Storie originali > Drammatico
Ricorda la storia  |      
Autore: Anna Tentori    16/06/2014    1 recensioni
Sola.
Si, forse è proprio questa la parola che descrive al meglio come in quel periodo mi sentivo.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

"Sola"

Si, forse è proprio questa la parola che descrive al meglio come in quel periodo mi sentivo.
È una sensazione che non si può riferire a parole, "Sola" è quella che si avvicina di più, ma non è abbastanza.

In quel periodo avevo sofferto molto.

Per due anni avevo navigato nel grande mare della depressione, acque insidiose e burrascose che avevano messo a dura prova la mia esistenza.

Per due anni la mia vita era stata dominata dall'insicurezza e dalla poca stima verso me stessa.

Non riuscivo ad apprezzarmi e a essere fiera di ciò che ero, mi sentivo inutile e inferiore a tutti.
Poco a poco iniziai a isolarmi dal resto del mondo e a chiudermi in me stessa; non mi fidavo più di nessuno, non mi sentivi accettata, ero convinta di essere rifiutata.

Mi sentivo intrappolata in un infinito tunnel buio, camminavo e camminavo inconsapevole di dove stessi andando; non conoscevo più la luce e il sapore della felicità. 
Molte volte avevo pianto convinta di essere sola, molte volte avevo urlato senza lasciar uscire alcun suono dalle mie labbra socchiuse, molte volte avevo nascosto la mia sofferenza dietro un falso sorriso e una falsa risata.
I ricordi del passato pugnalavano il mio cuore provocando fitte di dolore.
Periodi stupendi, felici e pieni di luce.
Quei riccordi parevano appartenere a un'altra vita, a un'altra persona.
Per colpa di uno sbaglio che poteva essere evitato tutto mi era scivolato via come l'acqua tra le mani, tutto era svanito come il fumo nell'aria.

Tutto questo dolore era rinchiuso all'interno della mia tormentata anima, celata a tutti.
Tornavo a casa pronta a scoppiare e a dare sfogo alla mia sofferenza ma tutto quello che potevo fare era rinchiudermi in bagno e disperarmi silenziosamente.
Mi guardavo allo specchio, osservavo le lacrime che rigavano il mio pallido volto sentendo il loro sapore tra le mie labbra; fissavo l'immagine dei miei occhi umidi nello specchio, erano gonfi e rossi, stanchi e disperati.
Soffocavo i sussulti e i singhiozzi per evitare che qualcuno mi potesse sentire, che qualcuno potesse scoprire la mia sofferenza.
Guardavo il mio bianco e bagnato volto mentre un turbine di pensieri e domande mi attraversava la mente.

-Perché?...-
-Perché io?...-
-Perché a me?...-
-Cosa ho fatto di male?...-
-Cosa ho fatto per meritarmi tutto ciò?...-

Non sapevo a chi stessi parlando, cercavo risposte dall'alto ma queste non arrivavano, e come potevano?
Sapevo che non potevo aspettarmi niente da lassù, non c'era nessuno.
Come poteva esserci? Come poteva esistere Dio se il mondo andava a pezzi lacerato dalle guerre, dalla sofferenza, dall'ingiustizia, dalla crudeltà e dal male...
No, se fosse esistito veramente a tutto ciò non sarebbe stato concesso di esistere.
Da piccola avevo creduto veramente a Dio, a Gesù Cristo e a tutto ciò che il cristianesimo affermava; ma crescendo, apprendendo come realmente andava il mondo, quella ferma convinzione si era poco a poco sgretolata lasciando il posto al vuoto.
Erano i libri il luoghi in cui mi rifugiavo e dove trovavo un briciolo di felicità, grazie a loro avevo vissuto mille avventure e conosciuto altrettanti mondi.
Ogni volta che aprivo un libro cessavo per un po' di vivere nella realtà e mi immergevo in un mondo fantastico e pieno di magia.
Avevo vissuto più vite rispetto a una persona normale, attraverso la lettura avevo contribuito a grandi imprese.
Avevo sconfitto Voldemort insieme a Harry; avevo pianto e faticato assieme a Frodo e alla Compagnia dell'Anello distruggendo l'Unico e ponendo fine all'esistenza di Sauron; con Katniss avevo sofferto e lottato contro l'ingiustizia per riportare la libertà nei Distretti di Panem...

Tutto questo e molto altro avevo fatto con l'immaginazione.
Solo con l'immaginazione.
Era quello che mi bruciava dentro "Solo con l'immaginazione".
Era tutto quello che potevo fare, non mi era permesso di entrare a far parte realmente a quelle avventure.

Questo era quello che sognavo, poter realmente contribuire a quelle grandi e magiche imprese.
In ogni momento buco della giornata mi immergevo nella mia fantasia sognando e risognando di entrare in quei mondi e vivere mille imprese.
In quei momenti provavo un sentimento intenso, un misto tra felicità e dolore: felicità di prendere, anche se solo con l'immaginazione, parte a grandi storie; dolore nel rendermi conto che mai tutto ciò sarebbe accaduto.

Sono stati due anni difficili e dolorosi, non ricordo di essere mai stata così triste.

 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: Anna Tentori