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Autore: FrancyF    13/06/2014    7 recensioni
Raccolta di one-shot che tratta di Cory, Lea e del loro percorso come famiglia. Semplicemente la quotidianità dei Monchele con i loro figli. Piena di amore e tenerezza.
Perchè loro meritavano un finale diverso.
Si accettano proposte per i capitoli.
Continuazione di "Monchele: love is us".
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cory Monteith, Lea Michele, Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Questa storia è il seguito di: "Monchele: love is us" http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2379110&i=1 
 
16 novembre 2015
 
Lea adorava svegliarsi in quel modo: stretta fra le braccia di Cory, sentire il suono dei suoi respiri e il calore delle sue braccia che la avvolgevano le dava sempre mille emozioni diverse e faceva aumentare i battiti del suo cuore.
Girò leggermente la testa e soffiò sul volto di Cory, ridendo alla smorfia del canadese.
Lui emise un borbottio indecifrabile ma continuò imperterrito a tenere gli occhi ben chiusi e serrati. E Lea non poteva di certo biasimarlo: avevano fatto le due di notte, e Cory lavorava per tutta la settimana. Era naturale che fosse così stanco e che volesse passare la domenica mattina a letto.
Tuttavia non resistette e gli diede un leggero bacio sulle labbra, facendogli finalmente aprire gli occhi.
I suoi dolci occhi color cioccolato la penetrarono.
-Ehi-
-Ehi- lo baciò nuovamente gettandogli le braccia al collo e appoggiando la testa al petto nudo del ragazzo.
Cory sorrise e la strinse ancora di più a sé, inspirando il profumo dei suoi capelli e beandosi semplicemente di quel momento di pace.
Era diventato sempre più raro per loro potersi concedere giornate come quella. Per quanto amassero essere genitori e, contemporaneamente, fare un lavoro che era la loro passione, era davvero dura conciliare i ritmi lavorativi con i ritmi famigliari.
Stettero in silenzio per parecchi minuti, assaporando il momento e tutta la sua tranquillità.
-Mi manca- borbottò Lea.
-Già, anche a me- le fece eco Cory.
-E’ troppo divertente, lo ha preso da te. Quando non c’è la casa sembra sempre terribilmente vuota-
-Dici che ai tuoi genitori va bene se lo andiamo a prendere per pranzo?-
-Oh tesoro no!- Lea incrociò la sua mano a quella del marito, le sue piccole dita giocavano con quelle di Cory –Cory è il nostro anniversario oggi e ti avevo promesso che l’avremmo passato assieme. So che sei stanco e lavori tanto e volevo che tu passassi una giornata con me, come ai vecchi tempi insomma-
Il ragazzo sorrise.
-Lee credimi mi hai dimostrato tutto il tuo amore e la tua riconoscenza la scorsa notte…-
-Che scemo!- Lea rise, battendogli piano un colpo sul petto –il sesso per l’anniversario è solo una tradizione…- aggiunse arricciandosi una ciocca di capelli con aria di sufficienza.
Cory le prese il volto fra le mani e la baciò dolcemente.
-Prima di tutto non è sesso, ma è fare l’amore. Secondo è una tradizione importante. Terzo Andy mi manca, penso sempre a lui mentre lavoro e voglio passare il mio anniversario di fidanzamento con la mia bellissima moglie e con il figlio meraviglioso che mi ha dato. Chiedo troppo?-
-No- Lea non resistette e rotolò sopra di lui.
Quando le parlava così le venivano le lacrime agli occhi: l’amava immensamente, gli amava immensamente e glie lo ripeteva ogni giorno prima di addormentarsi. Ancora non riusciva a credere che quell’uomo meraviglioso era sua marito.
-Che stai facendo?-
-Abbiamo ancora due ore prima di pranzo. Poi passeremo dai miei genitori a prendere Andy… nel frattempo possiamo uccidere il tempo in un altro modo no?-
Cory rise di gusto e strinse il corpo di Lea al suo, mentre lei gli lasciava una fila d baci dalle labbra fino alla mascella.
-Sono l’uomo più fortunato del mondo, credimi- aprì la bocca per aggiungere qualcosa altro ma si trattenne: aveva lo sguardo pensieroso.
-Che c’è?- Lea smise di baciarlo e gli lanciò uno sguardo in tralice.
-Stavo pensando ad una cosa importante… e che è complicata. Non so se tu vuoi…-
-Adesso?- la brunetta aveva uno sguardo sempre più confuso –ti sembra il momento Cor?- il suo sguardo indugiò sull’erezione, già visibile, del ragazzo.
-Stavo pensando solo che Andy compirà due anni a marzo e sarebbe bello dargli una sorellina…-.
L’ultima parola vagò nell’aria per parecchi secondi prima che Lea fosse in grado di afferrarne il concetto.
-Vuoi un altro bambino?- un sorriso enorme le dipinse il volto.
Cory sorrise, felice della sua reazione e le scostò una ciocca di capelli dal viso, accarezzandole teneramente una guancia.
-Non subito però… ci sono le riprese del mio nuovo film. E’ solo che due anni sarebbe una differenza perfetta fra loro e le riprese finiscono giusto in quel periodo. Inoltre mia madre sta letteralmente morendo dalla voglia di avere un  altro nipotino-.
-Credo anche i miei genitori… e credo anche che sarebbe bello. Tempo al tempo però, non voglio fare troppe cose assieme, fra un paio di mesi potremmo provarci, mi piace l’idea Monteith- lo baciò con passione, sorridendo contro le sue labbra.
-Allora sei d’accordo?-
-Certo Cory. Lo hai sempre saputo che voglio una famiglia numerosa. Tra noi eri tu che ti ritenevi troppo giovane per un figlio-
Cory fece una smorfia divertita, invertendo velocemente la posizione, ritrovandosi sopra di lei.
Lea emise un piccolo strillo per la sorpresa della rapidità del movimento, che ben presto si trasformò in un gemito di piacere, sentendo il tocco di Cory sul suo seno.
-Però ti avverto che io voglio un altro maschio- gli disse fra un bacio e l’altro.
-Perché?-
-Perché voglio che mi guardi con lo stesso sguardo tuo e di Andrew-
Lui smise di baciarla e la fissò negli occhi.
Era sua.
-Ti amo ragazza-
-Ti amo di più-
Cory le catturò le labbra in un ennesimo bacio prima di entrare dentro di lei.
-Se lo dici tu-.
 
-Ciao piccolo!- Lea strinse Andrew fra le braccia.
Anche se era stata lontana da lui solo per una serata le era mancato immensamente. Era il suo bambino e lui ricambiava tutte le attenzioni e le premure materne: era davvero un mammone e stava sempre attaccato a Lea, in qualsiasi momento della giornata.
-Mamma! Papà!- Andrew sorrise mettendo in mostra le sue fossette.
-Hai fatto il bravo con i nonni Testa d’Arachide?- Cory abbracciò il bambino e lo rimise a terra, permettendogli di correre dal nonno Marc. Anche se Andy aveva quasi due anni Cory non aveva mai smesso di usare quel suo vecchio soprannome e ora persino Lea lo usava di tanto in tanto.
-E’ stato un angelo, come al solito-
-Questo non l’ha preso da me- puntualizzò il canadese.
-Perché non vi fermate ancora un po’ ragazzi? E’ una bella giornata voi uomini potreste giocare un po’ in giardino mentre io e Lea ci occupiamo delle lasagne no?- Edith li sorrise calorosamente.
-Per me va bene- si affrettò a dire Cory: i suoi occhi si illuminarono nel sentire la parola “lasagne”.
Per lui non esisteva cibo più buono delle lasagne di sua suocera.
Edith scosse la testa divertita mentre Marc, Cory e Andy erano già corsi fuori in giardino.
-Davvero Andrew si è comportato bene? Quando te l’abbiamo lasciato era in lacrime…- Lea aiutò sua madre a stendere la pasta, mentre gettava di tanto in tanto uno sguardo alla finestra, controllando cosa facesse il figlio: stava giocando palla con Cory e il nonno e rideva felice.
-Tesoro credimi si è comportato benissimo. Gli state troppo addosso!-
-Io e Cory non gli stiamo troppo addosso!-
-Si invece- sua madre le lanciò uno sguardo furbo –ma è normale credo, dopotutto è il vostro unico figlio- Edith sottolineò l’ultima parola con forza.
Lea sospirò e alzò gli occhi al cielo: era già caduta in quella conversazione meno di un’ ora prima.
-Ne abbiamo parlato…- si affrettò a borbottare mentre continuava a preparare il sugo, facendo attenzione a non incrociare lo sguardo indagatore della madre.
-Oh mio Dio Lee sei incinta?!-
-No!- Lea arrossì violentemente –mamma che dici?! Voglio solo dire che io e Cory ne abbiamo iniziato a parlare e quando lui sarà libero dal lavoro possiamo provare a pensarci seriamente. Lo hai sempre saputo poi che ne volevamo più di uno-
Gli occhi di Edith brillarono.
-Be’ spero che Cory finisca presto quel suo film. E non fatevi problemi a lasciarci Andy più spesso, sai che lo adoriamo e che lo teniamo volentieri-
Lea non poté fare a meno di sorridere all’entusiasmo materno.
-E’ meglio chiamare i ragazzi. E’ pronto in tavola- bofonchiò, scappando da quella conversazione con la teglia delle lasagne in mano.
Dopo pranzo anche le donne si unirono ai giochi turbolenti degli uomini di casa.
Lea non poteva smettere di sorridere: era troppo felice.
Da, quando quattro mesi fa, Cory si era impegnato nelle riprese del suo nuovo film stava poco a casa con loro, giusto la sera ma era difficile passare giornate come quella. Cory cercava di passare sempre più tempo con loro durante i fine settimana e Lea sapeva che anche a Andy mancava il suo papà durante la settimana.
Cory stava lanciando in aria Andy, facendolo ridere: come entrambi i suoi genitori Andy sorrideva sempre.
Per Lea non esisteva cosa più bella che vedere i suoi due uomini giocare assieme.
A metà pomeriggio rientrarono tutti per bere una cioccolata calda, ormai era inizio novembre e iniziava a soffiare un venticello fresco anche a Los Angeles.
-Quindi ti va di fare una cosa Lea?-
Lea era seduta su grembo di Cory con la sua cioccolata calda fra le mani.
-Che?-
Lanciò uno sguardo interrogativo verso il marito, che sorrideva.
-Mi hai sentito, ti va di andare a cena fuori?-
-Come a cena fuori? Avevi detto che volevi passare tutta la giornata con Andy-
-Avevo detto che volevo passare tutta la giornata con Andy e con mia moglie. Ho giocato con lui per tutto il pomeriggio quindi è giusto che ora mi dedichi a te. E’ il nostro anniversario amore-
Lea lo baciò.
Era sempre stata un genio nel sorprenderla.
-Voi lo sapevate?- chiese rivolta ai genitori, che sorridevano sotto i baffi.
-Be’ principessa- si difese suo padre- Cory ci ha detto che voleva farti una sorpresa e portati fuori a cena, così noi saremmo potuti stare più tempo con il nostro nipotino. Come potevamo dire di no?-.
 
-Non riesco a crederci che tu abbia fatto tutto questo per me- Lea era seduta ad un tavolo per due apparecchiato a lume di candela nel loro ristorante preferito “Il Covo”.
-Te lo meriti piccola, davvero lo sai-
-Te lo meriti anche tu. E’ stato davvero un anno intenso-
-Già. Non riesco a credere che siamo fidanzati da cinque anni- Cory strinse la piccola mano di Lea alla sua e le sorrise.
-Ti amo-
-Ti amo anch’io CoMo-.
Cory addentò un pezzo di carne: si ricordava benissimo il suo primo appuntamento con Lea nel novembre del duemilaundici, era così nervoso che era stata lei a baciarlo per la prima volta. Erano stati gli anni più intensi della sua vita: la riabilitazione, il matrimonio, la nascita di Andy. Quando il piccolo aveva compiuto un anno ed erano terminate da pochi gironi le riprese dell’ultima stagione di “Glee” a Cory era stato offerta la parte come co-protagonista in un altro film. Era stata dura per lui accettare e separarsi dalla sua famiglia però ora aveva quasi finito e voleva prendersi un paio di mesi di pausa per stare più tempo con Lea e con il bambino.
-Cor? A che pensi?-
Il canadese si destò dai suoi pensieri.
-Penso che sono davvero fiero di poterti avere come moglie-.

Gleeeeeeksss! SONO TORNATA! Allora come promesso questo è il seguito di "Monchele love is us". Ho scritto molti capitoli, ma accetto tutte le proposte che voi lettori mi farete: per proporre una storia potete mandarmi un messaggio su efp oppure un messaggio tramite FB (NON accetterò eventuali richieste d'amicizia ma leggero tutti i vostri messaggi) https://www.facebook.com/francesca.franco.927 
Vi avviso che cercherò di pubblicare un capitolo ogni venerdì e che le date dei capitoli possono anche non avere un ordine temporale preciso, ma seguono la mia ispirazione. Quindi ci vediamo venerdì 20 giugno.
Ecco spero che il primo capitolo vi sia piaciuto e, come vedete, il nostro cucciolo Andy cresce bene. <3
FrancyF
   
 
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