Fanfic su artisti musicali > The Janoskians
Ricorda la storia  |      
Autore: Loubry    16/06/2014    8 recensioni
Era il mio migliore amico, e io me lo sono fatta sfuggire, o meglio, mi è stato portato via.
In terza superiore, Jai conobbe una certa Vanessa, con cui iniziò a uscire. Quando veniva da me, non parlava d’altro. E io ero gelosa. Gelosa perché lui era il mio migliore amico, e non volevo essere sostituita da una bionda ossigenata dalla pelle ricoperta di autoabbronzante, gelosa perché Jai mi piaceva sempre di più, gelosa perché sapevo che se avesse continuato ad uscire con lei mi avrebbe abbandonata, e non poteva. Non poteva abbandonarmi perché una sera, a casa mia, facemmo un giuramento.
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jai Brooks
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


 

*Ringrazio PinkyCCh per il fantastico banner*


Oath.

Era il mio migliore amico, e io me lo sono fatta sfuggire, o meglio, mi è stato portato via.
Ci siamo conosciuti alle elementari, lui si era appena trasferito.
Ci parlai per la prima volta a una scuola di danza, era timido.
Un giorno, all’intervallo, in terza elementare, mi passò affianco e mi salutò “ci vediamo a scuola di ballo!” io ricambiai con un sorriso. A danza non veniva quasi mai, e alla fine abbandonò prima del saggio. Non mi salutava neanche più a scuola, ma non mi importava, ancora non lo conoscevo.
 
Un giorno in quinta elementare organizzai una festa per il mio compleanno e una mia amica mi disse “Ella, può venire anche un mio amico che è a casa mia?” “ma certo, la mamma ha detto che può venire”.
Il giorno della festa iniziarono ad arrivare i miei amici, mancava solo Ginevra con il suo amico.
Quando arrivarono, andai ad aprire la porta e mi ritrovai Ginevra, con affianco un bambino, il bambino della scuola di danza. “Ciao Ella, buon compleanno!” mi salutò, “oh Ginny grazie! Lui è..” ero incredula, “ah si, Ella lui è Jai, il mio amico, Jai lei è Ella, la festeggiata” dopo qualche secondo fu lui a parlare “si, ci conosciamo” sorrise.
Durante la festa notai che se ne stava in disparte e non giocava insieme a noi ai giochi che aveva organizzato mia mamma.
Arrivò il momento dei regali, e Jai si fece avanti timidamente “Ella, questo è per te” mi porse una scatoletta non molto grande. La aprii per prima. Era un puzzle con la raffigurazione di due angeli bambini.
Lo ringraziai con un bacino sulla guancia e lui, dopo aver fatto una faccia schifiata piuttosto buffa, si pulì con la mano.
Dopo la festa non lo rividi più.
 
Iniziarono le medie e, il fato volle che ci trovassimo nella stessa classe.
Il primo giorno facemmo dei giochi per imparare a conoscerci, in cui bisognava formare delle coppie e raccontarsi ciò che si fece dal mattino fino a quel momento.
La professoressa mi chiese con chi volevo stare in coppia. Inizialmente ero intenzionata a scegliere Jai, ma poi indicai una ragazza al suo fianco. “Ciao io sono Kate, cioè Kathrine, ma puoi chiamarmi Kate!” mi salutò raggiante, “io sono Ella” le sorrisi.
Mi iniziò a parlare di come aveva trascorso la mattinata con sua mamma che poi l’accompagno a scuola e io feci lo stesso.
Passavano i giorni ma ne io ne Jai ci facemmo avanti anche solo per un saluto. Era come se per l’altro non esistessimo.
“Kate ma come mai Jai è sempre così silenzioso?” le chiesi, “non lo so, dicono che non abbia amici” disse.
Mi dispiaceva vederlo così, e sapere che non aveva nessuno con cui parlare o giocare come facevamo tutti noi, così decisi di avvicinarmi, “ciao Jai, come stai?” mi guardò male e si girò dall’altra parte.
Ci riprovai il giorno dopo, e quello dopo ancora, finché mi rispose. “Ma cosa vuoi da me?” mi disse bruscamente “i-io volevo solo esserti amica..” dissi “beh e io non la voglio la tua amicizia” si girò e se ne andò.
Ci rimasi male, così decisi, in caso mi parlasse, di comportarmi come lui aveva fatto con me.
 
La scuola organizzò una giornata dello sport, ci dovevamo dividere per categorie e gare a cui avremmo partecipato. Prima di dividerci il prof. Di educazione fisica riunì le cinque classi delle prime, tra cui la mia, per dare le istruzioni. In quel momento mi cadde la giacca, Jai ci passò vicino, la fissò e anziché raccoglierla ci passò sopra. “Ma sei deficiente?” gli urlai,  “ma stai zitta, non vedi che sto cercando di ascoltare?” mi disse calmo “ma sei appena passato sopra la mia giacca, ti sembra normale?” mi guardò e si voltò.
Non lo sopportavo.
Dopo quel giorno non facemmo altro che litigare, urlare e prenderci a parolacce, per quante ne potevamo conoscere in prima media.
 
La scuola finì e io non vedevo l’ora dell’estate per potermi liberare dell’odiosa presenza di Jai. Non capivo perché mi avesse trattato così per tutto l’anno scolastico, del resto non gli avevo fatto nulla.
Le vacanze passarono velocissime e la scuola cominciò di nuovo. “Ciao Kate! Mi sei mancata tanto!” abbracciai la mia amica, “anche tu, non immagini quanto!”. Mentre ci salutavamo, vedemmo avvicinarsi Jai, che sorridente ci salutò “ciao Ella, ciao Kate!” lo guardavo impassibile, fu Kate a rispondere “ehm.. ciao Jai”.
Non capivamo perché fosse venuto a salutarci dopo che era stato sempre brusco con noi. Ci guardammo e infine decise di darci una spiegazione “scusate per l’anno scorso, non so perché fossi così. Penso che per farmi perdonare, il minimo sarebbe riprovare a diventare amici. So che magari voi non vorrete, ma volevo provarci comunque” sorrise.
 
Durante le giornate, iniziavamo a passare sempre più tempo in compagnia di Jai, finché diventammo inseparabili.
“Ella Ella, vieni qui!” gridò “non ho voglia di alzarmi, vieni tu” mi raggiunse e mi fece vedere la foto che girava su internet del nostro professore che indossava un completino sexy “dio Jai, potevi evitare di farmela vedere, che schifo”.
 
Ancora non eravamo diventati veri e propri migliori amici, ma eravamo molto uniti. Passate le medie, decidemmo di scegliere lo stesso indirizzo, facendo richiesta di essere messi nella stessa classe. Kate scelse una scuola diversa, ma continuammo a sentirci.
“Jai tu ti metti vicino a me, chiaro? Non voglio finire vicino a uno sfigato” continuai a ripetergli fino alla nausea.
Conoscemmo nuovi compagni, ma noi restavamo inseparabili, dove andava uno, andava sempre anche l’altro. Tutti pensavano stessimo insieme e ci volle un po’ per far capire che non era così.
 
Jai diventava ogni giorno più bello e iniziava a non essermi più così indifferente, anche se non era niente di più, del resto era il mio migliore amico, e tale doveva rimanere. “Ma hai visto quel deficiente di Thomas? Continua a dire a tutti che stiamo insieme, ma ancora non lo capisce che non è così?” disse Jai, anche se io non lo stavo ascoltando, ero persa a osservare i suoi lineamenti. “Ella? Ci sei?” mi passò una mano davanti agli occhi, “si hai ragione, Jessica ha degli occhi fantastici!” dissi senza pensare. “Cosa?” rise, “ma hai sentito cosa ti ho detto?” ero un po’ imbarazzata “ehm io v-veramente.. no” non sapevo cosa dire, non sapevo cosa mi stava capitando, e giorno dopo giorno la cosa diventava sempre più intensa.
 
In terza superiore, Jai conobbe una certa Vanessa, con cui iniziò a uscire. Quando veniva da me, non parlava d’altro. E io ero gelosa. Gelosa perché lui era il mio migliore amico, e non volevo essere sostituita da una bionda ossigenata dalla pelle ricoperta di autoabbronzante, gelosa perché Jai mi piaceva sempre di più, gelosa perché sapevo che se avesse continuato ad uscire con lei mi avrebbe abbandonata, e non poteva. Non poteva abbandonarmi perché una sera, a casa mia, facemmo un giuramento.
“Ella, io ti giuro, che tu rimarrai la ragazza più importante della mia vita, nonostante io ora stia uscendo con Nessie tu sarai sempre la mia migliore amica. Prometto: non farò mai niente di stupido o insensato che possa allontanarmi da te” mi disse intrecciando la sua mano alla mia “lo prometto anche io e ti giuro che tu sarai sempre e solo l’unico. L’unico ragazzo davvero importante nella mia vita.”
Dopo quella sera, probabilmente capii che mi ero innamorata di lui, ma non importava, lui aveva Vanessa e mi vedeva solo come la sua migliore amica.
 
Jai si mise insieme a Vanessa e lui iniziò a uscire sempre più spesso con la sua compagnia. Non era affatto la miglior compagnia del paese, anzi, era reputata da tutti la peggiore della zona.
Jai, che non si era mai ubriacato perché era dell’idea del ‘per divertirsi non c’è bisogno di bere’, iniziò a sbronzarsi, una sera si e l’altra pure. “Jai che cazzo ci fai sbronzo a quest’ora?” gridai, “sss-stai zitta, hai capito? Oppure io, io.. aspetta ma che ore sono?” mi chiese completamente ubriaco e barcollante, “sono le sei del pomeriggio. Dai vieni a bere l’acqua, che ti passa prima” “un secondo devo prima vom..” si tappò la bocca con la mano e corse in bagno, sbattendo contro la porta.
Ogni giorno era sempre la stessa storia: Jai che beveva, veniva a casa mia senza un motivo, io che cercavo di aiutarlo, lui che vomitava, si riprendeva e poi tornava casa. Non sopportavo più quella stupida routine che si era creata.
 
I wanna see your face
I got some thing to say
[…]
You said I love you girl
I said I love you more
And a breath, a pause, you said
If you say so
 
“Jai, non puoi continuare così. Sei sempre, e dico SEMPRE, ubriaco, non posso continuare a farti da balia” riuscii a dirgli un giorno, che era venuto a casa mia, da sobrio “dai Ella non esagerare, solo ogni tanto, per  divertirsi!” disse cercando di convincere più se stesso che me. “si certo, ci manca solo che ti fai di canne o di altra roba!” urlai incazzata “devi smetterla, hai capito? Quella roba ti fa solo male, e io non voglio perderti!” avevo gli occhi lucidi e Jai mi guardava come se si sentisse in colpa. “Ti sei fatto di qualcosa?” sussurrai “Ella i-io s..” “ti ho fatto una domanda, ti sei mai fatto?” alzai la voce “si.”
Cercavo di non piangere “quante volte?” dissi a voce bassa “n-non.. i-io.. Ella..” “QUANTE VOLTE JAI? QUANTE?” non riuscivo più a trattenere i singhiozzi “non, non lo so, tante”.
Non riuscivo a crederci, avrei accettato tutto, tutto ma non questo, e lui lo sapeva bene. Mi asciugai le lacrime e feci un respiro profondo “di cosa ti sei fatto?” chiesi cauta “Eroina? Cocaina? Ecstasi? Non lo so, quello che mi davano prendevo” non mi accorsi che ero rimasta in apnea, perciò feci un bel respiro “Jai forse è meglio che tu te ne vada. Ci sentiamo quando mi sarà passata la rabbia.” Lo accompagnai alla porta senza dire una parola, quando stavo per chiudere fu lui a parlare “Ella, mi dispiace” si voltò e se ne andò.
 
Era passata una settimana, la rabbia era passata e decisi di chiamarlo. “Pronto?” aveva una voce strana, parecchio strana “Jai, sono io, ascol..” mi interruppe “Ella! I-io n-non vo-volevo” non riusciva a parlare, balbettava “non ti preoccupare, non sono più arrabbiata” “ti prego vieni qui, i-io, io..” era fatto. Di nuovo. “Jai cosa c’è?” sbottai “perché ti preoccupi così per me?”.
Davvero me lo stava chiedendo? Davvero mi stava chiedendo il motivo per il quale mi preoccupavo?
“Jai, sei il mio migliore amico, sei tutto per me. E tu mi chiedi perché mi preoccupo? Tu sei la parte migliore di me. Jai io.. io ti amo.” Silenzio. Fu tutto quello che sentii. “Ella io..” “nono, non ti preoccupare, lo so che tu sei innamorato di Nessie” di nuovo silenzio, poi lo sentii urlare “Stronzate! Io amo te Ella, come hai fatto a non accorgertene? Mi sei piaciuta dalla prima volta che ti ho vista, per quanto ne potessi capire in terza elementare.” Stavo piangendo, speravo solo che non dicesse quelle cose solo perché era fatto. “Ti amo Jai Brooks” “ti amo più io Ella Evans” non riuscivo a crederci “Ti prego, vieni qui a casa da me, voglio baciarti” chiesi imploranti “Se mi dici così io..” ancora una volta non si senti più niente. Passavano i secondi ma niente solo un vociare di sottofondo. “Jai?” dissi e poi sentii un grido.
Uscii di casa di corsa e raggiunsi la casa di Jai, quando arrivai trovai l’ambulanza davanti alla porta, stavano portando qualcuno sulla barella. Mi sporsi e il mio cuore si fermò. Era Jai. Corsi fino all’ambulanza e chiesi di andare con loro “e tu chi sei?” mi chiesero “sono la sua migliore amica, per favore” dissi in lacrime. I due uomini mi guardarono per un instante e infine mi fecero cenno di salire.
Durante la corsa all’ospedale, tenevo la mano di Jai, non facevo altro che ripetergli quanto lo amassi e che doveva tornare da me, nonostante non mi sentisse. 
Arrivammo in ospedale e lo portarono subito al pronto soccorso. Io rimasi nella sala d’attesa, da sola, mentre piangevo, nel frattempo arrivarono la mamma e i fratelli di Jai. Andai subito in contro alla madre, abbracciandola.
Due ore dopo entrò un medico “i parenti di Jai Brooks?” ci facemmo subito avanti “dottore come sta mio figlio?” chiese disperata Gina “signora.. purtroppo il cuore di suo figlio non ha retto l’elevata dose di stupefacenti,  mi dispiace. Noi abbiamo provato a fare il possibile ma non ce l’ha fatta” scoppiammo a piangere.
No.
Non poteva essersene andato.
Mi aveva abbandonato.
Me lo aveva promesso.
 
“Ella, io ti giuro, che tu rimarrai la ragazza più importante della mia vita, nonostante io ora stia uscendo con Nessie tu sarai sempre la mia migliore amica. Prometto: non farò mai niente di stupido o insensato che possa allontanarmi da te”
 
‘Niente di stupido o insensato’ aveva detto. Ma ci aveva abbandonati comunque.
Aveva abbandonato me, i suoi fratelli, ma soprattutto aveva abbandonato sua mamma.
I funerali furono svolti due giorni dopo.
Passai tutto il tempo abbracciata a Luke e Beau, i fratelli di Jai.
Non me ne feci una ragione.
Lui fu l’unico ragazzo che abbia mai amato.
 

 
Yaay
Rieeccomi qua
E ora vi starete chiedendo: perché pubblica una OS senza aver aggiornato la ff?
Non lo so, so solo che l’avevo li pronta e volevo pubblicarla, il capitolo della ff
È work in progress.
Ora passando alla Os
Che OS straziante.
E dire che ero partita bene, poi ho ascoltato ‘if you say so’ di Lea Michele e
SBAAAAM  ecco questa fine. :’(
Comincio col ringraziare chiunque passi a leggere.
PERFAVORE vorrei sapere cosa ne pensate, quindi recensite.
TENGO PARTICOLARMENTE A QUESTA OS e mi piacerebbe conoscere il vostro parere.
Ne sto già scrivendo un’altra completamente diversa :’)
Se vi va, sto scrivendo una fanfic sui One Direction, la trovate nella mia pagina, si chiama
When we met again, I understood that I love you.”, fateci un salto mi farebbe piacere.
Mi sto dilungando, perciò me ne vado
Twitter – Warrjor_
Ask – FairyStory97
(se cliccate sopra i nick -o sul titolo della ff-, si apre direttamente la pagina.)
#ADIOOOS
   
 
Leggi le 8 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > The Janoskians / Vai alla pagina dell'autore: Loubry