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Autore: Shainareth    18/08/2008    5 recensioni
[Mai HiME - anime] Il loro gruppo era di nuovo finito in classe insieme con l’inizio del secondo anno delle scuole medie, e questa era un’opportunità che non potevano lasciarsi sfuggire. Si guardarono l’un l’altro con aria visibilmente impacciata, come a volersi trasmettere coraggio prima di fare quanto deciso. Infine, attirarono la sua attenzione.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akira Okuzaki, Takumi Tokiha
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Il loro gruppo era di nuovo finito in classe insieme con l’inizio del secondo anno delle scuole medie, e questa era un’opportunità che non potevano lasciarsi sfuggire. Si guardarono l’un l’altro con aria visibilmente impacciata, come a volersi trasmettere coraggio prima di fare quanto deciso. Infine, attirarono la sua attenzione.
«Akira-ku…» Si bloccarono, per poi riprendere subito: «Okuzaki-chan?»
La ragazzina si irrigidì ed arrossì appena davanti a quel nuovo modo in cui i suoi compagni di classe avevano preso a chiamarla, come se non fosse stata già abbastanza imbarazzata nel doversi muovere e mostrare agli altri nella tanto agognata uniforme femminile, alla cui corta gonna a pieghe doveva ancora fare l’abitudine.
«Okuzaki-chan, ascolta…» ripresero frattanto gli altri, ammassatisi attorno al suo banco in fondo all’aula non appena la kunoichi e Takumi erano arrivati. Un nuovo sguardo collettivo, e tutti si inchinarono davanti a lei, lasciandola ancora più confusa.
«C-Che succede?» volle sapere la fanciulla a quel punto, non capendo il perché di quel gesto.
«Ti chiediamo scusa» iniziò a spiegare uno del gruppo.
Akira corrucciò le sottili sopracciglia scure. «E perché? Non ne vedo la ragione…»
«L’anno scorso ti abbiamo messa in imbarazzo!» protestò uno di quelli che si sentiva maggiormente in colpa.
«Sai, con tutti quei discorsi fra maschi… Credevamo fossi uno di noi, e così…»
«E scusa se siamo stati così indelicati da non accorgerci prima della verità!» si accalorò un altro, forse perché segretamente felice di non doversi più vergognare di ammettere con se stesso che sì, Okuzaki Akira, quel suo compagno di classe così serio e diligente, aveva un bel viso proprio come sostenevano le ragazze. «E dire che sei anche carina!» aggiunse con maggiore enfasi. Ma non appena si avvide che le gote di lei si erano di nuovo pennellate di rosso per quelle sue parole, si affrettò a recuperare, rivolgendosi questa volta all’altro compagno di classe. «Ehm… con tutto rispetto per te, Takumi-kun» si premurò di sottolineare.
«Ehi, Ak… Okuzaki-chan!» riprese parola qualcuno. «Chissà che imbarazzo, per te, sentirci parlare di cose come la “Regola della L”, eh?»
«Oppure di quando ci raccontiamo dei video porno che vediamo. Ecco spiegato il perché di quegli sguardi truci» collegò finalmente le sinapsi un altro.
Akira si schiarì la voce, cercando di vincere la timidezza. «Non c’è motivo di scusarsi, non potevate saperlo. Anzi, dovrei essere io a chiedere di perdonarmi per l’avervi taciuto una cosa tanto importante.» Abbassò gli occhi purpurei sulla punta delle sue scarpe nuove e strinse l’orlo della gonna fra i pugni. «Purtroppo non potevo fare altrimenti.»
«L’importante è che ora sia tutto a posto, giusto?» cercò di incoraggiarla Takumi, rivolgendo uno sguardo a tutti gli altri.
«Giustissimo!» tornò ad illuminarsi il nuovo ammiratore della kunoichi. «Non credi anche tu, Aki… ehm… Okuzaki-chan?»
Lei annuì, rasserenata. «Non c’è bisogno che vi sforziate troppo di trattarmi in modo diverso dal solito» ci tenne comunque ad informarli.
«Eh, però adesso mica potrò più raccontarti di quando la mia ragazza mi fa una… ehm… quella cosa» si corresse per tempo uno dei più sfacciati, causando così nuovo motivo di imbarazzo per lei – e per sé.
Akira sospirò, la linea della bocca all’ingiù, il viso di nuovo imporporato. «Ecco, magari questo tipo di discorsi sarebbe meglio evitarli» convenne all’istante, ricordandosi degli insulti che aveva lanciato all’indirizzo del compagno quando questi aveva avuto il suo primo approccio di tipo avanzato con l’altro sesso, dando poi a tutti loro un resoconto dettagliatissimo dell’accaduto, tanto da indurli a guardare con occhi diversi la graziosissima biondina della classe accanto.
I ragazzi annuirono, compreso il giovane che, tuttavia, pareva non aver afferrato del tutto la questione – o, forse, potremmo dire in sua difesa che il suo era un semplice tentativo per rompere definitivamente il ghiaccio e spazzare così via quella cortina di fastidiosa formalità che era caduta fra loro non appena per l’istituto si era sparsa la voce che Akira era in realtà una ragazza.
«Ehi, Takumi-kun?» cominciò allora. «Quando però Okuzaki-chan non sarà nei paraggi, toccherà a te fare certi resoconti.»
Takumi sussultò, avvampando come mai in vita sua; ma prima ancora che potesse aprire bocca per prendere le difese della fanciulla, quest’ultima urlò un qualcosa di ferocemente fantasioso, quanto offensivo ed eloquente, tanto che tutti gli altri, Takumi incluso, scoppiarono a ridere.
«Dopotutto,» iniziò a scuotere la testa un altro del gruppo, mentre la campanella che annunciava l’inizio delle lezioni del mattino trillava allegra nei corridoi della scuola, «anche se adesso ti vesti da femmina, non sei cambiata per nulla, Akira-kun» concluse con sollievo a nome di tutti.
«Parola mia,» puntualizzò invece la ragazzina fra i denti, gli occhi ridotti in due astiose – e divertite a un tempo – fessure, le braccia intrecciate al petto, il solito cipiglio corrucciato con cui si era presentata al resto dell’istituto durante tutto il primo semestre dell’anno precedente, «se non fosse che Sakomizu-sensei sarà qui a momenti, potete stare pur certi che vi avrei già fatto passare la voglia di scherzare.»







Non ho idea di come mi sia venuta in mente questa shot, so solo che adoro tratteggiare i bambini di quell’età, forse la più critica in assoluto. E non è un caso ch’io scriva prettamente dei maschi e non delle femmine, Akira a parte, perché in questo modo mi sfizio di più. Noi donne, invece, siamo tremende, terribili, volubili, delle calamità… e siamo anche pericolosissime forse sotto tutti i punti di vista (forza fisica a parte, credo). Poveri uomini. Parteggio per loro, in effetti. E qui non si tratta di maschilismo o femminismo, eh.
Proprio ieri ho finito di rivedere la serie (per la quinta volta… mi sento malata) con un’amica che ancora non la conosceva. Sfortuna volle che lei odi Takumi. Tragedia! ç_ç Ma almeno Akira le piace, ed è già qualcosa, no?
Purtroppo qui in vacanza la linea internet va e viene, quindi non posso mettere online i miei scritti non appena sono conclusi. Per esempio, oggi è l’11 di agosto, ma non ho idea di quando potrò postare la presente fanfiction.
Beh, intanto ringrazio NicoDevil, Atlantislux, Hinata_chan, Chiarucciapuccia e soprattutto la mia figliastra Two Hands che ha persino inserito la precedente shot fra le storie preferite: vi lovvo tutte non poco, ragazze. Così come lovvo tutti i lettori, indiscriminatamente. ^^
Grazie infinite di tutto, spero sempre di poter contare sulle vostre opinioni, positive o negative che siano, purché mi aiutino a migliorare.
Shainareth





  
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