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Autore: HIMsteRoxy    22/06/2014    3 recensioni
//Johnlock
//The Reichenbach Fall scene
//Tutto quello che John ha pensato in quel momento e che non ha mai osato dire a Sherlock
Genere: Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: John Watson, Sherlock Holmes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il taxi si fermò davanti al St. Bart’s, come avevo richiesto. Quel viaggio di soli dieci minuti sembrò durare un’eternità. Mi ero recato a Baker Street dopo la telefonata dei paramedici e mi ero precipitato per assistere la Signora Hudson. Ma entrando nell’appartamento la trovai sorridente, mentre chiacchierava tranquillamente con un operaio. Mi ci volle poco tempo per capire che ero stato tirato in inganno, magari dallo stesso Sherlock per essere lasciato da solo con Moriarty.
Scesi dalla vettura, dopo aver pagato il conducente, e il mio cellulare squillò. Guardai il display e il nome di Sherlock comparve. Ebbi un sospiro di sollievo nel vedere proprio il suo nome lampeggiare. Dopotutto ancora non era successo niente di grave.
‘Pronto?’ risposi ansimante, mentre ero intento a dirigermi verso l’ingresso dell’ospedale.
‘John’ disse Sherlock, con un tono quasi interrogativo.
 
Oh, Sherlock. Mi hai fatto prendere uno spavento. Tu e i tuoi stupidi giochetti, pensai.
 
‘Hey, Sherlock. Tutto bene?’ gli chiesi quindi.
‘Voltati e torna indietro’ rispose.
‘No, sto entrando’ ribadii, senza capire.
‘Fa come ti dico!’ disse Sherlock, adirandosi.
 
Cosa..? Che sta succedendo, Sherlock?
 
‘Per favore’ aggiunse, addolcendosi. Mi fermai al centro della strada, mentre sentivo il cuore battere a più non posso.
‘Dove?’ domandai girandomi attorno come uno scemo e tornando indietro.
‘Fermati lì’
‘Sherlock?’
 
Sherlock, se hai voglia di giocare non è il momento. Davvero, cosa stai combinando? Perché stiamo parlando al telefono, quando potrei raggiungerti ed abbracciarti. Ho temuto che Moriarty ti avesse fatto del male, ma per fortuna…
 
‘Okay, guarda in alto. Sono sul tetto’ aggiunse.
 
Sul tetto? Ma stai scherzando?
 
Mi girai verso l’ospedale e guardai in alto. Sul tetto stava immobile la sagoma di Sherlock. Spalancai la bocca per lo sgomento. Non riuscivo a credere ai miei occhi.
‘Oddio’ esclamai istintivamente.
‘Io…non posso scendere. Perciò faremo in questo modo’ disse.
 
Non puoi scendere? Cosa vuol dire?
 
‘Cosa sta succedendo?’ ansimai.
‘Ti devo chiedere scusa. E’ tutto vero.’
‘Cosa?’
‘Tutto quello che hanno detto su di me. Io ho inventato Moriarty’
 
Sherlock, sappiamo bene che non è vero. Cosa stai farfugliando, eh?
 
‘Perché mi stai dicendo questo?’
‘Sono un impostore’
‘Sherlock..’ incominciai. Stavo per perdere la pazienza. Sapevo che Sherlock stesse mentendo.
‘I giornalisti avevano ragione. Voglio che tu dica la verità a Lestrade, alla Signora Hudson, a Molly.. A chiunque voglia ascoltarti. Digli che ho creato Moriarty, solo ed unicamente per i miei scopi’
‘Okay, Sherlock, sta’ zitto. La prima volta che ci siamo incontrati…’ feci una pausa.
 
La prima volta che ci siamo incontrati… Non sapevo nemmeno chi fossi ed io mi ero già fatto un’idea sbagliata di te. Ero anche arrivato al punto di odiarti e di lasciare l’appartamento di Baker Street.
Sai, ho fatto bene a rimanere. Ho scoperto che bella persona tu sei. Non ho mai conosciuto nessuno con le tue qualità e i tuoi difetti. Mi hai aiutato a sopravvivere ai ricordi della guerra, abbiamo passato momenti bellissimi io e te.
Perché adesso ci ritroviamo a parlare qui, io giù in strada e tu sul tetto del Bart’s, eh? Scendi giù, Sherlock.. ti prego…
 
‘La prima volta che ci siamo incontrati, sapevi tutto di mia sorella’ continuai.
‘Nessuno è tanto intelligente’
‘Tu sì’
‘Già.’ rise.
 
Sherlock, vista la tua intelligenza.. scendi da lì! Per favore…
 
‘Ho fatto delle ricerche su di te. Prima che ci incontrassimo ho scoperto tutto il possibile per far colpo su di te. Era un trucco. Un semplice trucco di magia’ aggiunse.
 
E ci sei riuscito Sherlock. Hai fatto colpo su di me. Sei entrato nella mia vita come un uragano. Ma non dirmi, che è stato tutto un trucco perché non ci credo! Tu non mi hai usato.. non è vero!
 
‘No. Va bene. Ora basta!’ dissi, perdendo la pazienza. Feci alcuni passi in avanti.
‘No. Rimani esattamente dove sei. Non ti muovere!’
‘Okay’ risposi, ritornando alla posizione iniziale. Alzai la mano destra verso il tetto. Era come se potessi sfiorare la sua.
‘Tieni gli occhi fissi su di me. Puoi farlo per me? Ti prego.’ disse con le lacrime agli occhi.
 
Farlo per te? Sherlock, io farei qualsiasi cosa per te..
 
‘Questa chiamata è il mio biglietto. E’ questo che le persone fanno, no? Lasciano un biglietto..’
‘ Quando?’
‘Addio, John.’ disse. Il mio respirò si fermò per qualche secondo. Spalancai gli occhi, cominciai a sudare freddo e a tremare.
 
Oddio Sherlock.. cosa stai facendo? Perché?
 
‘No, non…’ balbettai, preso dal panico.
Sherlock staccò la chiamata e buttò il cellulare.
‘Sherlock!’ lo chiamai invano, mentre fissavo la sua sagoma.
 
Non lo fare. Non. Lo. Fare.
SHERLOCK!
Ho tante cose da dirti. Non te ne andare. No. Non buttarti. Ti prego!
 
 
Aprì le braccia e un secondo dopo lo vidi buttarsi nel vuoto.
‘Sherlock…’ bisbigliai incredulo.
 
Sherlock, per tutto questo tempo non ti ho detto la verità. Ho taciuto, ma adesso che tutto sta per finire non posso più nascondere i miei sentimenti per te.
Sherlock, fermati.
Sherlock, io ti amo.
Sherlock…
 
Finì a terra, mentre da tutte le parti accorse la gente incredula. Rimasi a fissare il punto in cui era caduto. Ansimai per il dolore. Accorsi anch’io, mentre le lacrime cominciavano a scendere sul mio viso.
Vidi il suo viso impregnato di sangue mentre i suoi occhi erano rimasti aperti. I suoi splendidi occhi.
 
Sherlock, che cosa hai fatto?
Perché? Potevamo trovare una soluzione a tutto questo..
Sherlock, svegliati..
Fallo per me, ti prego.
Sherlock…
 
Lo vidi portare via, tesi una mano verso di lui invano.. sapevo già che era tutto finito. Sherlock Holmes, l’uomo più straordinario del mondo, il più intelligente, il mio amico, il mio migliore amico, l’uomo che avevo amato fino a quel momento era morto. Morto. Non rimaneva più nulla di lui. Era tutto svanito, come se non fosse mai esistito.
  
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