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Autore: Lucy Raikes    11/06/2014    1 recensioni
Tutto intorno a me scompare,svanisce nell’oblio più profondo,in un buco nero.
Un buco nero che solo le sue pupille ipnotiche possono contenere…
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Otherverse | Avvertimenti: Incompiuta
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Apro gli occhi e una luce abbagliante mi acceca. La mia vista è offuscata e piano piano comincio a distinguere tutto ciò che mi circonda aprendoli sempre di più. Ho la testa appoggiata al cuscino e i miei capelli neri,mossi,mi ricadono lungo le spalle. Sto con gli occhi socchiusi e vedo alla mia sinistra una fortissima luce che entra dalla finestra e illumina ancor più la stanza come se non lo fosse già di suo. Guardo nello stesso lato e noto un filo trasparente attaccato a me,che parte da un’asta con una sacca delle stesse caratteristiche. Un flebo.

 

Sto in un ospedale

 

Ho un gran mal di testa che prende gran parte del mio cranio spaccandolo in due metà precise. Mi tocco automaticamente il punto da cui proviene il dolore sulla tempia destra,scoprendo di avere un cerotto con sopra la garza ben tenuta dallo scotch farmaceutico. Mi sento debole ed impotente,una di quelle sensazioni che odio di più perché non posso compiere un minimo movimento che mi faccio male per niente. Non ho perso sensibilità alle gambe,quindi questo significa che posso camminare e non stare su una sedia a rotelle per il resto della mia vita.

Non sono lucidissima solo un po’ confusa,ma non così tanto che mi balzano in mente gli ultimi ricordi di ieri notte,prepotenti.

 

 

Sono ad una festa dentro una villa lussuosa. È sera e tutti si raggruppano all'entrata della casa per andare dentro. Il giardino è enorme,è allestito con rigorosi cespugli e molte fontane con statue,infine una grande piscina più giù.

Mi corico anch'io nella sontuosa abitazione incuriosita dal suo aspetto interno. Ci sono tavoli ben allestiti con gli aperitivi e molti shampagne,vodka e vini. Le persone sono la maggior parte davanti ai cibi,ma fra loro se ne nota una in particolare. Il suo vestito rosso ha un'ampia scollatura dietro,lascia trasparire le sue forme, ed è lungo e tutto sbrilluccicante; a differenza del mio che ha anche quest'ultimo,è nero e la scollatura c'è l'ha davanti. La ragazza sta prendendo con cura ciò che ha intenzione di mangiare. Dopo di che se ne va,ma prima di proseguire mi da le spalle e si gira di lato come infastidita notando me. I nostri sguardi s’incrociano.

Tutto intorno a me scompare,svanisce nell’oblio più profondo,in un buco nero.

Un buco nero che solo le sue pupille ipnotiche possono contenere…

Mi rendo conto che non è facile uscirne fuori,che è troppo tardi per ritornare indietro,non c’è via di ritorno.

I miei occhi impiegano una fatica immane per cambiare obiettivo e mirare al suo viso.

I suoi tratti somatici sono delicati ed apparentemente innocenti,i suoi capelli dorati ricadono poco oltre le spalle e intorno alla fronte,perfetti.

Le sue labbra sottili e colorate dal rossetto sono di un color rosso carne.

Sono provocanti.

Sensualmente provocanti.

Il mio istinto mi guiderebbe dritta da lei e baciarla,però la mia mente ha il pieno controllo della situazione che rende il mio corpo immobile,accidentalmente “immobile” perché in questo momento le mie viscere si stanno contorcendo in una smania incontrollabile e il sangue mi sta ribollendo nelle vene. Lentamente si apre un varco tra le sue labbra che mostrano il bianco splendente dei suoi incisivi superiori,un piccolo sorriso timido…che però lentamente si inibisce in uno teso e preoccupato.

Mi prende una fitta tremenda alla testa,un male accecante.

 

Cado per terra ed è il buio più totale.

 

 

 

Come risvegliata da un sogno,dopo il mio ultimo ricordo,riapro gli occhi con il cuore a mille che per poco non scoppia nel mio petto. Mi sono addormentata,senza accorgermene.

Che ore sono? Quanto tempo è passato?

-Ben svegliata- mi fa una voce femminile alla mia destra,mi volto e trovo seduta affianco a me su una sedia la ragazza di ieri sera. Si presenta con lo stesso vestito ma più rovinato e sul braccio ha un grande livido che le prende tutto il polso,più qualche graffio.

Mi sorride.

Possibile?

Che faccia tosta,almeno ci ha provato a fare la carina con me. Ci osserviamo quell’attimo che basta per crearmi un altro sgomento interiore. Cazzo,di nuovo.

Provo ad aprire appena la bocca senza riuscire a parlare ma formulare solo domande immaginarie che mi tormentano

Cosa è successo? Cosa mi hanno fatto? E perché mi fai questo effetto? Chi ti credi di essere? Piombi qui nella mia stanza come se niente fosse dicendo “ben svegliata”?!

Leggendomi nel pensiero, ah,non sapevo che fossi pure sensitiva risponde alle seguenti questioni guardando un’istante la mia testa e sistemandosi un ciuffo dietro l’orecchio,sostenendo il mio sguardo agitato Hai finito? Iniziando

-Ascolta…non so come dirtelo…ieri…c’è stato un attentato,un attentato al proprietario della casa-

Un attentato?!

La bionda nota il mio sguardo allarmato aggiungendo subito

-Ma non devi preoccuparti perché poteva andarti molto peggio,ecco,loro ti hanno colpito per farti perdere i sensi,per creare panico tra la folla e, ci sono riusciti-

Mi calmo,ma non abbastanza da pensare

Poteva andarmi meglio se fossi morta sul colpo,tanto la mia vita è stata uno schifo. Dopo droghe,alcool e pasticche,questo era ciò che mi meritavo. Riuscita a superare quell’ostacolo non mi è rimasto più niente,rimasta sola,avevo solo Drake. Sì,il mio ex. L’unico che si prendesse cura di me.

Adesso,come se la colpa di tutto ciò fosse sua,continua

-Mi dispiace tantissimo di non averti avvertita subito di quei due uomini dietro di te,è stato un lampo e ti hanno subito colpita- sposta lo sguardo sui porpri piedi,chinando un po’ la testa,rassegnata. Intenerita,le mie corde vocali seguono a dire

-Non lo sapevi nemmeno tu,nessuno sapeva-

-Sono scappata- mi interrompe proseguendo con un tono più supplichevole

-La gente correva qua e là mentre i due uomini mitragliavano dentro e tu eri ancora lì,distesa…- le sue parole vengono spezzate da piccoli singhiozzi. Sta piangendo…

-…inerme- conclude con una lacrima che le riga il viso. Non osa voltarsi.

-Ehy…- provo a esprimermi io con tutta la fantasia che riesco ad avere. Per fare del mio meglio,allungo la mano sulla sua spalla morbida e calda,accarezzandola. Strofino delicatamente il pollice sulla sua pelle chiara,un poco rovinata per via dei graffi. Solo a questo tocco vengo attraversata da una scia di brividi che partono dal collo percorrendo tutta la schiena. Prendo le redini della situazione

-Non preoccuparti per me…sto bene- sento i primi singhiozzi. Tento ancora di tranquillizzarla accarezzandole quella pelle così bella. Non conosciamo ancora i nostri nomi,però mi sento così legata a lei e ora non voglio vederla così,non lo sopporto,non lo tollero. Inaspettatamente si volta. Ha gli occhi rossi e lacrime che le continuano a cadere ripetutamente…goccia dopo goccia. Ci osserviamo nel nostro ennesimo sguardo. Le mie interiora si contorciono in una smania incontrollabile,eppure sta lì solo da qualche ora e non voglio assolutamente che se ne vada…no cazzo…così fai piangere anche me.

Succede tutto all'improvviso. Si avvicina a tal punto che il suo respiro si posa sulle mie labbra. Chiudo gli occhi e lascio che siano le nostre bocche a unirci in un lungo e fresco bacio,non c'è nessuna ragione per questo,so solo che è irresistibilmente...Lei.

 

 

 

  
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