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Autore: S_a_r_a    20/06/2014    1 recensioni
Succede spesso che si creda di essere qualcosa che non si è. O viceversa. Succede che si dia credito solo a una parte della questione, che ci lusinga, ci martirizza o fa comodo, per compiacersi di noi stessi in tutte le forme o autocommiserarci. Succede di perdere la bussola in un mare di definizioni in cui non sappiamo trovare la nostra sintesi. Ma la verità è che si può fare qualcosa di meglio: essere semplicemente se stessi e anche di più, senza etichette, e scoprirsi. C'è sempre una parte che non si conosce della propria personalità, oppure non la si vuole conoscere per scelta. Bisogna credere in se stessi. I personaggi di questa raccolta hanno molto da imparare, come ogni umano. Siamo tutti personaggi di una storia, possiamo vivere qui dentro.
Genere: Generale, Malinconico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Drops of Jupiter

 


 

"Carissimi sagittari e sagittarie, questa settimana la vostra vivacità subirà qualche duro colpo: Saturno è in opposizione. La quotidianità e soprattutto l'amore sono i campi che potrebbero subire qualche brusco cambiamento, quindi fatevi trovare pronti. Se avete conti in sospeso non lasciateli in balia del destino, agite prontamente e prendete le redini della situazione. Se c'è qualcosa che dovete dire da tempo, ma non ne avete avuto mai il coraggio, fatelo. La vostra perseveranza vi assicurerà un ottimo successo, grazie agli influssi positivi del vostro fidato Giove.

I giorni fortunati sono martedì 15 e sabato 19".

Non è possibile. Questo è l'inizio della fine!

Ecco cosa pensava Rebecca, mentre leggeva avidamente l'inserto astrologico del settimanale che ora non riusciva più a guardare. Era stata tranquilla per gli ultimi venti minuti, stesa sul divano mangiando un biscotto ipercalorico di tanto in tanto. E ora la sua ususale spensieratezza si sgretolava così, con lei impotente.

Saturno contro era lo spauracchio che più la tormentava da un po' di tempo. Aveva letto su internet che è un evento molto raro, avviene una volta ogni ventisette anni per ogni segno. Si era tenuta costantemente informata su dove si trovasse per poter prevedere il transito nefasto, ma aveva decisamente sbagliato i conti. La matematica non le andava molto a genio. Così adesso si trovava già con un piede nella fossa e starsene a poltrire non era decisamente l'atteggiamento adatto a salvarsi. Ci voleva il programma protezione testimoni della CIA per difenderla dalla sfiga. Cominciò ad andare avanti e indietro per la casa, mangiando altri biscotti, finché non decise di chiamare Vittoria.

"No, giura!" Fu la prima cosa che uscì dalla cornetta.

"Ti dico di sì, ho controllato anche sul blog di Monica, e sai che quella non sbaglia un colpo". Rebecca era molto sicura, in quel caso avrebbe voluto però sbagliarsi di grosso.

"Cavolo, allora sei proprio fregata", ammise Vittoria rassegnata.

"Quindi che faccio?"

"Non so Reb, potrebbe essere meno peggio di quel che sembra", cercò di razionalizzare Vittoria.

"Se lo dici tu. Ma parla anche di amore, vuol dire che le mie chance con Fabio sono praticamente già sfumate?"

"Mhm beh, se ci pensi, con o senza Saturno, non è ancora scattata la scintilla tra voi. Se fossero cambiamenti in positivo?"

Rebecca colse finalmente il succo della questione. "Hai ragione. Devono essere cambiamenti in positivo, ma sono io che devo permetterlo. Penso che comincerò da ora a risolvere le mie questioni in sospeso".

"Ottimo, che hai intenzione di fare?"

"Lo scoprirai", disse Rebecca con un sorriso sornione, "stasera venite da me alle otto allora?"

"Uffa, ma io sono curiosa! Allora aspetto un resoconto, a stasera!".

Già si poteva palpare la determinazione nell'aria. Troppo tempo era passato senza una svolta. Era giunta l'ora di agire, non si poteva più aspettare. Rebecca non aveva mai avuto tanta forza di volontà come in quel momento, perciò cominciò a fare la lista delle questioni in sospeso.

 

 

"Buongiorno, sono Erica del servizio clienti Vodafone, posso aiutarla?"

"Salve, sono una vostra cliente da molto tempo, ci tenevo a precisare che il vostro servizio è una delusione profonda, non fate che rubarmi soldi appena potete, solo perché sono un po' imbranata con questa faccenda delle promozioni!" E Rebecca riattaccò con veemenza. Aveva appena dato il via alle danze.

Mise un segno di spunta di fianco al primo punto della sua lista con soddisfazione, poi uscì dalla macchina. Era appena arrivata da suoi, negli ultimi tempi la invitavano a pranzo senza mai avere una risposta positiva, rischiava di essere diseredata.

Quel martedì 15 era proprio il giorno giusto per essere produttivi. Per fortuna il capo era stato così magnanimo da concederle la giornata per questioni familiari urgenti, o il panico avrebbe prevalso. Con Saturno c'era poco da scherzare, meglio togliersi il dente subito.

Dopo qualche chiacchiera, lasagne e le solite raccomandazioni dei genitori, che si preoccupavano se a casa mangiasse bene e non cedesse ai surgelati, andasse di corpo regolarmente, chiudesse sempre la porta a chiave la sera perché non si sa mai, Rebecca potè salutarli con l'anima un po' più in pace. Aveva delle faccende urgenti, non poteva proprio rimandare, altrimenti sì sarebbe fermata. Spuntato anche il secondo dovere della giornata, rimise in moto la Smart per procedere verso quello che sarebbe stato un pomeriggio catartico e illuminante.

Rinnovò l'iscrizione alla palestra in cui non entrava da un anno per il trauma, meglio essere preparati a una catastrofe essendo in forma. Poi restituì alla biblioteca le vecchie edizioni dell'oroscopo annuale di Paolo Fox che teneva in salotto da più di un mese, dove aveva segnato a matita tutto ciò che il grande profeta delle stelle aveva indovinato, infatti diceva sempre "non dovete credere agli oroscopi, ma verificarli". Sagge parole. Poi recensì tramite internet il vecchio hotel al mare dove andava sempre da bambina, da quando aveva cambiato gestione era proprio scaduto, era giusto che anche il resto del mondo non rimanesse deluso. Mandò una mail all'Algida chiedendo di rimettere in commercio i Magnum dell'edizione Sette peccati capitali, era quella meglio riuscita e durata troppo poco. Comprò un manuale sulla pace interiore, di qualche esperto orientale in materia, e fece fare la revisione alla macchina.

 

 

Non rimaneva che la cosa più importante. L'aveva lasciata per ultima, con la scusa di poter avere un passaggio dopo. Doveva vedere Fabio e saggiare i suoi sentimenti per lei, sempre che ce ne fossero oltre un'amicizia. Se doveva andare tutto male o tutto bene, tanto valeva avere un'anteprima. Lo invitò per un caffè, in fondo non si vedevano da un po', non c'era niente di male. Giove evidentemente doveva averci messo lo zampino, perché Fabio era libero e anche molto disponibile. Nel giro di mezzora aveva raggiunto Rebecca al bar.

"Allora, come ti sta andando il lavoro ultimamente?" Chiese allegramente Rebecca, mentre mescolava lo zucchero col cucchiaino. L'odore pungente e forte si infilava tra le narici senza chiedere il permesso. Insieme a quello irresistibile del dopobarba di Fabio, una tortura.

"Benone, vado in trasferta in Germania tra quattro giorni, in azienda sono l'unico a parlare tedesco, sapevo che prima o poi sarebbe tornato utile". Fabio era visibilmente emozionato per la cosa e anche un po' impacciato, Rebecca non capiva il perché. Era sempre molto bravo in qualsiasi cosa facesse, non c'era da stupirsi che gli avessero dato questa opportunità. Questo però poteva compromettere tutto. Quattro giorni significava sabato, ovvero un giorno perfetto per rimediare al disastro astrologico imminente con un appuntamento chiarificatore, magari un giro in centro per poter tirare fuori il discorso. E lui partiva?

Rebecca tentò di mantenere un tono spumeggiante come al solito. "Bello, quanto stai via?"

"Una settimana, tempo di fare il mio dovere e anche di farmi un giro per Monaco. Ho i primi due giorni liberi, quindi vorrei sistemarmi un po' e godermi il posto"

"Fantastico! Deve essere molto bello, non ci sono mai stata."

Rebecca aveva il sorriso più finto che potesse sfoderare in volto, ma Fabio non poteva accorgersene, era troppo preso da un altro pensiero.

"Già, infatti sarebbe un peccato andarci da solo, mi piace di più viaggiare in compagnia.." L'ultima parola venne soffocata da un'energica sorsata, Fabio cercò di dissimulare l'imbarazzo scomparendo temporaneamente dietro la tazzina, sperando che la scusa del caffè ancora bollente potesse reggere a spiegare le guance che gli si stavano imporporendo.

"Sì, lo penso anche io, è orribile viaggiare da soli. Sono esperienze, vanno condivise. Certo, per motivi di lavoro non è sempre possibile, però non è orribile se vai da solo, lo devi fare per forza, ed è una bella cosa. Quindi non sto dicendo che fai male, dico che fai bene, sì, carpe diem, come si dice! Eh, forse dovrei smetterla di sparare cagate.."

"Come dici?" Chiese Fabio, quasi ridestatosi da una sorta di sonno riflessivo.

"No niente, riflettevo ad alta voce"

Coraggio Rebecca, ricomponiti, per l'amor di dio..

"Quindi suppongo ci porterai qualcuno, o qualcuna. Dai, chi è la fortunata? La conosco?"

La pianti di fare la scema? Dovresti scoprire se prova qualcosa per te, non farti dire che va dietro a un'altra! Cosa tra l'altro molto probabile, perché tu sei un'idiota e uno così non ti cagherà mai.

"Ecco...veramente sì, cioè mi piacerebbe, ma lei ancora non lo sa, volevo farle una sorpresa e chiederglielo domani. Ho già i biglietti pronti. Però purtroppo non potrebbe farmi compagnia nella settimana perché sarò oberato di lavoro, quindi le proporrei un weekend. Mi farei perdonare al mio ritorno, dici che potrebbe farla contenta?"

Ecco. Rebecca, sei ufficialmente la persona più infelice della terra, puoi cominciare a ordinare la tua lapide. Per la bara invece ti conviene riprendere le misure, sei ingrassata.

"Wow, certo che direbbe di sì! E che vuoi che sia, un weekend fuori porta è più che bastevole, ti aspetterebbe a braccia aperte poi". Fabio notò una punta di amarezza nelle parole di Rebecca. O forse era un rimprovero molto velato. Che idea stupida. Non si può proporre una cosa del genere a una ragazza, prima era meglio un appuntamento semplice, poteva pensar male.

"Però devi sapere che a noi donne piace la corte, magari un po' di preavviso serve. Metti che è impegnata. Oppure si spaventa, un viaggio è qualcosa di impegnativo."

Brava Rebecca, adesso punta sullo screditarla. Come se avessi qualche speranza comunque.

"Hai ragione, forse corro un po' troppo, dovrei andarci più cauto". Il sorriso di Fabio era ora incurvato verso il basso, guardava Rebecca con occhi da cerbiatto ferito. Ma lei non osava guardarlo. Era ovvio, si era sentita offesa. Come pensava che una donna potesse accettare simili proposte? Rebecca cercò di concentrarsi sul suo caffè per il resto del tempo. Voleva fuggire da quel profumo stuzzicante di dopobarba sempre impeccabile perché ormai non percepiva altro che l'olezzo della sconfitta.

 

 

"Ma capite? C'è già un'altra nella sua testa, e io che lo sospettavo, ho voluto lo stesso umiliarmi!" Rebecca trincava come un turista all'Oktoberfest, se non altro poteva avere un assaggio di Germania che non avrebbe mai visto a fianco del suo Fabio. Le sue amiche pendevano dalle sue labbra tutte intorno al tavolo della sua cucina. Si era data un sacco da fare per resistere ai colpi di Saturno, ma alla fine su Fabio aveva vinto lui. E ora la guerriera afrranta raccontava le sue prodezze senza vergogna.

"Su Reb, non te la prendere, tu non hai mica niente che non va! E poi se lui preferisce una qualsiasi quando potrebbe avere una svitata e fantastica come te è proprio un deficiente!", disse spontaneamente Maria.

Rebecca fu rincuorata sul momento, una risata si sollevò insieme ai bicchieri di birra ber un brindisi alla sua salute. Se non altro c'erano loro a farla sempre stare bene.

 

 

Intanto Fabio era in aeroporto a farsi rimborsare due biglietti, su cui era stampato sopra il nome di Rebecca. Era il più infelice della terra.







Popolo di efp, bentrovato! Gli esami sono un vero impedimento in questa sessione, ma tra una cosa e l'altra cerco di non farmi abbandonare dall'ispirazione. Spero questi racconti vi colpiscano in qualche modo, buona lettura a tutti, e come sempre un invito a farmi sapere che ne pensate, bene o male che sia ;)

 

  
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