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Autore: DezoPenguin    06/06/2014    0 recensioni
Protagonisti i cuccioli della famiglia Kuga-Fujino! Una collezione di drabble e gag con le versioni in miniatura dei Child, che vivacizzano la vita delle loro padrone. Un po' di ShizNat in sottofondo.
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Natsuki Kuga, Shizuru Fujino, Un po' tutti
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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20. Sounds Like Another Stamp Price Increase-Pare che il costo dei francobolli salirà di nuovo

(Protagonisti i cuccioli della famiglia Kuga-Fujino)

"Oi, Shizuru," chiamò Natsuki dal tavolo della cucina, "ti dispiace smettere di camminare su e giù? Non riesco a concentrarmi sui compiti!"

"Se Natsuki avesse finito il suo lavoro in tempo, non avrebbe dovuto saltare le lezioni in modo completarlo entro la scadenza delle cinque di pomeriggio," le fece notare Shizuru.

"Stiamo parlando di te." Natsuki rifiutò di farsi sviare, anche perché farsi sviare avrebbe significato ammettere che giocare ai videogiochi per tre sere di fila non era stata una buona idea. "E poi, perché diavolo sei così nervosa? Di solito sei un esempio di signorile serenità. Se la casa stesse andando a fuoco te ne staresti seduta lì a bere tè finchè i pompieri non buttassero giù la porta per salvarti." Più ci pensava, più trovava davvero, davvero strano che Shizuru fosse così nervosa da camminare su e giù.

"Shizuru, che succede?" chiese, mentre la sua voce si addolciva. Era abbastanza certa che fosse una parte importante della dinamica di coppia—o, accidenti, perfino di un rapporto di amicizia—stare vicino alla persona amata quando era preoccupata o turbata.

"Io…sto aspettando una lettera che dovrebbe arrivare con la posta di oggi," ammise Shizuru, o almeno lo ammise in parte, perché non era nella natura di Shizuru condividere le sue preoccupazioni personali con qualcuno, nemmeno con Natsuki (Dio santo, erano stati necessari una divinità aliena, una cospirazione, minacce di morte alla sua amata e un crollo psicotico per strapparle una dichiarazione d'amore).

Natsuki, naturalmente, non le avrebbe permesso di nascondersi.

"Dev'essere una lettera davvero importante se ti proccupa così tanto." Da sotto il tavolo arrivò un uggiolìo.

"Visto, anche Duran è d'accordo."

"Natsuki..."

"Avanti, sputa fuori."

Shizuru sospirò.

"Aspetto una lettera da mia madre," disse. "La settimana scorsa ho scritto alla mia famiglia per informare i miei della nostra relazione e dovrei ricevere la risposta proprio oggi."

"La settimana scorsa?" chiese Natsuki. "Shizuru, ci siamo trasferite in questa casa all’inizio del mio secondo anno di liceo. Vale a dire circa otto mesi fa."

"Non volevo affrettare le cose nel caso Natsuki—"

Natsuki la fulminò con lo sguardo.

"Se stai per dire ‘Nel caso Natsuki avesse deciso che dopotutto non mi amava’ sei in guai seri."

"Non è facile accettare quando la vita ti offre su un piatto d’argento tutto quello che hai sempre desiderato!" si difese Shizuru. "Ho trascorso diversi anni convinta che non ci fosse possibilità che tu tollerassi i miei sentimenti, figuriamoci ricambiarli."

"Non è questo il punto. E cos’è questa storia delle lettere? Voi Fujino non usate il telefono?"

"Non sarebbe appropriato discutere di importanti faccende familiari al telefono," rispose Shizuru in tono rigido. "Le comunicazioni significative esigono la formalità della parola scritta."

"Voialtri avete un rituale per tutto. Voglio dire, sai anche il giorno in cui ti arriverà la risposta, anche se questo ti rende tanto insicura che diventi nervosa quando ci pensi."

"L’educazione e le buone maniere permettono alle persone di vivere assieme senza interferire con la reciproca riservatezza e benessere."

"...è il tuo modo dirmi di raccogliere le mie felpe sporche dal pavimento della camera da letto?"

"Ara, allora Natsuki comprende la conversazione formale!"

"Idiota. Comunque, c’è una regola qui che dice che se tu mi togli i vestiti di dosso allora devi essere tu a raccoglierli. Ci deve essere."

"Allora dovrei smettere di togliere i vestiti a Natsuki?" disse Shizuru mettendo il broncio.

"Io… non arriverei a questo punto," borbottò Natsuki, sentendo le proprie guance arroventarsi. "Ma comunque il postino dovrebbe essere qui a momenti, e poi mi permetterai di scrivere la mia ricerca in santa pace, vero?"

Però pronunciare la parola 'postino' fu un errore. Ringhiando, Duran balzò in piedi e corse verso la porta.

"Duran!" Natsuki mulinò le braccia per ritrovare l'equilibrio, visto che lui l'aveva quasi buttata già dalla sedia. Si afferrò al bordo del tavolo.

"Piantala, Duran, torna qui! Non è nemmeno arrivato. E poi ne abbiamo già parlato!"

Il conflitto, antico di millenni, fra il cane e il postino era sempre stato impari. I postini da parte loro erano moralmente nel giusto, consapevoli di essere depositari della sacra responsabilità di consegnare le parole delle persone ad altre persone. E contro questo, i cani avevano i denti. Duran, comunque, rendeva la situazione ridicola. Almeno il solito Doberman o Rottweiler non aveva dei fucili di grosso calibro sulla schiena!

Non che Duran avesse mai sparato ad un postino. Più che altro. E comunque era stata una Pallottola Abbagliante quindi era improbabile che qualcuno potesse farsi male. Non era stata colpa di Duran se il postino era stato accecato dal lampo ed era inciampato, slogandosi la caviglia. E Duran non l'aveva nemmeno morso, gli aveva solo messo una zampa sul petto e l'aveva tenuto fermo finchè Shizuru non era tornata a casa dalle lezioni del mattino. Vale a dire più o meno per un'ora. E seriamente, non era colpa di Duran se i pantaloni della sua uniforme erano rimasti irrimediabilmente macchiati.

"Se quel tipo non fosse stato così codardo, non avrebbe dovuto preoccuparsi di una cosa del genere," disse Natsuki, concludendo le proprie riflessioni ad alta voce.

"Natsuki..."

"Ehi, piccolo!" sbottò. Duran girò la testa con aria interrogativa. "So che per te è un istinto, ma oggi lascia in pace il postino, hai capito?"

Lui emise un suono che era a metà fra un ringhio e un piagnucolio, il che suggeriva che l'idea non gli piaceva.

"Vuoi essere tu a spiegare a Shizuru perché non ha ricevuto la sua lettera importante?"

Duran gemette e si coprì gli occhi con le zampe.

La testa numero sei di Kiyohime aveva seguito la scena con interesse, mentre l'idra se ne stava raggomitolata sul suo cuscino viola. Sapeva che Duran aveva buone intenzioni, ma era anche possibile che nell'eccitazione del momento, l'istinto potesse prevalere sul buonsenso. Non voleva vedere il suo amico mettersi nei guai, e non voleva che la sua padrona si arrabbiasse.

Decise che doveva aiutare.

~X X X~

Kintaro Tanaka fischiettava mentre percorreva il vialetto che portava alla porta principale della residenza Kuga-Fujino. Quello era il posto di cui all'ufficio postale si raccontavano storie dell'orrore, che aveva spinto Manabe a chiedere di essere spostato su un altro percorso, anche se era più lungo e di solito veniva assegnato ai postini appena assunti che dovevano farsi le ossa. Bah! Avere a che fare con cani aggressivi faceva parte della vita di un portalettere. Se Manabe non riusciva ad accettarlo, avrebbe dovuto fare qualcosa di più riposante, tipo l'avvocato!

Tirò fuori diverse lettere dalla borsa mentre saliva i gradini e apriva la porta scorrevole che stava all'esterno. Tanaka stava giusto infilando le buste nella fessura apposita della porta interna quando lo sportellino si aprì e un grosso serpente viola sbucò fuori.

Tanaka ansimò per la sorpresa, ritirando la mano di scatto. Il serpente si tese verso di lui e all'improvviso tre—no, quattro—no, cinque altri serpenti scivolarono fuori, ce n'era un nido intero che si contorceva dalla buca delle lettere, con le bocche aperte come se non vedessero l'ora di affondare le zanne in un succoso postino.

Strillando di paura, Tanaka fece un balzo indietro, solo per scivolare sul bordo del gradino in cerca di equilibrio. Cadde all'indietro, atterrando sul sedere sull'erba del prato accanto al vialetto. Perse le presa sulle lettere, che si sparpagliarono come coriandoli. Strisciò all'indietro, con i tacchi che scavavano solchi nell'erba, finchè non riuscì a riavere il controllo delle gambe. Tanaka balzò in piedi, prese la borsa con entrambe le mani e fuggì come se un mostro mitologico gli stesse dando la caccia.

Le teste di Kiyohime si guardarono l’un l’altra, confuse. Il postino avrebbe solo dovuto mettere le lettere nelle loro bocche e lei le avrebbe portate dentro per lui. Non c’era affatto bisogno di tutte quelle scene.

Decise che Duran aveva ragione. Se i postini si comportavano così, allora erano senz’altro tipi sospetti che non avrebbero dovuto gironzolare attorno alla casa.

~X X X~

"Bè?" disse Natsuki mentre Shizuru apriva nervosamente la busta. "Non tenermi sulle spine. Che cosa dice?"

"Um...'Congratulazioni per averlo ammesso. Era ora; tutto quell’angosciarsi e quel soffrire in silenzio non è degno di un membro della famiglia Fujino. Portala qui le prossime vacanze, se può venire.' Ara, ara, è stata… sintetica."

Natsuki sorrise.

"Credo che tua madre mi piacerà."

"Natsuki ikezu!"

  
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