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Autore: Tully_    17/06/2014    5 recensioni
-- Ispirato come luoghi o caratteristiche, alla vicenda dei Dieci Piccoli Indiani, di Agatha Christie, tra i miei libri preferiti in assoluto. --
Light Yagami, L, Misa Amane, Kiyomi Takada, Tota Matsuda, Soichiro Yagami, Sayu Yagami, Naomi Misora ricevono chi un'e-mail chi un messaggio da persone che conoscono per partire a Londra, con tanto di casa affittata, senza sapere che si ritroveranno tutti nello stesso edificio, impossibilitati a uscire. Tra intrighi e misteri, confusioni e omicidi, c'è qualcuno, il burattinaio, che sfrutta le sue marionette tirandone i fili, solo perché si annoia.
Genere: Mistero, Suspence, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: Violenza
Capitoli:
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Tokyo, 5 giugno 2014, ore 13.28.


Light Yagami, appostato davanti al computer, usufruisce di esso per scrivere brevi poesie di sua mano; fiero e disinvolto nel suo operato, non bada al suono di una notifica nella chat di facebook; solo dopo aver terminato l’ennesimo scritto, si dirige a controllare il suo profilo. La chat che si è aperta è quella con Misa Amane, la sua ex-fidanzata. Storce un attimo le labbra, ma decide di leggere il messaggio.
“Light-kun! Io e altri nostri amici ti invitiamo a venire con noi in vacanza a Londra! Stai tranquillo, abbiamo già prenotato il volo e pago tutto io, anche se staremo in posti diversi, quindi è meglio incontrarci direttamente sul luogo! Alcuni hanno affittato per noi un’enorme casa a tre piani… quindi che ne dici? Così ci svaghiamo un po’… L’indirizzo è il seguente…”
Il giovane ora è soddisfatto: una vacanza non fa mai male, dopotutto, ed è veramente sfiancato in questi giorni, sia dal caldo asfissiante, sia dal lavoro, perché è da poco un poliziotto. Tanto vale riposarsi un po’, addirittura a Londra! E lui non deve toglier fuori un centesimo, meglio di così! Si butta come un sacco di patate sul letto, inspirando il dolce profumo della lavanda delle lenzuola candide e pulite. Sarebbe dovuto partire tra due giorni. Si sarebbe divertito un mondo, sicuramente… Si ricorda ancora l’ultima gita con la mamma, quando già iniziava a sentirsi male a causa della grave malattia che ormai le infestava crudelmente il suo piccolo corpo fragile e gracile. Tutta la famiglia Yagami si era recata in Germania, a Berlino e si erano divertiti un mondo. Tutti, anche la piccola Sayu, erano consapevoli che quella non era altro che la quiete prima della tempesta, l’ultimo momento di gioia all’interno del nucleo d’amore famigliare, tanto che, l’ultimo giorno passato lì in vacanza, alla cena finale, ognuno di loro, addirittura Light, che soleva non trasparire la sua tristezza interiore, versò una lacrima che, silenziosa, cadeva sul tavolo con la tovaglia in lino. Poi tutti tornarono a sorridere e il giorno dopo arrivarono in patria. Poco dopo la mamma morì, praticamente nel sonno; se proprio doveva morire, ha fatto una morte degna, perché non ha sofferto di alcun tipo di dolore. Ed era giusto così. Sicuramente avrebbe voluto andare a Londra insieme al figlio e al resto della famiglia e il suo sorriso non se lo dimenticheranno mai, perché raggio di sole che riscaldava i visi dei suoi cari.




Tokyo, 5 giugno 2014, ore 14.46.


L è a casa di Misa. Nuovamente. Si sono conosciuti da poco, tuttavia hanno legato facilmente. Misa è una ragazza esuberante, anche assomigliante a un’oca starnazzante, senza dubbio, ma L cerca di non farci caso. Sono amici, L in fin dei conti, anche se non lo ammette nemmeno sotto tortura, è soddisfatto e va bene così. Conosce pure Light, hanno interessi in comune… insomma, avere due amici è qualcosa di estremamente appagante per lui, che è vissuto da solo in un orfanotrofio per una buona parte della sua vita. In questo assolato e afoso pomeriggio lui è tranquillamente seduto (se piegare le gambe contro il petto è da considerare una posizione corretta) sul divano di casa della ragazza e ogni tanto pilucca dei cioccolatini dalla ciotola che si trova al centro del tavolino di vetro grazioso dinanzi a lui, mentre la bionda sta seduta alla scrivania guardando il suo programma preferito in tv. Il silenzio è rotto soltanto dal masticare avido del moro, che ama davvero tanto quelle piccole leccornie e dalle voci in tv, interrotte ogni tanto dai gridolini della ragazza. Un suono simile a una campanella ridesta entrambi, mentre L bofonchia: «Ti è arrivata una e-mail.» Misa, con celerità, avendo grande dimestichezza col pc, si precipita nella sua posta elettronica e non può trattenere esclamazioni di gioia leggendo il mittente del messaggio.
«E’ Light, è Light! Dice che vuole riconciliarsi e potremmo pure tornare fidanzati, che vuole passare una vacanza con me e te a Londra e ha pagato tutto! Lui si trova già nella casa affittata e al termine dell’e-mail c’è l’indirizzo dove dobbiamo andare! L, non è meraviglioso?»
La fanciulla inizia a battere le mani per la felicità, saltellando dalla sedia e rischiando pericolosamente di romperla a causa dei suoi movimenti bruschi. Non si aspettava assolutamente che il suo ex-ragazzo la invitasse per una vacanza (a Londra, poi, A LONDRA!) anche per riappacificarsi! Allora c’era un po’ di speranza, no?  Il ragazzo emette un sospiro, leccandosi le dita dopo aver consumato l’ennesimo cioccolatino.
«Non faresti meglio a chiamarlo? Proprio per essere sicuri che non sia uno scherzo.» L non è mai stato sicuro di qualcosa non detto di persona, perché poteva trattarsi di una trappola e, essendo Misa una bella ragazza ma piuttosto ingenua, poteva benissimo cadere nel tranello di qualche adulto avido di… piacere? Per così dire. Nasconde il leggero fastidio chiudendo gli occhi, dalle quali spiccano, sotto le ciglia lunghe, due grandi occhiaie scure, come se non dormisse da differenti giorni. Anzi, come se non avesse mai toccato un letto e un cuscino, come se non conoscesse il sonno. Li riapre e osserva la biondina che, sollevata dalla sedia che implora pietà per i continui salti effettuati su di essa, inizia a correre in giro agitando vorticosamente le mani. Pare una bambina che ha appena ricevuto un leccalecca del suo gusto preferito. Assurdo.
«Ma no, ma no! Io sono più che sicura che non lo sia, lui non è mai in vena di dirmi stupidate e parliamo quasi sempre via e-mail! Il volo è tra due giorni, ci dobbiamo preparare! Esci subito di casa, devo colmare la valigia di tutti i vestiti per le belle serate e pure tu!» Finge una faccia indignata, apparendo ancora più stupidina e allo stesso tempo adorabile «E non intralciare troppo le belle cenette a lume di candela che faremo io e Light, eh! Insomma, non fare il terzo incomodo!» L sospira ed esce dalla casa, ben consapevole che non cambierà molto il suo vestiario.




Roma, 6 giugno 2014, ore 13.01 (fuso orario italiano).


Soichiro e Sayu, rispettivamente il padre e la sorella di Light, sono a Roma, capitale italiana, in vacanza. Il castano non è voluto venire, più che altro perché molto impegnato e non li sente da quando sono partiti il 3 del mese. Purtroppo, Sachiko, la mamma del giovane, è morta di malattia qualche anno prima come ripetuto prima, quindi la famiglia, dopo mesi di lutto e di dolore, si è ristretta ma è tornata vivida e brillante più che mai. Si fa per dire, perché quella malinconia dei tempi passati spesse volte si fa sentire, rendendoli tristi e con gli occhi vacui. Ma non bisogna disperarsi, su! Anche se la vita riserva brutte sorprese, esiste pur sempre una sorta di scambio equivalente, quindi ci saranno bei momenti da passare insieme e indimenticabili che compensano le tristezze.
«Roma è bellissima, vero, papà?» La voce squillante della ragazza, ormai arrivata al culmine dell’adolescenza, risveglia il padre assorto nei suoi pensieri, con gli occhi rivolti distrattamente verso una fontana zampillante acqua cristallina.
«Assolutamente, niente da dire e poi si mangia così bene. Tra un po’ dovremo andare via, quindi facciamo altre foto, abbiamo notevole memoria in questa macchina fotografica!» Si sono divertiti molto a fare i turisti, veramente: hanno passato quasi tutte le giornate a fare foto a destra e a manca, arrivando stanchi e sudati nell’hall dell’hotel.
Il cielo è limpido, turchese; non una minima nuvola intacca quella piacevole perfezione naturale e le piazze sono gremite di gente. I due, seduti su una panchina, ammirano ancora un’altra volta il posto ma una vibrazione sia al cellulare di Sayu che in quella di Soichiro, praticamente coordinate, li distrae. Il primo a parlare è proprio quest’ultimo, col telefono in mano. (Non è un touchscreen perché purtroppo non è capace a usarlo, quindi ha optato per uno cosiddetto a “conchiglia”: spesse volte la figlia l’ha rimproverato per questa “arretratezza” coi cellulari!)
«Questo non è il vecchio numero di Light? Pensavo non lo usasse più…» L’uomo è lievemente sovrappensiero, perché il figlio, ormai lo conosceva a menadito, non è uno che conserva vecchi cellulari con vecchie sim, preferisce comprarne uno con nuove applicazioni e… roba del genere. Non ne sa molto perché non gli interessa. Invece la figliola si è sempre accontentata dei regali delle feste di compleanno e il cellulare che possedeva, un touchscreen andato fuori moda da molto tempo, l’ha sempre gradito. «Va be’, si sa che lui è fissato con le offerte e ne avrà sicuramente una qui, come suo solito. Mi ha invitato … a Londra? Ha pagato tutto lui e possiamo prendere il volo da qui? Addirittura domani? Avrà usato i suoi risparmi, ma gli farò una ramanzina appena lo vedo davanti all’edificio affittato,  luogo dell’incontro!»
«A me, papi, ha appena inviato un messaggio Matsuda! Che ragazzo carino… lui è nel gruppo di Light e ha fatto la stessa proposta, dicendo che appunto, ha pagato tutto il fratellone ma un piccolo contributo l’ha dato pure lui. Beh, dopo Roma… Londra! Non c’è di meglio, no?»
L’uomo sorride e, rimembrando i vecchi tempi di quando la figlia non era che una bimbetta a cui cadevano piano piano i denti da latte, le scompiglia affettuosamente i capelli.  




Osaka, 6 giugno 2014, ore 20.00.


Matsuda è comodamente seduto ad un bar e beve velocemente la sua Coca Cola (non è uno che consuma alcolici, sa bene che passa da sobrio a brillo e infine ubriaco…) e consuma uno snack. Sospira; “mali d’amore” li chiamerebbe lui, perché si è affezionato tanto alla figlia del sovrintendente Soichiro Yagami, vorrebbe uscire con lei, ma l’uomo severo e imponente non glielo permette. E’ un miracolo che abbia appena ottenuto qualche giorno di ferie, anche se la preziosa occasione viene ampiamente sfruttata per grandi momenti di ozio stravaccato sul divano o sul letto, oppure a mangiare tutto quello che può in qualche bar e magari… fare colpo su qualche bella ragazza, ma non ci riesce mai. Chissà perché. Sbatte sonoramente il bicchiere di vetro sul tavolo e si spaventa da solo (che imbecille!) del rumore provocato: ma una risatina puramente di scherno gli fa voltare il capo coi capelli disordinati e spettinati verso sinistra e vede una graziosa fanciulla coi capelli neri corvini e corti, divertita sia dalla scena del giovane maldestro e imbranato, ma felice anche per il messaggio appena ricevuto nel cellulare. “Light… Light mi ha invitato a Londra, solo io e lui… da soli!” E’ quello che pensa tra sé e sé, gioiosa, piena di gaudio e si tortura le mani affusolate e candide. Insomma, pensava che lui fosse fidanzato con quella smorfiosa di Misa Amane… ma a quanto pare si erano lasciati. Meglio. E poco dopo, anche Matsuda riceve un messaggio, questa volta dal sovrintendente. “Io? A Londra? Un caso da risolvere? Ma perché!” Borbotta questo a denti stretti, mentre esce dal locale abbastanza irritato. Lavoro e lavoro, mai un momento di svago.




Tokyo, 6 giugno 2014, ore 21.22.


Naomi Misora, coricata nel letto del suo appartamento, si accorge in tempo che c’è un’e-mail da un indirizzo sconosciuto che manda un video. Un po’ diffidente, lo apre e sentendo la voce alterata di L, riconoscibile tra pochi, tra cui anche un’immagine, un po’ prova sollievo. «Misora, vorrei invitarti al risolvere con me un caso di notevole importanza: i giornali non ne hanno parlato perché è capitato a Londra e si focalizzano più che altro su quello che succede nella zona del Kanto e nell’intera nazione, ma cerca di prestare attenzione. Il volo…»
E da lì in poi tutte le indicazioni: partirà direttamente domani, la casa dove stare è già stata affittata. Tutto nella regola. La donna spegne il computer e la stanchezza grava sulle sue membra. Chiude gli occhi e si abbandona alle braccia di Morfeo. Il sogno si tramuta in qualcosa più assomigliante a un incubo: il giovane fidanzato muore dinanzi ai suoi occhi, quando sa benissimo che lei si trovava a Los Angeles mentre lui moriva d’incidente in Giappone. Ed era impossibilitata ad andarlo a trovare. La solitudine è un fattore decisamente deprimente e la compagnia non fa mai male.





xxx, xx giugno 2014, ore xx.xx.


«Benissimo, sta andando tutto come immaginavo…»
Un ghigno, poi una risata pazzoide, prima di segnare i nomi delle vittime su un taccuino. Presto, tutti verranno cancellati dalla lista. Non rimarrà più nessuno. 


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