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Autore: Elis12    20/06/2014    0 recensioni
Una raccolta contenente svariate scene tratte dagli episodi di Suits, da me messe per iscritto. Tratterò sia i momenti più belli e significativi, che altri inventati dalla sottoscritta. I capitoli saranno tutti delle brevi flashfic cronologicamente non collegate tra di loro. Possono essere presenti degli spoiler sulla terza stagione, che verranno prima debitamente segnalati.
Genere: Fluff, Generale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harvey Reginald Specter, Mike Ross, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta
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Questo capitolo è tutto dedicato ai miei amati Marvey. Se non vi piace il genere slash (relazione tra due uomini), andale! 
 

Capitolo Cinque

"Lui lo sa"

Personaggi: Harvey Specter; Mike Ross

Harvey si stava godendo in santa pace l’ennesima tazza di caffè della giornata. La sua purificazione serale che ogni tanto alternava allo scotch di puro malto, quando qualcosa, o meglio qualcuno, disturbò la sua quiete con dei lancinanti colpi alla porta. Harvey comprese subito di chi doveva trattarsi; senza riuscire a trattenersi, alzò gli occhi al cielo. Appoggiò la tazzina sul bancone della cucina e andò ad aprire con tutta la calma del mondo.
«Se sei chi penso io, allora sappi che ti farò ripagare i danni alla porta», annunciò spalancando l’uscio.
«Perché non rispondi ai messaggi? Ti ho mandato un 911!», esclamò Mike in preda al panico, fiondandosi nell’ingresso.
«Perché non siamo in una puntata di Grey’s Anatomy e il tuo messaggio non meritava neanche una risposta», ribatté Harvey, sempre più irritato dal suo associato in ansia. «Anche se devo ammettere che non mi dispiacerebbe di certo la compagnia di qualcuna di quelle dottoresse…»
«Harvey, non sto scherzando! Lui lo sa!», insistette Mike sempre più agitato. Si sfregò automaticamente i palmi delle mani uno contro l’altro e continuò a girare in tondo senza riuscire a stare fermo. Harvey lo osservò con la testa inclinata da un lato e un’espressione che esprimeva tutto il suo disappunto. «Non lo sa, e ora calmati. Se continui a consumarmi il pavimento in quel modo, ti farò ripagare anche quello».
«Come fai a dire che non lo sa?»
«E tu come fai a dire che lo sa?»
«Perché me lo sento! Ha passato tutto il giorno a spuntare fuori dal nulla con quella sua espressione da topo a caccia di qualcosa. Aveva la faccia di uno che ha fiutato qualcosa. Ti dico che lo sa!», disse tutto d'un fiato.
Harvey si avvicinò, gli afferrò i polsi con le mani e lo tenne fermo davanti a sé per impedirgli di gironzolare oltre. Poi con voce comprensiva, disse: «Calmati. Louis non lo sa, se lo sapesse me l’avrebbe già rinfacciato. E poi quale sarebbe il problema se anche lo scoprisse?»
«Be’… il problema...?», chiese Mike un po’ incerto anche lui sul fatto che ci fossero problemi. «Be’, mi prenderebbero in giro…», mormorò con gli occhioni azzurri dispiaciuti che scandagliavano il pavimento.
«Mike, guardami», disse Harvey tenendolo ancora stretto. «Nessuno ti prenderà in giro. Se Louis o qualche associato dovesse dirti qualcosa, tu vieni da me e poi ci penso io a prenderlo a calci in culo. Ok?»
L’associato, rassicurato, annuì lievemente e Harvey poté quasi vedere le sue spalle abbassarsi per il sollievo. Se Mike si stava rilassando era un bene; non gli piaceva vederlo agitato e lui, si sa, si faceva prendere dal panico un po’ troppo spesso. E ad Harvey spettava sempre l’arduo compito di consolare il suo cucciolo e tranquillizzarlo, cosa che non sempre gli riusciva così facile.
Harvey sorrise, poi gli posò una mano dietro la testa e lo attirò a sé. Le loro labbra s’incontrarono ed entrambi si lasciarono sprofondare in quel bacio pieno di amore, gratitudine, passione, preoccupazioni che scivolano via, perché Mike sapeva, come lo sapeva anche Harvey, che quando c’erano uno per l’altro niente sarebbe andato storto. E non importava se Louis avesse scoperto di loro due, poteva dire quello che voleva, sarebbe andato tutto bene perché loro erano insieme e stavano bene così.
Mike si staccò da lui, gli posò le mani sulle spalle e chiese un po’ incredulo: «Davvero guardi Grey’s Anatomy?»
«Solo quando qualche dottoressa sexy comincia a spogliarsi, poi cambio canale», mormorò Harvey sorridendo.
«Ah ah, certo come no. Bene, va bene, allora perché non vai a vedere le repliche di Grey’s Anatomy mentre io torno a casa?» Mike si liberò da lui ridendo e cercò di sfuggire all’abbraccio di Harvey, ma non andò lontano. Harvey gli circondò la vita con un braccio e lo trascinò indietro. «Credo che oggi rinuncerò alle dottoresse sexy col camice bianco», bisbigliò posando le sue labbra su quelle del suo associato. Mike si lasciò andare a un risolino e cominciò a tirare Harvey verso il divano. «Ottima scelta», biascicò contro la sua bocca. Si lasciarono ricadere sul sofà, uno accanto all’altro, stretti uno nell’abbraccio dell’altro. Mike posò la testa sulla spalla di Harvey e sperarono di poter rimanere così, vicini, insieme, felici, per tanto tanto tempo.
  
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