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Autore: JerrieFanFictions    04/06/2014    1 recensioni
C'era qualcosa in lei, qualcosa di diverso dagli altri. Qualcosa che la spingeva a rimanere. Qualcosa che la spingeva a trattarla diversamente da come trattava tutti gli altri. Ma forse, questa volta, sarebbe stata lei a dover soffrire.
Genere: Drammatico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Jade Thirlwall, Jesy Nelson, Leigh-Anne Pinnock, Perrie Edwards, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Jade aprì gli occhi lentamente, assaporando l’aria fresca della mattina e fece un respiro profondo. Aveva dormito fin troppo bene e le sembrava così strano visto che era il suo primo giorno di scuola all’Harton College. Diede un’occhiata veloce all’orologio digitale rosso sul suo comodino.
 
“Cazzo” sussurrò, gettando le coperte in aria e piombando giù dal letto.
 
Come poteva già essere in ritardo il primo giorno di scuola? Non voleva di certo dare una brutta immagine di sé sin dal primo giorno. Non era nemmeno da lei. Nella sua vecchia scuola era la tipica ragazza rigorosa che faceva sempre i compiti, arrivava sempre con qualche minuto di anticipo alle lezioni e portava sempre tutto il materiale necessario. Beh, non aveva altra scelta. Sua madre, da quando i suoi si erano separati, era diventata estremamente severa. Pretendeva che Jade fosse la figlia perfetta.
 
Sua madre si era dovuta trasferire a South Shields durante l’estate per lavoro. Mantenere tre figli da sola non era certo un compito facile e aveva bisogno di un lavoro ben pagato. Nonostante l’aiuto del fratello maggiore, avevano qualche difficoltà con il lavoro precedente.
A Jade il trasferimento non era dispiaciuto poi così tanto. A Newtown non aveva molti amici, ma non le interessava. Finchè aveva i suoi libri con sé, non sarebbe mai stata sola. Tuttavia la madre voleva che quest’anno le cose cambiassero. Voleva che la figlia riuscisse a farsi qualche amica: quale figlia perfetta aveva come amici dei libri?
 
Jade scese le scale velocemente, mettendosi un paio di vans a fiori prima di correre in bagno per mettersi giusto un po’ di mascara e matita. Non aveva mai amato truccarsi molto. Indossava dei jeans aderenti e una maglia semplice con una fantasia a fiori.
 
“Mamma perché non mi hai svegliata?” gridò dal bagno mentre cercava di riprendere fiato da tutta la corsa che aveva fatto.
“Figlia mia, hai 18 anni ormai, devi iniziare a prenderti le tue responsabilità se vuoi essere un’adulta indipendente. Credi che mia madre mi svegliasse la mattina quando ero giovane?” disse Norma, la madre, dalla cucina, cercando di non urlare troppo per non svegliare la piccola Lissa che stava ancora dormendo.
Jade non potè fare a meno di alzare gli occhi al cielo al commento della madre. Era così prevedibile.
 
Uscendo dal bagno prese velocemente un piccolo zaino con dentro un notebook per gli appunti e un piccolo astuccio, prima di dirigersi verso la porta. Guardò l’orario ed emise un piccolo squittio appena vide che la sua prima lezione sarebbe iniziata in 15 minuti. Avrebbe fatto meglio a sbrigarsi.
 
Salutò la madre e si precipitò fuori dalla porta.
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Miracolosamente riuscì ad arrivare all’ingresso della scuola in orario. Vi era già il preside che l’aspettava e si scusò nonostante non fosse in ritardo. Essendo nuova, sarebbe entrata durante la seconda ora di lezione.
 
“Questa è la tabella delle lezioni che dovrai seguire durante questo anno scolastico. Questo invece è il numero di armadietto e il codice per aprirlo. Buona permanenza in questa scuola” disse il preside, porgendo alla mora due fogli mentre i due camminavano lungo in corridoio, per poi fermarsi davanti a una porta di legno piuttosto chiaro.
 
Senza dire una parola di più, l’uomo aprì la porta, dando un sorriso d’incoraggiamento alla ragazza, facendola entrare per poi chiudere la porta alle sue spalle.
 
Jade iniziò ad innervosirsi, avendo gli occhi di tutti gli studenti puntati su di lei. Era una ragazza piuttosto timida verso gli estranei e non riuscì a sostenere gli sguardi, ritrovandosi quindi a fissare le sue scarpe, mentre poteva percepire le sue guance diventare di un color rosso fuoco.
 
“Oh, benvenuta!” disse una voce squillante alla sua sinistra. Era una donna sulla cinquantina d’anni, che indossava un cardigan rosa, sotto una camicia bianca e dei classici pantaloni neri.
 
“Ragazzi, questa è una nuova studentessa che da oggi frequenterà questo corso. Vieni qui, presentati cara.” Si percepì qualche piccola risata di sottofondo a causa di quell’aggettivo appena usato dall’insegnante.
 
Jade sentiva che avrebbe vomitato dal nervosismo da un momento all’altro, ma decise che non era il momento di mostrare a tutti quanto impacciata fosse. Così prese tutta la confidenza che aveva in corpo, nonostante non fosse così tanta, e disse con un grande sorriso “Mi chiamo Jade, Jade Thirlwall”. Riuscì anche a guardare in faccia qualche studente nelle prime file. In tutta onestà, si sentiva anche un po’ fiera di sé stessa.
 
“Beh, dicci un po’ Jade, sei single?” disse ridendo qualche ragazzo che Jade non riuscì ad identificare. La mora non potè far a meno di alzare gli occhi al cielo.
 
“Veniamo alle cose importanti… Chi vuole accompagnare questa ragazza per un tour della scuola?” disse l’insegnante.
 
Tutta la classe alzò la mano istantaneamente. Tutti tranne una ragazza che era seduta nell’ultima fila. Stava probabilmente scrivendo un messaggio, essendo concentrata a smanettare su un oggetto posto sotto il banco in posizione strategica per non essere visto. Non così tanto strategica in realtà, visto che l’insegnante se ne accorse subito.
 
“Mh… Perrie Edwards? Se non sei troppo impegnata, mostra a questa ragazza la scuola” disse la professoressa con tono molto seccato.
 
La ragazza alzò il suo sguardo per lanciare un’occhiata annoiata prima all’insegnante e poi a Jade. Jade rimase quasi senza fiato. I suoi occhi erano di un azzurro penetrante, nel quale ci si poteva perdere dentro. I capelli erano di un biondo tendente al castano, raccolti in una coda perfetta. La pelle era pallida, ma era in perfetta armonia con i suoi occhi e le sue labbra piene. Le forme del suo viso erano perfette e la ragazza era di una bellezza sconvolgente. La mora fece fatica a distogliere il suo sguardo dalla ragazza, che la stava fissando con un’espressione piuttosto irritata.
 
“Come vuole” disse in tono piuttosto menefreghista, alzandosi dal suo posto in modo piuttosto improvviso e camminando verso la porta.
 
“Potete andare” aggiunse l’insegnante.
 
Perrie fece passare prima Jade, per poi chiudere la porta una volta uscite entrambe dall’aula.
 
Jade camminò in avanti, un po’ spaventata dall’arroganza della ragazza.
 
“Bel culo” disse Perrie, tenendo gli occhi incollati al fondoschiena di Jade, mentre camminava per il corridoio. Jade si girò verso la bionda con sguardo interrogativo e non potè evitare di notare il sorrisetto malizioso sulle labbra della bionda.
 
“Comunque… sbrigati a dirmi il tuo numero di armadietto, ti faccio vedere dov’è”
Wow, sempre più gentile, fu quello che pensò subito la mora.
 
“128”
Perrie iniziò a camminare senza dire una parola e Jade notò subito quanto sculettasse. Non sapeva se lo stesse facendo apposta o no, ma di certo c’era qualcosa in questa ragazza che le diceva che avrebbe fatto meglio a starle lontana.
 
Salirono una rampa di scale e Perrie si mise accanto all’armadietto, indicandolo. A questo punto Jade si mise tra Perrie e l’armadietto, prendendo il foglio datole prima dal preside per mettere la combinazione. Era soltanto al secondo numero, quando sentì delle mani stringersi attorno alla sua vita e delle labbra attaccarsi al suo collo, succhiando leggermente. Jade fu presa alla sprovvista, ma emise un piccolo gemito quando la ragazza iniziò a succhiare più duramente sulla pelle esposta del suo collo.
Cercò più volte di dire qualcosa, ma ogni volta che cercava di aprire bocca, le uniche cose che uscivano erano dei gemiti. Non poteva farne a meno, il collo era uno dei suoi punti deboli e non aveva mai provato così tanto piacere prima d’ora.
Tuttavia era spaventata da Perrie. Non capita tutti i giorni che una perfetta sconosciuta si attacchi al tuo collo.
 
Perrie portò le labbra vicino all’orecchio di Jade e le sussurrò con tono provocante
 
“Se farai la brava, non finirà qui”
 
Proprio in quel momento suonò la campanella. Perrie con una risatina rilasciò i fianchi di Jade, che cercò di dire qualcosa, ma ancora prima di riuscirci la bionda si era già girata per dirigersi nel pian terreno. Jade non potè far altro che fissare la ragazza con un espressione mista tra stupore e confusione.
  
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