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Autore: Whiteney    01/06/2014    5 recensioni
|Gruvia| Forse OOC|
"Non le servivano altre parole per capire, non le servivano altre parole per essere felice.
[...]
«Ehi, Lluvia... lo sai che ci stanno fissando tutti… vero?»"
- - -
Dannazione a lui e alla sua dannatissima boccaccia!
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gray Fullbuster, Lluvia
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Damn

 


 


 

«Ehi Lluvia... quando torno devo dirti una cosa importante, va bene?»

 



Con il senno di poi quella frase, in fin dei conti, se la sarebbe anche potuta risparmiare...
Come diavolo gli era venuto in mente?
Da dove diavolo gli era uscita quella frase tanto avventata quanto imbarazzante?
Da dove diavolo gli era uscita tanta strafottenza e coraggio?
Da dove diavolo gli era uscita tanta sicurezza?
Ma soprattutto... perché quella dannata sicurezza se ne era andata nel momento in cui aveva incontrato i suoi grandi occhi carichi di gioia e curiosità.
Quegli occhi… che lo stavano facendo impazzire per l’imbarazzo.
E tutto a causa di una dannatissima frase! Dannazione a lui e alla sua maledettissima boccaccia. La cosa peggiore di tutto ciò era che, quando le aveva detto quella cosa, le aveva sorriso, mostrandosi padrone della situazione e soprattutto mostrandosi sicuro davanti ai suoi occhi velati dal panico e dalla paura... che ora, tra l'altro, erano l’esatto opposto.
In quel momento invece, la situazione non era per niente sotto il suo controllo, anzi, l’unica cosa che sapeva era che lei lo stava guardando curiosa, con quei due grandi occhi blu come il mare che lo stavano decisamente affogando. 
Il moro deglutì, guardandosi intorno, cercando una qualche via di fuga.
Sapeva che ora avrebbe dovuto dirle la verità ma,
 dannazione, quando le aveva detto quella cosa... non credeva che sarebbe veramente tornato indietro vivo, dannazione! Probabilmente era stato l’impulso del momento a farlo parlare ma, adesso, non sapeva davvero cosa dirle! O meglio, sapeva cosa dirle ma avrebbe voluto farne a meno, decisamente.
«Gray-Sama?»
Richiamò la sua attenzione la maga dai capelli blu, avvicinandosi al ragazzo con un misto di preoccupazione e curiosità, non abituata a quel comportamento così strano da parte del suo amato. C’era decisamente qualcosa che non andava, ma nemmeno lei riusciva a capire cosa, soprattutto perché, da quando gli si era avvicinata chiedendogli cosa fosse la cosa che doveva dirle, oltre a strabuzzare gli occhi sconvolto, non aveva preferito parola e la cosa, per la sua galoppante fantasia, non aveva fatto altro che farle battere fortissimo il cuore, speranzosa.
Dannazione...
 
Pensò nel mentre il moro sussultando leggermente, indeciso sul da farsi: scappare – scelta che in quel momento gli sembrava tanto dolce quanto invitante – o dirle quelle dannatissime parole che l'avrebbero mandata in visibilio? (Tra l'altro, era anche un po' spaventato dalla sua possibile reazione... sperava almeno che non svenisse)
«Uhm... come posso dire...»
Borbottò il ragazzo grattandosi la nuca e distogliendo lo sguardo, indeciso: dannazione, non poteva andare avanti così! Ma che poteva fare? L’indecisione sul dirglielo o meno lo stava assalendo, assieme a mille diverse possibili visioni su quello che sarebbe potuto succedere se glielo avesse detto…
E la cosa che lo confondeva, che lo immobilizzava nella confusione, era che tutte le immagini che aveva in testa erano bene o male tutte…
 felici. 
In un modo o nell’altro non riusciva a immaginare un possibile risvolto negativo nel dire a Lluvia Loxar che… si era… innamorato di lei. Certo, lei era pazza, ma la consapevolezza del suo essere poco convenzionale non lo fermava dal provare quel fastidioso senso di calore che avvertiva quando lei gli faceva compagnia. Ormai trovava la sua presenza così… normale che, in un modo che nemmeno lui riusciva a realizzare completamente, si era ormai abituato a tutti gli aspetti di lei, soprattutto perché, dai primi tempi, anche lei si era data una certa calmata – per quanto Lluvia Loxar potesse essere calma – e non poteva fare a meno di pensare che… in fin dei conti stare con lei non sarebbe stato poi così male. 
Ma allora perché non riusciva a dirglielo? 
Era questo che lo confondeva: il non riuscire a confessarle i propri sentimenti nonostante sapesse – anche fin troppo bene, secondo il suo modesto parere – come la ragazza si sentisse nei suoi confronti e di come sarebbe potuto essere un possibile, e sicuramente estenuante, rapporto con lei. 
… forse… è il pensiero di perderla come hai perso Ur a spaventarti. 
Questo pensiero gli attraversò la mente all’improvviso, sorprendendolo. 
Già. Ur. 
Lui era stata la prima, dopo l’attacco di Deliora, a cui aveva voluto bene. Ma poi era morta, proprio come i suoi genitori. 
Lui… amava Lluvia. 
Ma cosa avrebbe fatto se anche lei fosse morta?
Non avrebbe sopportato di perdere anche lei. Non avrebbe sopportato di perdere qualcun altro. Aveva in qualche modo…
 
Paura. Paura che anche lei sarebbe sparita non appena le avesse confessato i suoi sentimenti. 
«Gray-Sama?»
Sussultò di nuovo, puntando lo sguardo su quello di Lluvia, che lo stava fissando con evidente preoccupazione.
«Va tutto bene, Gray-Sama? Lluvia trova che tu sia un po’ strano…»
Fece lei avvicinandosi di qualche passo all’amato; erano entrambi ricoperti di ferite e sangue, ma la cosa sembrava non pesar loro più di tanto, quanto erano impegnati in quella strana conversazione.
«Eh? Ah… no, no sto bene…»
Fece lui sbattendo le palpebre spaesato, fissandola attentamente. Lluvia l'osservò per qualche istante, per poi sorridere.
 
«Gray-Sama voleva forse confessare il suo amore a Lluvia?»
Domandò lei di punto in bianco con gli occhi a cuoricino e il tono trasognato, fissando il moro con sguardo adorante. Gray si immobilizzò sconvolto, spalancando gli occhi e dischiudendo la bocca, arrossendo vistosamente, non potendo credere alle parole di Lluvia: aveva davvero capito le sue intenzioni? 
Gray fece per dire qualcosa, o
 balbettare qualcosa, non si sapeva, ma la voce di Lluvia lo precedette, spiazzandolo ancora di più se possibile.
«Ahaha – Rise lei leggermente, troppo felice per la vincita di quell’ennesima battaglia – Lluvia stava scherzando, Gray-Sama, non fare quella faccia!»
Fece lei fissandolo con occhi ridenti e divertiti, sorridendo ampiamente di fronte all’imbarazzo del suo amato, portandosi una mano al petto. Gray per poco non svenne per lo sconcerto.
 
«Oh, però non dire nulla, Gray-Sama! – Fece subito dopo lei scuotendo le mani, come a volerlo zittire preventivamente – Lluvia vuole… vuole credere che sia così per qualche altro attimo!»
Esclamò lei arrossendo divertita, allacciando le braccia dietro la schiena e facendo qualche passo indietro mentre osservava il suo amato, felice che fosse sopravvissuto dopo quella terribile e grande battaglia.
 
Gray non disse nulla, allibito: non poteva crederci… per una volta, una volta che le sue fantasie ossessive gli sarebbero state utili per dirle quello che provava, ecco che si comportava da persona normale! 
Quella donna davvero lo odiava.
Strinse i pugni, abbassando lo sguardo.
«Ma Gray-Sama, il tuo braccio è ferito! – Esclamò all’improvviso lei, preoccupata – Presto, andiamo da Wendy e Cheria per farti controllare!»
Continuò voltandosi verso una tenda dove, sedute una affianco all’altra, Wendy e Cheria stava curando i feriti. Gray la fissò: la sua gamba sinistra era messa peggio del suo braccio…
 
Era sempre la solita… preoccuparsi prima degli altri che di se stessa era proprio qualcosa… qualcosa tipico di Lluvia...
Fu a quel punto che capì: perderla sarebbe stato terribile e mai l'avrebbe permesso. Per nessun motivo l'avrebbe lasciata morire, sarebbe morto lui, piuttosto. 
Però sarebbe stato egoista. Sarebbe stato da egoisti rifiutarsi di ammettere i suoi sentimenti per proteggersi da futuri, possibili dolori. Gli avrebbe fatto male perderla, ma sarebbe stato ancora più doloroso nella consapevolezza di non averle mai detto la verità. Perché ormai era passato troppo tempo... perché quella di Lluvia potesse definirsi una semplice infatuazione, e lo sapeva. Doveva di diritto darle una risposta, l'aveva aspettato pazientemente fino ad allora.
Doveva farlo. 
«E se avessi ragione?»
Disse di un punto in bianco, con voce lievemente imbarazzata, mentre volgeva lo sguardo da tutt'altra parte.
Si fermò improvvisamente, quasi le avessero staccato la spina, immobilizzata, mentre sentiva il cuore saltarle in gola. Rimase ferma sul posto per qualche istante, gli occhi blu mare erano persi in un punto vuoto di fronte a sé, spalancati. Soppesò quelle parole per qualche istante, con il cuore in gola, per poi voltarsi lievemente verso di lui, tremando leggermente.  
«… eh…?»
Mormorò piano, fissandolo, non sapendo se avesse afferrato bene quello che aveva appena detto perché, dentro di sé, il suo cuore aveva già preso a fantasticare per la seconda volta.
 
Con un sospiro, Gray puntò lo sguardo verso di lei.
«E se… quello che stavo cercando di dirti… fosse stata veramente una dichiarazione?»
Disse lui senza fare una piega – non sapeva nemmeno lui in che modo – fissandola attentamente negli occhi, sentendo l’agitazione pervaderlo.
 
Lluvia sentì improvvisamente il respiro mancarle, mentre un improvviso capogiro la fece traballare per la sorpresa. Si voltò completamente verso di lui, lentamente, con cautela, il petto che si gonfiava di speranza, mentre sentiva tutto attorno a lei divenire ovattato e confuso, prendendo quasi la parvenza di un bellissimo e meraviglioso sogno dal quale non aveva alcun’intenzione di svegliarsi. 
«L-Lo… lo era…?»
Domandò lei piano, riprendendo a respirare; la sua voce uscì fuori tremolante e insicura, quasi temesse di aver frainteso l’intera situazione
 come suo solito. Ma quella volta, ne era sicura, non era frutto della sua immaginazione.
«Hm… – Mugolò lui annuendo – Doveva esserlo ma… è più facile a dirsi che a farsi. Non so come tu faccia a farlo ogni giorno…»
Continuò poi grattandosi il capo, cercando di dissimulare l’imbarazzo crescente voltando il capo da tutt’altra parte, cercando di apparire il meno teso possibile. Che, di nuovo, era più facile a dirsi che a farsi.
Lluvia fece ricadere mollemente le braccia lungo i fianchi, lo sguardo perso ad osservare la figura di Gray, mentre il cuore batteva veloce, sempre più veloce, non volendo fermarsi, non riuscendo quasi a crederci, beandosi di quel momento così surreale e tanto bramato che, per un istante, credette quasi che si sarebbe risvegliata nel letto della sua camera.
Ma non si svegliò, continuò a fissare il suo Gray-Sama stranamente imbarazzato;
 erano veramente poche le volte in cui la corazza di ghiaccio del ragazzo veniva abbassata, permettendo di mostrare agli altri le sue emozioni e i suoi pensieri… e ogni volta che lui le permetteva di vedere dentro di lui, non poteva fare a meno di sentirsi felice. 
Ma quella volta, oh, quella volta, il termine felice non era nemmeno lontanamente paragonabile alla gioia che provava nel sentirsi dire, dopo tanto tempo da quando l’aveva incontrato, che anche lui provava qualcosa per
 lei.
Gray si spettinò i capelli a disagio, prendendo il suo silenzio come a volerlo spingere a continuare.
Già, beh, una passeggiata!
«Perché… Lluvia anche io…»
Non le servivano altre parole per capire, non le servivano altre parole per essere felice.
La ragazza fece un passo avanti, stendendo una mano verso di lui, interrompendolo.
«Gray-Sama – Mormorò lei – Prometti che… non te la prenderai con Lluvia?» 
«P-Prendermela? – Ripeté lui confuso – Perché dovrei-!»
Con la mente improvvisamente andata in bianco, Lluvia si
 lanciò letteralmente su di Gray con uno slancio un po' troppo esuberante, posando le labbra sulle sue così improvvisamente e inaspettatamente che il ragazzo, avvertendo le forze sparire tutte all’improvviso, cadde a terra di schiena, facendola stendere completamente sopra di sé.
La fissò con occhi spalancati, non potendo fare più niente per il rossore che prese a colorargli vivacemente e prepotentemente le guance, avvertendo il fiato morirgli in gola. Avvertì distintamente il cuore – quel maledetto traditore – battere come un forsennato, mentre un inusuale caldo prese a percorrergli tutto il corpo. 
Rimase immobile senza muovere un muscolo per i primi dieci secondi, nei quali realizzò concretamente la situazione, per poi posare, in un primo momento tentennando, incerto, le mani attorno alla sua vita, stringendola a sé, chiudendo gli occhi. 
Le labbra di Lluvia erano così morbide che lo mandarono in una confusione tale che, sulle prime, non si rese nemmeno conto delle lacrime che avevano preso a gocciolargli sul viso. 
Aprì le palpebre automaticamente, staccandosi di qualche centimetro dalla maga che, con gli occhi colmi di lacrime, seppellì il volto nel collo del ragazzo, arrossendo vistosamente. Gray si irrigidì, notando solo in quel momento di essere senza camicia – grazie al cielo aveva ancora il resto – fissandola interdetto, paonazzo e terribilmente imbarazzato, ricordandosi solo allora della
 piccola presenza delle altre gilde tra cui, ovviamente, Fairy Tail. 
Dannazione…
«L-Lluvia! Perché piangi, ora?!»
Domandò preso dal panico, agitandosi leggermente, ricevendo in risposta dalla ragazza solo l’ancorarsi ancor più saldamente a lui, non migliorando la sua situazione. Tant’era che arrossì ancora di più.
«L-Luvia non vorrebbe piangere ma… è-è solo che lei… - Singhiozzò stringendolo – È così
 felice… che non può farne a meno…»
Mormorò lei ridendo e piangendo al tempo stesso, abbracciandolo sempre più forte, ignorando il dolore alla gamba ferita, troppo contenta anche solo per farci caso. Gray la fissò sconcertato per diversi attimi, ritrovandosi poi a sorridere divertito, stringendola a sua volta. 
«F-Forse Gray-Sama è arrabbiato con Lluvia per averlo baciato all’improvviso?!»
Domandò poi lei di punto in bianco, staccandosi dal suo collo – lasciandovi così una fastidiosa sensazione di vuoto – e fissandolo con occhi spalancati, seriamente preoccupata. Il moro la fissò senza dire nulla, soppesando le sue parole: era stato decisamente imbarazzante venire steso al suolo e baciato da Lluvia davanti a tutte le altre gilde – che, ne era terribilmente certo, li stavano fissando – ma…
 dannazione, come poteva anche solo pensare che gli avesse dato fastidio?
Ma soprattutto… non si aspettava mica una risposta a quell'imbarazzantissima domanda?
   
Gray sbarrò gli occhi per un secondo, a disagio, per poi distogliere lo sguardo, facendola nuovamente stendere sopra di sé,
 rifiutandosi di rispondere. 
«Tu e le tue solite stupide domande imbarazzanti…»
Si limitò a borbottare, rimanendo sdraiato al suolo continuando a stringere a sé la ragazza, rendendosi conto solo in quel momento di quanto stanco fosse; bizzarra la sua capacità di fargli dimenticare tutto il resto… 
Già… chissà come aveva fatto a non sentire i fischi, le grida e le maledette
 risate provenienti da quei guastafeste dei suoi nakama e non. 
Dannazione. 
Pensò puntando lo sguardo verso una Lluvia comodamente abbracciata a lui, sorridente come non mai.
Sorrise: chissà che faticaccia sarebbe stata la sua vita da quel momento…
Oh beh, in qualche modo
 l'avrebbe scoperto.



 


 


 

«Ehi, Lluvia…»
«Hm?»
«Lo sai che ci stanno fissando tutti… vero?»
Fischi, applausi e risate sguaiate confermarono le sue parole.
«S-Sì… L-Lluvia l’ha notato… è per questo che non riesce ad alzarsi… è imbarazzante…»
Strinse le spalle del ragazzo ancora steso a terra, a disagio.
«Hm…»
Mormorò lui, guardandosi attorno.
«Kya! G-Gray-Sama, che stai facendo?!»
Esclamò, sentendosi improvvisamente sollevare da terra in stile sposa.
«Ti porto da Wendy. Tu ti preoccupi per il mio braccio, ma la tua gamba non è mica messa tanto meglio»
«N-non ce n’è bisogno, davvero! Gray-Sama non deve preoccuparsi! Dovrebbe pensare al suo braccio, invece!»
Gridò agitandosi tra le sue braccia.
Gray la fissò esasperato; doveva ricorrere al gioco sporco per farla stare buona.
«Non posso neanche preoccuparmi per la mia fidanzata, adesso?»
«F-F-F-F-Fidanzata!?»
Esalò tutta rossa.
«Già. Quindi smettila di dire che stai bene, ti porto da Wendy e Cheria, punto e basta»
Ci fu un breve silenzio, nel quale la ragazza si perse a fissare il moro, sovrappensiero.
«Lluvia… Lluvia starà buona solo se Gray-Sama le darà un altro bacio!»
Esclamò lei con un sorriso che arrivava da un orecchio all’altro, abbracciandolo nuovamente con uno slancio troppo esuberante.
«Lluvia!»
«Gray-San!»
Esclamarono all’unisono Wendy e Cheria, fissando sconvolte Gray e Lluvia cadere rovinosamente a terra.
Già - Constatò Gray - sarebbe stato davvero estenuante amare Lluvia Loxar.





 


 

Angolo Autrice

Salve Minna! 8D
Sono tornata a titolo temporaneo giusto per deliziarvi – o schifarvi, dipende ^w^ - con questa Gruvia! Rimasta a marcire nel mio Pc da non so quanto tempo.
Diciamo che ultimamente non sono stava molto attiva perché tra la scuola, professori malvagi e il mio computer che tira improvvisamente le cuoia (per un terribile attimo, dopo che mia sorella l’ha sbloccato, credevo di aver perso TUTTO, ma grazie al cielo è stato un falso allarme o_o) non ho avuto molto tempo per recensire, rispondere a messaggi e recensione e così via… e mi sento in colpa per questo XD
Ma se ne riparlerà quando finisce la scuola. (Sperando che io non venga rimandata in scienze, perché altrimenti mi arrabbio -_-)
 

Oh beh, comunque, cosa ve ne pare della storia?
È situata in un futuro ipotetico dove Gray, prima di una battaglia nella quale rischia di tirare le cuoia, tranquillizza Lluvia dicendole che deve dirle qualcosa di importante, una volta tornato. (Tipo quello che è accaduto nel capitolo 334! 8D)
 
Ma quando torna... beh... quello che succede è tutto scritto sopra!
Spero vi sia piaciuta! ^v^ e che non vi abbia fatto schifo >_>
Per l’OOC, come sempre, riferitemi voi… non sono molto sicura per Gray…
 
Il pubblico che dice? O_O
Riferitemi errori, orrori e le solite cose!
Bah, ora scappo!
 
Ciao e 
A preeesto
Whiteney

 

   
 
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