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Autore: FiammaRuna    17/06/2014    2 recensioni
"Richiuse il telefono senza rispondere, ma quando tornò a guardare il viso del ragazzo di fronte a lui lo trovò con gli occhi aperti puntati su di lui.
Rimase un attimo bloccato non sapendo che dire, ma fu preceduto da lui.
-Vai via.-
Solo un sussurro, niente di più, ma bastò a far congelare il suo sguardo."
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Adam Lambert, Sauli Koskinen, Tommy Joe Ratliff, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Outlaws Of Love

Ogni bacio ha il suo tempo.
Tre secondi e mezzo.
Una frazione di musica.
Un'altra programmazione.
Altre urla eccitate.
Un rumore e la TV si spense all'istante.
-Che guardavi?- chiese Adam entrando con il resto della band ridendo tra loro.
Erano stati in giro tutta la notte, ma Tommy preferì starsene da solo.
Aveva tanto a cui pensare in quel momento confusionale.
-Niente d'interessante.- Rispose sovrappensiero buttando il telecomando sul divano e spostando lo sguardo su di lui percorrendo tutta la sua figura lentamente.
Da quanto erano amici? Tanto, troppo tempo.
Nemmeno ricordava più il momento in cui per gioco era iniziato tutto quello.
Tutto per le fan, il fanservice vendeva più delle buone canzoni nel mondo. Cosa abbastanza discutibile, ma finchè si impegnavano a fare il loro lavoro al meglio era piuttosto inutile lamentarsi.
Così era diventato la star insieme alla voce della band.
Per dei baci. Semplici baci di tre secondi e mezzo. Poi ripartiva la canzone.
Poi ripartiva il ciclo, ogni volta, ogni concerto, ogni apparizione...era la scaletta, era scontato.
Una routine.
Eppure qualcosa non andava più bene in tutto quel sistema perfetto.
Non per lui.
Si alzò e si diresse in camera sua chiudendosi la porta alle spalle.
-Ma che gli prende?- chiese Isaac alzando un sopracciglio, mentre tutti gli altri guardarono Adam, che per tutta risposta alzò le spalle non conoscendo la risposta.
Si diressere ognuno alle propria camera, ma il cantante non si negò un'ultima lunga occhiata preoccupata nella direzione di quella del suo amico.


**************************************


Tomhas se ne stava steso sul letto a guardare il soffitto bianco mentre fuori dalla finestra semiaperta riecheggiavano i suoni della città notturna.
Chissà quanta gente era in giro per le strade della città a quell'ora.
Chissà quanti di loro facevano una vita sconsiderata e quanti altri seguivano la retta via.
Di sicuro c'era tantissima gente che avrebbe desiderato essere al suo posto.
Lavorare nel campo musicale con uno dei migliori artisti emergenti, viaggiare, consocere milioni di ragazze, girare il mondo in lungo e largo senza fermarsi, i concerti, i soldi, la fama....
Eppure lui si sentiva così vuoto.
Girò il viso verso la finestra lentamente.
Era confuso, molto, ma non aveva intenzione di parlarne a nessuno. Non voleva che la sua vita diventasse di dominio pubblico, non voleva essere etichettato come uno dei tanti ragazzi che aveva perso se stesso seguendo la via del successo.
Si rigirò dall'altra parte rannicchiandosi tra le coperte leggere cercando di prender sonno.


***************************************

Il concerto iniziò come al solito.
I componenti della band non fecero nemmeno in tempo a parlare tra loro dietro le quinte per un ritardo del loro pulman privato.
Si prepararono di gran fretta e salirono sul palco.
Ed eccolo lì.
Il grande Adam che tutti conoscevano.
Quello forte, quello ribelle, quello sexy e pazzo che la gente amava.
Tommy si perse a guardarlo giusto un attimo prima di concentrarsi a suonare e a sorridere per la gente come se nulla fosse.
Per un attimo si chiese come, invece, apparisse lui alla gente, se era amato, se lo ritenevano il giocattolino nelle mani di quel ragazzo dagli occhi sicuri, ma c'era altro in quegli occhi di ghiaccio...solo che Adam riusciva a non darlo a vedere al resto del mondo.
Se solo Tommy non fosse stato così bravo a differenza degli altri a perdercisi dentro.
Quanto avrebbe voluto esserne immune? Specchiarcisi dentro e non trovare alcunchè di diverso dagli occhi altrui e invece gli toccava capire quel ragazzo nel profondo e in testa gli rigirava la conversazione di qualche giorno prima.
“Lo sai il perchè...”
La musica andava avanti in maniera autonoma. Senza che lui se ne accorgesse realmente.
“intendo il vero perchè....”
I suoi pensieri vennero interroti dalla prima nota della solita canzone per cui le fan strillavano. Ed eccolo li di nuovo.

-There he goes
My baby walks so slow-


Era un eterno vortice senza fine quello per cui doveva recitare la parte del chitarista accondiscendente. Senza dire una parola, per aiutare il suo amico nella lotta contro i diritti omosessuali, cosa in cui credeva anche lui fortemente, ma ancora una volta non andava bene.
Non in quel momento.

-Sexual tic-tac-toe
Yeah, I know we both know
It isn't time, no-


Adam scese gli scalini con accurata lentezza. Un movimento di bacino, uno sguardo malizioso verso il pubblico. Gli veniva tutto così dannatamente naturale eppure a lui sembrava tutto così schifosamente costruito in quel momento.
Possibile che a tutti andava bene così? E a lui? Ad Adam andava bene così?

-But could you be m-mine? -

Ecco le parole famose.
Ancora una volta la mente di Tommy vagò alla loro vecchia conversazione e i suoi occhi dovettero apparire piuttosto spenti al moro, visto che per la prima volta si fermò incerto sul da farsi, mentre il tempo a loro concesso stava per scadere e le fan sembravano sull'orlo di una crisi di astinenza.
Così fu il chitarrista ad avvicinarsi a lui per salvargli la faccia e a premere le labbra sulle sue in un bacio casto e vuoto.
Quando fece per ritrarsi però il cantante gli mise una mano dietro la testa e lo attirò a se per un nuovo bacio.
Per un attimo sembrò anche vero, ma l'altro scacciò dalla mente ogni traccia della conversazione che lo tormentava e tornò a suonare come se nulla fosse non appena le loro labbra si staccarono, mentre le fan urlavano contente come non mai. Non si era mai visto che fosse proprio lui a prendere l'iniziativa.
Almeno ora avevano qualcosa di nuovo su cui parlare.
Quando finalmente il concerto finì in un tumulto di applausi e strilla fastidiose tornarono tutti nella sala dedicata agli autografi prima di rientrare in hotel, ma Tomhas preferì distaccarsi dagli altri e uscire solo con la sua chitarra.
Quando la porta si richiuse alle sue spalle non aveva nemmeno dato il tempo a nessuno di fermarlo o dirgli alcunchè.
-Ma cos'ha!?- Isaac cominciava ad avere dubbi sulla sua sanità mentale. -Da quanto è diventato un tipo solitario?!-
In quell'istante l'intera band, truccatori e amici lì presenti, si voltarono tutti nella stessa direzione aspettandosi delle risposte.
-Perchè guardate tutti me?- Adam lanciò un occhiataccia a tutti loro infastidito.
-Forse è stanco- cercò di trovare una soluzione Kevin.
-E che volete da me?- rimboccò il cantante stizzito. -Che riposasse allora!-
-Dovreste darci un taglio- gli interruppe Ashley con l'aria di chi era stanca dei discorsi superficiali degli uomini.
-Ripeto, che voleteda me??-
-Oh su, smettila di fare quella voce indignata! Ci metti troppa decisione nella vostra bella recita, lo sappiamo tutti.- la ragazza tagliò corto andando subito al sodo quella volta.
Aveva visto le reazioni del suo amico e si era fatta un quadro generale della situazione, tuttavia se ne era tenuta fuori perchè non voleva sembrare una ficcanaso, ma se ciò incideva sul lavoro o sulla salute mentale di uno di loro non poteva più restare in silenzio.
-Tsè. Comunque non preoccupatevi, sto uscendo con uno.- cercò di chiudere il discorso Adam senza dar possibilità ad altri di insinuare altro su lui e Tommy, ma proprio in quel momento si aprì la porta.
-Ehi ehi ehi. Il mio principino sta uscendo con qualcuno e io non ne so niente?!- la solita voce allegra che conosceva bene fece il suo ingresso ancor prima che il suo amico si fecesse vedere.
-Ehi Sutan...- lo salutò con un cenno della mano un pò in difficoltà.
-Che bambino cattivo!- lo riprese scherzosamente quest'ultimo facendo ridere tutti i presenti e sbuffare l'interrogato.
- Bè bè?- gli si illuminarono gli occhi in attesa di informazioni.
-Bè niente. -
-Come niente? Come si chiama?- lo rimproverò ancora incrociando le braccia al petto in attesa.
-Sauli.- rispose secco.
-E com'è? Bello? Alto ? Bruno? Forza Adam i dettagli!-
-Mh...è più basso di me ed è biondo.- aggiunse distrattamente.
- Mi ricorda qualcuno....- si sentì dal fondo della stanza, ma Adam non capì chi fosse stato perchè era troppo preso a cercare di non dover rispondere più ad ulteriori domande.
-Proprio perchè a lui non piacciono piccini, biondi e ribelli eh- rise Isaak sgomitando a bassa voce Kevin.
-E' un modello! - si giustificò in qualche modo il cantante.
-Oh oh oh , il mio principino punta in alto! Così si fa!- Sutan non era più nella pelle con la chiara intenzione stampata in viso di voler consocere questo nuovo ragazzo misterioso.

Tra le risate del gruppo riecheggiò il trillo di un cellulare.
Adam lo uscì dalla tasca dei pantaloni e guardò il display esterno.
-E' il modellino?- chiese sorridendo malizioso l'amico.
-No...- rispose ditratto fissando il telefono. -E' Tommy...- sussurrò prendendolo per rispondere.
-Oh no no no!- glielo levò di mano. -Rispondo io!-
-M-ma!- fece per ribattere, ma venne zittito con un dito deciso di Sutan puntato dritto sulle labbra mentre rispondeva.

-Qui Sutan! Tommy dove....- si blocca. -Con chi parlo?- la sua espressione assunse un aria confusa, ma seria.
-Ma come con chi........che? - in un primo momento ad Adam sfuggì il motivo di tale cambiamento e non capiva le parole dell'amico, voleva solo strappargli quel telefono di mano e ascoltare la sua voce per poi gridargli contro che era un cretino, ma si zittì udendo la fine della conversazione.
-Oh. Si, grazie. Si . Arrivo. – solo piccole pause tra una risposta e l'altra, poi Sutan riattaccò il telefono.
-Che succede?!- chiese ormai allarmato. -Dov'è?!-
-Devo andarlo a prendere...-
-Vengo anche io!-

-...Ok, ma cerca di non farti riconoscere.-
Adam rispose con un segno deciso della testa e cercò di rimanere il più calmo possibile non sapendo cosa aspettarsi. Si cambiò ed uscì con Sutan prendendo la sua macchina.

************************************************************************************

Tomhas s'incamminò senza una meta precisa con ancora la lunga notte da poter passare indisturbato.
Sapeva che non l'avrebbero seguito, non dopo quei giorni, ne dopo quel concerto. La cosa fondamentale e di cui era sicuro era che lui non l'avrebbe seguito. Sapeva che era meglio lasciarlo solo a pensare.
Camminava nel buio della notte in quella città sconosciuta senta timore con indosso degli occhiali troppo scuri per l'ora e un cappellino giusto per mimeizzarsi un pò.
I lampioni erano tutti accesi a rischiarare la via silenziosa, interrotti solo da una luce al neon, che minacciava di spegnersi un secondo si e l'altro pure, non troppo distante da lui.
Fu quella ad attirare la sua attenzione, così chitarra in spalla si diresse verso di essa entrando e ritrovandosi in un locale poco sobrio pieno zeppo di uomini ubriachi e ragazze ben poco vestite, ma non sembrava troppo malaccio, quindi si diresse verso il bancone.
Ordinò da bere vodka liscia e bevve tutto d'un sorso ad occhi chiusi perdendosi tra i rumori della folla.
Non aveva molta voglia di pensare, eppure la sua mente non faceva altro che vorticare e vorticare sul discorso che lo accecava completamente nell'ultimo periodo.
Non capiva come potesse essere successo. Che cosa era cambiao?
Perchè si sentiva così vuoto? Perchè si sentiva così perso?
La sua vita aveva preso pieghe inaspetate, certo, ma non poteva per nulla lamentarsi, anzi.
Una voce lo riscosse dai suoi pensieri così riaprì gli occhi e si voltò verso il palco.
-Signori e signore, stasera solo per voi la gara dei dilettanti! - una donna attraente, lunghi capelli neri e ricci, labbra carnose e occhi grandi e marroni, presentava un gruppo di ragazzi accompagnati ognuno da uno strumento e li introduceva ad uno ad uno dopo ogni performance.
Tommy rimase li ad ascoltare e bere liberandosi un pò della strana sensazione che gli opprimeva il cuore.
Ascoltando quei ragazzi si era ricordato perchè aveva scelto quella vita, perchè l'unica cosa che desiderava e sapeva fare era suonare.
Infondo era l'unica cosa che lo faceva sentire completo fino alle ossa.
L'unica che non l'aveva mai tradito.
L'unica che non l'avesse mai confuso.
L'unica che lo faceva sentire bene....Libero. Vivo.
Con quei pensieri in testa si alzò e si diresse verso il palco.
-Ebbene abbiamo finito per stasera! Voate il vostro preferito con gli applausi gente!- la ragazza rideva visibilmente brilla, non era una conduttrice professionista, sicuramente.
-Vorrei esibirmi.- gli disse il biondino passandosi una mano tra i capelli per poi rimettersi il cappello, ma la ragazza lo ignorò per un attimo, poi si avvicinò abbassandosi alla sua altezza e gli tolse gli occhiali.
Un lampo di consapevolezza le attraversò gli occhi, ma il ragazzo poggiò un dito sulle sue labbra intimandole il silenzio facendole l'occhiolino con un piccolo ghigno.
Di tutta risposta la giovane interruppe le votazioni bruscamente per permettergli di salire e lasciarlo suonare.
Ridendo leggermente Tommy Joe prese la sua chitarra e una volta posate le mani sopra le corde lasciò che tutta la sua frustazione per gli avvenimenti passati scivolasse via attraverso di lui, perdendosi nel suono della sua musica.
Scelse una delle composizioni scritte nel tempo libero, qualcosa che nessuno poteva ricollegare a lui o ad Adam.
Una nota stonò al pensiero di quel nome, ma nessuno parve accorgersene.
Continuò così fino a quando gli applausi non si fecero così forti da sovrastare la sua musica. Fu allora che la ragazza salì sul palgo applaudendo con gli occhi pieni di gioia.
-Abbiamo un vincitore!!!- gli prese una mano e gli sollevò il braccio in aria in segno di vittoria.
Alcuni dei partecipanti si lamentarono avendo intuito che lui non fosse esattamente quello che veniva definito “dilettante”, ma si zittirono subito quando invece di ritirare il misero premio decise di offrire da bere a tutti per il resto della serata.
Infondo, grazie a loro si era svagato, ma subito dopo aver smesso di suonare i pensieri tornarono ad assalirlo, quindi si concesse di bere ancora.
L'indomani non aveva concerti e non gli andava di preoccuparsi di come avrebbe fatto a tornare a casa, ci sarebbe riuscito in un modo o in un altro.
Sentì qualcuno avvicinarsi e voltandosi si ritrovò la ragazza del palco con due bicchieri in mano.
-Il prossimo giro lo offro io . - sorrise maliziosa porgendogli il bicchiere. - Mi chiamo Leandra.-
Lui prese il bicchiere bevendo tutto d'un sorso anche quello.
-Grazie, io....bè.- sorride. - Lo sai immagino.-
-Si, lo so.- sorrise avvcinandosi di più a lui. - E' strano vederti qui. Come mai in questo posto sperduto? - gli passò, facendo finta di niente, una mano sulla coscia sorridendo amabilmente.
-Casualità presumo..- rispose con un'alzata di spalle bevendo anche il contenuto di quell'ennesimo bicchiere sentendo la testa iniziare a girare leggermente, ma in modo sopportabile.
-Lea! Andiamo! - una voce maschile richiamò l'attenzione della giovane che parve stizzita.
-Abbiamo un'altra serata.....ehi! Perchè non vieni con noi!- lo prese per un braccio visibilmente su di giri, il che stava quasi per far accettare al ragazzo il suo invito poco prima che il barista lo invitò a risedersi.
-Su Leandra lascia in pace il nostro vincitore! Vai, su!- paralva masticando uno stuzzicadente in modo burbero tanto che la ragazza si allontanò sbuffando, non prima di aver fatto un ultimo occhiolino al giovane davanti a lei. Probabilmente il proprietario del locale la conosceva bene, ma di quello poco iomportava in quel momento a Tommy, che riprese a bere godendosi la serata.

*******************************************************

La macchina sfrecciò ad alta velocità fino ad arrivare in una via sperduta piena di locali poco attendibili, tanto che i due ragazzi si guardarono in faccia l'un l'altro e scesero allarmati dall'auto.
Si diressero a passo spedito verso il locale indicato dall'uomo che aveva telefonato ed una volta entrati lì trovarono un individuo corpulento con in mano il telefono incriminato.
Adam si guardò intorno per poi individuare quasi immediatamente il ragazzo accasciato sul bancone incoscente.
-Ma che diamine!?!-
-Oh siete voi i suoi amici immagino! - lo indicò con un cenno della mano. -credo abbia esagerato col bere. Ho chiamato il numero con più telefonate registrate.-
Adam cercò di rimanere indifferente a quell'affermazione e si avvicinò al biondino tirandolo su per un braccio.
-Quando ti riprendi mi senti.- borbottò a denti stretti.
Sutan si avvicinò al proprietario concordando di mantenere il silenzio e gli diede una piccola ricompensa per averli chiamati riservatamente e non aver fatto uno scandalo pubblico.
-Aiutami a portarlo in macchina!- richiamò la sua attenzione il moro mentre l'amico tirava su il ragazzo per l'altro braccio.
Si diressero così fino all'automobile sistemandolo sul sedile posteriore.
Adam gli sfilò il cappello e passò una mano tra i suoi capelli per sistemarli osservando il suo viso.
Gli occhi chiusi, le ciglia lunghe e le labbra socchiuse in silenzio.
-Adam, andiamo.- la voce di Sutan lo riscosse in un lampo e si allontanò da lui chiudendo la portiera con forza.
-Si!-
Salì in macchina e non proferì parola per tutto il viaggio di ritorno sentendosi di tanto in tanto lo sguardo del suo amico al volante su di lui.
-Adam...sai che Ashley aveva ragione oggi vero?-
Fu così improvvisa quella domanda che in un primo momento il moro non seppe se rispondere o meno, ma poi gli concesse un unico cenno d'assenso con la testa, poi nulla.
Una volta raggiunto l'hotel si ricaricaroo in spalla Tommy fino alla porta dell'appartamento a lui riservato.
-Ce la faccio da solo ora.-
-Adam lo porto dentro io.-
-No, vai pure.-
Sospirò facendo un passo indietro. -Ok, ci vediamo domani allora principino.-
Adam aprì la porta e si girò solo un attimo. -Grazie per avermi accompagnato, sei un amico.-
Sutan sorrise e salutò con un cenno della mano prima di sparire sulla rampa delle scale.

********************************************************************

Una volta dentro si richiuse la porta alle spalle e lo portò in camera da letto.
Lo stese e gli tolse le scarpe senza smuoverlo troppo, cercando anche di togliergli un pò di roba di dosso.
Una volta finito si sedette sul letto e lo guardò con solo la luce della Luna che filtrava dalla grande finestra a rischiarare l'interno della camera.
Tornò distrattamente ad accarezzargli il viso ora che nessuno poteva vederlo rilassandosi per la prima volta in tutta la giornata.
Poi lo squillo del suo telefono lo distrasse.
Lo tirò fuori ancora una volta e lesse il messaggio:
-Notte Adam spero tu stia pensando a me... Sauli.-
Richiuse il telefono senza rispondere, ma quando tornò a guardare il viso del ragazzo di fronte a lui lo trovò con gli occhi aperti puntati su di lui.
Rimase un attimo bloccato non sapendo che dire, ma fu preceduto da lui.
-Vai via.-
Solo un sussurro, niente di più, ma bastò a far congelare il suo sguardo.
Si alzò in silenzio ed uscì dalla camera così com'era venuto entrando poi nella sua di fronte sbattendo la porta.

*************************************************************

Dalla sua camera Tommy si rigirò su un fianco tirandosi su il lenzuolo per poi puntare lo sguardo fisso fuori dalla finestra.
L'alcol che ancora aveva in corpo almeno quella notte l'avrebbe aiutato a dorire e a non sognare.
-Vai via...- sussurrò ancora una volta al nulla prima di addormentarsi.



N.A.
bè non so....non ho mai scritto su di loro, non ho mai scritto di personaggi realmente esistiti e spero non sia un buco nell'acqua.
Volevo scrivere una one shot, ma essendo arrivata a 13 pagine solo per l'inizio la dividerò °°
Spero vi piaccia >///<
È la prima cosa che scrivo dopo quasi un anno per via di un blocco emotivo e la dedico a Lambertislove82 che posso piacerle e di farle un bel regalo.
Grazie per aver ruolato con me <3






   
 
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