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Autore: cisqua92    30/05/2014    1 recensioni
Dopo un po’, mi accorsi che non stavo più cercando di capire cosa si dicevano, ma stavo osservando lei. Mi rapì lo sguardo. Guardarla tirare pugni contro quel povero sacco, gridando di tanto in tanto, muoversi intorno ad esso… non so… la trovai affascinante ed elegante a suo modo. Anzi, no. Meglio ancora: elegantemente feroce, come una tigre. Si. È l’animale che meglio la descrive in questo preciso istante.
Genere: Drammatico, Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nathaniel, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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CAP.1 COME FA? ___ “Oggi è una bella giornata” mi ritrovai a pensare, in un istante di distrazione. Ma mi ripresi subito; tra meno di cinque minuti sarebbe suonata la campana per l’inizio di questa nuova ed emozionante (in senso ironico ovviamente) giornata di scuola che inizia proprio con una bella verifica su una delle mie materie preferite: algebra! Guardai l’orologio che segnava le 8.00 e, nel mentre, la campanella suonò ed iniziarono ad entrare i primi studenti tra cui Lysandro (seguito da leggeri gridolini delle ragazze della classe… ma che ci troveranno mai in un tipo dallo stile e dal comportamento così… ambiguo? Fuori moda? Strano? Sarà il fascino dei suoi occhi bicolore), la piccola Violet, Iris e tutti gli altri. Alle 8.10 entrò il professore.
- Bene ragazzi. Vi concedo 5 minuti per ripassare e poi cominciamo con la verifica. Sono 10 quesiti da risolvere entro la fine delle 2 ore. -
Dopo queste parole, sentii un frusciare di fogli, libri e quaderni alle mie spalle (no no. Mi dispiace, ma sono in terza fila, non in prima come sospettavate voi) e leggeri borbottii tra cui riuscì a distinguere solo il commento di Lysandro seguito dalla risposta di Iris.
- Ma c’era una verifica oggi? -
- Si, di algebra. Non dirmi che te ne sei dimenticato come tuo solito! - Risi appena. Quel ragazzo è incredibile: si dimentica quasi di tutto e riesce sempre a farla franca. Se non è un talento questo, ditemi voi cos’è!
Dato che avevo già ripassato, decisi di dare un’occhiata alla classe: il prof stava segnando gli assenti, i ragazzi tentavano di carpire qualche informazione in più dai loro libri, (tranne Lysandro che, incurante del suo problema, scribacchiava qualcosa su un quadernetto). Mi voltai per controllare l’ultima fila e, in particolare, verso le finestre e confermai il mio sospetto: LEI non era ancora arrivata. Dio. Quella ragazza si è rovinata a furia di frequentare quell’idiota di Castiel. Guardai nuovamente l’ora: le 8.15.
- Bene. Via i libri e gli astucci. Vi occorrono solo matita, gomma e penna. - Disse il prof, mentre iniziava a distribuire le fotocopie e in quel momento la porta si aprì ed entrò LEI. E subito la rabbia mi assalì.
- ‘giorno prof. Scusi il ritardo. - Il prof si voltò.
- Avanti, Smith. Siediti e cominciamo. -
Che cosa?! Merda! Neanche questa volta le dice niente?! Quella ragazza entra sempre in ritardo e mai una volta i prof l’hanno in qualche modo sgridata. Mai. Che nervoso. Senza contare che ha la media uguale alla mia. Che nervi. La ragazza (tale Leah Smith) si sedette dietro di me e appoggiò a terra il suo solito borsone da palestra (a che le serve lo sa solo lei) e la custodia del basso. Si, perché lei è la bassista del gruppo di Lysandro e Castiel nonché voce femminile. Non l’ho mai sentita cantare, ma dicono sia brava. Bah! Non è il momento di distrarsi, i numeri mi chiamano.

Come al solito, fui il primo a consegnare e, sempre come al solito, fui seguito da Leah. Il prof, per nulla sorpreso, ci concesse di uscire dall’aula prima e non ce lo facemmo ripetere due volte (anche perché sono indietro col mio lavoro di segretario delegato). Presi le mie cose e uscì dirigendomi verso la Sala Delegati mentre lei andò verso il cortile. La ignorai ed entrai nella Sala. Essendoci bel tempo, decisi di aprire le finestre e mi misi al lavoro. Dopo neanche 10 minuti, sentì un basso suonare: era Leah che si esercitava in cortile. Decisi di ignorarla e proseguire col mio lavoro.

Passò un’ora buona e lei ancora non smise di suonare. Ammetto che quella ragazza è per me una specie di chiodo fisso, fin dal primo giorno di prima liceo: ha sempre avuto una media alta nonostante i suoi ritardi e nonostante io non l’abbia mai vista con un libro o anche solo un foglietto di appunti in mano presa a ripassare. Inoltre, per via del mio incarico, so che ha un lavoro part-time in un minimarket in centro che la impegna anche fino a sera tardi. Ma come fa? Decisi di alzarmi e di sbirciare dalla finestra. Leah era seduta su una panchina sotto un albero, intenta a strimpellare qualche nota con il suo immancabile borsone poggiato di fianco. I capelli lilla dalle punte nere le cadevano sul volto, ma lei non sembrava farci caso. Leah non è una ragazza particolarmente bella, ha un viso comune e non è molto alta. Si veste sempre in modo sportivo: converse, jeans e maglietta, a volte indossa una camicia. Non l’ho mai vista con un vestito o una gonna e nemmeno truccata. La definirei una tipa acqua e sapone. I suoi punti di forza sono i capelli, di un riccio perfetto, e la sua corporatura: è particolarmente muscolosa per essere una ragazza, credo sia per una qualche attività sportiva che pratica, il che riduce ulteriormente il tempo a lei disponibile per studiare. Smise per un secondo di suonare per tirarsi indietro i capelli. E lì mi resi conto per la prima volta di altre due sue caratteristiche: gli occhi (di un verde brillante) e un segno allo zigomo sinistro (una cicatrice forse?). Ma furono gli occhi a colpirmi di più: non avevo mai notato che fossero di un così bel colore. Li ricordavo scuri. Lei alzò lo sguardo e mi notò. Non sembrava né sorpresa né scocciata del fatto che stessi lì a guardarla, semplicemente alzò il sopracciglio e tornò a suonare. Un’altra sua caratteristica? La sua capacità di irritarmi pari a quella di Castiel. Ah ecco… parli del diavolo e spuntano le corna. Eccolo lì che la raggiunge e le dice qualcosa. Probabilmente l’ha informata dell’orario delle prove. Nel mentre, suonò la campana dell’intervallo e io decisi di continuare più tardi il mio lavoro.

Come sospettavo, a fine lezioni, Lysandro venne a informarmi che lui, l’idiota e Leah sarebbero rimasti nello scantinato a provare fino alle 16. Acconsentì e mi preparai per un altro pomeriggio di studio in biblioteca. Si, perché le chiavi dello scantinato le ho io e senza di me non possono provare. Mi piace avere questa sorta di potere su Castiel, ecco perché accetto di far loro da palo durante le prove, potrebbe tornarmi utile. Provarono fino alle 16, come stabilito e io studiai tutto il tempo. Quando uscirono, Lysandro venne ad avvisarmi e io andai a chiudere la porta, dopodiché mi diressi anch’io verso l’uscita. I tre erano appena fuori l’ingresso del cortile a chiacchierare e ad attendere l’autobus sulla quale Leah sarebbe salita. Era il numero 21, lo stesso che prendo io per tornare a casa. Salimmo e lei s’infilò nelle orecchie le cuffie dell’mp3, come fa sempre, mentre io mi ritrovai a pensare. Sono già le 16 e domani c’è un interrogazione per la quale io ho speso tutto il pomeriggio a studiare, mentre lei ancora nulla. A un certo punto, lei si alzò, scese in una fermata del centro e la vidi dirigersi verso un minimarket. Quindi lei ora ha un turno di lavoro. Il che vuol dire che lavorerà minimo fino a chiusura, ovvero verso le 18. Vuol dire che studia di sera? Ma ha dietro quel borsone da palestra. Quindi andrà anche ad allenarsi? Mi misi una mano tra i capelli e sbuffai. Ero troppo curioso. Lo sono sempre stato, ma ora il livello si è alzato di parecchio! Cavolo! Quando studia? E soprattutto, quanto tempo ci mette per essere al mio stesso livello? Come fa? Basta. Ho deciso. Io, Nathaniel, scoprirò il suo segreto!




Note:
Ciao a tutte! Ecco la mia primissima Fanfic! Spero con tutto il cuore che vi piaccia, ci sto mettendo tutta la mia passione! Il primo capitolo potrebbe risultare noioso, ma dal secondo la storia si fa più avvincente! Recensitemi! Commentate! Accetto le critiche, purchè costruttive! Saluti e grazie per aver letto!
   
 
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