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Autore: Non ti scordar di me    18/06/2014    1 recensioni
Dalla Storia:
- Sono un mostro. Guardami.- Disse Bonnie, alzando lo sguardo. – Ho ucciso Matt, ho quasi morso Meredith…Chi sono diventata?- Le lacrime che scendevano dagli occhi della ragazza erano copiose e non si mescolavano alla pioggia.
***
Bonnie presa dai sensi di colpa per aver ucciso degli innocenti decide di porre fine alla sua vita con uno dei suoi gesti più folli.
Damon riuscirà a salvarla o sarà troppo tardi? La salverà? O la lascerà andare al suo destino?
Cucciolapuffosa
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bonnie McCullough, Damon Salvatore | Coppie: Bonnie McCullough/Damon Salvatore
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Image and video hosting by TinyPic Perdonami.
 
Damon correva veloce. Più veloce di quanto avesse mai corso in tutta la sua non-vita. Correva il più veloce possibile per raggiungerla.
Evitava gli alberi che intralciavano il suo cammino, ringhiava agli animali che gli si avvicinavano. Nessuno doveva parlargli.
Evitò un tronco d’albero con un agile balzo. Si fece spazio tra il fogliame degli alberi. La pioggia si fece più forte, ma Damon non se ne curava.
Era bagnata fradicio. I capelli lisci simili a piccoli fili d’erba erano appiccicati sulla fronte corrugata, i vestiti neri fradici e ogni singolo muscolo del suo corpo era rigidito.
Non sapeva cosa fare. Damon non sapeva neanche perché si stava dirigendo verso Picco Wickery Brigde, in fondo era solo un dirupo che si affacciava sull’Oceano Atlantico.
Sentiva che lei era lì. In quel punto preciso e sapeva cosa stava per fare. Stava per commettere un errore.
Vide una piccola figura vicino al Picco. Accelerò i passi. Il vento diventò sempre più forte e impetuoso.
Bonnie si girò un’ultima volta e vide il volto di Damon. Rimasi quasi paralizzata.
Il vampiro approfittò di quell’istante per raggiungerla e bloccarle i polsi.
- Non lo fare.- Damon usò il suo tono più duro. Poteva usare il tono più duro che avesse, ma la tristezza dei suoi occhi era più che evidente.
- Sono un mostro. Guardami.- Disse Bonnie, alzando lo sguardo. – Ho ucciso Matt, ho quasi morso Meredith…Chi sono diventata?- Le lacrime che scendevano dagli occhi della ragazza erano copiose e non si mescolavano alla pioggia.
Sembrava quasi che quelle lacrime fossero dei piccoli pezzi di brillanti. Le lacrime risaltavano sul viso della giovane.
Damon non si era smosso. Non aveva mosso ciglio, ma quelle poche frasi erano così strazianti da sentire dalla sua bocca.
Il vampiro asciugò una lacrima e rimase quasi incantato dalla bellezza della ragazza, accentuata dall’immortalità.
La bellezza di Bonnie non era la bellezza di Elena. Quella di Elena era folgorante, saltava all’occhio proprio come lei, voleva essere notata…Era una bellezza terrestre, una bellezza che si trovava su una persona su un milione. Quella di Bonnie era diversa, rimaneva nell’ombra, non veniva valorizzata…ma quando veniva alla ribalta lasciava sconvolti...Una bellezza angelica ed era unica.
Bonnie era l’unica ragazza che desiderava di non essere notata.
Con la trasformazione quella bellezza tenuta nascosta era stata solo accentuata. I capelli ricci e rossi fragole le ricadevano dietro la schiena bagnati, la piccola bocca sottile era più delineata ed era tutta da assaggiare e gli occhioni da cerbiatta erano più grandi e luminosi.
- Io vedo solamente la mia Bonnie. Il mio ingenuo Pettirosso, pronto a lasciarsi andare a uno dei suoi gesti più folli.-
Neanche quelle parole riuscirono a ridestare Bonnie dal suo intento. Tutti avevano provato a dissuaderla, ma neanche Damon poteva riuscire a farla cambiare idea.
- Sono un mostro. Sono diventata un mostro. Ho ucciso una persona e ne ucciderò altre…Chi sono io, per vivere sulle vite altrui?- Chiese con gli occhi gonfi.
Solo lei può fare un discorso così generoso…Pensò Damon quasi inorridito. A lui non importava chi moriva, lui in qualche modo doveva sopravvivere.
- Pensa a te stessa, diventa un po’ più egoista una volta tanto…- Grugnì Damon. Che problema c’era ad essere un po’ più egoista un volta tanto?
- Non hai capito…Non riesco a convivere con questa colpa. Ho ucciso degli innocenti, ho ucciso Matt. E lo dico come se fosse una cosa normale. Chi sono io per vivere in questo modo? Un mostro.- Continuò più drastica.
- Non farti prendere dal senso di colpa. Sei pura e lo rimarrai, per sempre.- Disse avvicinandosi di più a lei. Bonnie che aveva abbassato lo sguardo, lo rialzò per pochi secondi.
- Forse ero pura.- No. Damon non era di quest’opinione. Lei sarebbe rimasta pura a vita. – Che razza di vita è questa?- Chiese a Damon.
Damon non aveva una vera risposta. Lui non aveva mai sentito il senso di colpa e non aveva idea di come potesse sentirsi, ma al sol pensare che un essere così fragile si stava distruggendo di problemi per qualcosa che per lui era la solita routine,gli faceva accapponare la pelle.
- Se questa è vita, io non voglio vivere.- Pronunciò quelle parole con tanta serietà che scalfirono la maschera di freddezza del corvino. Lasciò, per un secondo, per un solo secondo la presa ferrea sui polsi di Bonnie.
­- Ti amo, Damon. Perdonami per questo.- Disse infine. Damon rimase allibito, non capendo il senso di quella frase.
Bonnie si lasciò cadere all’indietro. Damon cercò di afferrarle la mano, ma era già troppo tardi.
Sentì l’impatto del corpo di Bonnie con l’acqua e pensò che non c’era nient’altro da fare.
Si era suicidata, incoraggiata da quel senso di colpa opprimente.
Damon si sedette sul prato, mentre la tempesta continuava a infuriare sempre più.
Fissò per pochi minuti il punto in cui il corpo di Bonnie era affondato.
Bonnie McCollough era morta e con lei era morto, anche, il cuore del vampiro Damon Salvatore.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
[…]
A/N: Vi starete chiedendo da dove sia uscito questo obbrobrio? Semplice: volevo scrivere di questa coppia e ho avuto l’ispirazione. Non ha un bel finale, ma a me piace così.
Per quanto riguarda la morte di Bonnie…Ho pensato che un vampiro non galleggiasse in acqua, perché loro non hanno un’anima, sono come dei morti…perciò affondano e tecnicamente dovrebbero morire visto che è come se l’acqua avesse risucchiato la loro anima. Mi pare che la Smith lo abbia accennato in uno dei suoi libri.
Grazie. Un commento non mi dispiacerebbe.
Baci, Cucciolapuffosa 
  
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