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Autore: Saiph_    07/06/2014    0 recensioni
In ogni caso, ormai non abbiamo ne il rapporto dell’Accademia ne quello di acerrimi nemici.
Siamo qualcosa di indefinito e speciale, a modo nostro.
E’ forse solo per questo che ancora non me ne sono andato.
E’ forse per questo che lui non mi chiede quando e se ho intenzione di farlo. Sono diventato un suo compagno di viaggio?
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Doctor - 10, Master - Altro
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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CHANCES







Lui sa, l’ha sempre saputo. Lo sa fin da che eravamo bambini ed eravamo occupati all’Accademia. Era un po’ difficile non capire che ero innamorato di lui, anche se all’epoca penso mi ritenesse il suo migliore amico.
Poi siamo cresciuti, e lui si è fatto una famiglia, mentre io sono rimasto nell’ombra, nella sua ombra, e ho alimentato il mio desiderio di averlo per me, esattamente come l’avevo ai tempi dell’Accademia.
E quindi è scappato via con il suo TARDIS e la sua famiglia, e mi ha lasciato da solo.
L’ho odiato per questo.
Solo quando i Signori del Tempo mi hanno chiesto di riportarlo su Gallifrey, ho rivisto la possibilità di poter stare con lui, e non ho esitato ad obbedire.
Non chiedevo molto: solo di poter passare la vita con il mio migliore amico, mio fratello, l’uomo che amavo.
Non avrebbe dovuto fare l’errore di chiudermi in quel buco nero. Non l’avrei mai davvero portato su Gallifrey, sapendo quale sarebbe stato il suo destino sul pianeta.
Ho giurato vendetta nei confronti del Dottore, non avrei avuto pace fino a che non avessi ottenuto ciò a cui all’improvviso era volta la mia vita. Amavo ancora quell’uomo, ma mi aveva fatto un torto troppo grave, e non avevo intenzione di fargliela passare liscia, in nessuna delle sue vite.
Solo quando mi sono ritrovato tra le sue braccia, morente, ho capito di aver passato buona parte delle mie vite a cercare di arrivare ad un obiettivo che non era il mio.
Ho visto le sue lacrime e sentito le sue suppliche perché mi rigenerassi, e, sebbene fossi stanco di continuare a sprecare vite a inseguire un sogno che non era il mio, mi rigenerai.

Ecco come mi sono pentito di aver deciso di rigenerarmi. Non che il mio nuovo corpo mi dispiaccia, mi sento particolarmente vissuto e saggio ogni volta che passo davanti ad uno specchio nel TARDIS, non è proprio questo.
È lui. Mi guarda come se fossi da compatire, anche se sappiamo entrambi che non sono davvero un prigioniero. Dopo mesi passati qua dentro ad annoiarmi e a fingere di star cambiando da cattivo di turno ad anima pia, so di averlo ormai convinto. Nessuno potrebbe fingere tanto a lungo di essere un simile.. santo?
Non so nemmeno io come definire il mio ruolo nel TARDIS.
In ogni caso, ormai non abbiamo ne il rapporto dell’Accademia ne quello di acerrimi nemici.
Siamo qualcosa di indefinito e speciale, a modo nostro.
E’ forse solo per questo che ancora non me ne sono andato.
E’ forse per questo che lui non mi chiede quando e se ho intenzione di farlo. Sono diventato un suo compagno di viaggio?
Non sono certo paragonabile a quella biondina che lo accompagnava prima di Martha Jones. E non sono nemmeno paragonabile a Martha stessa. So cose del Dottore che nessun altro potrebbe mai indovinare.
E di queste cose, più della metà farebbe rizzare i capelli di ogni compagna del Dottore precedente a me.


 
Cos’è che fa un buon compagno di viaggio?
Bruciare tentativi di biscotti è nella lista?
Mi auguro di si, perché altrimenti sono un pessimo compagno sotto questo punto di vista. Dal forno esce una scia di fumo poco rassicurante che va via via aumentando di volume. Non penso sia un buon segno nemmeno il suono che improvvisamente viene dal soffitto del TARDIS. Com’è possibile che piova all’interno?
Sento, mentre tento con nervosismo crescente di spegnere l’allarme anti incendio, un rumore di passi arrivare dal corridoio, e con la coda dell’occhio vedo un Dottore in pigiama accorrere nella stanza con espressione agitata e assonnata al contempo.
“Si può sapere che stai combinando?!”
“Io.. non lo so! Volevo fare i biscotti!”
In breve tempo, anche lui si ritrova fradicio per via dell’acqua, e si allontana lanciando improperi poco da lui, mentre io rivolgo un’occhiata sconsolata prima al forno e poi all’allarme anti incendio, che intanto ha smesso di far rumore.






Note dell’autrice: Questo capitolo è uscito da un momento di follia assoluta e non era davvero programmato.
Devo ringraziare la mia ispiratrice Violet Holmes, nonché beta, e ringrazio tutti quelli che hanno avuto la pazienza di leggere questo capitolo e ancor di più quelli che leggeranno i capitoli futuri.
Un bacio!
 
P.S. Come nuova rigenerazione del Maestro, mi ispiro a Sean Bean (Ned Stark). Non so, mi sembra adatto!

  
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