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Autore: Shiver414    11/06/2014    3 recensioni
L'amore sboccia come un fiore, un fiore dai petali bianchi, candidi, puri, macchiati dal peccato scarlatto della bramosia. Cos'è un vampiro? Un demone che gode nell'uccidere, nel cacciare. Ma cosa succede ad un vampiro che impara ad amare?
Genere: Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Hola!! Ho modificato qualche frase del primo capitolo, non l'ho modificato del tutto, ho solo aggiustato qualche passaggio e il finale in vista del secondo capitolo che sto ancora scrivendo 'O'... Giuro che mi sbrigo a pubblicarlo!! 
Baciooooooooo!!!

Capitolo 1.
Il primo incontro.

 
Ero intenta a leccare le gocce del gelato che colavano sul cono quando la mia amica mi colpì un braccio con veemenza. La fulminai con lo sguardo.
«Angy hai saputo la novità?» Mangiai un ciuffetto di panna e scossi la testa. «Nel gruppo di mio fratello è entrato un nuovo ragazzo.» Giulia aveva un fratello gemello, Alessio, per gli amici e soprattutto per le amiche, Alex. Aveva un gruppo di amici con cui usciva praticamente tutti i giorni, un gruppo di bellissimi amici, oserei dire. «Si chiama Thomas, sua madre è americana ed è da poco tornato in Italia. L’altro giorno lui e Marco sono venuti a casa a prendere mio fratello e l’ho visto.» Quella sorta di eccitazione mi fece capire che le piaceva. «Angy fidati, non si può descrivere a parole. Quando l’ho visto sono rimasta a bocca aperta e il mio cervello è andato letteralmente in tilt.» Ridacchiò ripensandoci. «Domani sera vengono tutti a casa perché i miei genitori non ci sono.» Storsi il naso per il disappunto.
«Domani sera avevamo promesso a Lisa e Serena di andare a cena con loro in quel ristorante giapponese che ha appena aperto.» Un guizzo nei suoi occhi mi fece intuire che aveva un piano. «Cos’hai in mente?» Rise.
«Loro vengo a casa per giocare ai videogiochi verso le sei e mezzo, noi dobbiamo vederci con le altre alle sette. Vieni a casa alle sei con la scusa che dobbiamo prepararci e quando loro arrivano saremo quasi pronte, ci vedranno più belle che mai e Thomas cadrà ai nostri piedi.» Ero un po’ scettica, ma divertita dalla sua assurda idea.
«Ma è solo una cena tra amiche.» Avevo intenzione di metter un paio di jeans, un top e le ballerine, non credevo di dovermi preparare come se stessi andando ad un appuntamento. Giulia mi fulminò, il suo sguardo diceva “Stai scherzando? Solo una cena tra amiche?”.
«Tu non capisci. Domani vieni a casa mia alle sei e non discutere.» L’accontentai annuendo e tornai al mio gelato che si stava squagliando sempre di più. Avevo le mani appiccicose e che profumavano di mirtillo.
***
Suonai al citofono e la voce squillante di Giulia trillò nell’apparecchio. Mi intimò di salire il più velocemente possibile e di infilarmi in camera sua senza perdere tempo. Mi chiedevo perché avesse tutta quella fretta e mentre salivo le scale tranquillamente capii cosa intendeva. Sentii all’improvviso irrompere nel silenzio voci maschili.
Il rumore del portone che si chiudeva.
Erano arrivati prima del previsto. Giulia sicuramente stava fremendo davanti alla porta sperando di vedermi arrivare prima di loro. Quasi per dispetto continuai a prendermela con calma. Uno scalpitio sempre più forte mi seguiva, sembrava quasi che una mandria di bufali stesse salendo le scale. Un ragazzo mi sfrecciò affianco. Si stavano rincorrendo. Mi spalmai contro il muro.
«Scusa Angy.» Urlò Marco, il ragazzo che mi era quasi venuto addosso.
«Bastardo.» Ridacchiò quello dietro di lui, Francesco, prima di afferrarlo per la camicia. Si azzuffarono per gioco e furono superati dall’altro ragazzo.
«Spero abbiate i soldi per andare a comprare la birra.» Disse continuando a salire.
«Permesso.» Chiesi mentre passavo accanto ai due amici che discutevano su quanti soldi avevano loro due insieme.
«Scusa per prima.» Ridacchiò. «Spero di non averti fatto male.» Scossi la testa sorridendo. Tornò a discutere con il suo amico. Da quanto avevo capito insieme non avevano i soldi nemmeno per comprare il tappo di una birra. Mi facevano quasi pensa.
«Dove eri finita?» Mi rimproverò Giulia mentre entravo. «Lui è già qui.» Quindi lui era il terzo ragazzo, quello che aveva vinto la “gara”.
Giulia non mi diede il tempo di sbirciare. Prima per le scale non ero riuscita a guardarlo in viso, era passando accanto a me correndo e in quel momento ero occupata a guardare i suoi amici che facevano finta di picchiarsi. Chiuse la porta della sua stanza.
«Hai portato l’occorrente?» Le mostrai il beauty case con i miei trucchi dentro. «Perfetto siediti lì e tira su la frangetta.» Ordinò rovistando nel beauty. Mi squadrò cercando i colori che meglio si adattassero al mio top verde menta. «Sappi che ti farò i boccoli. Hai i capelli così lunghi… Verranno bellissimi.» Lei aveva già applicato il fondotinta sulla sua pelle di porcellana. Mi sentivo leggermente stupida. Perché la stavo assecondando? Non volevo fare colpo su un ragazzo sconosciuto. Ammetto che ero estremamente curiosa di vedere come era, se era davvero così tanto bello. Giulia continuava a truccarmi. Era brava. Quando mi guardai allo specchio rimasi sorpresa, i miei occhi sembravano molto più grandi e il color cioccolato risaltava molto più del solito. La guardai soddisfatta. «Complimenti.» Sorrise compiaciuta.
«Pronta a conoscerlo?» Dichiarò Giulia con un sorriso, appena finii di sistemarle i capelli.
«Prontissima.» L’assecondai ridendo.
Nel salotto i ragazzi erano seduti attorno al tavolino basso di vetro su cui erano stati sistemati due ciotole di patatine e qualche bottiglia di birra. Giocavano ai videogiochi come dei bambini. Si urlavano contro parolacce, si spintonavano per vincere. Thomas ci dava le spalle. Non riuscivo a vederlo in viso. 
«State andando?» Chiese Alex, il fratello di Giulia. «Ciao Angy.» Salutai con un cenno della mano e un sorriso. Thomas si voltò e capii cosa intendeva Giulia. Occhi verdi, capelli scuri, incarnato chiaro, sorriso mozzafiato. Il mio cuore non ragionava più e nemmeno il mio corpo. Volevo essere stretta da quelle braccia muscolose. Se quelle labbra mi avessero baciato ero convinta che sarei morta sul colpo. Qualcosa in quello sguardo mi fece salire un brivido lungo la schiena. Sembrava famelico. Forse me lo stavo solo immaginando. Eppure… 
   
 
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