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Autore: Jane Keller    11/06/2014    0 recensioni
[SGA/SGU/SG1]
L'arrivo di un personaggio venuto dal futuro porterà con se cattive notizie e coinvolgerà i protagonisti della tre serie in una avventura alla scoperta di vecchi e nuovi nemici.
Dalla storia: Mi chiamo Helen, vengo dal futuro e sono stata mandata indietro nel tempo per modificarlo
Questa storia è ambientata circa tre anni dopo la chiusura di Universe e ci sono riferimenti a tutte e tre le serie e ai film di SG-1.
Genere: Avventura, Azione, Science-fiction | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nicholas Rush, Nuovo Personaggio, Rodney McKay, Samantha 'Sam' Carter, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 8


Sei ore dopo che erano partiti per la missione, la squadra di Sheppard fece ritorno alla base e informarono Woolsey che non avevano trovato niente: lì vi era un laboratorio di Michael ma era abbandonato da anni, probabilmente era uno dei laboratori che usava prima di essere fermato dalla spedizione di Atlantide, la prima volta. Woolsey li informò che invece sulla Terra c’erano stati dei progressi e ora conoscevano la posizione di Michael. Indisse una riunione per organizzare al meglio anche quest’ultima missione.
Subito dopo la riunione partirono con la Hammond alla volta dell’avamposto di Michael.
Quattro ore dopo uscirono dall’iperspazio vicino al bordo esterno del sistema solare in cui si nascondeva l’ibrido. Il sistema solare era composto di tre pianeti e Michael si nascondeva sul secondo pianeta. La Hammond si nascose dietro al terzo pianeta. I sensori indicavano che sul pianeta vi era una sola nave – la nave goa’uld sottratta all’alleanza - e all’interno dell’istallazione non vi erano più di una ventina di persone, compreso Michael – ebbero la conferma della sua presenza grazie al computer da polso di Helen che, interfacciandosi ai sensori della nave, aveva individuato l’ibrido che si trovava nel nucleo centrale dell’installazione che era anche il più protetto.
La Hammond rimase nascosta dietro il pianeta pronta ad agire, mentre la squadra di Sheppard, Helen e una dozzina di Marines si imbarcarono su un Jumper occultato diretti al laboratorio.
Una volta a terra, Sheppard analizzò la struttura con i sensori della navetta ed individuò l’unica entrata dell’edificio che era sorvegliata da sole due guardie; inoltre verificò che vi erano quattro uomini a guardia della nave goa’uld, gli altri dovevano essere all’interno.
Sheppard ordinò a due uomini di restare a guardia del Jumper, ad altri tre di dirigersi alla nave e prenderne il controllo, gli altri, invece, lo avrebbero seguito all’interno dell’installazione.
Si liberarono facilmente degli uomini a guardia dell’entrata e Mckay riuscì facilmente ad aggirare i codici di protezione ed entrarono. Una volta dentro si separarono: Sheppard, Mckay e Teyla andarono a sinistra, Ronon e Helen a destra. Il team di Sheppard riuscì a liberarsi facilmente degli uomini che incontrarono ed entrarono in una stanza che, a una prima analisi, sembrava essere il luogo dove avveniva la conversione degli umani in ibridi.
-Guardate qua- disse Mckay accedendo ad una consolle nel laboratorio -I suoi esperimenti sono diventati più brutali di prima. Ci credo che Helen lo odi così tanto-
-Esaminerai dopo il computer dobbiamo ancora trovare Michael-. In quell’istante una comunicazione via radio informò i presenti che alla squadra di Ronon, invece, non stava andando troppo bene.

Ronon e gli altri, infatti, si erano imbattuti in notevole numero di ibridi che erano a guardia del nucleo; Helen verificò sul suo computer che all’interno di quella stanza vi era Michael e che era da solo. Analizzando la pianta dell’edificio, notò anche che vi era una seconda uscita da quel laboratorio e Michael stava approfittando della confusione creata all’entrata principale per fuggire di lì. Helen non voleva lasciarlo scappare e così abbandonò gli altri e, con una serie di capriole, oltrepassò la zona di battaglia e si infilò in un corridoio secondario che l’avrebbe portata dritta da quel mostro.
-Dove scappi?-. Le gridò dietro Ronon un attimo prima di vederla scomparire dietro un angolo.

Nel frattempo giunsero in aiuto anche John e gli altri.

-Dov’è Helen?- chiese immediatamente Rodney non vedendo lì la presenza della figlia.
-È scappata da quella parte- gli rispose Ronon indicando il corridoio non molto lontano da loro -Penso che stia inseguendo Michael-
-Dobbiamo andare ad aiutarla-. Ma non poteva proseguire oltre se prima non mettevano fuori gioco gli ibridi che gli stavano sparando contro.

Lontano dalla battaglia, Helen stava correndo lungo il corridoio quando vide, finalmente, Michael; lo chiamò con tutto il fiato che avevo in corpo e lui si girò.
-E tu chi sei?- chiese Michael che fu colto di sorpresa dalla presenza della ragazza.
-La persona che ti fermerà!- rispose la ragazza e cominciò a sparare all’ibrido, ma nessuno dei suoi spari lo colpì. Michael infatti era protetto da uno scudo – aveva imparato qualche trucchetto nuovo dalle conoscenze fornitogli dalla nave aliena e dalle conoscenze dei membri dell’alleanza che aveva catturato. Michael rise di fronte allo sgomento della ragazza e la colpì con un colpo di un’arma Zat – rubata alla squadra dell’alleanza. Si avvicinò alla ragazza, vi si inginocchiò per controllare se fosse ancora viva ma non fece in tempo a toccarla che fu distratto da un grido, alzò lo sguardo e vide in fondo al corridoio corrergli incontro Sheppard e la sua squadra.
-Ti ho detto di non toccarla- gridò di nuovo Mckay.
Michael fece un sorriso beffardo poi cliccò un bottone su una specie di bracciale che aveva al polso e fu teletrasportato via.

In orbita al pianeta, la nave Hammond uscì dal suo nascondiglio dietro al terzo pianeta quando i sensori rilevarono la presenza di una nave Wraith nascosta tra gli anelli del secondo pianeta che stava lentamente energizzando i motori. Carter agì prontamente. -Sparate immediatamente ai motori della nave-. L’addetto alle armi digitò subito i comandi e il raggio Asgard – di cui era dotata la nave – colpì i motori della nave Wraith mettendoli fuori uso. Mentre Carter era intenta a verificare i danni subiti dalla nave aliena, arrivò una comunicazione alla radio.
-Carter, qui Sheppard. Michael è scappato, si è … teletrasportato, forse ha una nave da qualche parte-.
-Infatti. Era nascosta tra gli anelli del pianeta che impedivano ai sensori di individuarla. Abbiamo disattivato i motori-
-Generale, per favore distrugga quel mostro- a parlare fu Helen che si era appena risvegliata.
Sam non esitò ulteriormente, diede l’ordine di distruggere la nave e un attimo dopo una serie di raggi colpirono la nave avversaria riducendola in milioni di pezzi.
  
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