Serie TV > Braccialetti rossi
Ricorda la storia  |      
Autore: Chiars_stories    15/06/2014    1 recensioni
" Davide?" Disse Paola vedendolo lì accasciato per terra, stava passando per caso di lì. Perché era preoccupata per il giorno seguente, si avrebbe dovuto fare quella stra maledetta operazione, finalmente avevano scoperto dove si trovava la sua malformazione polmonare, un buco nel polmone sinistro.
Lo raggiunse.
" Davide tutto bene? Che ti sta succedendo?"
La guardava impaurito.
" Davide devo chiamare qualcuno?"
Lui scosse la testa.
" no sei.. O no l'aggiusta cuori Paola?"
" si ma che... Devo fare io ho paura."
" non averne, se nemmeno io ne ho"
Lei sorrise.
" aggiusta il mio cuore Paola!"
Genere: Fluff, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Davide, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ogni volta che viene giorno...



Ormai erano tre anni che vedeva ospedali, camici bianchi e visi nuovi. Tutti gli dicevano che aveva una malformazione polmonare, ma nessuno era in grado di capire dove e come curarla curarla.
Sua madre gli aveva detto - Paola vedrai in questo ospedale troveranno finalmente la cura e tu starai di nuovo bene.
Stare bene, orami non sapeva più cosa volesse dire, era talmente abituata a questa vita.
Per questa fottuta malattia ha dovuto rinunciare a tutto. Alla sua vita, ai suoi amici a ogni cosa.
Ora ci aveva fatto l'abitudine, ma all'inizio è stato difficile.
Ma eccoci qua in altro ospedale a combattere contro questa malattia per l'ennesima volta.
Una dottoressa sulla trentina si presentò nella sala d'attesa dove c'erano anche i suoi genitori.
"Salve sono la dottoressa Lisandri" disse " tu devi essere Paola". Lei annui.
" bene allora ora ti portiamo in camera con un'altra ragazza che soffre di anoressia poi vedremo di farti degli esami.
Appena entrata le si presentò davanti una ragazza della sua età magra come un grissino, triste e con davanti un piatto pieno di pastasciutta che ancora non aveva toccato, era lì che la guardava schifata.
"Cristina ancora non hai mangiato niente?" Disse la dottoressa alla ragazza" lo sai che devi mangiare. Comunque sono qui per presentarti la tua nuova compagna di stanza si chiama Paola.
La ragazza la fisso per un secondo e poi guardò la dottoressa come per chiederli di mandarla via.
Paola l'aveva capito dallo sguardo che aveva fatto questa Cristina.
" bene ora io vado, provate a fare amicizia. Volete seguirmi nel mio ufficio" disse infine la Lisandri hai genitori di Paola.
E così le due ragazze rimasero da sole.
L'ultima arrivata si sistemo sul letto libero vicino alla finestra.
" Cristina giusto? Si può sapere perché non mangi" chiese Paola con coraggio.
" e tu perché non ti fai i cavoli tuoi?"
" scusa, mamma mia quanto sei antipatica"
" non pensare che io ti tratti come una principessa solo perché sei l'ultima arrivata sai perché non è così, è una merda stare qua dentro."
" lo so non è la prima volta che sto in un ospedale" ribatté Paola.
" ah bene meglio così almeno non devo farti le raccomandazioni."
Paola ci era rimasta male.
Perché Cristina la trattava così.
" ah senti se mi devi proprio chiamare non chiamarmi Cristina, non mi piace. Chiamami Cris.
" ok va bene"
Vide Cris mettere in bocca un po' di pasta finalmente si era decisa a mangiare. Tre forchettate di numero e poi la ragazza corse in bagno.
Ne uscì dopo qualche minuto.
Paola non aveva più il coraggio di cominciare un dialogo, così si mise a leggere un libro. Quello che aveva letto forse un centinaio di volte, ma era sempre una scoperta leggerlo per lei, era come se ogni volta fosse la prima, come se quelle pagine le dessero la voglia di continuare a vivere. Se un giorno sarebbe riuscita ad uscire dall'ospedale avrebbe scritto anche lei un libro. Un libro che parli della sua vita.
Aveva già il titolo in mente .  Si perché lei aspettava sempre il mattino, quello buono, quello che l'avrebbe fatta uscire, quello che l'avrebbe resa libera e normale.
Nel frattempo arrivarono i suoi genitori e altri dottori che la portarono a fare degli esami per capire meglio.
Sulla strada del ritorno incontrò dei ragazzi.
Due senza capelli seduti su una sedia a rotelle e pure senza una gamba.
Uno con delle stampelle un gesso alla gamba sinistra, qualche fasciatura qua è la e un collare. E poi un altro ragazzino riccio che a vederlo non sembrava avere niente che non andava, ma forse aveva proprio una malattia simile alla sua ovvero una di quelle che se gli altri non lo sanno ai loro occhi sembri un ragazzo sanissimo.
Invece poi sono le più bestiali.
Uno dei due ragazzi pelati disse " nuova arrivata Ulisse?"
" si ragazzi! Vi presento Paola." Disse l'infermiere.
" piacere io sono Leo" disse il ragazzo che aveva appena parlato con l'infermiere " lui è Valentino detto Vale" disse indicando l'altro ragazzo nella sua stessa situazione" lui invece è Toni" disse segnando il ragazzo tutto ingessato" e infine lui è Davide" disse segnando l'ultimo rimasto e a parere di Paola anche il più bello.
" piacere mio" disse la ragazza.
" numero di stanza?" Chiese Leo.
"Devi sempre essere così sciupa femmine" disse Ulisse.
" certo non per altro mi chiamo Leone!"
" il solito" gli fecero eco gli altri tre.
" comunque è in stanza con Cris" disse l'infermiere.
" uhuh allora auguri! Spero per te che non ti meni" disse Davide.
" non ascoltarli Paola, dai andiamo" disse Ulisse " ciao ragazzi".
Quando arrivò in camera Cris non c'era. Era andata dalla psicologa gli avevano detto i medici che poi uscirono per far restare Paola e i suoi genitori soli per parlare.
" allora hanno capito dove si trova questa malformazione?" Chiese Paola.
" ancora no tesoro" disse sua madre" ma devi darli tempo, devono capire e studiarti prima".
" darli tempo, darli tempo sono tre anni che do tempo a tutti, per capire e nessuno a mai capito. E poi lo sai che non mi piace quel verbo studiare non sono mica un libro".
" lo sappiamo ma devi darli fiducia, devi crederci Paola, devi credere di uscire viva da qui. Viva e guarita" le disse suo padre.
" per voi è semplice parlare. Lasciatemi sola".
" tesoro ma..."
"Ho detto di lasciarmi sola mamma" quasi le urlo
"Ok ma per qualsiasi cosa chiamaci"
Paola non rispose restò lì immobile seduta sul letto a guardare i suoi genitori andarsene.
Per tutta la notte la ragazzina non chiuse occhio. Penso a tante di quelle cose...
Alle sue passioni, alla sua amica Silvia che non vedeva da una vita ma che ogni giorno gli scriveva per sapere come stava, a quello che non poteva fare dentro quel stramaledetto ospedale e poi non sapeva come si ritrovò a pensare anche a Davide quel ragazzo misterioso che aveva incontrato il giorno prima nei corridoi.
Si alzò per andare in bagno e quando uscì sentì la voce di Cris.
"neanche tu riesci a dormire?"
"no, non faccio altro che pensare- rispose Paola sedendosi sul letto".
" a cos'è che pensi?"
"alla mia vita, a quello che vorrei fare e non so se riuscirò a far si che si avveri."
"ti capisco anch'io ho paura, ho paura di non farcela, a volte vorrei andare sul tetto e gettarmi di sotto oppure andare in bagno e tagliarmi i polsi. Questo l'ho ancora fatto, ma sai cosa non me lo fa più fare?"
Paola scosse la testa.
"i sogni. Si proprio le mie passioni. Io adoro ballare, da grande vorrei fare la ballerina" Cris sorrise probabilmente immaginandosi in chi sa che teatro famoso.
"bello io invece vorrei diventare una scrittrice."
"ti chiedo scusa per come ti ho trattato prima, ma io ho un casino in testa, tutti che mi dicono di mangiare, ma per me non è facile. A proposito tu perché sei qui?"
" non ti preoccupare. Comunque ho una malformazione polmonare a volte faccio fatica a respirare, praticamente da quello che mi hanno detto ho un buco nel polmone sinistro e non riescono a capire dove è come fare a chiuderlo."
"ah ho capito."
"tu conosci qualcun'altro qua dentro?" chiese Paola curiosa.
 "Si cinque ragazzi, ma ti consiglio di starli alla larga soprattutto uno."
" e perché"
" perché di si. Perché questo ragazzo e uno sciupa femmine"
" ma per caso si chiama Leo questo ragazzo?" Disse Paola tutta convinta.
" si come fai a conoscere il suo nome?"
" ieri quando mi hanno portato a fare gli esami l'ho incontrato insieme ad altri tre ragazzi, ma erano quattro non cinque." Disse Paola ripensando alla scena vissuta il giorno precedente.
" ah non si fa mai scappare niente lui." Disse Cris quasi più a lei che all'amica.
" comunque si per forza erano quattro, il quinto ragazzo è Rocco ma è in coma da otto mesi."
" oh poverino come mai?" Chiese Paola
" ha avuto un incidente in piscina si è tuffato da un trampolino troppo alto ed è finito sotto i ferri."
" ah capito. E gli altri che cos'hanno?"
" chi Leo, Vale, Toni e Davide?"
Paola annui.
" allora Leo ha un tumore alla tibia come Vale e per questo gli hanno amputato ad entrambi la gamba destra, Toni è caduto con la moto di suo nonno e si è rotto praticamente tutto quasi e infine Davide ha una malformazione cardiaca."
Ah ecco aveva capito Paola, aveva ragione. Povero Davide.
Restarono a parlare per tutta la notte e fin quando la mattina alle otto venne l'infermiera per vedere le ragazze.
E disse a Cris che aveva un altro incontro con la psicologa.
" che palle io non ne posso più di quella strega di psicologa."
" ma cos'è che ti fa fare?" Domandò Paola curiosa.
" mi fa domande, cerca di capire a cosa è dovuta la mia anoressia"
" e da cosa è dovuta?"
" da tante cose, non lo so nemmeno io" disse Cris chiudendosi la porta dietro alle spalle.
Paola rimase sola, ma la solitudine era una brutta compagnia per lei così decise di andare a farsi un giro per il reparto.
Passò davanti a un corridoio dove c'erano altri bambini anche più piccoli di lei che giocavano felici e spensierati, forse non erano consapevoli di cosa gli aspettasse.
Indietreggiò e andò a sbattere contro qaulcuno.
" ehy guarda dove vai cazzo" disse una voce dura e leggermente rocca.
Paola si girò di scatto e si trovò a pochi centimetri da Davide, quel ragazzo tanto misterioso che l'attirava e non poco.
" ehm.. scusami io non ti avevo visto..." disse la ragazza imbarazzata.
" si si ok ma la prossima volta sta più attenta"
"Ok" non sapeva che dirle.
Quel ragazzo avrà avuto si e no quindici anni lei ne aveva già diciassette ma aveva timore di quel Davide, forse era per via del suo carattere forte o forse semplicemente perché era bello.

Era passata una settimana e Leo gli aveva detto di passare in camera di Rocco e di Davide perché doveva parlare di alcune cose.
Chissà quali cose?
In questa settimana aveva fatto un po' di amicizia con questi ragazzi ma lei era sempre stata molto timida.
" perfetto ci siamo tutti" disse Leo
" si può sapere perché cazzo ci hai riuniti tutti qui?" Chiese Davide leggermente incazzato.
" un attimo e spigo tutto a tutti. Come sapete stare qui è una merda, almeno per me così ho deciso di formare un gruppo che ne dite ci state?"
" a me sembra una bella idea" disse quel buffone di Toni.
" un gruppo e a che serve scusa? Ti sei fumato il cervello per caso?"
" no Davide non mi sono fumato niente di niente, era un idea e spero vivamente che anche tu ne farai perte"
" scordartelo Leo"
" ma dai Davide non è una brutta idea" disse Cris
" va beh ok stiamo a sentire"
" bene in ogni gruppo c'è sempre un leader, un vice leader che fa il leader se manca il leader, c'è il furbo, c'è l'imprescindibile, il bello, la ragazza e l'aggiusta cuori."
" e chi sarebbe chi?" Chiese Paola
" io sono il leader, Vale il vice, Rocco l'imprescindibile senza di lui il gruppo non esisterebbe, Toni tu sarai il furbo, Cris la ragazza, tu Davide invece sarai il bello e infine tu Paola sarai l'aggiusta cuori. Che ne dite?"
" si a me piace!" Disse Cris
Lo stesso fecero gli altri tranne Davide che se ne uscì con " posso anche ritirarmi?"
" no non puoi è già stato tutto deciso, noi siamo i BRACCIALETTI ROSSI" disse Leo
" va beh vorrà dire che resterò" disse Davide che subito dopo incrociò lo sguardo con Paola e lei automaticamente le sorrise.
" bene quindi è ufficiale siamo i Braccialetti Rossi!" Disse Leo
" si. Ragazzi qui c'è il nostro simbolo sette braccialetti rossi come noi" disse Vale porgendone uno ciascuno e mettendone uno al piccolo Rocco.
Tutti si misero i braccialetti e insieme all'unisono gridarono WATANKA...
Che poi non voleva dire niente ma era un rito per entrare nel gruppo.

 I giorni passarono e i Braccialetti divennero sempre più uniti.
Ma una sera successe una cosa strana.
Davide andò sul terrazzo dell'ospedale e si sentì male.
Sentì ancora quella fitta al cuore, come quando era a scuola durante l'ora di ginnastica, quando stava per tirare quel calcio di rigore, l'ultimo quello che lo avrebbe fatto vincere, ma si accasciò a terra per colpa di un dolore al petto.
Subito lì per lì penso che fosse la fine, ma non sapeva che in realtà era solo l'inizio.
" Davide?" Disse Paola vedendolo lì accasciato per terra, stava passando per caso di lì. Perché era preoccupata per il giorno seguente, si avrebbe dovuto fare quella stra maledetta operazione, finalmente avevano scoperto dove si trovava la sua malformazione polmonare, un buco nel polmone sinistro.
Lo raggiunse.
" Davide tutto bene? Che ti sta succedendo?"
La guardava impaurito.
" Davide devo chiamare qualcuno?"
Lui scosse la testa.
" no sei.. O no l'aggiusta cuori Paola?"
" si ma che... Devo fare io ho paura."
" non averne, se nemmeno io ne ho"
Lei sorrise.
" aggiusta il mio cuore Paola!"
Lei si sedette vicino a lui e lo strinse forte a se.
" lo aggiusto solo perché è il tuo"
Entrambi sorrisero e si ritrovarono vicinissimi.
Davide era tutto sudato, ma a Paola non importava.
Si ritrovarono con le lebbra appiccicati in un bacio dolcissimo.
Era il primo bacio per tutti e due.
Si staccarono e sorrisero ancora.
"Ti amo Paola"
Lei sgranò gli occhi, che stava succedendo a Davide non era dal lui dire queste cose.
" hey non fare quella faccia dico sul serio, sei davvero l'aggiusta cuori"

La mattina seguente Paola alle sette era già in sala operatoria come Davide, avevano dovuto portarlo d'urgenza in sala operatoria per il suo fottuto cuore.
Ore e ore di operazione, nessuno dei due voleva mollare, volevano lottare ma si sentivano stanchi.
Si ritrovarono in un posto strano, una piscina.
" Davide che fai qui?"
"Potrei farti la stessa domanda Paola"
A bordo piscina c'era un bambino.
" hey ma quello non è Rocco?" Chiese Paola.
Davide annui chiamando l'amico.
Lui si girò e gli disse a entrambi di venire a sedersi lì con lui.
" Rocco dove siamo? Che ci facciamo qui?" Chiese Paola.
Il ragazzino lì guardò entrambi uno a destra e l'altra a sinistra.
" entrambi le vostre operazioni non stanno andando bene. Questo è il mio limbo"
" ho paura Rocco" disse Davide.
Paola gli prese la mano.
" anch'io ragazzi ho paura di restare qui per sempre, ma dovete lottare."
" cosa sono queste voci?" Chiese Paola
" sono i medici che cercano di rianimarvi" rispose Rocco.
" stiamo morendo Rocco?" Chiese Davide.
Lui annui.
Paola e Davide si guardarono e subito si sentirono stanchi e affaticati.
Rocco gli prese entrambi tra le sue braccia, ma niente ormai poteva cancellare il distino era già stato scritto.
Due ragazzini.
Lei 17 anni.
Lui 15 anni.
Si erano voluti bene, si erano aiutati la notte precedente.
E ora dovevano finire insieme.
" ciao ragazzi è stato bello conoscervi" disse Rocco.
" ciao Rocco, mi mancherai" disse Paola.
" anche voi ragazzi"
" addio Rocco forse un giorno ci rivedremo" disse Davide sorridendo e prendendo per mano Paola.
Si tuffarono in piscina.
Altre due stelle in  cielo splenderanno sempre sopra gli occhi dei loro amici. E poi un immenso sole ogni volta che viene giorno sarà lì per ricordare loro Paola e Davide...



Spazio autrice: salve a tutti!!! Come prima cosa vi ringrazio per essere venuti fin qua perché se l'avete fatto significa che avete letto la mia os e per questo vi ringrazio infinitamente.
Non avete idea di quanto io adori questa fiction.
Mi sono letteralmente innamorata.
E vi voglio spiegare come mai mi è balenata in mente di scrivere questa storia.
Io adoro il personaggio di Davide lo vedo come un fratellino più piccolo, e mi è dispiaciuto tantissimo per la sua morte per tanto ho deciso di aggiungere un personaggio che gli faccia compagnia durante la sua morte la piccola Paola che poi è più grande di lui ma dettagli.
Spero che vi sia piaciuta e credo proprio che scriverò ancora su di loro perché guardando queste sei puntate ho capito una marea di cose che mi hanno aperto un mondo nuovo.
Grazie ancora a tutti K Xx
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Braccialetti rossi / Vai alla pagina dell'autore: Chiars_stories