e perché non entravo da mesi su efp. Dovevo sistemare delle cosine e mi sono
ritrovata questa shot tra le mani, scritta due-tre anni fa ma mai pubblicata.
Lo so, sto pubblicando tutte le riserve nell'ultimo periodo, a parte per
Hurricane 2.0 che è stata un lampo di genio, ma fatevela con il tempo inesistente
e l'ispirazione a zero.
In realtà sto andando avanti con Obli, quindi non disperiamoci del tutto u.u
E' veramente vecchia questa shot e non è nulla di che. L'idea
per cui l'avevo scritta era che mi ero immaginata come dovesse essere stato una volta
in cui Jared aveva scritto qualche canzone del secondo album quando era sul set.
E così era nata questa roba fluffosa e molto fuori dalle mie corde attualmente. Infatti
non credo che sarei in grado di scrivere nulla di così 'agiato' ora come ora, ma tant'è se vi va
leggete e fatemi sapere.
Se tutto va bene con la fine della sessione d'esami tornerò con qualcosa di meglio, anche perché
ho veramente una voglia matta e infinita di scrivere :3
A presto
Vostra L.
One day, I'll attack
Era
raro in quei giorni avere qualche momento di pausa, se c'erano non
duravano granché, il tempo di riprendersi o respirare.
Ma non era
sufficiente, arrivavamo a sera completamente esausti e senza energie
con l'unico desiderio di un letto e la speranza che la sveglia alle
cinque di mattina non sarebbe suonata.
Quel pomeriggio, avere
un'intera ora libera fu considerata una fortuna quasi
surreale.
Infatti il gruppo dei soliti, ormai quasi più una
famiglia che una massa di colleghi, si coalizzarono in mezzo secondo
accaparrandosi una tenda, tra quelle allestite fuori dal set, per
oziare negli interi sessanta minuti a disposizione.
Cosa che avrei
fatto anch'io se non fosse stato per un'altra immagine, completamente
diversa, che rubò la mia attenzione e, di conseguenza, tutto
il mio
interesse.
“Cole? Che fai? Dai vieni..finirà anche troppo
presto questa pausa”
Ero tornato sui miei passi dopo aver quasi
raggiunto la tenda e ignorai la domanda di Jon facendogli un gesto
frettoloso con la mano per fargli capire che potevano continuare
senza di me.
Recepii solo uno sbuffo scocciato da parte sua ma non
ci badai, ormai con la mente concentrata solo su una cosa.
Guarda
caso, era l'unico che mancava in mezzo agli altri e non mi
meravigliava per niente.
Sentii dei bisbigli dai compagni alle
spalle, Val chiedere a Jon dove stessi andando e lui rispondere che
non ne aveva idea, ma poi smisi di badarci dopo essermi allontanato
troppo e con nessun interesse ad ascoltarli.
Tornai indietro,
superando altre due tende fino all'ultima, posizionata all'esterno
dell'agglomerato che dava sul deserto.
Mi dava le spalle, seduto a
terra con le gambe incrociate, di schiena rispetto alla sua tenda
dove doveva essersi già cambiato perché non
indossava i vestiti di
scena.
Non mi vide ma rallentai il passo lo stesso, in modo che
non mi sentisse nemmeno quando mi resi conto che aveva una chitarra
in mano da cui proveniva un leggero sottofondo, dei fogli appoggiati
a terra.
Con due passi in più sentii che c'era anche la sua voce
ad accompagnare il tutto, di tanto in tanto e solo canticchiata senza
delle vere parole, ma era già sufficiente per affascinarmi.
Avrei
voluto capire qualcosa anche delle parole ma il tono era troppo basso
e, da un lato, non volevo avvicinarmi ancora per evitare che se ne
accorgesse e interrompesse.
Paradosso perché, al tempo stesso,
avrei concluso quei tre passi mancanti per sedermi di fianco a
lui.
L'indecisione mi tradì tranquillamente e non fui sicuro
della causa, un sasso sotto alle scarpe, il mio respiro aumentato o
semplicemente una sua percezione del sentirsi osservato ma, senza
volerlo sobbalzammo entrambi quando lui si voltò di scatto
facendo
saltare anche me, quasi sentendomi in colpa.
Per lui invece fu uno
spavento di qualche secondo.
"Dio!"
"Scusa
non..."
Scosse la testa interrompendomi "Niente ma,
diavolo, mi hai fatto venire un colpo...che stavi facendo?"
Già,
bella domanda.
Si era cambiato ma il trucco l'aveva ancora, almeno
quello attorno agli occhi e, comunque, parlare di vestiti con una
casacca slacciata e un paio di pantaloni, entrambi di lino, era come
dire 'non avere nulla addosso'.
In più quei diavolo di capelli,
dio, ora raccolti in una coda bassa...
Cazzo.
"Cole?"
Mi
riscossi, incontrando di nuovo il suo sguardo, ora incerto e
interrogativo, mentre mi sentii un perfetto idiota, accentuato dal
fatto che io parte dei vestiti di scena li avevo ancora
addosso.
"Ahm..." tentai di riprendermi biascicando le
prime parole che mi vennero in mente "..scusa, non volevo
disturbarti solo che..." mi fermai.
Cos'avrei voluto dirgli
davvero? Perché non mi uscì la verità
sul fatto che volevo solo
sentirlo suonare e cantare ancora?
"Che?" ritentò lui,
forse credendo che avessi sbattuto la testa e fossi degenerato a uno
stato rincoglionito irreversibile.
"Ah.." riprovai,
indicando retoricamente la tenda con un braccio dietro di me "..no
è che, abbiamo la pausa e non ti ho visto insieme agli altri
così.."
fortuna che mi interruppe, una fatica così non l'avevo mai
fatta con
nessuno, ma mi capitava spesso con lui.
Anzi erano più le volte
in cui succedeva che quelle in cui mi sentivo realmente tranquillo.
Ma
non era una sensazione negativa...ad essere sinceri non sapevo
veramente definirla, era solo un gran casino.
Sorrise
sommessamente.
Perdita
di un battito.
"Ho finito a pranzo oggi, non dovevo girare"
spiegò facendomi annuire e rendendomi chiaro il
perché l'avessi
visto solo qualche secondo quella mattina poi più nulla fino
a
quell'istante.
"Ok.." ci fissammo per un attimo, non
sapevo più cosa dirgli, il suo sguardo continuava a farmi un
effetto
immane e sentii anche un violento aggrovigliamento allo stomaco
quando si prese il labbro inferiore tra i denti, indeciso e
aspettando se avrei detto qualcos'altro.
"...non era male"
buttai fuori, indicando retoricamente la chitarra per poi passarmi la
stessa mano tra i capelli, grattandoli con nervosismo ma anche lui si
agitò improvvisamente appena glielo dissi, anche se
cercò di non
darlo a vedere.
"Ah questo...no, non è niente di che...stavo
solo.."
Fui io a interromperlo, preso da una spinta e
sicurezza che non seppi da dove mi uscirono quando presi posto
accanto a lui, sedendomi e copiandogli la posizione a gambe
incrociate.
"Le scrivi tu vero?"
A quella sembrò
agitarsi ancora di più mentre spostò lo sguardo
ai fogli, su cui
notai solo ora che c'erano anche delle note oltre alle parole, e
tentò di raggrupparli velocemente cercando di rimanere
calmo.
"Sì...sì le scrivo io" rispose, distogliendo lo
sguardo da me e puntandolo in basso, facendomi trattenere un
sorrisino addolcito quando notai che era arrossito.
Questa
poi.
"Se ti rompe me ne vado...ripeto che non volevo
disturbarti" lo dissi solo notando il suo improvviso imbarazzo
ma era una bugia bella e buona.
Da quando lo conoscevo avevo
sviluppato un bisogno di essergli sempre attorno, senza un motivo
preciso.
Mi piaceva parlare con lui, scherzare, ascoltarlo.
Era
interessante. O almeno l'unico termine che volevo ammettermi.
Scosse
la testa "No figurati, non mi da fastidio....è solo che
questa
non è pronta...insomma, ci sto lavorando"
affermò, ma
l'imbarazzo non l'aveva perso e continuava a non volermi guardare in
faccia quando non aveva mai problemi a farlo, con nessuno.
Annuii
"Posso?"
Riuscii a ottenere la sua attenzione visiva
solo perché non capì a cosa feci riferimento e
quando vide il mio
dito indicare il foglio, sgranò gli occhi, aprendo la bocca
per dire
qualcosa poi arrossendo ancora di più subito
dopo.
"Ah..beh...insomma....non è finita e..."
"Sta
calmo, se non vuoi fa lo stesso, ero solo curioso ma non sei
obbligato" non sapevo perché fosse diventato così
agitato
improvvisamente.
Dovevo ammetterlo, non ero un 'fan' della sua
band, non nel vero senso del termine.
Li
conoscevo di nome ma non mi ero mai soffermato troppo sulle canzoni
prima di incontrare lui e conoscerlo meglio.
Da quando ci eravamo
presentati invece ne avevo ascoltate un paio e non erano male, in
più
sapevo che avevano già fatto dei concerti, le spalle ad
altre band e
dei video.
Di certo non era con me che avrebbe dovuto sentirsi in
imbarazzo.
Sorrise, scuotendo la testa anche se non perse il
rossore sulle guance che, nonostante l'abbronzatura, si notava
tranquillamente.
"No scusa...è che all'inizio sono
tremendamente critico verso quello che mi esce e non sono mai
convinto fino all'ultimo..ma puoi...tieni.." concesse infine,
passandomi il foglio e distogliendo lo sguardo da me subito dopo,
riportandolo sulla chitarra su cui riappoggiò le mani come a
voler
far finta di niente.
Sorrisi tra me e me, non l'avevo mai visto
comportarsi così prima ma, avevo ottenuto quello che volevo
e non
tirai troppo la corda.
Spostai lo sguardo sul foglio e lessi
cinque righe, non esattamente chiare e con alcune cancellature, ma il
concetto c'era.
I
would have kept you, forever, but we had to sever
It ended for
both of us, faster than a
Kill off this thinking, it's starting to
sink in
I'm losing control now, and without you I can finally
see
Run away, run away, I'll attack
Quando
rialzai lo sguardo, spostandolo su di lui, stava ancora cercando di
ignorarmi ma era più agitato di prima e stava continuando a
torturarsi il labbro sia con i denti che con la lingua, fingendo di
controllare qualcosa nelle corde della chitarra.
Non seppi cosa
dire in un primo momento, ritornando a leggere il foglio e
desiderando improvvisamente di sentire quelle stesse parole ma con la
sua voce.
Volevo
che le urlasse, nello stesso modo in cui mi arrivavano le sensazioni
che doveva aver provato avendole scritte.
Una sottile ciocca di
capelli gli era scivolata dal sostegno dell'elastico arrivandogli sul
viso, rendendolo ancora più affascinante di quello che
già era.
"Io
non saprei mettere in fila nulla di concreto, soprattutto per delle
canzoni" confessai, mettendola sull'ironico per farlo rilassare
ma fu il totale contrario.
Appena recepì il complimento lo
sguardo gli si ingrandì ancora e mi guardò come
se non avesse
aspettato di sentire altro da nessuno.
Persi fiato e parole per
via del suo viso.
"Davvero?" chiese con talmente tanta
speranza che continuai a boccheggiare.
"Davvero ti piace?"
ripeté ma poi si rese conto dell'atteggiamento e
tornò sui suoi
passi "...insomma, non sarà così una volta incisa
e.."
"Mi
piace molto, anche se devi averla pensata incazzato nero" rise
sommessamente, distogliendo lo sguardo "ma è
bella...finiscila
e sono sicuro che verrà ancora meglio" confermai facendolo
sorridere ancora anche se cercò di trattenerlo tra i denti
sempre in
imbarazzo.
"Beh...grazie allora.."
Scossi la testa
dandogli una leggera spallata sulla sua per sdrammatizzare e farlo
rilassare, mentre sorridemmo di nuovo poi feci un cenno alla
chitarra.
"Com'è la melodia?...e non dirmi no perché la
stavi suonando prima"
Roteò gli occhi, facendomi una smorfia
ma continuando ad arrossire.
"Non avresti dovuto spiarmi"
scherzò.
"Non ti stavo spiando, ne sono stato attirato"
confessai facendolo ammutolire, deglutire e perdere il sorriso
insieme, preso alla sprovvista.
"Mi interessa sentirla"
ripetei, cercando anche di inviargli uno sguardo deciso per
convincerlo.
Rimase in silenzio, fissandomi come se stesse
soppesando le mie parole poi sospirò buttando fuori aria e
annuendo.
"Ok d'accordo...ma non fare commenti...di nessun
genere!" mi intimò anche indicandomi con un dito e io alzai
le
mani in difesa facendogli un cenno d'assenso.
"Neanche se mi
piace?"
Scosse la testa "No nemmeno quello"
"Ma..."
"O
così o niente"
Buttai fuori aria rassegnato "D'accordo
va bene...niente di niente" confermai e lui respirò, come
per
convincersi del tutto anche se ancora continuavo a non capire
perché
fosse così nervoso e ancora imbarazzato a farlo con solo me
davanti.
Con una folla urlante avrei potuto capirlo ma ora
no.
Scese il silenzio e ci mise qualche altro secondo prima di
decidersi e di muovere le dita sulla chitarra per farne uscire
qualche suono.
Non lo forzai, aspettai non riuscendo a staccare lo
sguardo da suo, ora terribilmente concentrato sullo strumento e come
se non avesse più nessun altro attorno a lui nel giro di
chilometri.
Quando la melodia cominciò a diffondersi e, dopo i
primi accordi, la sua voce ad accompagnarla provai lo
stesso.
Scomparve ogni cosa.
Dio, non c'era paragone dal
sentirlo a due centimetri che attraverso un cd e la sua voce..merda,
la sua voce era qualcosa di fenomenale, unico e impossibile da
descrivere.
"..I'm losing control now, and without you I can
finally see.."
Sentii un brivido lungo la schiena, ma fu
piacevole e guardarlo era molto più che solo affascinante.
Aveva
anche chiuso gli occhi, lasciandosi completamente trasportare e
confermando la mia percezione sull'essersi estraniato da tutto.
Era
stupendo.
"...I'll attack...I'll attack.." si interruppe
di getto, riaprendo gli occhi e fu per colpa mia.
Ma non lo era
stata fino in fondo..non mi ero reso conto di muovermi, se fosse
stato per me sarei rimasto ad ascoltarlo per giorni e mi sarei
sentito da dio, ma la mia mano si era mossa da sola.
Mi guardò
spaesato, come lo ero io, dopo avergli spostato la ciocca ancora
ribelle dietro all'orecchio e la mano mi era rimasta a mezz'aria
vicino ad esso, ora senza più nessuna idea di cosa stessi
facendo o
cosa dire.
Lui espresse la stessa indecisione, unita di nuovo
all'imbarazzo quando riabbassò lo sguardo e io spostai la
mano
riportandola verso il mio corpo e sedendomi senza essere sporto verso
di lui.
Cazzo..cosa diavolo mi era preso?
"Ragazzi?"
Sobbalzammo
di nuovo tutti e due per poi voltarci quando vedemmo Val poco
distante dalla tenda, fare segno a me di muovermi.
Lo guardai
storto "Ma non è ancora finita l'ora"
"Sì ma devi
rimetterti alcune parti del costume e dobbiamo passare dalle
truccatrici" spiegò ovvio facendomi sbuffare d'insofferenza
poi
salutando Jared, forse sapendo che non avrebbe avuto scene.
Appena
tornammo da soli feci un altro sbuffo basso per la non voglia di
dovermene già andare e sentii Jared fare una mezza risata.
Lo
guardai "Cosa?"
"No niente...voglia di tornare in
scena saltami addosso"
Centrò il punto "Già esatto.."
ma non gli dissi il vero motivo del perché sarei rimasto
piuttosto
che rimettermi dietro alle telecamere.
"Comunque non posso
non dire niente perché è bellissima e le parole
sono perfette per
la melodia....anche se non ci capisco niente quindi non so quanto
possa valere"
Si trattenne ancora, soprattutto il sorriso e
le guance erano ancora leggermente rosse ma capii che gli aveva fatto
piacere.
"Grazie Cole....vale moltissimo invece" ammise
sottovoce finalmente sorridendo e facendo fare lo stesso anche a
me.
Annuii "Ok quindi....grazie per avermi dato
l'anteprima..non vedo l'ora di sentirla conclusa e ho l'impressione
che un giorno attaccherai davvero, chiunque sulla tua strada"
Mi
fissò sorpreso ma poi sorrise ancora "Magari lo sto
già
facendo" affermò con una leggera provocazione che mi piacque
ancora di più.
Non staccammo gli sguardi ma poi gli feci un
occhiolino mentre lui mi diede una leggera spinta sulla spalla per
sdrammatizzare.
"Dai Re, torna al lavoro" affermò
cantilenando.
"Anche tu"
Sorrise annuendo e,
controvoglia, lo ascoltai senza rendermi conto che c'era altro
lì in
mezzo e che ancora non vedevamo quello che avremmo dovuto
davvero.
"Ci vediamo dopo" non seppi perché ebbi
bisogno di dirlo ma quando confermò con un cenno d'assenso
mi sentii
ancora meglio.
Ripresi la strada verso la tenda anche se quella
mezz'ora scarsa mi aveva riempito con niente, come ogni volta che mi
succedeva se si trattava di lui.
Sorrisi tra me e me quando sentii
gli accordi della chitarra riprendere, poi farsi sempre più
fievoli
a mano a mano che mi allontanai.
Ma ciò che mi sarebbe
dispiaciuto di più perdere, se solo l'avessi visto, fu il
sospiro di
sollievo che fece quando tornò da solo per la soddisfazione
che mi
fosse piaciuta.
Avrebbe rivelato a entrambi tante cose, le stesse
che ancora fingevamo di non vedere.