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Autore: Gatz    05/08/2003    2 recensioni
una seconda eclisse...il ritorno del falco bianco...una nuova squadra dei falchi e gatsu che ne entra a far parte. una visione alternativa del racconto di miura dopo il tempio di albione
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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BERSERK

BERSERK

Forces

 

Salve a tutti rieccomi qua.

Breve riepilogo di berserk. Gatsu si reca al tempio di sant albione in cerca di caska impazzita dopo essere stata stuprata da Grifis/Phemt. A Sant Albione si nascondi una specie di apostolo dalla forma di un Bejelit. Questi durante uno scontro con lo zio teschio cattura una prostituta Luka e le svela che vuole trasformare questo mondo in uno migliore. Luka viene portata via dal cavaliere del teschio. Gatsu intanto cerca Caska nel tempio dove un chierico lord Morguz trasformato insieme al suo gruppo di castigatori dal mostro in fotocopie di apostoli l’ha catturata e vuole portarla al rogo. Gatsu fa fettine degli aiutanti del prete ma questi porta fuori Caska e la condanna al rogo mentre la torre crolla prendendo la forma di una mano. Gatsu si trova sopra questa mano a combattere contro gli spiriti mentre il popolo sotto consiglio di Mozgus porta al rogo Caska. L’apostolo dalla forma di Bejelit sta intanto risalendo la torre per poter dare inizio alla cerimonia di richiamo del male quando a metà strada trova il figlio deforme di Gatsu e Caska in agonia e lo ingoia per poi proseguire lungo la sua strada.

 

‘’cosa sto facendo qui?’’ questo era il pensiero di Gatsu mentre menava fendenti con l’ammazzadraghi sugli spiriti; questi prendevano la forma dei cinque della mano di dio e tagliandoli non si otteneva alcun risultato.

‘’dovrei essere laggiù a salvare Caska è invece sono qui a cercare di ammazzare ‘sti cosi. Perchè per una volta non penso alle cose più importanti?’’.

La gente intanto aveva preparato un palo per il rogo e stava trascinando Caska verso il luogo scelto. Mozgus e due dei suoi collaboratori stavano intanto fermando gli spiriti con i poteri che gli aveva donato l’apostolo.

‘’LEVATEVIIIIIIIIII’’ l’urlo di Gatsu scosse tutti i presenti tranne Mozgus. Tutta la popolazione si fermò per guardare verso il punto più alto della torre senza riuscire a notare cose strane.

Gatsu non riusciva a uscire da quella situazione o forse il proprio spirito di berserker lo continuava a tenere il contatto con il combattimento. Menando fendenti a destra e a manca notò uno spiraglio e decise di buttarsi ma venne fermato da un grido lacerante proveniente da dietro di lui. Girandosi notò l’apostolo a forma di bejelit. Le sue fattezze si erano sistemate al posto giusto e stava urlando piangendo sangue.

Gatsu: ‘’no...’’

Caska era ormai posizionata sul palo e stavano per appiccargli fuoco ma vennero nuovamente fermati dall’urlo dell’apostolo. Questa volta anche Mozgus si fermò e si girò. Un uomo del popolo fece per errore cadere una torcia sulla paglia sotto Caska incendiandola. Caska iniziò a gridare.

Gatsu: ‘’Caska...’’

Dal corpo dell’apostolo uscì il figlio di Gatsu e Caska sfondando la schiena al Bejelit. Volando il demone arrivò sotto la madre che ormai aveva le fiamme molto vicine. Con il suo corpo si attaccò ai piedi della madre e questa pian piano dalla testa verso i piedi iniziò a scomparire finche non rimase solo il palo. Il figlio deforme si accasciò sulla paglia che bruciava senza però ricevere alcun danno.

Gatsu: ‘’caska...CASKAAAAAA.’’’

Intanto un vortice nero stava girando in cielo e la torre ormai diventata la statua di una mano si trovava giusto sotto. Gatsu guardò in alto e vide cinque ombre. La gente del popolo stava intanto scappando urlando che era stata la strega a fare tutto ciò. Mozgus intanto era ancora a mezz’aria con le mani giunte pregando con un sorriso stampato in faccia. Dal cielo cadde un grosso cilindro che prese dentro la mano gigante. Il cilindro sembrava in ferro e schiaccio lord Mozgus sotto il suo peso facendone frittelle. Tutti gli spiritelli intorno a Gatsu sparirono mentre dal cielo le cinque ombre si allungavano e si andavano a posare sulle dita della mano gigante. In quel momento si rese conto che l’apostolo/bejelit nonostante avesse la schiena distrutta dal figlioletto di Gatsu stava ancora urlando. Partì in quella direzione e con un colpo verticale dell’ammazzadraghi tagliò a metà l’apostolo dividendolo in due parti. L’urlo cessò mentre i cinque della mano di dio apparivano  in quel luogo. Ognuno di essi era posato su un dito di quella mano gigante. Phemt si era posato sul dito medio e stava guardando Gatsu con  l’occhio destro tenendo il volto girato verso sinistra con un sorrisino stampato in volto. Gatsu istintivamente tirò fuori un coltello da lancio e con precisione millimetrica lo lanciò mirando all’occhio di Phemt. Questi attese l’ultimo secondo per reagire e fermò il coltello prendendolo fra indice e medio a un centimetro dal suo viso per poi lanciarlo verso l’alto; al punto di massima altezza il coltello come animato da vita propria partì verso Gatsu. Il guerriero nero non riuscì a vedere il coltello da tale che era la velocità finche non se lo trovò conficcato nella spalla destra, quella del braccio buono.

Phemt: ‘’idiota.’’

Gatsu: ‘’l’idiota sarai tu. Pensi di avermi messo fuori combattimento perchè mi hai beccato la spalla del braccio buono?’’

Con i denti Gatsu prese il coltello conficcato nella spalla e se lo cavò dalle carni per poi gettarlo per terra. Alzando l’ammazzadraghi dal foro sulla spalla uscì uno spruzzo di sangue non indifferente. Gatsu cominciò a camminare lentamente verso phemt dicendo frasi sconnesse sottovoce. Frasi che parlavano di vendetta, di sacrificio e di sangue. Tutto d’un tratto si fermò e alzò lo sguardo verso Phemt e portando l’ammazzadraghi alla sua sinistra.

Gatsu: ‘’ARRIVO GRIFISSSS.’’

Gatsu iniziò a correre verso Phemt sempre tenendo l’ammazzadraghi alla sua sinistra. Quando si trovava ad ancora cinque metri da Phemt si fermò bruscamente e fece fare una traiettoria circolare alla spada in modo di portarla alla sua destra. Quando l’ebbe davanti a se la alzò e la lasciò andare. La spada iniziò a volare in direzione dell’indice della mano gigante sul quale si trovava Conrad in perenne preghiera. Si vide l’ammazzadraghi arrivare roteando verso di lui e non fece niente. la spada lo prese all’altezza degli occhi e gli taglio la parte superiore della testa.

Gli altri quattro membri della mano di dio rimasero stupefatti.

Slan: ‘’non è possibile...’’

Urbik: ‘’avrebbe potuto schivarlo...’’

Bolt: ‘’a quanto pare però ha voluto farsi uccidere...’’

Phemt: ‘’che idiota...’’

Da dietro Urbik apparve il cavaliere del teschio a bordo del suo cavallo alzando la spada. Menò un fendente orizzontale su Urbik che però prese il volo.

Bolt: ‘’gaisselick. Sei ancora tu. Perchè ci disturbi sempre? In fondo siamo noi che ti abbiamo dato l’immortalità.’’

Teschio: ‘’è proprio li il problema. È l’immortalità il peggior errore che un uomo possa commettere.’’

L’ammazzadraghi intanto si era impiantata nel enorme cilindro che avvolgeva l’enorme mano e Gatsu stava guardando il cavaliere del teschio mentre con la mano destra tirava fuori tre piccole bombe. Fece far scintille sull’armatura facendo prendere fuoco alle micce. Contò finò a due poi con uno scatto si girò di 90 gradi lanciandole verso Urbick che all’ultimo momento riuscì a far apparire una barriera davanti a se proteggendosi per un pelo. Phemt continuava a guardare Gatsu col suo solito sorrisino.

Gatsu: ‘’HEI TU CHE HAI DA RIDERE?’

Phemt: ‘’rido perché sei un idiota.’’

Gatsu: ‘’cosa…?’’

Da dietro phemt si alzarono in volo quattro bastoni in pietra che partirono in direzione di Gatsu. Questi cercò di evitarli ma venne preso alle spalle dai primi due che lo trascinarono fino a un muro di pietra per poi piantarsici dentro. Gli altri due bastoni si infilarono nelle gambe di Gatsu che vomitò sangue.

Phemt: ‘’resta li.’’

Phemt prese il volo e attraversò il muro che ricopriva la mano gigante come se fosse d’acqua per poi planare vicino al rogo dove si trovava il figlio di Gatsu. La popolazione scappò alla vista di quell’essere volante. Phemt prese il figlio deforme con una mano e ripartì in volo verso la mano gigante riattraversando il muro per andare a posarsi di nuovo sul dito medio della mano gigante. Alzò il mostriciattolo verso il cielo.

Phemt: ‘’tu mi fornirai nuova vita.’’

Il cavaliere del teschio partì in direzione di Grifis menandogli un fendente con la spada. Phemt fecè volare via l’apostolo con lo sguardo facendogli oltrepassare il cilindro che bloccava la mano gigante. Il cavaliere tentò di rientrare invano. Phemt schiaccio il corpo del figlio di Gatsu dal quale uscirono tre piccole luci che andarono a penetrare nel petto del membro della mano di dio il quale esplose. Dall’esplosione ne uscì Grifis con un corpo umano in un armatura che riprendeva quella che aveva nella squadra dei falchi solo completamente in argento. I capelli color argento gli arrivavano ora ai fianchi ed erano mossi. Grifis scivolò dal dito della mano gigante e lentamente iniziò ad avvicinarsi a Gatsu. Quando si trovava a mezzo metro dal cavaliere nero si fermò e lo guardò.

Grifis: ‘’ah Gatsu. Non sei affatto cambiato. Ti butti nei combattimenti sfidando la fortuna.’’

Gatsu: ‘’bastardo... cosa vuoi da me?’’

Grifis: ‘’ io ti desidero Gatsu.’’

Gatsu: ‘’cos’è? Entrare nella mano di dio ti ha fatto diventare ancora più gay?’’

Grifis tirando un calcio in mezzo alle gambe di Gatsu: ‘’va al diavolo.’’

Intorno alle palle di Gatsu si formarono delle stelline che iniziarono a girare.

Grifis: ‘’certo che non cambi mai tu.’’

Gatsu lo guardò con l’occhio pieno di odio.

Grifis: ‘’che ne dici di riformare la squadra dei falchi? Saremo io e te come hai vecchi tempi.’’

Gatsu: ‘’e tu speri che io ti venga anche dietro?’’

Grifis: ‘’e Caska.’’

Gatsu. ‘’mi prendi in giro?’’

Grifis: ‘’posso farla tornare come una volta.’’

Gatsu: ‘’e io dovrei crederti dopo tutto quello che hai fatto? Hai ucciso tutti i tuoi compagni per tutto questo e io dovrei starti a sentire?’’

Grifis: ‘’i deboli devono morire...’’

Gatsu rimase sorpreso udendo quelle parole.

Grifis: ‘’sono parole tue mi pare. Se sono morti tutti vuol dire che erano dei deboli.’’

Gatsu: ‘’vorrei vederti io nella loro situazione.’’

Grifis si avvicinò a Gatsu quasi volesse baciarlo e lo guardò fisso nell’occhio.

Grifis: ‘’unisciti a me. Creerò un mio regno e stavolta non mi fermerò come ho già fatto.’’

Nella mente di Gatsu cominciarono a passare tutti i ricordi della squadra dei falchi. Ricordò quando Grifis lo prese con se, le volte in cui gli salvò la vita, la volta in cui lo sconfisse.

Gtasu fece un sorrisino.

Gatsu: ‘’caska?’’

Grifis: ‘’potrà unirsi a noi.’’

Gatsu: ‘’dopo quello che le hai fatto?’’

Grifis: ‘’posso farla tornare come prima.’’

Gatsu: ‘’d’accordo. Però rivoglio la mia caska.’’

Grifis fece il suo solito sorrisino da bambino innocente.

Grifis: ‘’sei di nuovo mio.’’

  
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