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Autore: Pizeta    16/06/2014    0 recensioni
- Vostra Maestà, in cambio, vi chiedo di entrare a far parte dei Knights of Round, l’élite dei cavalieri più forti dell’Impero. - Questa è una delle battute fatidiche di R2. Quello che voglio raccontare è come ha fatto Suzaku Kururugi a diventare Knight of Seven, le battaglie che ha affrontato, sia contro i nemici che contro sè stesso, descrivendo il percorso che lo ha fatto diventare " La morte bianca di Britannia"
Genere: Azione, Guerra, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Charles Di Britannia, Gino Weinberg, Kururugi Suzaku, Schneizel El Britannia, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Capitolo 4: La caduta degli Dei.


Il sole sorse, illuminando le creste del mare che si sollevavano nella placida alba.

I gabbiani garrirono nel cielo chiaro.

La luce filtrava attraverso le nuvole, rendendo pallido il colorito del globo solare.

I suoi raggi cadevano perpendicolari, lungo il tracciato marino.

L’acqua era così limpida che, guardando attentamente, si sarebbero potuti vedere i banchi di meduse nuotare al di sotto.

E lì, davanti, un immensa voragine scavata nella rocce si ripiegava all’interno, fino al porto che si ergeva all’interno.

<< Lord Kururugi, Tokyo è in vista. >>

Lo avvisò un marinaio.

Suzaku, in piedi sul ponte del torpediniere, annuì.

<< Il Giappone. >>

Mormorò, mentre una folata di vento lo colpiva in pieno volto, scompigliandogli i capelli e spalancandogli il mantello dietro alle spalle.

La spada cinta al suo fianco tintinnò, quando il suo possessore cambiò posizione per opporsi alla forza del vento.

“ E così, alla fine, sono tornato.”

Era stato via solo dodici giorni, eppure sembrava molto di più.

Tokyo non era cambiata.

Mano a mano che la nave si avvicinava, poteva vedere sempre di più i danni arrecati dai Cavalieri Neri.

L’intera parte ad ovest era formata da un cumulo di macerie disseminate in giro.

I palazzi, spezzati su loro stessi, ripiegati in modo orribile lungo l’orizzonte, offrivano lo spettacolo di tutta la distruzione che il piano di Zero aveva arrecato alla capitale.

“ Il piano di Lelouch. ”

Si corresse mentalmente.

<< Suzaku, ci siamo quasi. >>

Cecile si avvicinò a lui.

<< Sì, signorina Cecile. >>

La osservò

<< Comincerà presto, Suzaku. >>

Anya Alstreim si fece avanti, uscendo sul ponte, seguita da Gino.

<< Oh,oh. Così quella è la tanto famigerata Area 11! >>

<< Sì, Gino. Quella è la mia patria. >>

Si voltò ad osservarli, riuniti alle sue spalle.

<< Quella è l’Area 11. >>

Disse, senza che alcuna luce illuminasse i suoi occhi.

<< Ma certo, ho capito. >>

Avanzò, per osservarla.

<< Dev’essere stato proprio un bel Paese, prima di Zero. >>

Suzaku annuì.

Un flash illuminò la scena.

<< Registrato. >>
<< Però, Suzaku, mi spiegheresti una cosa? >>
<< Dimmi, pure, Gino. >>

<< Perché sei voluto tornare su un mezzo come questo, quando l’Avalon avrebbe potuto portarti qui molti più rapidamente? >>

<< Perché dovevo venire a vedere, Gino. >>

<< Che cosa? >>

<< Quello che il futuro mi riserberà. La mia ambizione, la mia speranza. Dovevo sentire ancora una volta l’odore della salsedine di Tokyo, vedere ancora le sue vette così orribilmente spezzate ergersi accusatorie contro di me; dovevo sentire l’urlo dei disperati che ancora mi accusano: << Cane >>. Questo, e altro ancora, vedrò quest’oggi. Eppure, stai certo, al termine di questo giorno non resterà nulla di ciò che il mio sogno ha scorto per un istante. Provvederò io stesso affinché tale vana, temporanea visione svanisca completamente, per essere poi cancellata dalle menti di tutti. Comprendi ora, Gino? >>

Gino lo guardò.

<< Il tuo destino, eh? >>

Si fece avanti d’un passo

<< Non temere, non te lo lascerò affrontare da solo. Di me ti puoi fidare. >>

<< Ti sosterrò anch’io. >>

Anya Alstreim si affiancò a Gino.

Suzaku chiuse gli occhi, traendo un profondo respiro. Nessun dubbio tradiva il suo sguardo.

<< Vi ringrazio, ma si tratta di qualcosa che devo fare da solo. >>

Il mantello oscillò al suo passaggio.

“ Perdonami, padre. ”

“ Ma a distruggere il sogno di Zero, a impedire che il sangue sia di nuovo inutilmente versato.. .

sarò io! ”


<< Lord Kururugi, Lord Asplund l’attende all’hangar numero 5. >>

<< Ho capito. Puoi andare. >>

Suzaku non si voltò a guardare in faccia il soldato che glielo aveva chiesto.

Era solo un’altra maschera.

Sarebbe scivolata via non appena l’avesse tolta.

Perciò, non si sarebbe girato a guardarlo.

Avanzò nella nebbia mattutina.

L’hangar numero 5 non era distante.

Attraversò il campo di fortuna.

Le macchine e i Knightmare affollavano l’intera zona, mentre i vari camion scaricavano i rifornimenti.

Entrando, trovò qualcuno che non si sarebbe aspettato.

<< Vostra Altezza! >>

Disse, inchinandosi alla sua presenza.

<< Avanti, Suzaku. Alzati. Dopotutto ora sei un Round. >>

Schneizel El Britannia, Secondo Principe di Britannia, sorrise indulgente.

<< Come desiderate. >>

<< Allora, Suzaku, pensi di essere pronto? >>

<< Ma certo, signor Lloyd. Non ha nulla da temere. >>

Lloyd Asplund si avvicinò, sistemandosi meglio gli occhiali sul volto, con una mano nel camice.

<< Bene, allora. Avevo bisogno di una componente aggiuntiva per sistemare il Lancelot. >>

Suzaku alzò lo sguardo.

Una coperta nera copriva il suo Knightmare.

“ Presto sarò di nuovo a bordo “

<< Suzaku. >>

L’espressione sul volto di Schneizel denotava preoccupazione.

<< Quella di oggi non sarò un’operazione come tutte le altre. Si tratta della battaglia che ci restituirà il controllo dell’Area 11. Significherà sparare contro i tuoi connazionali Eleven. >>

<< Ne sono consapevole, Vostra Altezza. Tuttavia, ho già compiuto la mia scelta. Sarò io a distruggere i ribelli. Con queste mani! >>

Strinse il pungo fino a farsi male.

<< Trovo la sua risolutezza assolutamente ammirevole, Lord Kururugi. >>

Una voce che non conosceva, ma che immediatamente mostrò estrema padronanza della situazione, si fece udire nella sala.

Percorrendo i gradini di una scala appoggiata ad una parete, un ragazzo stava scendendo verso di loro.

Capelli rosa dritti tagliati fino alle orecchie, un cappello verde appoggiato sulla sua testa.

Guanti neri fino all’avambraccio, stivali fino al ginocchio, divisa nobile, che denotava il suo rango di cavaliere.

<< Kanon! >>

Lo apostrofò gentilmente Schneizel.

Arrivò presso di loro.

<< Molto lieto di conoscerla. Sono il Conte Kanon Maldini, stretto collaboratore di Sua Altezza Schneizel. >>

Tese un mano, che Suzaku accettò con una stretta sicura.

<< Vi prego di perdonarlo. Kanon è sempre stato… imprevedibile. >>

<< Stavo solo esprimendo la mia ammirazione per l’atteggiamento assunto da Lord Kururugi in questo frangente. >>

Un lieve sorriso increspò le labbra di Schneizel.

<< Scusatemi. >>

Cecile stava scendendo le medesime scale di Kanon, portando un vassoio ingombro di… qualcosa.

<< Mi sono permessa di preparare uno spuntino. Se volete favorirne… >>

<< Ma certo, ne sarò estremamente lieto… >>

Kanon si voltò verso Cecile, mentre un’occhiata partì da Suzaku verso Lloyd, da Lloyd a Schneizel, da Schneizel a Suzaku e viceversa.

<< Mi piacerebbe davvero tanto, ma vedete, non possiamo permetterci di trattenerci un minuto di più. Giusto, Kanon? >>

Schneizel si avviò all’uscita.

<< Ma, Vostra Altezza, non mi sembra cortese… >>

<< Oh, sono certo che la Signorina capirà. Non è vero? >>

<< Ma certo. >>

Rispose Cecile sorridendo.

Non appena furono usciti, si voltò verso Suzaku.

<< Allora… >>

<< Signorina Cecile! >>
Urlò Suzaku.

<< Eh, sì? >>

<< Io vado a controllare le condizioni del Lancelot! >>

<< Ah, ma certo… >>

Fece la ragazza un po’ delusa.

Suzaku scomparve su per le scale.

<< In questo caso… >>

Si voltò verso Lloyd.

<< Ah, bè, ecco... io… >>

<< Non vorrà essere così scortese da non assaggiarne neanche un po’, vero? >>

<< Ah-ah, ma no, ceto che no. >>

Disse sventolando la mano.

<< Di che cosa si tratta, esattamente? >>

<< E’ una ricetta di mia invenzione. Sono polpette di riso ripiene con marmellata di fichi e formaggio. >>

Sul volto del pluri laureato Professor Lloyd, Conte Asplund, vincitore del premio Chase per la Meccanica, ideatore del progetto Core Luminus, coideatore del Progetto del Knightmare Frame di 7th generazione, nonché Protetto di Sua Altezza Schneizel, si dipinse la paura davanti a quel… qualcosa. Il suo colorito passò dal bianco al viola mentre lo afferrava. Poi…


<< AAHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH >>


Suzaku si strinse nelle spalle, adagiandosi nell’abitacolo. Premette in successione tre tasti, e alla fine:

Holy Britain Empire

Z-01 Lancelot


“ Sembra che sia tutto a posto. Forse me la sbrigherò in poco tempo. ”

Effettuò qualche controllo di routine, tanto per andare sul sicuro: i pistoni idraulici erano a posto, il sistema di raffreddamento funzionava perfettamente, le rotelle giravano, e tutti i pezzi erano nuovi. Il Float non aveva problemi. E gli avevano anche dato un nuovo VARIS.

Non poteva chiedere nulla di più.

“ Ho tutte le armi di cui ho bisogno per la battaglia ”

Gli sembrava un qualcosa di ancora troppo lontano.

“ E così sarà sul Fuji, che tutto si deciderà. ”

La mente correva rapida, mentre si preparava.

Era stato molte volte al Fuji, prima.

“ Già, una volta ci siamo andati tutti insieme. ”

Le immagini si fecero largo con prepotenza nella sua mente.

“ Io,Kaguya e… Lelouch. ”

Rifletté con amarezza. Ricordava ancora la scena…


<< No, Suzaku, quello è mio! >>

Il bambino dai capelli neri cercò di afferrare il suo amico dai capelli castani, che aveva afferrato l’ultimo cioccolatino dalla scatola, e stava per metterlo in bocca.

<< Ma piantala, tanto te ne daranno comunque degli altri! >>

<< No, hai perso, è giusto che lo abbia io! >>

Urlò di nuovo Lelouch.

Si gettò sopra di lui, tentando di stapparglielo dalle mani.

Ma Suzaku fu più rapido.

Si tirò indietro, sollevandoli braccio in alto.

Lelouch gli rovinò addosso, mentre Suzaku perdeva l’equilibrio e, precipitando all’indietro, perdeva al presa sul prezioso dolcetto, che andò a cadere nella tazza di tè verde che d cui stavano bevendo.

I due ragazzi si congelarono.

Per alcuni istanti.

Per svariati minuti.

Per diverse ore.

O magari in realtà erano stati degli anni.

Poi…

<< Ah, dannazione! E’ tutta colpa tua! >>

Sbottò Lelouch, urlando in faccia a Suzaku.

<< Che cosa?! Non è vero! >>

<< Ah,sì? Non sei forse stato tu a prendermi il cioccolatino dalle mani?! >>

<< Sì, ma solo perché tu non volevi darmelo! >>

<< E direi, era mio! >>

<< Sì, ma tu puoi averne quando ne vuoi! Mio padre invece che certe cose non sono adatte a qualcuno che si sta praticando il Jujitsu! >>

<< E allora devi rifarti prendendo quello che è mio? >>

<< Ah, stai zitto! >>

Suzaku sferrò un pugno sulla testa di Lelouch, ch’egli si avventò contro.

<< Tutto quello che sai fare è ricorrere alla violenza! Barbaro di un Giapponese! >>
<< E tu invece non sai fare niente! Sporco Britanno! >>

Cercarono di afferrarsi, mentre azzuffandosi diventano un ammasso informe a terra.

<< SMETTETELA! >>

L’urlo li fece fermare.

Non era stato il grido in sé, quanto più chi l’aveva lanciato, a interromperli.

<< Per favore, non litigate per qualcosa di così stupido. >>

Nunnally aveva rivolto il volto verso di loro, e dall’espressione sul suo volto era chiaro stesse per mettersi a piangere.

<< Io non voglio che due persone… alle quali voglio bene… litighino… per qualcosa di così sciocco… come un cioccolatino… >>

Nunnally cominciò a singhiozzare, poi delle lacrime cominciarono a cadere dai suoi occhi, sui quali le palpebre erano costantemente abbassate.

Subito dopo divenne un pianto irrefrenabile

<< UAHHH >>

Suzaku, ancora con il braccio alzato, pronto a colpire Lelouch, che si preparava a lanciarsi in un attacco kamikaze contro il suo avversario, si fissarono negli occhi, poi distolsero lo sguardo.

<< Ma sì, non doveva essere nemmeno così buono! >>

Sbuffò Lelouch.

<< Infatti, e poi perché mai avrei dovuto voler mangiare qualcosa tipico dei Britanni? >>

<< Uhhh,uhh. >

Si guardarono negli occhi un’altra volta, poi guardarono Nunnally, che continuava a piangere.

<< Mi dispiace. >>

Lo dissero insieme. Come se si fossero letti nella mente.

<< Amici come prima? >>

Suzaku tese la mano.

<< Andata. >>

Lelouch la afferrò.

<< Hai visto, Nunnally, è tutto a posto, non stiamo più litigando, ok? >>

Le si avvicinarono.

Lelouch le accarezzò la testa.

Nunnully cominciò a cercare di pulirsi la faccia con le mani, mentre Lelouch cercava qualcosa per aiutarla.

<< Tieni. >>

Suzaku, con la faccia gonfia, non lo guardava, mentre gli passava un fazzoletto.

<< Ti ringrazio. >>

Lelouch lo accettò, passandolo sul volto di Nunnally.

<< Vedi, ringrazia Suzaku, te lo ha prestato lui. >>

<< S-sì. Ha-ha il suo o… odore. >>

Singhiozzò Nunnally.

<< Capisco. >>

Stettero in silenzio alcuni minuti, mentre Nunnully si calmava e Lelouch finiva.

<< E a me, piace molto l’odore di Suzaku. >>

Il ragazzo divenne rosso fino alla punta delle orecchie, voltandosi dall’altra parte.

<< Ah-Ah, sì? Bè, buon per te! >>

Lelouch si scandalizzò.

<< Nunnally! Ma che cosa stai dicendo!? >>

La bambina lo guardò interrogativamente.

<< Che cosa ho detto di sbagliato? >>

<< Be’, ecco, vedi… >>

Il bambino fu però risparmiato dall’imbarazzante spiegazione da un rumore di passi.

Le espressioni di Suzaku e Lelouch si congelarono.

Passi pesanti.

Sicuri.

Solo uno camminava così in quella casa troppo rustica per essere quella di un leader.

La porta si aprì, mostrando una figura interamente vestita di nero, con occhiali neri e un auricolare allacciato all’orecchio.

Ispezionò rapidamente la stanza, senza curarsi dei ragazzi. Nunnally ammutolì, mentre i due ragazzi le stringevano una mano ciascuno.

Ricambiò la stretta.

<< E’ tutto libero. Può passare. >>

Un grugnito di assenso proruppe da dietro la porta.

Poi entrò. Genbu Kururugi, il primo ministro del Giappone. L’uomo dei Miracoli.

Capace di tenere fermamente in mano le sorti del Giappone, attraverso il controllo esercitato dai suoi alleati di sempre, nonché parenti, i Kaguya, sui monopoli dell’estrazione della Sakuradite.

Un vero e proprio vero monarca.

Quando tutto sembrava perduto, era riuscito ad impedire che il Giappone venisse trascinato nella Guerra tra l’Impero di Britannia e la Federazione Cinese.

E quando la seconda aveva cercato di ammarare sulla sua terra, era andato di persona a comandare la flotta.

E qui aveva incontrato uno dei pezzi più importanti della sua scacchiera: Kyoshiro Todoh.

Ne aveva colto fin da subito le capacità di comando, ed insieme lui, Todoh, e i suoi quattro uomini migliori, avevano abbordato insieme, lanciandosi da un elicottero, l’ammiraglia cinese, conquistandola sebbene armati solo di katana.

O così si raccontava.

<< Padre! >>

Disse Suzaku.

Il burbero uomo sorrise.

Poi passò ad osservare Lelouch, che sostenne la durezza di quello sguardo.

<< Dimmi, ti piacerebbe vedere qualcosa di interessante per il tuo futuro? >>

<< Che cosa intende dire? >>

<< Ti piacerebbe vedere le miniere di Sakuradite del Giappone? >>

La sorpresa contrasse per un istante il volto di Lelouch.

<< Ero convinto che l’ingresso fosse proibito. >>

Una fragorosa risata fuoriuscì dal petto di Genbu Kururugi.

<< Pensi che al Primo Ministro del Giappone sia proibito entrare nella sua Miniera? >>

Lelouch lo fissò per un istante.

Ma Suzaku vide.

Era interessato.

E come non esserlo.

Neanche lui aveva potuto mai andarci.

<< Molto bene. Accetto l’offerta. >>

<< Se porti lui, allora vengo anch’io! >>

Si fece avanti Suzaku.

Genbu sembrò valutare un istante la proposta del figlio, poi annuì.

<< Molto bene. Partiremo domani mattina. Staremo via tre giorni. La tua sorellina resta qui. >>

<< Che cosa?! >>

Urlò Lelouch

<< Padre, non dovresti… >>

<< SILENZIO! >>

L’urlo raggelò i tre bambini. Nunnully sussultò così forte che Suzaku temette si sarebbe rimessa a piangere.

Ma Nunnully sopportò.

Con uno sforzo che lui non era neanche in grado di immaginare, ricacciò indietro le lacrime, aggrappandosi alle mani del fratello e dell’amico.

<< Va bene, Lelouch. Resterò qui. >>

<< Ma… sei sicura, Nunnully? >>

La bambina annuì.

Genbu annuì.

Una volta.

<< Bene, se avete risolto, non ho più tempo di badare ai capricci dei bambini. Preparate i vostri bagagli. Staremo via tre giorni. >>

Uscì dalla stanza, seguito dalle guardie del corpo.


Ricordava ogni singolo dettaglio di quel viaggio.

Era durato quattro giorni.

Ricordava ancora la faccia che Kaguya aveva fatto quando aveva incontrato per la prima volta Lelouch.

Soprattutto, vedeva ancora nella sua mente gli occhi di Lelouch che scattavano da ogni parte.

Studiavano.

Imparavano.

Memorizzavano.

Ogni cosa.

Qualsiasi elemento che gli sarebbe potuto servire in seguito.

“Come nel caso di un incontro segreto con Kirihara, vero, Lelouch?”

Non era ancora certo, ma Suzaku ne era sicuro, che l’unico luogo nel quale Zero avrebbe potuto trovare appoggio era proprio lì, al monte Fuji, la base segreta del NAC, o Kyoto, come lo chiamavano i Giapponesi.

Ribelli.

Dal primo all’ultimo.

Ma oggi li avrebbe finalmente spazzati via tutti.

“ E così la pace tornerà a regnare sul Giappone. ”

Il Lancelot funzionava alla perfezione.

Tutto regolare, quindi.

Avrebbe vinto.

Era solo una questione di tempo.



<< Molto bene. Procedo con l’illustrare il nostro piano d’attacco, allora. >>

Riuniti nella sala briefing dell’Avalon, tutti aspettavano di sentire il piano del Secondo Principe di Britannia, Schniezel El Britannia.

Una volta Lelouch gli aveva detto che quello era l’unico che non era mai stato di sconfiggere a scacchi.

“ E così anche tu avevi qualcuno che era migliore di te. Vedi, Lelouch, c’è sempre qualcuno migliore di noi al mondo. “

Lo compiaceva pensare che anche l’invincibile Zero fosse stato sconfitto sul suo stesso campo da gioco.

<< Procederemo all’accerchiamento dell’area del Fuji. Dopodiché lanceremo un attacco aereo preventivo alle pendici del monte. In ogni caso, i miei obiettivi sono quelli di limitare la minimo i danni collaterali, e poi cercare di non causare nessuna esplosione di Sakuradite. E’ tutto chiaro? >>

< < E come dovremmo rispondere nel caso in cui i Cavalieri Neri dovessero prendere in ostaggio la Miniera stessa? >>

Anya avanzò nelle ombre.

<< Giusto, in fondo non è proprio per quella miniera che l’Impero ha invaso il Giappone? >>
Gino su unì a lei.

<< Sì, certo. Riguardo a questo… >>

Kanon osservò Schniezel.

<< Se mai dovessero fare una cosa del genere, non ci resterebbe altra scelta che sacrificare la miniera. >>

<< Ma Vostra Altezza! >>

<< Non possiamo farlo! >>

I Generali presenti nella sala sembrarono spaventati dalla semplice idea.

Schniezel si voltò verso di lui, con il volto di chi ha preso una decisione a malincuore, ma deve rispettarla.

<< La distruzione dei Ribelli ha la priorità su qualsiasi altro intervento. Non importa come, ma spazzali via una volta per tutte. Queste sono state le esatte parole dell’Imperatore. >>

<< Vostra Altezza, se posso permettermi. >>

Il silenzio calò sulle sue parole.

Evidentemente nessuno si aspettava che avrebbe parlato, durante quell’incontro.

Si mosse per avanzare, nel suo abito da battaglia.

<< Ma certo, Suzaku, parla pure liberamente. Ne hai facoltà in qualità di Rounds. >>

I Generali lo guardarono con astio.

Si avvicinò alla proiezione olografica.

<< Non avremo bisogno di arrivare a tanto. Come potete vedere qui. >>

Indicò una zona alle pendici del Fuji.

<< Percorrendo questa strada, si può facilmente penetrare in questa zona. >>
Illuminò una parte della miniera sullo schermo.

<< Il centro di stoccaggio? >>

Suzaku annuì.

<< L’unico punto da cui i Cavalieri Neri potrebbero minacciare di distruggere la miniera è questo. Ma se ce ne impossessiamo subito, con un attacco furtivo, allora potremmo procedere alla sua immediata conquista. >>

Schniezel sorrise all’idea.

<< Molto bene. Approvo il tuo piano. >>

<< Affido subito la Squadra O’Really a questa missione, allora. >>

Kanon afferrò il suo tablet, preparandosi alla modifica.

<< No, una squadra, anche formata da soli quattro modelli, rischierebbe di attirare troppo l’attenzione. >>

Schniezel fermò il suo secondo.

<< Ma allora… >>

<< Andrò io. Il mio Lancelot sarà sufficiente. >>

Suzaku non si voltò ad osservare gli altri, limitandosi ad osservare i monitor.

<< Vorresti prenderti tutta la gloria con questa azione? >>

Sbottò un Generale.

<< Ma come osi parlare così ad uno dei Rounds? >>

Lo riprese bruscamente Gino.

Solo allora, il Knight of Seven si voltò a guardarli.

<< Proprio così. La gloria della distruzione dell’Ordine dei Cavalieri Neri la reclamo per me! E’ mio diritto di Cavaliere! Voi che non sapete nemmeno cosa voglia dire scendere in campo a combattere potete restare qui, nello retrovie, che è il posto che compete a voi codardi! >>

Il Generale sembrò costernato dalle parole rivoltegli da Suzaku.

Ma non poteva rispondere.

E lo sapeva.

Chinò il capo.

<< Sono profondamente dispiaciuto. Non intendevo mancarvi di rispetto, Lordo Kururugi. >>

<< Ma sei sicuro, Suzaku? Sarà pericoloso. Così finirai per rimanere isolato in territorio nemico.>>

Gino lo guardò preoccupato.

<< Non temere. Con un assalto aereo del Lancelot finirà subito. >>

<< Stai attento, Suzaku. >>

Anya lo guardò con quella che era forse una nota di paura nel volto.

<< Non temete. Io vincerò. >>

<< Molto bene, allora. Te ne occuperai tu, allora, Suzaku. >>

<< Ve ne sono grato, Vostra Altezza >>


E così attese che arrivasse l’ora della partenza.

<< Non sarà affatto facile, lo sai, vero? >>

Gli domandò Lloyd.

<< Chissà, questa volta potresti anche rimetterci la pelle. >>

<< Signor Lloyd, desidera che le dai qualche lezione di buone maniere? >>

L’espressione di disappunto sul volto di Lloyd sottintendeva che piuttosto, si sarebbe piallato da solo le mani.

<< No, grazie, ne faccio volentieri a meno. >>

Cecile annuì, avvicinandosi .

<< Suzaku, per favore, stai attento. >>

<< La ringrazio molto per la preoccupazione, signorina Cecile. Ma non tema. La sconfitta non è certo contemplata in questo tipo di operazioni. >>

Lloyd sorrise.

<< Così finalmente vedo che cominci a ragionare come un soldato. >>

<< Questo le crea forse dei problemi? >>

<< Uh, non particolarmente. In fondo sei tu che stai scegliendo di smettere di ragionare. >>

<< Uh >>
<< Suvvia, non guardarmi così. >>

Disse Lloyd muovendo le mani.

<< Anzi, guarda qui! >>

Urlò premendo un tasto.

Il telo che copriva il Fram cadde al suolo.

Lo Z-01 Lancelot si erse di nuovo in tutta la sua potenza.

“ Bentornato, amico mio. ”

<< La ringrazio molto, signor Lloyd. >>

<< Uh, non te ne devi preoccupareee. In fondo, se l’unico componente compatibile a mia disposizione. >>

Ma Suzaku non lo stava già più ascoltando.

Guardava oltre.

Oltre il corpo di metallo del Knightmare.

Oltre la paratia d’acciaio.

Oltre il cielo del Giappone, che sarebbe presto sarebbe stato di nuovo arso dalle fiamme.

Guardava al futuro.


Non impiegarono molto ad arrivare alle pendici del Fuji.

Lui, e la sua unità, si erano fermati molto prima dell’esercito.

Viaggiavano su una vecchia unità di trasporto mobile, approntata con trampolino aereo.

Lanciandosi dall’Avalon, questo avrebbe fatto sì di farsi scoprire.

Aveva già deciso come agire.

Più importante, nessuno poteva impedirgli di agire come preferiva.

Solo l’Imperatore.

E lui non era lì, adesso.

<< Unità Z-01 Lancelot. Lord Kururugi, mi riceve? >>
<< Qui Kururugi, forte e chiaro. >>

<< L’operazione avrà iniziato, come stabilito, alle 04:00. >>

L’occhio corse al display: 03:59:34

<< Ricevuto. >>

I secondi scorrevano veloci.

<< Verifica di tutti i sistemi: all green. >>

03:58:45

<< Unità Z-01 Lancelot, partenza! >>

Suzaku afferrò i comandi.

Le mani del Lancelot girarono.

I piedi si portarono in posizione.

<< Have the bust! >>

La spinta elettromagnetica lo proiettò lungo il trampolino.

Le sue ali si spalancarono, ed ancora una volta, solcò il cielo.

Stava viaggiando a 320 Km/h.

Dopo una breve ascesa, si gettò contro la miniera.

Non avrebbe avuto due possibilità.

O sarebbe entrato, eliminando tutti quelli che si trovavano al loro interno, oppure avrebbe perso, e la Miniera sarebbe andata distrutta.

Sparò due colpi in successione, e si gettò nel varco mentre ancora le macerie si disperdevano nell’aria.

Roteò in mezzo alla polvere, sganciando il Float, che fu bersagliato.

In una frazione di secondo, gettò uno sguardo intorno a sé.

Due nemici su un pontile.

Tre di sotto.

Quattro di fronte.

Mentre ancora stava roteando, stese le braccia.

Fece fuoco contemporaneamente, con i due VARIS che stringeva tra le mani.

Due scariche veloci.

Tre colpi l’una.

Della prima raffica uno si schiantò contro la parete.

Gli atri due sfrecciarono precisi contro le cabine dei piloti.

Della seconda raffica, nessuno mancò il bersaglio.

Atterrò al suolo.

I quattro davanti a lui aprirono il fuoco.

Saltò, evitando i proiettili.

Piroettando su sé stesso nell’aria, sferrò un calcio rotante contro il primo Burai, mandandolo in pezzi.

Stese le braccia, e sparò due slash haken, facendo eiettare i piloti.

Poi, prima che l’altro potesse riprendere la mira, gli scagliò addosso uno dei Knightmare che ancora teneva legati, sbalzandoli entrambi contro la parete.

Esplosero.

Ritrasse gli haken.

<< Qui Kururugi, centro di comando, mi ricevete? >>

<< Suzaku! >>

Cecile si affacciò nel microfono.

<< Il centro di stoccaggio è ora stato liberato. Potete dare il via all’Operazione Caduta degli Dei. >>

<>

La prima cannonata fu l’avvento dell’attacco.

<< Squadra Tecnologica Speciale, preparatevi a fornirvi sopporto. Richiedo l’invio di un secondo Float System.>>

<< Qui Squadra Tecnologica Speciale, ricevuto! >>

Dal sistema dell’Avalon, venne sparato quanto richiesto.

Uscì dalla miniera.

Il Float stava per atterrare leggermente più lontano di dove avrebbe dovuto.

Suzaku saltò.

Lo afferrò.

Poi lo indossò.

Gli avevano dato anche un Energy Filler di ricambio.

Dopo averlo sostituto, tornò a volare.

Di fronte a lui si presentò di nuovo l’inferno.

Il Fuji bruciava, tra le fiamme della guerra.

Sia sopra che sotto infuriavano i combattimenti.

Suzaku si lanciò direttamente contro i Cavalieri Neri.

Estrasse due MBS.

Decapitò il primo in discesa, impalò il secondo.

Voltandosi, ne divise un altro in due.

Parò una katana, tranciò il braccio e la testa dell’attaccante.

Saltò indietro per evitare un missile, e ne tranciò altri due con un doppio trasversale discendente.

Una cannonata amica gli passò molto vicino, abbattendo una sezione del monte, che colò addosso ai Burai.

<< Suzaku, tutto bene? >>
Anya Alstreim lo contattò da chissà dove.

<< Sopra di te. >>

Un Knightmare rosso, armato con qualcosa che Suzaku non si sarebbe aspettato.

Quello era il cannone più grosso che avesse mai visto.

E a quanto pareva, bastava per abbattere una sezione del monte Fuji.

<< La nostra principessina si dà da fare, come vedi, eh, Suzaku? >>
Un modello bianco calò dal cielo, distruggendo quattro Knightmare mentre faceva volteggiare una lancia.

<< Che ne dici, bello no? Si chiama Tristan. >>

<< Gino, Anya! >>

<< Il mio Mordred. Niente male, vero? >>
Disse, sparando un’altra bordata contro i Burai dei Cavalieri Neri.

Ne fece a pezzi almeno sedici.

Gino fischiettò, compiaciuto.

<< Niente male, la nostra unità da sfondamento. >>

<< Che cosa state facendo qui? Le altra unità da sfondamento… >>
<< Te l’avevo detto che non ti avremmo lasciato da solo, giusto? >
<< Che cosa pensate di fare? La battaglia… >>

<< Noi siamo i Rounds, Suzaku! >>
Urlò Gino mentre si portava schiena a schiena con lui.

<< E qual è la prima regola di un Cavaliere? Mai abbandonare un compagno, giusto!? >>
<< Sei un idiota! >>

Urlò.

Il Tristan si voltò, sferrando un colpo laterale.

Il Lancelot si abbassò, affondando alle sue spalle.

Due Burai andarono in pezzi.

<< Però, vi ringrazio. >>

<< Bene, allora vai e vinci! >>

<< Sì! >>

Si voltò, facendo a pezzi quanti più Knightmare potesse.

In un tripudio di circuiti e fiamme, si muoveva come la Morte stessa.

Una tremenda Morte di color Bianco.

Poi, tra quelle fiamme, emersero tre Knightmare.

Tre color dell’avorio, ed uno colorato di ebano.

<< Suzaku! >>

<< Todoh! >>

Si lanciò contro di loro.

I due Gekka delle spade sacre lo caricarono.

<< Fuori dai piedi! >>

Parò il primo fendente.

Si abbassò, roteando su se stesso, e poi, con due rapidi fendenti, tranciò gambe e braccia al Gekka.

<< Chiba! >>

Parando con una sforbiciata, tranciò braccia e testa al secondo.

<< Senba! >>

L’ultimo cercò un affondo alle spalle.

Salto mortale. Mentre era in volo, sparò uno slash haken, distruggendo la testa.

Poi, usando il Float, si lanciò su di lui, staccandogli le braccia

<< Asahina! >>

Todoh si fermò davanti a lui, portando la spada vicino al volto dello Zangetsu.

<< Suzaku! >>

<< Todoh! >>
Nessuna parola tra loro.

Il Lancelot lasciò cadere una delle due spade, poi portò l’altra vicina al busto, con la punta rivolta dietro di lui.

Caricarono contemporaneamente.

Todoh sferrò un fendente.

Suzaku sferrò un colpo laterale.

Un braccio roteò nell’aria.

Ancora agganciato ad esso, una spada.

Piroettò, riflettendo le luce del fuoco.

E poi ricadde al suolo.

Risplendendo di luce nera.

Lo Zangetsu si accasciò al suolo.

<< E’ finita, mio maestro. >>

Con un singolo colpo di spada tranciò la testa al Comandante dei Cavalieri Neri.

La battaglia era quasi finita.

Questione di minuti, in pratica.

Poi tutto avrebbe avuto un termine.

In mezzo alle fiamme, in alto, vide qualcosa.

Il Guren MK-II lo squadrò dall'alto.

Di fianco a lui, un altro Gekka.

Estrasse il pugnale.

Si preparò a volare da lui.

Poi le cannonate caddero sul Guren, che scomparve in mezzo alle fiamme.

Si preparò ad inseguirlo.

Ma il suo radar captò qualcosa.

Restò indeciso solo un attimo.

Poi prese la sua decisione.

“ Maledetti codardi ”

Volò via.

Verso una strada che pochi conoscevano.


La jeep procedeva veloce.

<< Kirihara, adesso cosa facciamo? Ormai è finita! >>
<< Mantenete la calma, ci ripareremo nella Federazione Cinese! >>

Poi un colpo esplose davanti a loro, facendoli sterzare bruscamente.

Il Lancelot calò dall’alto.

Si inginocchiò, puntando il VARIS.

<< Arrendetevi, ora! >>

Kirihara lo osservò.

<< Suzaku, sei tu, vero? >>

La cabina di pilotaggio si aprì, e Suzaku ne fuoriuscì, impugnando la pistola.

Scese dal Lancelot, e si avvicinò a loro.

Appoggiandosi al bastone, Kirihara gli andò incontro.

<< Quindi è così mi ripaghi, dopo tutto quello che ho fatto per te?! >>

<< Non mi fraintenda, la prego, signor Kirihara. Io le sono immensamente grato per tutto quello che ha fatto per me. Dico sul serio. Tuttavia, i suoi atti sediziosi non possono essere tollerati! >>

<< Ma ascoltati! Parli come un Britanno! Combattendo noi, non fai che danneggiare il Giappone! >>

<< Perché? Voi avreste forse fatto gli interessi del Giappone? Scatenando un’altra Guerra? Lo pensa davvero, signor Kirihara?! >>

<< Ma certo! Questo era l’unico modo per salvare il Giappone! >>

<< La smetta ora! Voi avete sempre tutelato i vostri interessi! A soffrire davvero era il popolo, mentre voi vivevate in pace nell’agio, al pari dei Britanni! >>

<< Silenzio! Io avrei difeso solo i miei interessi? Dimentichi forse tuo padre, eh, maledetto parricida! >>

<< E questa… >>

Disse Suzaku, sollevando la pistola.

<< E’ la riprova di quanto ho detto prima. >>

Sparò.

Sangue.

Urlo di dolore.

Tonfo di corpo che cade.

Sull’auto, uno dei tre grandi di Kyoto cadde, stringendosi il petto, morto.

Ai suoi piedi, una pistola.

<< Preferirei evitare di uccidervi qui. Se possibile, vorrei che fosse la legge a giudicarvi per i crimini. >>

Kirihara ridacchiò.

<< Fai come più desideri. >>

<< La ringrazio molto della comprensione. >>

Finì così. 

Tra le fiamme di un massacro fratidicia.

Angolo di Pizeta:

Ciao a tutti, lettori e lettrici! Chiedo scusa a tutti quelli che seguivano la mia storia per il ritardo nell'aggiornare! Comunque, nel bene o nel male, questo è il capitolo! E sono però spiacente di informarvi che il prossimo sarà anche l'ultimo, per due motivi in particolare:

1) L'uscita degli OAV di Akito the Exiled ha completamente stravolta la storia originale che avevo in mente, perciò la chiuderò molto prima.

2) Ho cominciato, su questo stesso fandom, a pubblicare un'altra fanfiction su Code Geass, intitolata Code Geass: When the world still needs heroes. Perciò, se questa mia fanfiction vi è piaciuta, vi prego di darci un'occhiata. E, come al solito, vi ricordo che se qualcuno vuole commentare, sono ben disposto a ricevere una recensione, sia buona sia cattiva. Tutto è utile per migliorarsi. Bene, questo è tutto, arrivederci al prossimo, e purtroppo (o per fortuna?) ultimo capitolo!

Un saluto,

Pizeta! :):)





  
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