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Autore: ciaohello    22/06/2014    11 recensioni
Il sole stava per sorgere ed era giunto, per qualcuno, il momento di svegliarsi. Infatti una ragazza di 15 anni, con i capelli castani che le arrivavano fino a metà schiena e gli occhi rosso fuoco doveva andare nei campi. Esatto, lei lavorava nei campi e non in dei campi qualunque bensì in quello di Tokugawa Ieyasu uno dei più potenti Shogun di tutto il Giappone nell’epoca Sengoku.
Il suo nome era Jiyu, e non era una schiava normale perché, anche se di giorno lavorava come tutti, di notte rubava al proprio padrone un po’ per divertimento e un po’ per aiutare i poveri che c’erano al villaggio perché tutto quello che rubava lo rivendeva e i soldi guadagnati li usava per comprare cibo.
Ormai era da due anni che lavorava presso Tokugawa e credeva che avrebbe continuato così per molto tempo ma per sua sfortuna il destino non era d’accordo con lei perché le fece incontrare quei due ragazzi che fecero iniziare la sua avventura.
Allora? Volete sentire la sua storia?
Genere: Romantico, Sentimentale, Storico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Castiel, Nathaniel, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
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Una normale schiava...o quasi
 


Mi avvicino all’armadio e faccio scorrere l’anta fino alla fine per riuscire a far uscire il futon* e con grande fatica riesco a stenderlo sul pavimento. Non mi soffermo nemmeno a vedere se l’ho sistemato bene che mi ci infilo dentro portandomi la coperta fino al naso e inspiro a pieni polmoni l’odore di pulito visto che l’ho lavato proprio ieri.
Finalmente posso riposare, non ho dormito tutta la notte e una dormita non me la toglie nessuno.
«Jiyu è ora di alzarsi!»...come non detto.
Mi metto a sedere e guardo la persona che ha osato svegliarmi: è una ragazza alta con gli occhi azzurri e i capelli arancioni raccolti in una treccia laterale, indossa un kimono* giallo e un obi* verde.
«Iris sono appena tornata dal lavoro quindi mi merito un po’ di riposo, torna tra qualche ora» e così dicendo mi lascia cadere a peso morto sul futon per poi girarmi e tentare di dormire ma Iris non sembra essere della mia stessa opinione perché afferra le lenzuola e me le toglie.
«Non torno tra qualche ora, non puoi fare tardi nei cambi oppure Tachi-san si arrabbierà di nuovo con te e potrebbe toglierti la cena di nuovo»
«Tanto troverebbe un altro modo per farmi saltare la cena, quello lì mi odia» dico alzandomi perché so benissimo che se Iris vuole farmi andare a lavorare sarebbe capace di vestirmi e portarmi a peso.
Apro, per la seconda volta, l’armadio e tiro fuori il mio kimono marrone da lavoro con l’obi del medesimo colore. Si nota subito che il mio vestito è meno pregiato di quello di Iris visto che lei si occupa di servire gli ospiti mentre io lavoro nei campi.
«Jiyu dovresti smetterla di andartene di notte e di fare quel “lavoro” ormai viviamo in questo posto da 6 mesi, abbiamo tre pasti al giorno e un posto dove mangiare. Hai gli occhi rossi per l’insonnia, per quanto vuoi continuare?» a quell’affermazione scoppio a ridere.
«Ti voglio ricordare che il colore dei miei occhi è rosso naturale e adesso vado oppure quel rompiscatole mi rimprovererà di nuovo» le dico prendendo la cesta con all’interno gli oggetti da lavoro e uscendo dalla mia stanza per non ascoltare il resto del discorso, mi dice quelle cose tutti i giorni e oggi non ho proprio voglia di ascoltarla.
Appena esco dalla stanza inizio a correre per i corridoi per poi uscire e trovarmi davanti ai campi.
«Jiyu sei in ritardo, muoviti a lavorare oppure non mangerai per i prossimi tre giorni» mi dice un signore sui 40 anni con i capelli grigi raccolti in un piccolo codino e con la barba incolta.
«Vi prego di perdonarmi Tachi-san, non accadrà più e adesso mi metto subito al lavoro» e mi dirigo verso la parte che devo zappare insultando mentalmente quel tizio, è da quando sono arrivata che mi ha preso in antipatia e ogni scusa è buona per tenermi senza cibo anche se sono false accuse...che rabbia.
 
Inizio a zappare la terra e solo dopo qualche minuto mi accorgo che una parte degli alberi in lontananza è stata tagliata, all’inizio penso che siano stati degli schiavi come me ma poi mi viene in mente che i possedimenti del “mio signore” finiscono con questi campi e di certo quegli alberi sono molto più lontani così decido di informarmi e in quel momento vedo una signora poco più in là.
«Signora! Sa cos’è successo a quegl’alberi?»
Solo quando alza la testa verso di me noto che è molto vecchia ma è comunque costretta a lavorare in questi campi...spregevole.
«Sono stati dei soldati del villaggio vicino, cercano di intimorire il nostro signore ma non ce la faranno. L’unica cosa che mi preoccupa è che possano attaccare i campi mentre stiamo lavorando»
«Speriamo non succeda, grazie mille per avermelo detto» le dico prima di tornare a lavorare.
Finalmente succede qualcosa di bello, non che mi piaccia l’idea di poter essere attaccata da un momento all’altro ma almeno per un paio di giorni tutti quelli ai piani alti si concentreranno su questa faccenda e io sarò libera di fare come voglio questa notte, spero solo di non addormentarmi.
 
Con questi pensieri il lavoro passa velocemente ed è già il momento di cena, mi dirigo in cucina e appena entro vedo tutti gli schiavi che lavorano in quella casa intenti a mangiare.
«Jiyu,andiamo a sederci lì» mi dice Iris prima di prendermi per mano e trascinarmi in un tavolo all’estremità della sala per poi porgermi una scodella di riso.
«Senti Iris tu sai come mai oggi Ambra sembra più in forma che mai?» le chiedo indicando la bionda seduta qualche tavolo più in là.
Ambra è una delle schiave più conosciute di tutte,ammetto che è molto bella con i suoi capelli biondi e gli occhi verdi, ma non è per questo che è famosa. Gira voce che sia stata nel letto di tutti i comandanti dell’esercito e non mi è difficile credere che sia vero vedendo la scollatura del suo kimono.
«Si è appena scoperto che domani arriveranno i figli di Tokugawa-sama e puoi bene immaginare che cosa le sia venuto in mente appena l’ha saputo»
«Che potrà farsi conosce anche da persone più importanti di alcuni generali»
Durante il resto della cena Iris mi raccontò dei pasticci che aveva combinato durante il lavoro e poi tornammo in camera e lei si fermò nella mia per le solite raccomandazioni prima del mio “lavoro”.
«Sei davvero sicura di volerlo fare? Questa notte non hai dormito e potresti cadere da qualche parte o farti scoprire»
«Tu ti preoccupi troppo, non mi succederà niente come non mi è successo niente in tutti questi anni» le dissi per tranquillizzarla.
Mi avvicino a un angolo e alzo il tatami* tirando fuori una tenuta nera uguale a quella di un ninja  e un nastro per i capelli anch’esso nero.
«Va bene, mi sto stancando di dirti le stesse cose tutte le volte ma fai comunque attenzione»
«Andrà tutto bene, ora però è meglio sa vai a dormire» le dico mentre mi faccio una coda alta con il nastro.
Iris mi si avvicina e dopo avermi abbracciata torna nella sua stanza così io posso prepararmi per andare a lavorare.
 
La luna è alta nel cielo e quello è il segnale che posso andare così esco dalla mia stanza assicurandomi che non ci sia nessuno nei paraggi e corro fino a raggiungere l’albero dall’altra parte del giardino per poi saltare sopra un ramo.
«E adesso iniziamo a lavorare»
Salto da un albero all’altro finché non arrivo al muro che indica la fine della residenza. Mi guardo un po’ in giro per decidere quello che devo fare e poi mi metto a correre sopra al muro finché non arrivo davanti alla finestra della camera di Tokugawa-sama e sua moglie e decido di entrare.
La stanza è molto addobbata: c’è un tavolino vicino alla porta con sopra dei fiori, due armadi grandi il triplo del mio e il futon matrimoniale è decorato da immagini d’oro. Cerco di concentrarmi sui mobili e inizio a cercare dei gioielli, dopo qualche minuto trovo una collana che mi sembra abbastanza cara così decido di prenderla e proprio in quel momento sento dei passi nel corridoio.
Mi guardo in torno per controllare di non aver lasciato delle tracce che potrebbero far pensare che sia passata e dopo aver appurato che niente è fuori posto mi dirigo verso la finestra e con un salto mi attacco al cornicione e mi arrampico fino al tetto dove mi sdraio per non essere vista da nessuno. Mentre cerco di non farmi scoprire decido di guardare un po’ la collana che ho appena rubato per vedere quanto vale: è una catena tutta d’oro dove attaccata c’è una pietra blu scuro, non so dire che pietra sia visto che non me ne intendo molto ma sono sicura che valga parecchio.
Appena sento che i passi si sono allontanati mi guardo in giro per controllare che non ci sia nessuno in giardino che mi possa vedere e poi decido di alzarmi e inizio a correre sul tetto per poi saltare sul muro e uscire dalla residenza, ogni volta che esco da quelle stupide mura li sento libera ma so benissimo che c trovò tornare prima che il sole sorga.
 
Corro per il bosco che separa il villaggio dalla residenza di Tokugawa-sama senza fermarmi un secondo, sono abituata a correre quindi non sono per niente stanca così decido di velocizzare la corsa per arrivare prima. Passare per il bosco di notte non è molto sicuro e bisognerebbe passare per il sentiero che lo circonda perché è pericoloso passarci in mezzo ma sono sicura che se incontrassi un viaggiatore sarebbe lui quello in pericolo visto che solo uno stupido si metterebbe contro un ladro.
Un rumore di zoccoli e grida mi risveglia dai pensieri che stavo facendo e in lontananza vedo un gruppo di persone, di solito cercherei di derubarle ma in questo momento devo andare al villaggio così mi nascondo dietro dei cespugli mentre vedo le persone avvicinarsi e riesco a riconosce 15 uomini e tre ragazzi a cavallo.
Non mi concentro sugli uomini o sul perché ce ne siano così tanti insieme ma quello che attira la mia attenzione sono i tre ragazzi: quello che sta davanti a tutti ha i capelli biondi, mentre quelli poco più indietro di lui hanno i capelli rossi e bianchi, non riesco a vedere gli occhi di nessuno visto che è buio ma è normale visto che neanche i miei occhi si vedono molto bene di notte, passano da un rosso fuoco a un marrone.
Quando il gruppo di persone si è allontanato abbastanza esco dal cespuglio e dopo essermi pulita dalle foglie torno a correre verso il villaggio.
 
In pochi minuti sono arrivata a destinazione e non mi stupisco di non vedere nessuno vista l’ora però non sono qui per giocare così mi incammino verso una capanna un po’ isolata dalle altre e ci entro senza nemmeno bussare o chiedere il permesso.
«Hiroki ti ho portato della nuova merce» dico buttando la collana per terra davanti a un ragazzo di 20 anni dai capelli neri e gli occhi marroni.
«Complimenti per il bottino» dice guardando da vicino la collana «ma non posso darti molto visto che non è uno dei pezzi migliori,al massimo 50.000 yen»
«Stai scherzando? Quel gioiello è della moglie di Tokugawa-sama, sono sicura che valga di più»
Hiroki si alza di scatto e mi punta un coltello al collo ma io non mi scompongo per niente anzi raddrizzo la schiena, se avessi paura ogni volta che subisco una minaccia non farei questo lavoro.
«Ti consiglio di non scherzare col fuoco Hiroki, è vero che sono una ladra ma ti ricordo che fino a qualche anno fa ero anche un’assassina» gli dico spostandomi il coltello dal collo e lui per tutta risposta mi lancia un sacchetto pieno di soldi.
«Sono 65.000 yen ed è tutto quello che puoi riceve per quella collana»
«Bene, è sempre un piacere fare affari con te» gli dico per poi uscire dalla capanna.
Non mi è mai piaciuto scambiare la refurtiva con Hiroki ma in questo posto c’è soltanto lui e sono sicura che non mi tradirebbe mai.
Prima di tornare in quella “prigione” entro in un’altra capanna dove ci sono cinque bambini che dormono, mi avvicino al più grande che avrà 11 anni più o meno e gli poso il sacchetto con i soldi vicino al cuscino.
«Spero che questi soldi ti aiutino» e gli do un bacio sulla fronte per poi uscire e andarmene dal villaggio.
 
In meno di un’ora sono ritornata nella mia stanza con addosso un kimono grigio per dormire sotto le coperte del mio futon. Fortunatamente il sole non è ancora sorto quindi posso dormire qualche ora prima di andare nei cambi, mi giro su un lato mettendo un braccio sotto la testa e mentre mi sto per addormentare mi ricordo che Iris mi aveva detto che sarebbero arrivati i figli di Tokugawa-sama e sorrido all’idea.
«Altre persone a cui rubare...» sussurro prima di lasciarmi circondare dal buio.




*futon=è il letto Giapponese che consiste in un materasso con un lenzuolo.
*kimono=abito tradizionale giapponese chee può essere sia elegante con dei disegni rappresentati sopra oppure semplice e unicolor
*obi=facia che viene usata quando si mette il kimono.
*tatami=è un tipo di pavimentazione giapponese composta da pannelli rettangolari affiancati.





Hello, gente:
Ecco qui la storia che vi avevo promesso e che stavate aspettando (come no XD) molti lettori avranno letto questa storia perché avranno letto l'altra mia storia "Non mi innamorerò mai...forse" e ringrazio tutti i miei fan (se li posso definire così XD) perché continuano a seguire una pazza come me XD e sono felice di tutti le future lettrici che conoscerò grazie a questa storia.
Ringrazio tantissimo la mia adorata cugi che mi ha controllato il capitolo alle 3 del mattino XD
Che dire...continuate a seguirmi e commentate, ci conto.
Baci da ciaohello <3<3
  
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