiunse lo
spirito
artificiale e unì
-che diavolo ti è saltato in
mente?!- Jun, dopo aver assistito inerme alla scena, fissava con odio
la
seconda Rozen Maiden. –ho dovuto farlo kashirah-
spiegò Kanaria –non volevo che
la rosa bianca se ne appropriasse kashirah…-la bambola
abbassò gli occhi,
mentre Jun la osservava. –forza…dobbiamo andare da
Shinku…- Kanaria alzò lo
sguardo sul ragazzo e annuì. Jun si volto, pronto a
riprendere la loro corsa
–scusami…- la seconda bambola sorrise
–non importa kashirah- e insieme
ripresero a correre verso Shinku, verso la settima bambola, verso il
gioco di
Alice.
******
Shinku
tentava di liberarsi
dalla bianca ragnatela che la teneva imprigionata, ma senza un medium
non aveva
forza a sufficienza.
-oh povero pettirosso…- la
voce di Kirakishou risuonò nel Field in cui si trovavano
–chi ti ha ucciso? Io!
IO!- una risata crudele.
Shinku guardò con odio la
settima Rozen Maiden, colei che aveva distrutto Hinaichigo, che aveva
imprigionato Odille e che aveva tentato di fare del male a Jun.
Jun…avrebbe
voluto che fosse lì con lei, ad aiutarla, ma lei aveva
sciolto il loro legame
pur di salvarlo, anche se fosse stato lì sarebbe stato tutto
inutile.
-ora ti mangio piccolo
pettirosso!- Kirakishou era al suo fianco, lo sguardo perfidamente
divertito…e
Shinku ne ebbe paura.
Poi, all’improvviso una
musica risuonò nel silenzio, una musica che aveva un suo
potere, un potere che
colpì la settima bambola, allontanandola da Shinku.
-SHINKU!- Jun e Kanaria
arrivarono di corsa, la seconda con il suo violino tra le mani.
–Jun- bisbigliò
la quinta bambola –Jun!- il ragazzo tentò di
avvicinarsi alla bambola, ma
invano: la ragnatela di Kirakishou la teneva intrappolata.
La settima Rozen Maiden si
alzò e guardò con odio quei due che avevano
interrotto la sua conquista.
Kanaria rabbrividì sotto lo
sguardo della sorella, ma doveva aiutare Shinku.
-Jun lei la distraggo io
kashirah…tu aiuta Shinku.- il medium annuì, e
mentre la seconda Rozen Maiden si
lanciava all’attacco, lui tentò di avvicinarsi
alla sua bambola.
–Jun- Shinku chiamò il
ragazzo, aveva bisogno di lui, della sua forza per uscire da quella
trappola.
Il ragazzo non sapeva cosa
fare: come poteva liberare Shinku? Come poteva aiutarla?
-Jun- il medium guardò Shinku
–dammi la tua forza…- l’anello delle
rose apparve al dito del ragazzo che,
senza perdere altro tempo, lo baciò, ristabilendo il patto
con la quinta
bambola.
Kirakishou guardava con odio
Kanaria. Era colpa sua se non era riuscita ad impadronirsi della forza
di
Shinku, e aveva tutta l’intenzione di fargliela pagare.
Aprì il palmo e lo
puntò contro la bambola. Rovi bianchi avvolsero Kanaria, la
separarono dal suo
violino, e cominciarono a stringere, sempre più forte, fino
a soffocarla…
Un’abbagliante luce scarlatta
distrasse Kirakishou dalla sua vittoria.
Shinku era libera. Grazie
alla forza vitale di jun aveva incrementato i suoi poteri, riuscendo ad
evadere
dalla sua bianca prigione, ed ora osservava, fiera e combattiva, la
minore
delle sue sorelle.
–Kanaria...- l’anello di Jun
scottava, il suo corpo perdeva energia per darla a Shinku, eppure
sapeva di
dover resistere, per lei, per Kanaria, per Suiseiseki, per
Hinaichigo…
-Holie- lo spirito
artificiale si materializzò al fianco di Shinku, prima di
volare a prendere le
due Roze, che andarono ad unirsi alla quinta bambola.
-io non ho mai voluto
partecipare al gioco di Alice, ma ora mi vedo costretta- disse la
bambola
guardando Kirakishou –vediamo di finirla…-.
La quinta Rozen Maiden chiamò
a raccolta la sua energia…
Un turbinio di petali rossi
si abbatté sulla bambola astrale.
-non credere che sia così
facile passerotto…- la settima bambola allontanò
da se i petali sfruttando le
cesoie del giardiniere di Souseiseki. Shinku rimase basita.
–co-com’è
possibile?- Kirakishou rise. –preparati a diventare
spazzatura rosellina…- due
enormi ali nere sollevarono la bambola che, ridendo, scagliò
piume nere sulla
quinta bambola. –Suigintou…- Shinku non
riuscì a muoversi, scossa dalla
sconfitta della prima bambola per mano di Kirakishou.
-Shinku!- Jun aveva osservato
inerme il combattimento, sapeva che non avrebbe potuto fare nulla per
lei, ma
ora correva verso la sua bambola e, tuffandosi sopra di lei, la
scansò dalla
traiettoria delle piume.
-Jun…- Shinku guardò il suo
medium, confusa.
-ma che ti prende Shinku?
Vuoi farti ammazzare? Vuoi che il sacrificio di Suiseiseki e Kanaria
sia stato
vano? Reagisci Shinku!- Jun urlò con tutto il fiato che
aveva in gola, voleva
scuoterla, voleva farla reagire, non doveva andarsene…non
anche lei…
Shinku si rianimò, punta nel
suo orgoglio –sei un servitore davvero insolente- si
rialzò e si preparò ad
affrontare la settima bambola, seriamente questa volta.
La quinta bambola chiamò a
raccolta tutta la sua energia, quella della piccola Hinaichigo, di
Suiseiseki,
di Kanaria, di Jun…
Un secondo turbine si generò,
più luminoso del precedente, più veloce,
più potente.
La settima bambola non riuscì
a schivare il colpo.
Le Roze di cui era in
possesso la abbandonarono per andare ad unirsi alla quinta bambola.
E sotto gli occhi
esterrefatti di Jun, avvolta da una luce splendente, shinku divenne la
ragazza
perfetta, colei che avrebbe incontrato il padre…Alice.
Lo spazio intorno a loro
cambiò. Divenne lo spazio di transito tra i vari Field. Jun
e la neo Alice si
guardarono intorno, confusi. Poi un piccolo applauso risuonò
nel silenzio
circondante. –complimenti mia piccola rosa rossa- Lamplace
apparve dal nulla,
come solo lui sapeva fare, applaudendo l’impresa di Shinku.
-dov’è mio padre?- chiese la
bambola, irritata dal comportamento del coniglio.
Il Demone sorrise, poi una
luce, la stessa che poco prima aveva avvolto Shinku, lo
illuminò. Jun urlò
dalla sorpresa. Il coniglio aveva cambiato aspetto. Ora era un uomo,
con i
capelli biondi e gli occhi azzurri, che sorrideva dolcemente alla
piccola
bambola confusa di fronte a lui. –eccomi, piccola
Shinku…Alice-.
Shinku arretrò di un passo
–Tu? Sei…sei sempre stato con noi padre?-
Rozen sorrise –sì,
figliola…che hai? Non vieni ad abbracciarmi?- e Shinku lo
fece. Corse verso il
suo creatore, suo padre, l’uomo che aveva tanto desiderato
rivedere.
-padre- sussurro in quell’abbraccio
tanto desiderato.
-non sai quanto ho desiderato
abbracciarti Alice- disse Rozen stringendo a se la bambola.
-Padre- ripeté Shinku.
Avrebbe voluto chiedergli il perché di quella guerra
assurda, del perché loro
non erano perfette così com’erano,
perché non le poteva amare, anche se erano
imperfette… Me nessuna di queste domande
fuoriuscì dalle labbra di Shinku che,
forse per timore di farlo arrabbiare, non ebbe il coraggio di porle.
Rozen guardò Jun che
assisteva alla scena in un rispettoso, e leggermente infastidito,
silenzio
–grazie per esserti preso cura della mia Alice- jun
arrossì e annuì,
imbarazzato. Ancora non riusciva a credere che il coniglio fosse il
padre di
Shinku.
L’artigiano sorrise gentile e
tornò a concentrarsi sulla figlia prediletta
–Alice- chiamò, Shinku alzò lo
sguardo, fino a che i suoi occhi celesti non incontrarono quelli
cobalto del
padre –Alice…hai un desiderio?- la bambola ci
pensò, poi annuì leggermente.
–dimmelo, alice, e io lo esaudirò- e Shinku
espresse il suo desiderio.
******
-Svegliati
tardo umano non lo
senti che Nori ti sta chiamando desu?- la voce squillante di Suiseiseki
svegliò
Jun, che dormiva beato. Il ragazzo si tirò su a fatica e
osservò la stanza.
Shinku leggeva tranquilla, seduta per terra.
–Era ora desu!- disse la
giardiniera al suo fianco –Non cominciare a rompere di prima
mattina, bambola
perversa- biascicò il ragazzo, intorpidito dal sonno. Shinku
alzò gli occhi dal
libro che stava leggendo –buongiorno Jun- lo
salutò, prima di immergersi
nuovamente nella lettura.
–Buongiorno Jun na no!!-
Hinaichigo balzo al collo del giovane medium, abbracciandolo.
–‘giorno- rispose
il medium, liberandosi della sesta bambola.
–forza tardo umano!
Souseiseki arriva tra poco desu! Vuoi farti trovare a letto desu?-
-anche Kana viene a trovarci
na no!!-
-io ho invitato Suigintou per
il te…-
-JUN!- la voce di Nori arrivò
dal piano da basso –JUN PRESTO VIENI!-.
-ARRIVO- rispose il ragazzo,
vestendosi, ben felice di avere una scusa per liberarsi delle bambole.
Scese al piano di sotto,
seguito dalle Rozen Maiden, e andò dalla sorella.
Nori era in ginocchio di
fronte alla porta, tra le mani stringeva una lettera…
-Che stai facendo Nori na
no?- chiese Hinaichigo.
-Jun…leggi…- disse porgendo
la lettera al fratello. Jun la prese e lesse.
Le ginocchia gli cedettero
mentre calde lacrime di gioia gli bagnavano il viso.
-cosa succede Jun desu?-
chiese Suiseiseki preoccupata per l’improvviso cambiamento
del suo medium. Jun
si asciugò gli occhi –Mamma e
Papà…tornano a casa…- e
abbracciò la sorella con
affetto, come mai aveva fatto prima.
Shinku sorrise dolcemente
guardando Jun, mentre le sue sorelle leggevano la lettera.
-bravo ragazzo, Jun-.