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Autore: Alicecream    20/06/2014    3 recensioni
C'era una volta una fata di nome Catrina.
C'era, ma non c'è più.
Genere: Drammatico, Suspence, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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NOTE:
Ho scritto questa cosa ieri sera, ero abbastanza incazzata di mio quindi probabilmente ciò che ne è uscito non è una delle mie opere (si fa per dire) migliori.
Cattiva lettura a tutti :) (ps. il primo a recensire vince una mela avvelenata)


C’era una volta una fata di nome Catrina.
Aveva due occhi neri come il petrolio e i capelli corti fino alle spalle.
Era così diversa dalle Altre.
Loro erano tutte bionde, o rosse, o turchine, i capelli che arrivavano alla vita intrecciati in  composizioni dorate.
Avevano tutte gli occhi chiari, profondi, azzurri come un cielo terso il primo giorno di primavera.
Non era giusto, pensava.
Non le piaceva essere Diversa, né essere sempre osservata.
Ma non ci poteva fare nulla, perché il suo potere le vietava di compiere magie su e per sé stessa.
Era la legge numero uno delle fate: usa i tuoi incantesimi per migliorare la vita degli altri, non la tua.
Fu così che Catrina visse, anni e anni, guardata e osservata come solo le Altre potevano fare.
Ormai era un’adolescente, ma era sempre la Diversa.

Catrina si odiava. Aveva un nome da dura, un nome da uragano, ma in realtà aveva un cuore fragile.
Era stanca della sua vita.

Così, in un bel giorno d’estate, mentre in cielo splendeva il sole, decise di farla finita.
Tanto, chi la voleva?
Il problema era scegliere il tipo di morte. Non ne voleva una importante, non voleva essere il centro dei pettegolezzi anche in una bara.
Ma non voleva neppure morire dolorosamente, attraversata da spasimi e strappi lancinanti.
 

Issata sullo sgabello nel bagno di casa sua, si sforzava per legare in un nodo corretto la corda.
Non voleva rischiare di trovarsi appesa al lampadario tramortita, voleva essere sicura di morire veramente.
Ma quel nodo non ne voleva sapere di uscire.

Nodikus! Catrina aveva deciso che il suo ultimo incantesimo le sarebbe servito per annodare la corda.
Divertente, eh?
Intendo, il fatto che quell’incantesimo fosse riuscito, nonostante servisse a lei il suo compimento..
Ma in effetti, non stava aiutando sé stessa.
Stava solo aiutando le Altre.

Catrina si impiccò in bagno che era il 15 giugno 1984.
Fuori c’era un sole infuocato, e i suoi raggi illuminavano il pavimento, la polvere negli angoli della stanza, un corpo pallido dondolante.
I cadaveri possono abbronzarsi?
 

  
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