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Autore: _Nikita_    03/06/2014    2 recensioni
Questo è uno spin off della fanfiction sui Guns'n'Roses che sto pubblicando parallelamente. In questa one-shot però mi soffermo sui Poison, un gruppo rock italiano (per chi non avesse letto Juliette's Roses) con 'a capo' Giulia, una ragazza tutta pepe. Quindi lo spin off vi farà fare un salto nel passato, a quando Giulia era ancora fidanzata con Carlo e tutti e cinque vivevano sotto lo stesso tetto, in particolare leggerete dell'arrivo di un nuovo coinquilino un po' particolare.
Fa parte della serie 'Vite di apprendisti Rockstar'
Genere: Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Storie di apprendisti Rockstar'
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"Ci sono due modi
Per sfuggire alla 
Miseria della vita:
La musica e i gatti."

Albert Schwetler

COME AXL ROSE E' ENTRATO A FAR PARTE DELLA FAMIGLIA
Back e Grip stavano cazzeggiando sul divano, quando Giulia rientrò a casa dal lavoro. La mora era entrata di soppiatto, credendo che alle tre di notte avrebbe trovato l'appartamento immerso nel sonno. 
-E quello? -
Back era andato in cucina per prendersi l'ennesima birra della serata e aveva trovato Giulia in pelosa compagnia. 
-Mi ha seguita dal Lucrezia a qua. Non potevo lasciarlo fuori, piove a dirotto, piccino-
-Ti ha seguita con l'Honda? Corre piuttosto veloce per essere un micietto tutt'ossa!-
-Certo che no, ero a piedi.-
Back solo allora aveva notato che la sua coinquilina, ineffetti, era fradicia, molto più del gattino rosso che ciò nonostante tremava come una foglia.
Nel mentre, anche Grip li aveva raggiunti in cucina, incuriosito dal vociare e da tutto il tempo che il suo amico ci stava mettendo per prendere due birre. 
-Piccolo e stronzo! -
Aveva gridato Back quando aveva cercato di fare una carezza alla piccola creatura e questa l'aveva ringraziato con un bel graffio.
-Se stai parlando di te stesso puoi anche evitare di ricordarcelo, nanetto infame! -
Lo schernì la mora. 
-Il ritorno di Santa Francesca! - 
Era stato il benvenuto di Grip al nuovo amico a quattro zampe, alludendo all'intesa tra Giulia e qualsiasi piccolo animaletto indifeso - pennuto, bipede o peloso che fosse. Da quando loro cinque dividevano l'appartamento, avevano già salvato da morte certa -come diceva Giulia- un corvo, una rondine, un topino e persino un cucciolo di pippistrello. Li avevano tenuti sotto il loro stesso tetto per qualche tempo, fino a quando non erano tornati abbastanza in forze da tornare a vivere per conto loro. Carlo ogni volta si lamentava dicendo che più che la casa di un gruppo rock, la loro sembrava un ricovero per animali. A dire di Giulia però non era colpa sua, gli animali sembravano cercarla, come se sapessero che lei se ne sarebbe presa cura. 
-Se lo graffi ancora una volta, ti prometto che diventeremo grandi amici! -
Grip si era avvicinato al micio, tendendogli una mano contro la quale ora il gattino si strusciava ronfando sonoramente. 
-Ma che figlio di puttana! -
-Si raccoglie quello che si semina! -
Sentenziò Giulia, agli insulti del batterista che stava ancora tenendo la mano sotto il getto dell'acqua.
-Del disinfettante lo abbiamo? Va che sguaro-
-E tu saresti un uomo? E' solo un graffietto, Back-
-Zitta, chissà quante malattie ha quella palla di pulci. Come minimo mi becco la rabbia-
-Ma taci piattola! -
-Comunque Carlo sarà d'accordo con me, il gatto in casa non ci sta! -
-Vedrai, a Carlo ci penso io-
Aveva ridacchiato la mora con l'aria di chi la sa lunga. 
A quel momento, le battute dei due ragazzi si erano sprecate e l'argomento del discorso era cambiato, per passare dal nuovo arrivato alla coppietta appena nata.
-Però così non vale! -
Si era comunque lamentato Back, la vittima del feroce assassino, come si autodefiniva il biondo. 
-Non vale cosa? -
-E io cosa c'entro? -
Proprio in quell'istante, Carlo e Spina, li avevano raggiunti, destati dal vociare che proveniva dalla cucina. 
Carlo non aveva ancora notato il gatto, che ora stava bevendo il latte da una ciotola improvvisata. 
-Ciao amore, sei tornata- la coppietta si era salutata con un bacetto, come si erano velocemente abituati a fare. -Sei fradicia-
-Piove a dirotto-
Aveva tagliato corto la ragazza.
-Oh ma che tenero! Un gattino! -
Aveva esclamato Spina, che era molto più attento alle novità rispetto all'amico. 
Il micio, come se avesse intuito che era di nuovo al centro dell'attenzione, corse incontro ai due ragazzi. Manco farlo a posta, andò a fare le fusa proprio contro le braccia di un Carlo tanto perplesso quanto scocciato. 
Giulia e i ragazzi, intanto, aspettavano che il bassista scostasse il povero malcapitato come, fino ad ora, aveva fatto con qualsiasi altro gatto. Ma sotto lo sguardo sbigottito dei compagni, il moro aveva iniziato a coccolare la bestiola e pian piano aveva anche addolcito lo sguardo. 
-Da dove arriva? -
Aveva chiesto poi, puntando senza pensarci due volte gli occhi blu sulla sua ragazza. 
-Mi ha seguita dal Lucrezia a qui, sotto la pioggia-
Lo sguardo di Carlo parlava chiaro: Giulia forse poteva ingannare gli altri tre, ma lui la conosceva troppo bene.
-Ti ha seguita così, senza nessun incentivo? -
-Va beh, gli ho dato un pezzetto di prosciutto mentre chiudevo... ma non gliel'ho detto io di seguirmi! -
Aveva iniziato a vuotare il sacco la cantante. 
-E come mai lui è asciutto e tu sei zuppa? -
-Oh che palle! Cos'è un interrogatorio? -
Era sbottata la ragazza, ma bastò un solo sguardo del suo fidanzato per tirarle fuori la verità.
-Eh va bene! A metà strada l'ho preso in braccio per ripararlo dalla pioggia! Ma ti giuro che era seriamente intenzionato a seguirmi! -
La confessione di Giulia, non ottenne alcuna reazione in Carlo che stava ancora coccolando l'orfanello, che nel mentre era addirittura riuscito a salirgli in braccio. 
Allora la mora, aveva capito che era giunto il momento di agire. Cinse le spalle del suo ragazzo e gli diede un tenero bacio sul collo. In quel momento non si poteva dire con sicurezza se fosse più gatto la ragazza o il suo amichetto peloso. 
-Non è dolcissimo? -
Gli aveva sussurrato all'orecchio.
-Non l'ascoltare! E' un assassino! -
Si era velocemente intromesso Back, raggiunto immediatamente da uno sguardo al vetriolo della sua coinquilina. 
In ogni caso, Carlo non aveva degnato di risposta nè l'amico nè la fidanzata. 
Solo dopo qualche minuto, stringendo il micietto che gli si era addormentato tra le braccia con fare paterno, aveva detto:
-Ti somiglia, siete due ruffiani- Aveva scherzato rivolgendosi a Giulia con quel sorriso che regalava solo a lei. -Bisognerà trovargli un nome-
Aveva poi concluso.
-Ce l'ha già un nome: Axl Rose! Come quel cantante americano strafico! -
Aveva esclamato Giulia al massimo della felicità. 
-Axl Rose? Ma che diavolo di nome è? -
-Un nome bellissimo! -
Sentenziò la mora.
-Ma non è un nome da gatto!-
-Questo lo dici tu! E poi sono rossi uguali! -
-Beh allora rosso per rosso, io propongo Mattia!-
-Mattia? - Giulia guardava Spina alibita -E questo sarebbe un nome da gatto? -
-Beh, è carino e poi Mattia Pascal era rosso! -
-Ma chissene di Mattia Pascal! In ogni caso, il gatto è mio e il nome lo decido io! - S'impose la ragazza -Quindi Axl Rose benvenuto in famiglia! -
  
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