Le (in)giuste distanze

Svegliarsi dopo una notte simile non è sempre facile. Specialmente con la voglia impellente di buttarsi in una vasca d'acqua calda e restarci per ore, cullato dal solo sciabordio delle onde - del mare o della piscina, questo non avrebbe saputo dirlo. Comunque, giusto per cancellare quel senso di umidore sulla pelle e quella fame insaziabile di pelle da bramare.
Haru si sente combattuto da due desideri contrastanti: accoccolarsi tra le braccia di Makoto (e quindi sfuggire alla stretta possessiva di Rin), oppure uscire da quel piccolo rifugio che è l'intreccio dei loro corpi e ritirarsi nel bagno lasciandosi alle spalle quel tepore familiare che ormai ha imparato a riconoscere come la propria famiglia. Si volta verso Tachibana, dolcemente addormentato di fianco a lui: ha preso le (in)giuste distanze, tanto equilibrato da non volersi sbilanciare a sfiorarlo. Ad Haru non serve invece cercare Matsuoka: ce l'ha addosso, lo intrappola al materasso, lo stringe nella sua morsa leggera e soffocante. Non lo lascia andare, insomma, e per questo motivo Haru sente il bisogno di scostarsi da lui, di lasciarlo perdere per un po', e di aggrapparsi allo scoglio che ha davanti per non venir trascinato nuovamente nella tempesta.
Percepisce l'erezione di Rin all'altezza dello scroto e si sente rabbrividire.
- Mako… - mormora pigramente, ma davvero non vuole svegliarlo, solo prendergli una mano per appoggiarla alla sua guancia, in un tentativo immobile di carezza. Lo vede socchiudere gli occhi e pensa che se li aprisse del tutto potrebbe perdercisi dentro.
- Haru-chan? - La sua voce gentile, le sue dita affusolate sul suo corpo. Haru lo vorrebbe vicino, ora come non mai. - Haru-chan, sei sveglio?
È un bacio a parlare per lui. Haru sente il sapore delle sue labbra ancora prima di sfiorarle, sanno di buono e di sperma e di sudore e di gemiti e di lingue che si intrecciano e filano dritte a mozzargli il fiato con poche semplici pretese.
Rin mugugna.  Si è svegliato, dopo una notte passata a rigirarsi e ad ansimare contro il suo collo, nel sonno, giusto perché lui è insaziabile e ciò che fanno insieme la sera non gli basta. Ovvio che Haru non ha dormito. Rin lo rigira senza un perché e pretende le sue labbra, mordendole e ferendolo.  - Buongiorno. - grugnisce, indelicato. - Qualcuno me lo succhia?
- No. - gli risponde atono Haru prima di coricarsi tra le braccia affettuose del castano, che intanto se la ride e gli sfiora una coscia.
- Troia. - sbotta Matsuoka e fila in bagno sbattendo la porta, giusto per rimarcare il fatto che è incazzato e che questa non la perdonerà tanto facilmente. Non che sia abituato a perdonare la gente in generale.
Nanase lo lascia in pace, perché in fondo Rin è in un mondo tutto suo e lui non ha esattamente voglia di entrarci. Fa le fusa e Makoto lo accontenta con piccoli baci e carezze.
- Cosa vuoi per colazione?
- Te. Voi.
Makoto ride e lo sovrasta, impossessandosi con la solita potente delicatezza delle sue labbra. E Rin geme piano, da sotto la doccia. Ne uscirà più elettrico di quando è entrato.
Haru abbraccia Makoto e in un istante si rende conto che un po' di caffè non sarebbe male.
Gli basta che sia sufficientemente amaro.
Con una buona dose di amore.
 
Angolino di mademoiselle hirondelle
Awn, questa è la mia seconda fic nel fandom di Free! e sono davvero emozionata perché finalmente sono riuscita a scrivere qualcosa sulla ot3 (♥)
Questi patati hanno bisogno di amore ed affetto e tanto p0rn~
Spero che la fic vi sia piaciuta *u* au revoir ♥
 
Fay