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Autore: gothicmomita89    06/08/2008    2 recensioni
Possibile che per una volta lo sfortunato Ataru possa vedere realizzato un suo desiderio? E se ciò non fosse veramente quel che vuole? Amore e Divertimento all'ordine della lettura ;)
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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______Stranezze Temporali___
by gothicmomita.

L'idea di scrivere questa storia mi è venuta più che per puro caso. Anche perchè, in effetti, era da un nel po' che non scrivevo nè seguivo alcun tipo di anime o manga. Riscoprendo pian piano la mia adoratissima Lamù m'è venuta l'ispirazione! Essendo quasi 3 anni che, purtroppo direi, non ho la possibilità di seguire nessun episodio di questa serie, spero di non sbagliare nominativi e situazioni.  Buona lettura!

-Ataru! T-E-S-O-R-U-C-C-I-O!-

Sette e venti. Un'altra fredda mattinata. Un altro giorno. Ancora LEI.

-Lamù maledizione!- sbottò Moroboshi, sbattendo la testa a terra.

-Non vorrai mica far tardi, eh? Ho cercato di svegliarti ma continuavi a dormire, così ti ho tolto quel cuscino, tanto a che ti serviva?- La ragazza dai lunghi capelli scuri come il mare invernale pizzicò le guance di Ataru che, nel frattempo, a stento si rimise in piedi.

-Non ho detto di aver bisogno di una sveglia, quante volte te lo devo dire?!-

-Ma è così bello vederti dormire, amoruccio! Mi piace farti da sveglia, posso osservarti tutta la notte!-

Il solo pensiero di passare ogni notte "custodito" da lei lo fece rabbrividire. Altro che custodito, incustodito! Ataru corse velocemente in bagno, seguito da Lamù quasi fosse la sua ombra. Entrato si chiuse a chiave, continuando ad infierire accanitamente.

"Ma non è possibile, tutti i giorni, TUTTI. Quella strega, mi perseguita, è dappertutto! Che fine ha fatto il concetto di libertà? Ma quale libertà Ataru, sei un povero idiota, lei non è umana, non regge nessuna stupida legge! Ormai la tua vita è finita e non potrai mai stare con Shinobu! Se solo ci fosse un modo per riportare le cose a prima del suo arrivo, quando ancora non sapevo che significasse prendere una media di ventisette scosse elettriche al giorno, incontrare alieni, vivere nel terrore!"

-Ataru ma ti vuoi sbrigare? La colazione è pronta!"

-UN ATTIMO!-

"Siamo nervosetti oggi" pensò Lamù, inconsapevole dello stato d'animo di Moroboshi.

-Oh insomma, sei lì da mezz'ora, esci amoruccio!-

-Ma quale mezz'ora? Lasciami meditare!-

Lamù disegnò uno strano ghigno sul suo volto. "Meditare? In bagno? Non sarà che..."

-Ah, scusami tanto, in effetti voi umani avete strane usanze!- sorrise.

Ataru spalancò violentemente la porta. -Che diavolo vai a pensar...-

-OPS!-

Il povero ragazzo inciampò nell'ammasso di biancheria di Lamù, rotoloando giù dalle scale, dopo aver sbattuto almeno quattordici volte la testa sui gradini.

-Tesoro, ma non ti vergogni con quella roba in testa? Pervertito!- esclamò la madre, intenta a tagliare una fetta di crostata, sorridente.

-Non metterci anche tu! Aaaaaaah! Mi è passata pure la fame!-

"Non son passati nemmeno dieci minuti da quando mi son svegliato che ho già rischiato di uccidermi due volte. E l'assicurazione non mi copre i dolori lancinanti che DEVO sopportare tutti i giorni. Io... Io... l'assicurazione non ce l'ho!-

-Gioventù precoce!- aggiunse l'anziana donna, sospirando.

-Vado a scuola, ciao!-

-Ma Ataru, non vorrai andare conciato così a scuola, vero? Vestiti, mangia! Non fare lo sporcaccione anche fuori da questa casa!-

Lamù s'avvicinò alla signora Moroboshi, trotterellando allegramente -Ma no signora, non si faccia queste idee, vero tesorucc.... tesoruccio?-

Ataru era scomparso.

"Scappa, scappa, scappa! Meno tempo stai lì meno soffrirai! Dopotutto, prima o poi qualcuno ti verrà in soccorso, no?"

Moroboshi correva, in mutande, per la strada principale, diretto il più velocemente possibile alla scuola. I capelli color castagna acerba erano scompigliati e aggrovigliati in due reggiseni tigrati della bellissima extraterrestre.

-Screanzato!-

-Maniaco, pervertito!-

-Torna a casa!-

Stranamente quella mattina sul cammino vedeva solo ragazze. Non che la cosa gli dispiacesse, anzi, in condizioni normale avrebbe saputo anche approfittare di una situazione talmente favorevole. Ma non era la mattinata giusta.

"Sfortuna!"

In pochi minuti, Ataru raggiunse il liceo, ansimante. Con gli sguardi puntati addosso tentava di far finta di niente, ma il rossore gli pervase l'intero volto. Un vero e proprio giovane pomodoro, sbucciato e scarlatto. Sbucciato perchè gli mancavano gli abiti. Povero, povero Ataru!

-Shinobu! Shinobuuuuuuuu!-

-Mo-Moroboshi? C-che è successo?-

Il ragazzo si nascose dietro Shinobu, tremante.

-Ho bisogno di qualche abito!-

-Potevi vestirti a casa, deficiente!- disse la ragazza, scocciata.

-Ero un po' nervoso stamattina, me ne sono dimentic...-

SBAM!!!

-Schifoso! ARRANGIATI!-

"Perchè le ragazze indossano quelle gonnelline così corte?"

Ataru s'accasciò a terra, per l'ennesima volta.

La mattinata trascorreva QUASI tranquillamente. Moroboshi dovette affidarsi alla scorta di uniformi di Mendoh, che non avendone mai indossata nessuna ne aveva ormai un'intera collezione. La taglia era pressochè identica, ma l'umiliazione...

-Moroboshi, sei talmente povero da non poterti permettere un po' di stoffa... Ma non ti preoccupare, ultimamente mi sto dedicando alla beneficienza come insegnava il nostro vecchio antenato, Itaki Mendoh IV, poveri plebei...-

"Ma va all'inferno..." 

Come se non bastasse alla lezione s'era unita anche Lamù e, secondo i canoni di Ataru, non c'era abbastanza ossigeno per entrambi.

-Un momento ragazzi!-

All'improvviso la signorina Setsuko fece ingresso in aula.

-Purtroppo il signor Yamada rimarrà assente per due settimane. Ciò vuol dire che le lezioni di chimica verranno temporaneamente sospese dal programma tradizionale. Ma non sperate di poltrire, un nuovo insegnante metterà a vostra disposizione argomenti d'approfondimento! Signor Watanabe?-

La professoressa di letteratura giapponese raccolse i suoi lunghi capelli neri in una coda, attirando lo sguardo allupato di nove studenti liceali, che, in pochissimi istanti si trasformarono in occhiate disgustate. La divina e sublime visione di quella donna fu sostituita dall'immagine di un inacidito, gobbo, smunto VECCHIACCIO. Pelato, tozzo, accigliato. Brutto. BRUTTO.

-Ma noooo, non possiamo proprio tornare a casa?- mormorò Kenji Tsunabe, letteralmente steso sul banco dalla stanchezza.

-TU. Come osi! Brutto bastardo! Nome? NOME?- urlò il signor Watanabe, sguardo infuocato, narici dilatate.

Silenzio, vuoto, freddo.

"Ma tu guarda questo vecchio grinzoso..."

-Pensate che io sia un vecchio grinzoso e stupido? Saranno le due settimane più lunghe della vostra vita, matricole!- 

"Ma mi legge nel pensiero?" pensò turbato Moroboshi con il viso tra le mani e le occhiaie d'un viola acceso.

-Branco di pelandroni, ora ve la insegno io la CHIMICA. Non c'è abbastanza ENERGIA MOLECOLARE-

-Che ca...-

-Per terra! LAVORARE! ADDOMINALI! UNO, DUE, TRE! Avanti schiappe!-

-Mi scusi ma questa sarebbe una lezione di chimica, e io mi oppongo a tutto questo!- disse Mendoh, dall'aria valorosa.

-Ah sì ragazzetto? Opponiti, se riesci ad uscire- ridacchiò il vecchio, gettando un'occhiata alla porta.

-Ma è BLINDATA! Come ha fatto?- urlò Mendoh, in preda ad un attacco di claustrofobia.

-Dai Mendoh...- s'avvicinò a lui Shinobu, cosicchè si ricompose come se niente fosse.

"Maledetto, ha già scoperto il mio punto debole. Il mio nobile cuore è ferito nel profondo" pensò Mendoh, stringendo la ragazza a sè.

La signorina Setsuko pareva soddisfatta, così fattasi scortare da un elicottero, uscì dall'aula, bella e luminosa.

Per due intere ore gli allievi maschi furono costretti a sorreggere banchi come se fossero pesi, completare serie di addominali, provare differenti tipi di marcia a suon di frustino dallo stile sadomaso. Le ragazze invece, intrattenute dai discorsi di guerra di Watanabe, sedevano in un angolo della stanza, a bocche serrate. -Quando ero giovane, durante la seconda guerra mondiale, ero un ricercatissimo scienziato dell'esercito giapponese, solo io conoscevo la segreta formula MH9-L di composizione H al fine di raddrizzare le molecole di iodio componenti il...-

-SUONATA! Professore è suonata!-

La porta blindata si sbloccò, aprendosi automaticamente.

-A domani, SOLDATI, saluto!-

L'intera classe s'apprestò ad un saluto militare in segno di finto rispetto.

"Io non ho ancora capito da dov'è sbucata quella 'PORTA' " si disse tra se Ataru, bagnato di sudore.

Il professore lasciò l'aula, ancora a passo di marcia, e l'intera classe potè finalmente rilassarsi e godersi il tanto atteso intervallo.

-Aspetta un attimo, gli è caduto qualcosa...-

Ataru s'avvicinò alla cattedra color mogano e raccolse uno strano foglio sfuggito all'anziano professore.

Che diavolo era?

"La mia formula MH9-L di composizione H..."

-Posso vedere, amoruccio?-

Ataru sobbalzò preso alla sprovvista, mentre La mù afferrava il foglio ritrovato.

-Ah ma questa è la famosa formula bum bum cici tata di cui ci parlava quel vecchietto... allora esiste davvero!-

-La formula bumbum CHE?- chiese Ataru, ancora bianco in faccia.

-C'ha parlato di una specie di congegno temporale di sua invenzione. Vabbè sarà sicuramente una cosa stupida...-

-E dammi quel foglio! Vado a pranzare!- sghignazzò Ataru, dissolvendosi fuori dall'aula.

-Cattivo- bisbigliò Lamù, circondata da 8 allievi che tentavano di consolarla, primo tra tutti l'affascinante Mendoh.

-Tranquilla Lamù, amore, egli non ti merita, il suo cuore non è puro, egli è un vile e...-

-BASTA!- gridò la ragazza, scaricando una scossa sull'intero ammasso di persone e volando via..

-200volt?- mormorò Mendoh, traballante.

La ragazza in lacrime volò attraverso parecchi laboratori scolastici, finchè non giunse in una stanza che non le era famigliare.

Oscurità.

-Ecco, non solo sono sola, è anche buio,Tutto buio! Umph!-

Lamù lentamente percorreva l'aula, senza però capire dove potesse esser capitata...

-Uh?-

Inciampò in qualcosa di freddo e si sentì gelare le vene.

-AMORUCCIO?? AMORUCCIO!!-

Nel frattempo Ataru s'era seduto nel cortile posteriore, intento a consumare un po' di sushi preparatogli a sorpresa da Shinobu, seduta accanto a lui.

-Cos'è quella cosa?- 

-E' una specie di formula di quello psicopatico, degenerato, cerebroleso, mentecatt...-

-Sì ho capito- lo interruppe Shinobu.-Continua-

-Bè, a quanto pare avrebbe inventato una sorta di macchina del tempo capace di andare sia nel futuro che nel passato-

Shinobu scoppiò a ridere -Ahahah, magari esistesse una cosa simile!-

Ataru corrugò la fronte, ripensando a ciò che lo tormentava poco prima.

"Se solo potessi tornare indietro..."

Moroboshi sospirò. -"Già, magari esistesse un congegno simile..."

FINE!

E con questo si è concluso il primo capitolo! Spero vi sia piaciuto, al più presto pubblicherò il seguito! Attendo commenti, al fine di migliorare magari!

Baci, Momo.

  
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