Declaration
Niko si alzò
sulle punte e gonfiò le guance.
Soffiò
e le gote le si arrossarono.
“E'
ingiusto sia così ricca” borbottò.
“Hai detto
qualcosa?” domandò Maki dietro di lei. La mora si
voltò di scatto facendo oscillare i lunghi codini ai lati
del viso e negò con
il capo. Le iridi vermiglie le divennero liquide.
“Certo che
no” sussurrò gentilmente. Piegò di lato
il capo
sorridendo dolcemente e i laccetti che le tenevano le due code
oscillarono.
Chiuse i pugni, alzò mignolo, indice e pollice facendo il
segno dell’amore con
entrambe le mani. Mise le mani ai lato della testa e oscillò
su
se stessa.
“Niko
niko niii”
trillò. Maki incrociò le braccia. Scosse il capo
e le iridi violacee le
brillarono.
“Vogliamo
metterci al lavoro prima che arrivino le altre?”
domandò. Raggiunse il sedile del pianoforte e si
accomodò. L’ultimo bottone
della camicetta le si aprì lasciandole scoperta una porzione
del seno. Niko
avvampò e sentì le orecchie bruciare.
Abbassò le mani e deglutì.
“Dovresti essere
meno antipatica con me. Io in fondo sono
una tua senpai”
brontolò. Maki si
voltò e si sporse verso di lei.
“Eppure anche se
sono io quella del primo anno, sei tu
quella che cerca inutilmente di sembrare sofisticata e alta ai miei
occhi”
sussurrò. Niko strinse i pugni e sporse il labbro inferiore.
“Non
è vero” mentì. Maki si sporse e la
baciò. Niko sentì il
battito cardiaco accelerare, corrispose al bacio e chiuse gli occhi.
Maki
si
staccò e appoggiò le mani sulla sedia.
“Questo
è l’ultimo anno in cui potremo stare insieme. Non
mi
va di perdere il nostro tempo solo a punzecchiarci. Mi piaci, baka” si lamentò.
Niko unì gl’indice e
deglutì. Strofinò il piede per terra, si sciolse
i codini e abbassò la testa.
“Anche
tu” rispose.