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Autore: Lilith_and_Adam    18/06/2014    1 recensioni
Un unico incontro per ritovarsi ancora.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kaworu Nagisa, Shinji Ikari
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Neve. Dalla finestra si vedevano cadere quei piccoli fiocchi delicati, ma Shinji non poteva permettersi alcuna distrazione. La lezione continuava tranquilla in quel mondo, ormai così normale.
Era passato un bel po’ di tempo dal Third Impact, ma per Shinji Ikari (come per ogni altro essere umano) quegli eventi erano chiusi solo nei sogni notturni, nessuno ricordava nulla, tutto era come avrebbe dovuto essere.
Shinji era stato accettato all’Università di Tokyo e studiava la storia del mondo, ma questa volta niente meteoriti, niente Angeli, solo Shinji. Ad un tratto la porta si spalancò ed un ragazzo magro e alto entrò scusandosi per il ritardo, era Kaworu Nagisa, distratto come sempre! Shinji non lo conosceva bene, almeno non ancora, entrambi avevano amicizie diverse e interessi altrettanto diversi; ma quel giorno quella candida neve illuminava il viso pallido di Kaworu e Shinji pensò che sembrasse quasi un angelo.
La lezione finì e gli studenti uscirono tutti per il pranzo. A mensa c’era sempre una gran folla, così Asuka di solito preparava il bento per lei e Shinji e, ogni giorno, assieme, andavano in cortile a mangiare. Quel giorno, però, Asuka non era andata a lezione a causa dell’influenza e nel cortile c’era così tanta neve da ricoprire ogni cosa, l’unica scappatoia era trovare un tavolo vuoto nella mensa, facile a dirsi!
Shinji si diresse verso quell’enorme sala e ad accoglierlo c’erano così tanti ragazzi che sembrava di essere finiti in un allevamento di sardine. Ad un tratto una voce lo chiamò: << Ikari! Se vuoi qui è libero. >>
Kaworu era seduto ad un piccolo tavolo in un angolo, avrebbe potuto accogliere forse solo tre persone, ma quel giorno c’erano solo loro due. Entrambi iniziarono a pranzare e a parlare di lezioni ed esami, forse avevano scelto quella facoltà solo per colmare quei vuoti riempiti solo dai sogni. Ci fu un momento, un singolo momento, in cui Shinji incrociò gli occhi di Kaworu e, per un attimo, sembrò che avesse ritrovato un pezzo della sua vita.
Era ormai tardi, era il momento di tornare a casa. Shinji non si rese conto del ghiaccio per terra e, con un passo sbagliato, rischiò di precipitare giù dalla scalinata. La borsa e i libri finirono per terra, ma lui stranamente no, era sorretto da qualcosa, anzi da qualcuno. Kaworu era dietro di lui a sorreggerlo dalle spalle; Shinji si ricompose e balbettando lo ringraziò. Girandosi incontrò di nuovo i suoi occhi, quei profondi occhi che gli si avvicinavano, quel viso incorniciato da quei capelli argentati. Un bacio. Solo il senso del tatto tradiva quel momento, se non ci fosse stato allora Shinji avrebbe giurato di trovarsi in uno dei suoi sogni, ma era tutto reale. Rimasero lì, in cima alle scale, per un tempo che trascendeva le leggi del mondo. Shinji aveva ritrovato il suo angelo custode. Ora non lo avrebbe più lasciato andare.

   
 
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