Una lacrima sgorgò solitaria dagli intensi e malinconici occhi blu che fissavano, senza vederlo, un punto imprecisato nell’angosciante oscurità che lo circondava.

Il giovane volto, segnato da un dolore troppo profondo per essere mascherato, si contrasse nel tentativo di trattenere le nuove gocce di pianto che fremevano irrequiete nei suoi occhi e la morsa che gli attanagliava imperiosa l’animo si strinse ancora di più.

Gli occhi bruciavano incessantemente.

Deidara si morse un labbro mentre le neonate lacrime inumidivano le lenzuola ancora intrise di quelle che le avevano precedute.

Il ragazzo si rannicchiò supino come se potesse così cancellare quell’opprimente senso di solitudine che gli vorticava prepotentemente dentro.

Poi si voltò silenziosamente sull’altro fianco, il volto ancora contratto dallo sforzo…

-…Sasori…-