Tristezza, malinconia, angoscia.
Come quando guardi fuori dalla
finestra, vedi che tutto è plumbeo, scuro, che la nebbia splende imperterrita
nel mondo e tu sei lì, ti senti solo, avvolto dall’amara consapevolezza di non
avere nessuno, se non te stesso.
L’anima lacrima, sanguina, muore all’interno
del tuo corpo, lo sai che sei solo, che nessuno ti capirà.
E perché poi?
Per la mancanza di affetto, di amore,
di rispetto.
Perché tu sai, vero, di non amarti
abbastanza? Di non apprezzare te stesso come dovresti? Di non avere la stima
necessaria per non pensare a quanto poco gli altri ti vogliono?
Oh, certo, certo che non lo sai!
E nonostante tu ti sforzi di
lavorare su te stesso, le cose non vanno. Pensi di aver fatto di tutto e di
più, eppure i risultati dove sono?
A cosa serve quella psicologia
spiccia che ti viene rifilata?
A un bel niente, tu lo sai, vero,
che non serve a un emerito accidente?
Forse è presto per giudicare, i
risultati arriveranno man mano che lavori su di te, come puoi – diamine –
arrenderti così, eh? Così, fin dall’inizio, senza lottare?
Insisti, insisti, ti dicono! E perché
non lo fai?
Sì, che lo fai, certo che lo fai!
Ma non ti serve, non ti serve, non
ti serve! Più il tempo passa, più ti senti solo.
Cresci e sei solo, i sentimenti
angosciosi e teneramente crudeli aumentano, ti disperi, ti chiudi in un pianto
silenzioso e senza lacrime, senza singhiozzi, senza significato, senza
bellezza.
Tutto è tetro e ogni piccolo
accadimento negativo ti sconfigge, quando non hai nessuno su cui appoggiarti. Tutto
si trasforma in orrore, non riesci a vivere nonostante tu illuda te stesso,
razza d’idiota!
Cosa credevi, eh? L’essere umano,
stupido e ingenuo ammasso di carne, ossa ed epidermide, non è avvezzo a vivere
da solo, non riesce a ad essere eremita, non riesce a fare un diavolo di niente
senza che ci sia un altro essere come lui che si prende la briga di stargli
attaccato giorno e notte.
È ridicolo, ridicolo, ridicolo.
Tu sei ridicolo!
Essere umano, eh, che bella cosa!
Perché non riesci a camminare sulle
tue gambe senza bisogno di nessuno? Che desolazione, un’anima così vuota, così
ampia eppure così stupidamente ridicola e minuta, come se al suo interno la
luce non giungesse, mai!
Forse dovresti rifletterci su, un attimo,
con calma.
L’amore cos’è, alla fin fine?
È astrattismo, è tutto ed è niente.
Non ti servirà a nulla, nella vita,
amare il prossimos e non ami te stesso.
Vai via da questo mondo, se le cose
sono tutte negative, per te.
Cos’hai da perdere?
Cos’hai da guadagnare?
Pensaci, sicuramente scoprirai che
ci sono più pro che contro a stare qui, in questa vita, in questo mondo.
Mondo che spesso ti renderà triste,
ti farà vedere tutto nero, orribile, blasfemo, nefando…
Ma è il tuo mondo, il tuo fottuto
mondo!
Cadrai mille volte, cadrai sempre,
ogni giorno, la tua vita sarà piena di ostacoli…
Ma cosa vuoi farci, cosa?
È più facile, vero, fuggire? Scappare,
darsela a gambe levate, dillo come vuoi, amico!
Ma è semplice questo.
Però, dovresti invece guardare
avanti, iniziare ad amarti di più e ad accettarti.
Solo allora potrai dare amore agli
altri, potrai sorridere loro con sincerità, potrai riempire la loro anima di
calore, della stessa ebbrezza che provi tu, guardandoli negli occhi.
Prima no, prima sarà tutto inutile.
E per te non serve a niente lavorare
su te stesso ma è un’apparenza.
La pazienza è la virtù dei forti e,
credimi, non è una frase fatta.
Se tu avrai pazienza e perseveranza,
i risultati arriveranno da soli, basta che tu aspetti.
Non so cos’altro dirti, sai?
Fai come credi, ma sappi che questo
tuo fuggire, questo tuo nasconderti, quest’impazienza, non ti serviranno a
crescere e a vivere in mezzo agli altri.
Sii forte, vivi, apprezza ogni
piccolo dettaglio e ogni piccolo miracolo che la vita ti regala, gustati ogni
istante e non pensare alla tristezza.
Pensa a stare bene, pensaci.
Perché sei speciale.
Tutti noi lo siamo.