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Autore: GoatLord    09/06/2014    2 recensioni
"Diremo che la città è sprofondata in fondo all'oceano,nessuno dovrà sapere la verità,nessuno dovrà sapere che è stato un folle a devastarla".
Breve one shoot sul "grande collasso" che ha avuto la città di Winterhold.
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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27° di Ultimo Seme, anno 203 della 4^ era, accademia di Winterhold.

-”Urag gro-Shub, mio buon amico, salute.”-
-”Arcimago,come posso esservi utile?”-
-”Sono venuto qui in cerca di conoscenza,come ben puoi immaginare.”-
-”Di che altra conoscenza necessitate,se avete raggiunto un grado inimmaginabile di abilità in tutte le scuole,Arcimago?”-
-”No,non cerco conoscenza magica. Semplicemente,nel mio alloggio,mettendo in ordine,ho trovato un breve messaggio rivolto al vecchio arcimago,Savos Aren,in cui accennava al Grande Collasso che ha avuto la città nell'anno 122 di questa era.Cercavo qualcosa a riguardo. Sono l'Arcimago e credo di aver diritto di poter accedere alle conoscenze annotate sul tomo che ha scritto l'arcimago che venne prima ancora del buon Aren.”-
-”Cielo,se quelle conoscenze sono state tenute nascoste al mondo un motivo più che buono c'è.”-
-”Che accadde a Winterhold?”-
-”Dico solo che in fondo al mare non giace alcuna città.”-
-”Sono l'Arcimago,ripeto. Il mio scopo è di studiare gli avvenimenti.”-
-”Solo perché siete voi,tenetelo a mente.Se questo tomo è stato tenuto nascosto,sigillato da tutti è perché è dannatamente pericoloso.”- l'orco aprì una teca in una botola sotto il bancone - “Tenete.”-
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“Il Grande Collasso.”
6° di Stella del Mattino dell'anno 122 della Quarta era.Winterhold.
Destinato ESCLUSIVAMENTE all'Arcanaeum,come testimonianza.

L'alba colpisce i pochi tetti di ciò che rimane di Winterhold. I cittadini oggi si sveglieranno con un enorme interrogativo.
Proprio qui,poche ore fa, poteva nascere la fine di tutto.
Avyos era un Altmer, maestro nella scuola della distruzione.
Erano anni che era ossessionato da una ricerca,la ricerca dell'incantesimo di distruzione finale,che va ben oltre il semplice lanciare tempeste.Si dice che Sithis stesso donò quell'incantesimo ai mortali,per poterlo meglio servire.
Gli antichi maghi,tra cui il grande Shalidor,sigillarono il tomo nelle viscere della terra,al fine di negare agli altri mortali un potere così grosso e pericoloso,che in mani capaci avrebbe potuto distruggere Tamriel.Provarono anche a distruggerlo,ma ogni tentativo era vano,il vuoto assorbiva tutto.
Avyos come già riportato,ne era ossessionato fin da qualche decennio prima,quando durante uno dei suoi viaggi scoprì la leggenda.
Una notte però,in sogno,il principe daedrico del sapere proibito,Hermaeus Mora,lo illuminò.
La leggenda che,in qualità di maestro di distruzione,lo incuriosiva molto era realtà.
Spese anni interi cercando di localizzarne la posizione,prima per senso di dovere,poi per sete di potere.
Solstheim lo attirava da molto,e coi soldi messi da parte fino a quel momento,guidò una spedizione per Roccia del Corvo. Portò con se una squadra di 4 giovani maghi dell'accademia.Uno esperto nel recupero,un altro specializzato nelle evocazioni e scelse due suoi apprendisti,come lui,appassionati dalla scuola della distruzzione.
Non ricordo molto bene quello che diceva,ma pare che nella sua testa sentisse alcune voci,e che queste voci lo indirizzavano verso un antico tumulo nord,un tempo dimora di un sacerdote del drago.
Tornò solo lui da Solstheim.Gli altri perirono per aiutarlo nella sua folle ricerca,e a quanto pare era anche tornato,come disse lui,”a mani vuote ma a testa piena”.
Fino a quel momento ignoravo il fatto che fosse entrato in contatto con un principe daedrico e avesse attinto alla conoscenza di un libro nero,giuro che se ne fossi venuto a conoscenza prima avrei fatto di tutto pur di farlo rinsavire e evitare la catastrofe di questa notte.
Il libro,da quel che ho capito,lo aveva indirizzato in un'antica rovina Dwemer,al di sotto di Blackreach stessa.
Quando mi parlò della folle impresa che voleva compiere gli proibii di portarsi con lui altri studenti.
In qualità di Arcimago non potevo permettere che innocenti perissero per la sua folle caccia al tesoro che era in grado di ucciderci tutti.
Servirono alcuni mesi perchè fosse in grado di dirigersi nelle viscere di Skyrim,laddove i Dwemer avevano portato il libro per studiarlo.
Doveva,innanzitutto, trovare la chiave per passare dalla superficie a Blackreach,e poi prepararsi al meglio,dato che gli automi nanici non gli avrebbero dato tregua,assieme ai Falmer che occupano quei posti dimenticati dagli dei.
Con mia enorme sorpresa,ci riuscì.
Il potere conferitogli da Hermaeus Mora era così potente che gli aveva insegnato la conoscenza che solo anni di costante studio gli avrebbero insegnato.Misticismo,Incantamento,Recupero,Distruzione,Alterazione,Illusione,Evocazione,tutto questo riempiva la sua mente e rinvigoriva la magia nel suo sangue elfico.
Era addirittura diventato più potente di me.
Comandava gli elementi della terra,fuoco,vento,ghiaccio e fulmini,trasmutava la realtà a suo piacimento,levitava,evocava potenti creature dall'oblivion,alcune di queste mai viste dai miei occhi,come i Cercatori.
Quel maledetto libro l'avrebbe reso il mago più potente di tutti i tempi.
Ieri,all'alba,nessuno lo vide arrivare.
Si chiuse nello scavo nero e iniziò a studiare il tomo.
Ieri,al pomeriggio,lo incontrai.
Nel suo sguardo dominava l'arroganza.
La Sala degli Elementi divenne inaccessibile.
I daedra attaccavano la città, e le guardie lottavano con tutto ciò che avevano per fermarli. Il ricordo della Crisi dell'Oblivion era rimasto impresso come un marchio di fuoco nella testa di tutti gli abitanti,e degli elfi in particolari, "colpevoli" di usare la magia.
Appena calò il sole,si rivelò la vera identità dell'Altmer.
Aveva contratto il vampirismo. E quindi di notte i suoi poteri si moltiplicavano, rendendolo praticamente invincibile di fronte a un mortale qualunque.
Il suo piccolo esercito di dremora stava mettendo a ferro e fuoco la città,la resistenza di guardie e cittadini era ormai allo stremo;erano stati colti di sorpresa. Alcuni si rintanarono in casa,e furono massacrati senza pietà,altri scapparono a sud,verso le montagne,e alcuni di loro si salvarono,ma erano feriti.
L'Accademia stava facendo di tutto pur di contenere il disastro causato,eppure non bastava.
Notte fonda.
Avyos era sulla cima dei miei alloggi,sul punto più alto dell'accademia.
La sua follia ormai era evidente.
Tutti noi stavamo nel cortile ad osservarlo e a pensare sul da farsi.
C'era chi proponeva di paralizzarlo,chi lo voleva spazzare via,chi semplicemente voleva farlo rinsavire.
Ma ogni nostro tentativo era vano.
L'incantesimo nero si mostrava ai nostri occhi per ciò che era davvero.
Lui muoveva le mani,nel modo in cui il tomo indicava,e intanto una barriera protettiva nera,carica di energia negativa,lo avvolgeva.
Il cielo pareva aprirsi al suo cospetto,e potenti fulmini flagellavano la città,ormai in ginocchio.
Le provammo tutte,ma nessuna aveva effetto.Ormai lui era troppo potente.
Winterhold era destinata a cadere quella notte,ad essere assorbita nel vuoto.
Negli ultimi minuti urlai a più non posso a tutti i presenti nell'accademia di dirigersi a sud e cercare di difendere,formando una catena umana,la parte più vicina al ponte,che permetteva l'accesso al collegio.Quest'ultimo aveva già di suo una barriera magica che l'avrebbe salvata.Shalidor l'aveva rinforzata apposta,dopo ciò che aveva visto.
Corsi anche io con loro.
Fu un attimo.Un lampo,nero,inondava la nostra vista,ma prima un'onda d'urto scosse violentemente tutto,seguita poi da un terremoto.
Eravamo tutti pronti,con le nostre difese magiche per cercare almeno di salvare quei pochi palazzi salvabili.Alcuni avanzarono per cercare di salvare qualche cittadino sopravvissuto all'assalto dei dremora,che intanto flagellavano ancora la città.
Perdemmo molti studenti quella notte,questa notte.
Furono tutti colpiti da quell'esplosione che assorbì ogni cosa,mandandola nel vuoto.
Un'intera città sparita,Winterhold non sarebbe più stata la stessa.
Ma quel poco che potevamo salvare lo avevamo protetto con successo.Restava solo da occuparsi di quel folle.
Giaceva al suolo,l'incantesimo gli aveva prosciugato tutte le forze.Alla mia domanda sul perchè di quell'atto imperdonabile rispose che Winterhold sarebbe stata solo un piccolo messaggio,per costringere Tamriel a piegarsi a lui.
Ma in verità sentivo che le sue parole erano cariche di menzogne.La follia della ricerca del potere lo aveva accecato,rendendolo schiavo del divertimento del suo padrone daedrico.I suoi occhi difatti mostravano alcune strane macchie nere,simbolo della possessione di Hermaeus Mora.
Non potevamo permettere che tutti a Winterhold accusassero l'accademia,non era colpa nostra.
Più tardi,quella notte,chiamai a me il mio allievo migliore,l'elfo scuro Savos Aren,tramite un messaggio.
Gli affidai una pergamena,scritta da me quella notte stessa;recava un potente incantesimo di illusione a larga scala che avrebbe corrotto i ricordi delle genti di ciò che rimaneva di Winterhold.
La loro mente avrebbe dimenticato ciò che è accaduto quella notte,ma l'incantesimo non era abbastanza forte,e bene o male,nel loro cuore tutti avrebbero sospettato di noi.Specialmente i Nord del luogo,diffidenti per natura nei confronti della magia.
Abbiamo gettato il tomo negli abissi più profondi del Mare dei Fantasmi,al sicuro da tutti.
Avyos ci aveva aggredito dopo che si era recuperato,è stata una dura battaglia,ma noi tutti ne siamo usciti vivi.Tranne lui,ovviamente.
Possa un giorno Winterhold riprendersi dall'opera di un folle che la ha fatta a pezzi.Diremo che le continue onde mastodontiche causate dalla Montagna Rossa hanno eroso il terreno,facendola calare a picco in fondo all'oceano.E loro saranno costretti a crederci.".

  
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