Scritta sentendo Grazie di esistere di Eros Ramazzotti.
Gli eroi ubriachi
Goku sollevò la bottiglia e un rivolo di vino insieme alla saliva gli scese dal labbro lungo la bocca. Una gamba gli cedette e ricadde di fianco. Sbatté con la spalla contro il muro e con l’altra mano si strinse alla spalla di Crilin. Il neo-saiyan ridacchiò e spiccò il volo. Ondeggiò, ma raddrizzò il Son. Si sbatté il pugno sul petto, il suo viso era arrossato. Annuì e i corti capelli neri a caschetto gli coprirono il viso tondo, nascondendo la sua mancanza di naso. Le sue iridi si fecero brillanti e languide.
“Ge… genio… hic… aveva torto! Io… non… hic… emh...” balbettò il Son. Si piegò in avanti con il capo e tossì. Ansimò e rabbrividì.
“Giusto! Ha sbagliato, siamo sempre migliori amici!” ululò Crilin.
“Li recuperiamo?” domandò Junior. Socchiuse gli occhi e le orecchie a punta gli tremarono, sbattendo contro la stoffa del turbante.
“Com’è che invece di fare i distruttori come volevano i nostri padri, facciamo da baby sitter a quei due?” domandò il principe dei saiyan.
“Alla fine sono speciali e dovremmo ringraziare che esistono?” domandò il namecciano. Fecero entrambi una smorfia.
“A loro non diciamolo” sibilò Vegeta. Annuì e sporse di più il labbro inferiore. Junior annuì a sua volta.