PROLOGO.
Chicago, a
quell’ora del mattino, era la Chicago che preferivo.
Il rumore dei
primi mezzi in città non era ancora così insistente da arrivare fino in
periferia, lì dov’era casa mia, ed il sole all’orizzonte colorava tutto di una
sfumata tonalità di rosa pastello.
Era anche la
Chicago preferita da lui, tant è che molto spesso ci alzavamo insieme la mattina presto per
risalire la collinetta dietro casa ed osservare la città che piano piano si svegliava.
Quella mattina
ero eccitata, perciò mi ero alzata prima per prepararmi lo zainetto e fare
colazione: era il primo giorno di scuola, la mamma aveva preparato per me un
nuovo abitino leggero, dicendomi che la prima impressione contava parecchio.
Quando uscii di casa erano già le sette del
mattino, così accellerai un poco il passo e scesi il viale di terriccio che mi
divideva dalla sua casa; una volta arrivata, entrai alla veranda e spinsi la
porta di legno cigolante, augurando un buongiorno a tutti i presenti.
«Sei tu, Kathy?
Entra, piccola» mi accolse la voce calda e gentile di Elizabeth,
«Edward è pronto fra un momento, cara, siediti!» e
rise, socchiudendo i magnifici occhi verdi che aveva ereditato anche suo
figlio.
«Grazie» dissi, e
stirai per bene il mio vestitino nuovo attenta a non piegarlo mentre mi sedevo.
In genere avevo sempre indossato gli abiti smessi dei miei fratelli, perciò
quel regalo da primo giorno di scuola significava molto di più di un abito.
Sentii un rumore
di passi che scendevano le scale con un po’ troppa fretta e poi lo vidi entrare
spolverandosi i pantaloncini mentre entrava nella cucina, irradiando una luce fuori dal comune col suo magnifico sorriso ed i suoi
splendidi occhi.
«Perdona il mio ritardo, Katherine» disse poi, alzando lo sguardo
per perforarmi con i suoi occhi, «possiamo andare!» aggiunse, facendomi
un cenno col capo verso la porta.
Aveva i capelli
bronzei pettinati in un modo diverso,
ed aveva indossato una cravatta troppo grande, probabilmente Edward Senior
gliel’aveva data in prestito.
Prese il panino
sul tavolo e mi aprì gentilmente la porta per farmi uscire, e subito ci incamminammo verso la Chicago città.
«Sei emozionata Keith? Questa notte quasi non ho chiuso
occhio, ed ogni tanto davo uno sguardo al libro! È davvero fantastico, ancora
non ci credo che impareremo a leggere» disse,
coinvolgendomi mente e corpo al suo entusiasmo. Era davvero elettrizzato.
«Sei davvero silenziosa oggi. È successo qualcosa, per caso?» mi chiese,
perciò mi svegliai dal torpore in cui ero caduta.
«N-no no,
altroché! » risposi, scuotendo le mani in aria, e sembrò tranquillizzarsi.
«Sei davvero
carina vestita così» aggiunse, prima di voltarsi di lato; e fu un bene, perché
diventai tremendamente rossa di fronte a quel complimento inaspettato.
La scuola nuova
era come me l’aspettavo: modesta, dato che accoglieva
tutti i bambini che non potevano permettersi il lusso delle grandi scuole di
Chicago città, con i banchi tutti appiccicati (la maggior parte rotti e tutti
pieni di scarabocchi e scritte) e la maestra era una vecchia signora, ma simpatica.
D’altronde, i
miei non pretendevano molto, e questa scuola era stata per me una grossa
occasione da cogliere al volo; sarebbe
impossibile che tu diventassi medico, Katherine, ma una buona
istruzione è già un gran passo avanti, aveva detto il mio babbo. Ed io ero d’accordo con lui, perciò volevo dare il massimo.
I nostri compagni
erano quasi tutti più grandi di me ed Edward, alcuni
mi facevano paura. Ma quello che davvero contava era
che Edward rimanesse sempre al mio fianco.
«Mi presteresti
la tua gomma Katherine? La mia è caduta qui in giro e non la trovo» mi chiese
Edward, interrompendo i miei pensieri.
Mi guardò e
sorrise, socchiudendo leggermente gli occhi e allungando una mano verso di me.
Non capivo perché ma da quella mattina, da quando lo vidi scendere le scale,
ogni volta che mi guardava o mi parlava sentivo il cuore sobbalzare e battere
molto veloce. Quasi tremando, gli allungai la gomma e sorrisi
di rimando, incapace di proferir parola; poi tornai ai miei compiti, tentando
di ritrovare la concentrazione.
Quando
finalmente entrambi terminammo i nostri compiti, ci alzammo dal tavolo ed
Edward propose di andare a fare il solito giro nei dintorni di casa, dove in
genere ci fermavamo a giocare con gli altri bambini. Quella sera, però, propose di risalire la
collinetta dietro casa. Accettai di buon grado, così uscimmo
da casa Masen per raggiungere casa mia.
«Lascia Katherine, ci penso io a portare i tuoi libri!» disse
cordiale, caricandosi il mio libro e le penne.
«Grazie»
sussurrai arrossendo di nuovo.
Una
volta arrivati, mi
accorsi che nessuno dei due aveva smesso gli abiti “eleganti”, perciò facevamo
molta più attenzione del solito a dove ci appoggiavamo. Edward salì sulla
roccia più alta e volse le spalle alla città, guardando un punto indefinito
nell’aperta campagna.
«Perry e Jordan
oggi non ci sono?» chiesi, interrompendo il silenzio.
«Non lo so, credo
di sì… però oggi avevo voglia di vedere il tramonto,
per una volta» disse, e si girò a guardarmi.
Io ero dietro di
lui, imbambolata a riflettere su quanto fosse carino
vestito in quel modo, colorato dalla luce rosa del sole al tramonto, alle sue
spalle.
«Ti prego, sali.. vieni a vedere» disse, allungando una mano verso di me.
Feci un passo in
avanti, obbediente, e quando afferrai la sua mano il sangue gelò nelle mie
vene; delicatamente, mi fece salire facendomi posto sulla roccia, indicandomi
il sole.
«è bello… non è
vero?» disse, e mi guardò dritta negli occhi .
Quegli
occhi verdi.
Non
potrei mai dimenticarli.
Probabilmente fu
quello, l’istante, proprio quando mi guardò così intensamente negli occhi:
l’istante in cui capii di essermi davvero innamorata
di lui.
Ringraziamenti:
pinefertari85: ti ringrazio tantissimo, sono
contenta che la drabble ti sia piaciuta! Sai, io non ho ancora deciso (se così si può dire :p ) se Bella mi piaccia o no.. credo che attenderò di
finire la saga prima di dirlo! Spero leggerai anche questa e che ti piacerà!
PenPen: grazie mille anche a te :D
cucci: come farei senza di te.. :*
elyxyz: quando finirò Eclipse (perché
sono ancora al primo capitolo :D cucci non uccidermi!) mi precipiterò
senz'altro a leggere le tue ff Meyeriane, ho già avuto modo di vedere che sono
tantissime! e sono curiosa di leggerle! Comunque sì, mi fanno molto piacere i tuoi commenti.. grazie
mille *__*