One Day Too Late.

 

 

“E’ tutto perfetto”.

La prima volta che Leo l’aveva pensato, era stato dopo aver sentito Elliot suonare Statice; in quel momento aveva sorriso e aveva avuto l’assurda convinzione che davvero tutto nelle loro vite fosse diventato perfetto.

Adesso lo pensava così tante volte che quelle misere tre parole avevano perso ogni significato, riducendosi ad uno sterile mantra ripetuto al solo scopo di non vedere ciò che li stava corrodendo lentamente.

Sapeva benissimo che in quella loro tranquillità c’era qualcosa di sbagliato, qualcosa che li avrebbe cambiati per sempre, ma aveva scelto di non vedere, nell’assurda convinzione che per cancellare ogni cosa sarebbero bastati degli assurdi occhiali spessi e alcune ciocche scure ad impedirgli la vista.

Ora, però, qualcosa che voleva vedere c’era ed era proprio davanti a lui, quindi lasciò che Elliot gli scostasse i capelli dal viso quel tanto che bastò ai loro occhi per incontrarsi.

Sapeva che Elliot non era il tipo da manifestazioni d’affetto eclatanti –e dopotutto non lo era neanche lui- quindi gli bastò vedere il viso del ragazzo così vicino al suo che le loro labbra avrebbero potuto unirsi senza sforzo e le loro mani strette l’una nell’altra per rendersi conto che, infondo, andava bene così.

Perso completamente in quegli occhi tanto azzurri da far male, ogni preoccupazione si dissolveva nel nulla, lasciando spazio unicamente ad Elliot e Leo.

“E’ tutto perfetto”.

 

 

 

Death Note: Duuunque, questa storia partecipa al contest “Ispirandovi alle immagini” di AoKise92 e Sara-1994 <3

L’immagine in questione è questa bella cosa <3

E che dire? Quei due puffolini fanno decisamente male alla mia sanità mentale