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Autore: shithappens    31/05/2014    0 recensioni
One-shot introspettiva su Ian in uno dei suoi episodi maniacali tristi. Episodio ambientato nel periodo in cui è lontano da casa Gallagher.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Ian Gallagher, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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“We are more often frightened than hurt; and we suffer more from imagination than from reality.” – Seneca.

Quelle parole scritte sul muro della casa abbandonata continuavano a ritornare alla sua mente così come le rondini tornano ai loro nidi, in picchiata, veloci e portando sempre qualcosa con sé. In questo caso era la consapevolezza. Si sentiva diverso in quei mesi. Cambiato.
Si passò una mano tra i capelli e tirò la coperta su fin sopra il naso. Inspirò l’odore acre del posto, la puzza di vecchio e di muffa. Avrebbe voluto essere nella sua camera con Lip, Carl e Liam perché, anche se non era di il massimo della comodità, era la sua casa, quella in cui aveva imparato a nascondersi quando la realtà era troppo difficile. Si ricordava le volte in cui avrebbe voluto far qualcosa per aiutare Fiona o per fermare Frank durante le sue “gite” notturne e, invece, era rimasto lì a fissare il soffitto e a sperare in un cambiamento. Poi aveva realizzato che doveva essere lui il cambiamento, si era iscritto al ROTC, aveva trovato un lavoro e si sentiva parte di quella vita così tormentata. Ora era lontano, più sporco del solito, viveva nascosto e il dolore della perdita di Mickey si era oramai trasformato in mancanza. Non era più ferito, era spaventato; aveva paura di aver rovinato tutto e la sensazione di essere di nuovo un escluso dalla realtà si faceva largo dentro di lui come una serpe che striscia silenziosa.
Non si rendeva conto delle volte in cui era felice o di quelle in cui era triste. Non si rendeva più conto di ciò che provava, sentiva, vedeva... La gioia di una festa si trasformava in una tristezza velata che lo stritolava dall’interno. Non poteva urlare o parlarne con qualcuno perché non avrebbero capito… Nessuno lo aveva mai capito. Tentava di nascondere tutto quel dolore con l’alcol, le feste e le droghe, ma la realtà alla fin fine sbocciava sempre fugace, fredda e feroce.
Ora non voleva far altro che dormire e dormire. Proprio in quel momento voleva sparire; voleva diventare leggero e trasparente come l’aria. Anzi, voleva diventare l’aria e scindersi in tante piccole molecole. Avrebbe potuto volare ovunque, vedere il mondo dall’alto e, proprio come l’ossigeno, sarebbe potuto entrare per la prima volta nel cuore di qualcuno. Voleva scorrere nelle loro vene, voleva essere essenziale per qualcuno perché in una realtà così labile e fragile solo sé stesso non bastava più. Aveva bisogno di qualcuno che lo aiutasse a vivere come prima.
Si alzò dal materasso in cui aveva dormito e si avvicinò alla finestra; il vetro era in parte rotto e in parte sporco. Con il dito disegnò diversi sorrisi e mise loro dei nomi: Lip, Debbie, Carl, Fiona, Liam, Vi, Kev, Mandy, Mickey… La solitudine lo feriva più di tutto. I suoi amici e la sua famiglia vivevano oramai solo nella sua immaginazione; i loro sorrisi lo dannavano nei suoi sogni e la loro lontananza gli creava una voragine proprio sotto il cuore. Si portò le mani sul viso e soffocò un pianto. Non poteva lasciarsi andare perché sapeva che se avesse iniziato a piangere, non avrebbe smesso più e sarebbe ritornato indietro da loro.
Si allontanò dalla finestra e si rimise sul materasso. Chiuse gli occhi e aspettò che i pensieri lo investissero. Invece arrivarono i sogni. Quelli belli, quelli in cui stringeva ancora Fiona tra le braccia e rideva con Mickey. Le lacrime cominciarono a scorrere sul suo volto. Si dice che se si piange durante un sogno, è perché la vita ti soffoca e ti imprigiona a tal punto da toglierti anche la libertà di sollevare il cuore da un peso.
Quelle lacrime, che aveva tanto trattenuto a lungo, stavano lavando via la maschera di insicurezze e di dolore che portava ogni giorno.
Avrebbe voluto cambiare sé stesso e ritornare com’era prima, ma tutto ciò che ora desiderava era solo essere tra le braccia delle persone che amava.
  
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