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Autore: Berry Depp    17/06/2014    3 recensioni
Silver e Blaze si perdono nel bosco mentre sono alla ricerca di un Sol Emerald. Come se non bastasse scoppia un temporale e sono costretti a rifugiarsi, nel bel mezzo della notte, in una stretta grotta...
Mar: Soli soletti B)
Non ti bastava appropiarti dell'angolo dell'autore? Anche nell'introduzione, ora?
Mar: Era per attirare più attenzione sulla storia! Dovresti ringraziarmi!
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Blaze the Cat, Silver the Hedgehog
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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  -Perché non provi a volare fin sopra gli alberi per vedere se c’è un sentiero o una via d’uscita o qualsiasi cosa che possa essere d’aiuto?- sbuffò Blaze incrociando le braccia sul petto.
  -Perché- sbottò Silver –la vegetazione è troppo fitta e il bosco troppo grande, dobbiamo continuare a camminare finché una via d’uscita non la troviamo senza l’aiuto della mia telecinesi.
Blaze roteò gli occhi.
  -Se non ti avessi seguito...- borbottò tre sé e sé a voce abbastanza alta perché il riccio potesse sentirla.
  -Se non ti fossi messa in mente di cercare quel Sol Emerald...- ribatté l’altro imitando il suo tono di voce scocciato.
  -Avevamo bisogno di quel Sol Emerald! E poi tu sei voluto entrare nel bosco!
Silver decise di lasciar perdere e continuò a camminare. L’aria era umida ed erano entrambi sudati, l’unico rumore che si sentiva era quello dei loro passi sulle foglie secche e dei loro respiri tranquilli.
Non capitava spesso che litigassero, ma se è per questo nemmeno che si perdessero in un bosco dimenticato alle sette di sera.
  -Comincia a fare buio- constatò Silver guardando il cielo, costellato di puntini luminosi che diventavano sempre di più, scurirsi.
  -Non mi preoccupa tanto questo- disse Balze guardandosi intorno –Quanto il fatto che sta per piovere- rabbrividì.
Silver aggrottò le sopracciglia.
  -Piovere?- tornò a fissare il cielo –Non c’è nemmeno una nuvola!
Blaze lo guardò scettica, poi indicò se stessa con il pollice.
  -Sono una gatta- disse –Ricordi? Ho fiuto per queste cose... nonché paura...
Il riccio argentato stava per ribattere, ma venne preceduto da un boato in lontananza.
  -Tuoni...- mormorò spalancando gli occhi.
  -Non mi dire! Ho fame, ma non credo che il mio stomaco arrivi a tanto- esclamò Blaze stizzita.
In poco tempo il cielo cominciò ad annuvolarsi a partire dalle loro spalle e delle goccioline di pioggia iniziarono a ticchettare tra gli alberi e le foglie secche.
Pian piano la pioggia si fece più forte e cominciarono a cadere lampi succeduti da poderosi tuoni che fecero rizzare i peli a Blaze.
  -Vieni, sbrigati!- gridò Silver cercando di sovrastare il rumore della pioggia attorno a loro.
La gatta lo seguì di corsa bagnandosi finché non riuscì più a vederlo nel mezzo della vegetazione.
  -Silver!- gridò portando le mani ai lati della bocca per amplificare il suono della sua voce –Silv! Dove sei? adesso era nel panico. Era completamente sola, sotto la pioggia, bagnata fradicia e si sentiva piccola e fragile davanti ad una così grande forza della natura che annullava i suoi poteri. Aveva bisogno di Silver, della sua presenza, di averlo accanto a lei. Perché solo con lui si sentiva potente e difesa allo stesso tempo. Si difendevano a vicenda e riuscivano a vincere qualsiasi battaglia.
  -Silver!- urlò ancora una volta, con molta più forza. Sentì le lacrime cominciare a premerle contro gli occhi, si portò le mani alla faccia disperata, quando una mano afferrò la sua spalla facendola sobbalzare. Si voltò di scatto e si ritrovò davanti Silver sorriderle sarcastico.
  -Vuoi stare qui a cantare “Singin’ in the rain” tutta la sera?- chiese.
Lei scosse la testa velocemente sorridendo felice di vederlo e gli prese la mano, per farsi condurre al rifugio che diceva di aver trovato.
Entrarono in una rientranza di rocce nel terreno dopo aver corso sotto la pioggia per qualche minuto e ripresero fiato. Lo spazio non era molto ed erano costretti a stare seduti, il che non recava problemi, visto che il riposo era proprio quello di cui avevano bisogno.
Mentre Silver, a gambe incrociate, strizzava i suoi cinque aculei accanto a sé e formando una piccola pozza d’acqua, sentì Blaze starnutire.
  -Dovresti levarti quei vestiti inzuppati- consigliò ricevendo un’occhiataccia.
  -E restare nuda davanti a te con questo freddo? Davanti a te?- domandò incredula e irritata al tempo stesso.
Silver fece spallucce, noncurante, anche se l’idea di vedere la gatta dei suoi sogni in biancheria intima davanti a lui gli faceva venire voglia di essere lui stesso a spogliarla. Scosse la testa dandosi dell’idiota per fare pensieri del genere sulla sua amica e parlò: -Beccati la polmonite, che vuoi che ti dica? I vestiti sono bagnati e, come hai detto tu, fa freddo, ti fai del male da sola. Se invece te li levi e ci abbracciam... cioè, restiamo vicini tenendo i nostri corpi in contatto, ci riscaldiamo entrambi e nessuno si ammala.
La gatta sbuffò e gli diede le spalle, incrociando le braccia.
  -Bah, fa come vuoi- mugugnò il riccio facendo un gesto con la mano e dandole le spalle a sua volta.
Un altro starnuto lo fece sogghignare e voltare lentamente, ritrovandosi il cardigan viola della gatta spiaccicato sulla faccia.
  -Hai vinto tu, ma non azzardarti a guardare!- esclamò secca Blaze. Silver si girò ancora una volta ridacchiando tra sé e sé mentre sentiva la gatta viola sbuffare e parlottare parole per nulla dolci verso di lui.
Quando sentì il corpo di Balze andarsi a sedere vicino a lui sollevò il cardigan bagnato guardandola con un ghigno malizioso.
  -E non guardarmi in quel modo!- sbottò facendo risuonare la sua voce all’interno della cava, sopra il rumore della pioggia e i tuoni che c’erano di fuori.
  -Okay, okay- rise Silver alzando le mani in segno di difesa.
Blaze guardò fuori l’entrata, dove si scorgeva uno scorcio di bosco sul quale il temporale continuava ad abbattersi.
  -Non finirà prima di domani- mormorò parlando più con se stessa che con Silver.
  -Vorrà dire che resteremo qua tutta la notte- disse Silver con voce naturale. Con la telecinesi spostò un grosso masso davanti all’entrata e Blaze generò un fuocherello senza il bisogno di legna davanti a loro, avvicinandovi le mani per riscaldarsi meglio.
Silver la guardò per un po’. Era sempre bellissima, anche con la pelliccia bagnata e... si, beh, con indosso solo la biancheria intima. Provò a non farci caso, concentrandosi sul rumore attutito dei tuoni che si sentiva da fuori e dal fatto che, tutta bagnata, sembrava un cucciolo indifeso, cosa che non era assolutamente.
  -Anche tu hai i peli bagnati- sentenziò Blaze di colpo –Vuoi levarti anche quelli? Conosco un’estetista bravissima, con un colpo quasi indolore di ceretta ti spoglia completamente. Posso mettere una buona parola, magari ti fa lo sconto perché sei amico mio.
Silver fece una risatina nervosa, pensando al suo corpo rosa chiaro completamente scoperto dei suoi peli.
  -Scusa se me la sono presa con te- disse allora per levarsi dalla mente quell’immagine agghiacciante e per parlare di qualcosa –Avevi ragione tu, non sarei dovuto entrare nel bosco.
Blaze scosse la testa, stringendosi di più a lui e poggiandola alla sua spalla. A quel gesto Silver s’irrigidì.
  -Scusami tu, mi sono comportata male. Volevo solo quel Sol Emerald e ti ho accusato di avermi voluta aiutare, in pratica.
Silver tentò di rilassarsi e poggiò una mano sulla schiena della gatta, che si rivelò liscia e morbida, piacevole al tatto.
  -Facciamo che non è colpa di nessuno, okay? Ora pensiamo a riposarci, se domani il temporale sarà finito dovremo rimetterci in marcia per trovare l’uscita del bosco- propose allora il riccio, appoggiando la testa su quella di lei e chiudendo gli occhi, lasciando che il fuoco accarezzasse le sue palpebre mentre si appoggiava con la schiena sulla parete di roccia alle sue spalle. Sentiva il respiro di Blaze, accucciata accanto a lui, rallentare sempre di più, segno che si era addormentata e si abbandonò al sonno anche lui, con un sorriso soddisfatto sul volto, pensando che mai era stato così grato ad una precipitazione autunnale.
 
Un rumore di pietre che si muovono fece svegliare Silver di soprassalto. Si guardò intorno confuso e fece per alzarsi, ma Blaze che dormiva addosso a lui, mezza nuda, gli fece ricordare i fatti del giorno prima. La svegliò baciandola dolcemente sulla fronte. Lei aprì lentamente gli occhi e gli sorrise.
  -È questo il vostro passatempo mentre piove?- disse una voce dal tono scherzoso che li fece sobbalzare –Fare i porcellini dentro una cava?
  -Porcellini?- ripeté Silver alzandosi e stiracchiandosi.
  -Beh, Blaze ha addosso solo le mutande e il reggiseno e dormiva addosso a te, dimmi tu cos’altro avreste dovuto fare- ribatté allora la voce. Un riccio rosso con striature blu e gli aculei sparati all’indietro si fece vedere oltre l’entrata di roccia.
  -Jotaro!- esclamò Blaze con gli occhi spalancati, coprendosi con il cardigan.
Silver trascinò l’amico fuori per permettere a Blaze di rivestirsi e passò una mano tra gli aculei una volta fuori dalla cava. Mentre lui sembrava stanco, il rosso sorrideva ironico.
  -Che hai da ridere?- chiese Silver.
  -Tu- disse l’altro –Tu mi fai ridere. Comunque sia, per quanto curioso possa essere su cosa è successo stanotte tra di voi là dentro, mi costringerò a rispettare la vostra privacy per quanto possa risultarmi difficile e ti spiegherò solo come ho fatto a trovare voi... e questo- sorrise soddisfatto e mostrò il famoso Sol Emerald verde tanto cercato.
  -Dove l’hai trovato?- chiese Blaze uscita finalmente dalla grotta. Si avvicinò velocemente e lo prese tra le mani come se fosse stato un bambino.
  -Stamattina, non vedendovi più da troppo tempo mi ero preoccupato e ho deciso di venirvi a cercare- spiegò Jotaro –Poi però mi è venuta fame e pensando di poter trovare qualche bacca mi sono addentrato nel bosco. Cammino per un po’, vedo un cespuglio di fragole, mi abbasso per raccoglierne un po’ e dietro il cespuglio trovo il Sol Emerald. Tutto contento faccio per tornare indietro, ma vedo delle impronte nel fango rimasto da ieri sera e comincio a seguirle. Poi arrivo qui, sposto la roccia con il mio fantastico potere sull’elemento della terra e...
  -Si, abbiamo afferrato- rise Blaze roteando gli occhi di fronte al comportamento dell’amico –Sai come tornare a casa?
  -Eccome, seguitemi!- esclamò Jotaro sorridendo e cominciando ad incamminarsi facendo loro cenno di seguirlo.
Blaze iniziò a camminare, ma Silver la prese per il polso e la tirò a sé.
  -Blaze, prima di andare... c’è una cosa che vorrei dirti- cominciò, ma la voce di Jotaro in lontananza lo interruppe: -Ragazzi, avete passato una nottata per fare tutto quello che volevate, adesso è ora di andare!
Silver abbassò lo sguardo e si grattò la nuca, imbarazzato, ma Blaze gli sorrise e, chiudendo gli occhi, poggiò leggermente le sue labbra su quelle di lui. All’inizio il riccio si trovò spiazzato, ma poi chiuse gli occhi anche lui e, prima di dargli il tempo di ricambiare per bene il bacio, la gatta si allontanò in fretta mordicchiandosi il labbro inferiore, imbarazzata anche lei.
  -Ora andiamo- propose –Poi, magari, continuiamo- gli fece l’occhiolino e seguì Jotaro che era spuntato in quel momento da dietro un albero, con sguardo spazientito.
Per quanto veloce fosse stato quel bacio, Silver si sentì estasiato e non vide l’ora che arrivasse quel “poi”, pregustandolo già e pensando che avrebbe dovuto portare Blaze a fare passeggiate nei boschi più spesso, dopo aver guardato le previsioni del tempo ed essersi che avrebbe piovuto notti intere.
 

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Cabina del Capitano, Mar e Jotaro :3 :
Oh, che bello, non avevo mai scritto una Silvaze!
Mar: Nè una Tailosmo...
Jotaro: O una Shadaria...
Mar: O una Eggonic...
O_O Eg...Eggonic?
Mar: Eggman e Sonic... no?
Jotaro: No.
Mar: Oh...
Comunque, ladies and gentlemen, vi presento Jotaro Palm, l'OC di un mio caro amico che inserirò in future long che ho in mente da un pezzo e che spero di poter scrivere quando ne avrò tempo, tipo quest'estate, sempre che mia madre non mi costringa a pulire casa ogni giorno appena sveglia dopo colazione e a ripassare tutta la grammatica per "essere pronta, l'anno prossimo al classico, con latino e greco"... che pallottole...
Anche se non vene fregherà un'emerita ceppa, vi dirò che ho superato senza problemi la prova di italiano e di lingue e scrivere questa one-shot mi ha aiutato a scaricare la tensione, ora vado a NON studiare per la prova di matematica di domani, penso che la prossima volta che pubblicherò qualcosa sarà dopo il 26, giorno in qui avrò gli orali... sono la terza ad entrare... :'(
Mar & Jotaro: Sfigaaata!
Dicevo che non mi interrompevate da troppo tempo...
Hasta el boh! (?)
Don't touch the cinnamon!
BD, Mar & Jotaro
 
  
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